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Divieti, coronavirus e madonne


filixeo
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13 ore fa, filixeo ha scritto:

quando avevo l'età del giovane fattorino facevo il barista col cazzo che lasciavo lì un euro.

Beato te...io quando avevo l'età da giovane fattorino c'erano ancora le lire

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Il 4/1/2020 at 21:52 , filixeo ha scritto:

Cronache dal delirio, di nuovo.

Oggi ordiniamo una pizza su Deliveroo, contenti di vedere che una pizzeria diversa dal solito, che normalmente non consegna ed è vicino casa consegni a domicilio. Evviva evviva!

Ordine confermato, preparato e in partenza, ce lo consegnerà Rocco (nome di fantasia).

Consegna contactless, come previsto dal protocollo deliveroo, suona, appoggia e sarebbe dovuto andarsene. Segnalo che lascio un euro di mancia.

Risposta: “non è mancanza di fiducia, ma in questo periodo non ne accettiamo”.

Oh beh.

ma la pizza la hai pagata a lui con carta contactless?

dovrebbero avere un modo tramite il POS di aggiungere una mancia, no?

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9 ore fa, Visconte Cobram ha scritto:

ma la pizza la hai pagata a lui con carta contactless?

dovrebbero avere un modo tramite il POS di aggiungere una mancia, no?

Nono, pizza pagata direttamente su Deliveroo, non so se in questi giorni accettino il pagamento di persona e vado a spiegare il perché: la consegna contactless è un'idea di Deliveroo -pensavo fosse nota come a me- (credo, perché me l'hanno mandata loro la mail per spiegarmelo ancora ai primi tempi della crisi e io leggo anche lo spam, io a Deliveroo credo di essermici iscritto e averci ordinato solo un sushi un annetto fa, quindi non li conosco benissimo), che minimizza, anzi evita completamente il contatto tra le persone e consiste, per il cliente, in rispondere al suono del campanello aprendo la porta o specificando il pianerottolo e allontanarsene prontamente, dopodiché il fattorino deposita la roba e si allontana. Una sorta di trucco da mago per cui non vedi cos'è successo ma il cibo ti si materializza a casa.

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Inviata (modificato)

E comunque uno sfogo lo vorrei fare, cercando di scrivere qualcosa di serio senza atteggiarmi a portavoce di nessuno e sperando di poter lanciare qualche madonna in un ambiente virtuale che non è diverso da certe frequentazioni all’aperitivo (leggasi: la caffetteria di FixedfForum).

Ci vuole un po’ di umiltà e occorre usare la testa. Se apro facebook o un telegiornale (nessuno dei due mezzi si è mai guadagnato la mia stima) si passa dai toni tragici allo scagliarsi contro tizio o caio. Se ascolto o leggo la situazione estera capisco che come al solito qualcosa non va. Allora ho i miei pensieri, e li vorrei condividere.

A febbraio una parte della Cina era in ginocchio e in Italia abbiamo passato un sacco di tempo (per quello che dicevano i radiogiornali che riuscivo ad ascoltare) a: invocare l’isolamento e chiedere chiusura di aeroporti e scuole (personalità in vista dell’OMS e alcuni esponenti politici); minimizzare e trattare la Cina come il paese più sozzo e incivile della terra, che noi allo Spallanzani abbiamo già aiutato a isolare il virus e siamo intoccabili (personalità in vista della virologia italiana e altri esponenti politici); ridurci a immondizia umana con gesti di boicottaggio e violenza verso le persone di provenienza asiatica, tutte.

La merda poi ci è arrivata in casa, non aveva ragione nessuno e dovevamo prenderla più sul serio, ‘sta faccenda. Non possiamo festeggiare un compleanno né piangere un morto, perché quasi tutti i cittadini sono a rischio e abbiamo adottato contromisure uguali per tutti, dure ma uguali per tutti, in teoria. Abbiamo fatto le vittime accusando l’Europa di abbandonarci e abbiamo fatto i prepotenti dicendo ad altri stati europei che mo’ sò cazzo sua.

E questi altri stati europei -e non- non hanno capito molto. La Gran Bretagna con autogol salviniani, la Svezia copia la Gran Bretagna, la Francia imita l’Italia nelle grandi città e speriamo che funzioni e l’Austria nel dubbio chiude le frontiere e aumenta le tasse per le importazioni, la Germania sperimenta il lockdown in Baviera ma concede maggiore autonomia e via così. Ovvio, queste sono i riassunti sommari di quanto ho capito io dal bombardamento mediatico cui faccio fronte stando a casa. Chi ha ragione, chi ha torto, il MES, i coronabond, Orban, Putin, le foto dei medici cubani e delle mascherine cinesi. Ammettiamo di aver perso l’ennesima occasione di essere uniti come continente e come popolazione mondiale, ma pure come italiani. Non è una gara né una guerra, è una malattia e dobbiamo togliercela dalle palle. Presto, perché un’altra crisi economica porterà a peggio di Monti, Salvini e Renzi. E io non ci sto. Non solo politicamente, capirai che mi frega, non è questo il mondo che voglio.

Dicevo, non ci siamo ascoltati tra nazioni, facciamo gara a chi fronteggia meglio l’emergenza, questo è il messaggio che arriva. Davvero la Svezia aspetta una conta maggiore dei contagi? Davvero la repubblica slovacca è fuori pericolo?

E non siamo uniti, come collettività e come individui. La popolazione di uno stato che si divide e il cretino che interpreta il decreto, tutto uguale. Non l’abbiamo imparato che fare di testa propria funziona se la propria iniziativa porta del bene, ma se semplicemente si contravviene anche solo a un consiglio che danno TUTTI, forse si sta facendo una cazzata? Oppure perché sponsorizzare la faziosità, che un runner possa fare quello che vuole mentre tu che vai al tabacchi o a fare la spesa sei una merda? O se sei un runner o vai a lavorare in bicicletta qualcuno ti deve urlare da balcone di stare a casa? A me queste cose non sono successe ma ne ho letto nel suddetto bombardamento mediatico e per qualche motivo ci credo. Insomma, non penso che sbottare sia una soluzione. Ma non vedo  niente di male in chi abita nel monolocale e con una scusa scende, prende una boccata d’aria e torna nel loculo, perché altrimenti sbotterebbe. A lui serve buon senso, per esempio. Ed è per lui che il decreto è flessibile, credo, sempre per esempio.

Infine un paragone con una cosa successa sessant’anni fa, quasi: l’alluvione del ‘51 che ha devastato il Polesine, in particolar modo il basso Polesine e da cui i nonni ci mettevano in guardia. Copio&incollo da wikipedia, che la sa meglio di me:

Sulle ragioni della scarsa partecipazione degli abitanti di Occhiobello e di Canaro ai lavori di difesa, in particolare dei contadini, esistono diversi studi di natura 

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 che prendono in esame vari fattori. Tra essi figurano la differente composizione sociale che contraddistingueva le comunità di Occhiobello e Canaro rispetto a quelle delle limitrofe zone, con una fortissima componente di 
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, privo di proprietà e quindi meno motivato alla difesa del territorio, l'alta conflittualità politica e sociale che caratterizzò quegli anni e quei territori in particolare, finanche la supposta mancanza, in quella popolazione, dell'ancestrale 
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 con l'elemento fiume dovuta al fatto che il corso del Po si attestò su quel territorio, a differenza che su quello alto polesano, solo dal 
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, a seguito della famosa 
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, avvenuta, secondo la 
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, nel 
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”.

Circa 100 vittime, almeno 180000 profughi, di cui 80000 non sarebbero più tornati nel territorio spopolato del 22% per una cosa da una notte. Se si legge un po’ la storia si capisce che per divergenze politiche e per campanilismo l’allarme fu ignorato, ritardato e sottovalutato, il panico e l’ignoranza hanno fatto il resto.

Per chiudere, ieri un ex-promettente ciclista e noto cantante ha scritto un post su facebook:

 

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Riporto qui sotto due lunghi articoli che ho letto in questi giorni

Questa è una bella inchiesta del Post sulla drammatica evoluzione del contagio nella Bergamasca in particolare in Val Seriana, riporta una drammatica testimonianza su come tentennamenti, indecisioni e tragici errori di sottovalutazione del problema abbiano causato probabilmente migliaia di morti che forse si sarebbero potuti evitare:

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Qui sotto invece la lettera ai colleghi del Dottor Stefano Paglia, primario delle unità di pronto soccorso di Lodi e Codogno che invece testimonia come con quanta competenza, lucidità e rapidità sia stata affrontata e contenuta la diffusione dei contagi nelle strutture sanitarie della provincia di Lodi dove ormai più di un mese fa quel primo tampone positivo ha cambiato tutto. E' un resoconto molto tecnico e pieno di termini e procedure mediche ma rende bene l'idea di come dovrebbe lavorare una catena di comando quanto si trova ad affrontare un'emergenza sanitaria di questa portata.

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Aggiungo infine una piccola testimonianza personale: ieri sono intervenuto su una stampante multifunzione nel reparto "ex Ortopedia" dell'Ospedale di Varese, "ex Ortopedia" vuol dire che il reparto è stato convertito in un reparto Covid-19. E' una macchina di merda vecchia e complicata che andrebbe rottamata e sfiga ha voluto che la parte di ricambio che mi è arrivata era strausata vecchia e non funzionava neppure quella quindi ho dovuto fare un "magheggio" per cercare di fa funzionare almeno parzialmente la fotocopiatrice e cercare di metterci una pezza. Lavoravo in un ufficetto sulla soglia della porta del reparto e aldilà di quella porta c'è una delle tante prime linee dove si combatte e purtroppo spesso si muore a causa dell'epidemia. Ero un po' nervoso e sconfortato e la cosa è amplificata dal fatto che comunque devi stare molto attento perchè le superfici che tocchi sono tutte potenzialmente infette e quindi anche tutti gli strumenti che usi lo diventano e quindi vanno poi lavati e disinfettati, insomma uno di quei casi in cui vorresti fare alla svelta e invece la sfiga si mette di traverso. Vicino all'ufficetto c'è una macchinetta del caffè dove qualche infermiere veniva a fare la pausa, ad un certo punto è arrivata una ragazza impacchettata in una tuta di plastica semitrasparente che usano quando sono a contatto con i pazienti, era sudata marcia, una cosa impressionante, rossa e piena di segni lasciati da mascherina e occhiali, mi ha chiamato stando a distanza e mi ha offerto un caffè alla macchinetta, in questi giorni se sei in giro come me essendoci tutto chiuso un caffè è oro. Abbiamo bevuto il nostro caffè stando a debita distanza poi si è sistemata i suoi DPI ed è tornata oltre la porta del reparto a fare la sua parte. Mi veniva da piangere avrei voluto abbracciarla. Stanno facendo un lavoro enorme e stanno rischiando grosso.

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Vero nessuno riesce a capire i sacrifici che stanno facendo in questo frangente......e la gente scende sempre su strada..bha

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Facciamo mezzo sorriso, in missione per conto di Dio (.cit):

"Beccato nel viaggio in bici di due giorni da Vedelago all'Agordino: «Ho il permesso, me lo ha ordinato Dio»"

 

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Il 3/4/2020 at 10:56 , filixeo ha scritto:

...Ed è per lui che il decreto è flessibile, credo, sempre per esempio.

 

Il fatto che il decreto venga percepito come "flessibile" per me è un problema, perchè ognuno si sente in potere di piegarlo come vuole a suo beneficio. Dovrebbe essere più che altro "accurato" , fare in modo che gli spazi di manovra ci siano ma non gestiti a discrezione di chi è soggetto al decreto stesso, che, come si è visto, spesso manca di buon senso.

Poi, secondo me la flessibilità viene anche percepita come labilità o debolezza, comunque come incertezza e credo che sia proprio questa a creare danno ai grandi sistemi economici e panico nella gente...l'incertezza.

Per come la vedo io i problemi ci sono SEMPRE e le soluzioni sono SEMPRE incerte, bisogna fare in modo di dimostrare di saper maneggiare la questione con destrezza e padronanza.

Ci sono oggettivamente cose che non vanno chieste con timidezza ma vanno proposte a cazzo duro e questo del virus sarebbe proprio il caso...io rimanevo stupito quando sentivo Fontana chiedere con estremo candore di rispettare il decreto come se stesse spiegando come si produce lo zucchero filato al sapore di arcobaleno...adesso, capisco che sia necessario stare quieti per non innescare panico e psicosi, ma figa, se le cose le chiedi così è ovvio che non ti da retta nessuno...poi la gente non sa trovarsi il culo con le mani, non sa badare a se stessa, si ammala, intasa gli ospedali, crepa e il danno è fatto!

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Comunque, qui da me la tensione si è un po allentata negli ultimi giorni e la gente ha deciso di poter girare più liberamente, risultato: l'afflusso agli ospedali è risalito (dopo un breve periodo di discesa). Olè!!

Continuo a vedere buoni esempi di responsabilità e molti esempi di stupidità estrema, in alcuni casi davvero vergognosi il cui risultato diretto è stata la morte.

Tutti parlano della curva dell'evoluzione dei contagi ma sarebbe interessante vedere una curva della bontà del comportamento dei cittadini, per me il meglio di quello che si poteva fare è già stato fatto e da qui in avanti o si resta a livello o si peggiora, speravo si potesse fare meglio, ho un po quella amarezza di quando pensi di poter vincere 10 a 0 e invece, tristemente, pareggi, non so se mi spiego...

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Ad ogni modo mi piacerebbe che le ore di scuola che i ragazzi hanno perso venissero recuperate facendo corsi di:

- Educazione civica (a manetta)

- Educazione (e basta)

- Educazione alimentare

- Educazione ambientale

E ci vorrebbe boh, tipo uno pscicologo che insegni ad avere piacere degli altri e non bosogno degli altri, come dire, imparare a stare bene con se stessi. Svolterebbe la vita.

Ai ragazzini delle elementari farei studiare queste materie, al posto magari di geografia e storia, materie per cui sarebbero più aperti e interessati alle medie tipo. Non lo so, credo sarebbe più efficace dare un imprinting civico positivo ai cittadini quando sono piccoli...avremmo uno stato capace di affrontare molto meglio virus, crisi, carestie, stocazzo...e probabilmente programmi come il grande fratello e le robe della defilippi manco esisterebbero perchè non se le filerebbe nessuno, top!

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Per chiudere il pensiero fisso della settimana:

Io sono stato a casa in cassa per 3 settimane, ora ho ripreso ad andare al lavoro, per andarci faccio quasi 20 km di campagna e sfioro il parco del fiume e noto che la primavera è esplosa in tutta la sua bellezza senza che nessuno la vedesse.

Ho sempre avuto la sensazione che ci fosse il presuntuoso pensiero che la natura si facesse bella in primavera così che noi la potessimo vedere...invece ci inculiamo, potremmo anche non esistere, lei si fa i cazzi suoi e noi siamo solo fortunati spettatori.

...

Comunque questo del video sono io fuori dal garage che aspetto di schintare su in valle!!

 

Modificato da Jonsey (visualizza cornologia modifica)
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2 ore fa, Jonsey ha scritto:

 

Il fatto che il decreto venga percepito come "flessibile" per me è un problema, perchè ognuno si sente in potere di piegarlo come vuole a suo beneficio. Dovrebbe essere più che altro "accurato" , fare in modo che gli spazi di manovra ci siano ma non gestiti a discrezione di chi è soggetto al decreto stesso, che, come si è visto, spesso manca di buon senso.

Poi, secondo me la flessibilità viene anche percepita come labilità o debolezza, comunque come incertezza e credo che sia proprio questa a creare danno ai grandi sistemi economici e panico nella gente...l'incertezza.

Per come la vedo io i problemi ci sono SEMPRE e le soluzioni sono SEMPRE incerte, bisogna fare in modo di dimostrare di saper maneggiare la questione con destrezza e padronanza.

Ci sono oggettivamente cose che non vanno chieste con timidezza ma vanno proposte a cazzo duro e questo del virus sarebbe proprio il caso...io rimanevo stupito quando sentivo Fontana chiedere con estremo candore di rispettare il decreto come se stesse spiegando come si produce lo zucchero filato al sapore di arcobaleno...adesso, capisco che sia necessario stare quieti per non innescare panico e psicosi, ma figa, se le cose le chiedi così è ovvio che non ti da retta nessuno...poi la gente non sa trovarsi il culo con le mani, non sa badare a se stessa, si ammala, intasa gli ospedali, crepa e il danno è fatto!

Mi dispiace che tu abbia capito male, perché intendevo un’altra cosa e se non sono bravo nel capire so di essere peggio nell’esprimermi, ci tengo quindi a precisare e scrivo quello che scrivo da appassionato di documentari.

Non penso che possa esistere la legge a cazzo duro perché nessun legislatore può prevedere tutti i casi possibili, so che sei una persona intelligente anche tu e puoi immaginare quanti milioni di possibili combinazioni ci siano in qualsiasi tipo di regola, dalla “guida imprudente” per cui la signora che cade in bicicletta a causa dell’asfalto malmesso viene multata alla legittima difesa, per la quale non entro nemmeno nel merito.

I decreti, che ormai sono diventati diversi dal mio primo scritto, non possono prevedere tutti i casi possibili, chiedono testa nella loro applicazione anche nel caso più terra terra: per esempio, non posso uscire se non per necessità, se non mi fumo una sigaretta m’incazzo e spacco i muri perché ho visto un tg, esco e vado al tabacchi e mi compro una busta di Lucky Strike blu (cartine e filtri li ho già). È stretta necessità? Se mi ferma qualcuno, finanza o carabinieri, cosa succede? A casa ho persone a rischio o no? Vado a lavorare o sono in cassa? E se vado a lavorare sto in officina o chiuso in ufficio? E via così. Questo intendevo per flessibilità, meglio, per corretta interpretazione del decreto (e di qualsiasi altra regola). E su questo ci vuole cazzo duro, sono d’accordo con te! Le bastonate fasciste a chi va all’ipermercato due volte al giorno no ma il sequestro del mezzo e una giornata in caserma assolutamente sì: usiamo gli organi che abbiamo per far funzionare ‘sta macchina (della sanità e della sicurezza) bene, il resto (bastonate, minacce, provacazioni sui social) sono poco meno che campagna elettorale.

Però a cazzo duro dovremmo reagire contro i nostri conoscenti che si comportano da imbecilli quando ledono le libertà personali o si chiedono come aggirare il decreto perché la loro attività fisica o le loro esigenze sono ridicole. Ripeto, ci vuole testa, la libertà e la cultura sono genitrici del senso civico ed entrambe sono “roba” che si guadagna e non si impara online o dalla tv.

Scusa il pistolotto ma io odio questa situazione e continuo a sognare anche adesso un mondo diverso.

P.s.: un appello che si trovi qualcosa da fare anche chi sponsorizza campagne di merda come: liberiamo i jogger, quelli che fanno la coda al supermercato sono tutti coglioni, chiudete i tabaccai e riaprite i parchi, riprendiamo a dire messa in sicurezza.

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