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Cinelli diventa ammaregana, o no?


riky76
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È stato l'argomento con cui convinsi il figlio a farmene una SUA! Stupende 'vintage'; ma poi mai più fatte. 

Ma non odia il padre! Ma scherzi! Non ne può più di essere invaso di richieste 'eroiche' fatte da persone che nemmeno sanno che ALAN è attiva e fa ottime bici. 

Che in italia nessuno acquista, se non pro CICLOCROSS (mi pare avesse anche squadra, ma...)

La metà: molto meno va meglio?

Le congiunture si usavano perché NON SI POTEVA SALDARE l'alluminio. Ora sarebbe assurdo. Che resti come citazione a me pare gran rispetto della propria tradizione, paterna, senza esserne mero esecutore; così come mantenere modelli con scritta a quadratini d'epoca su bici di altissima tecnologia dei materiali (e della saldatura: lui non lima quelle ad personam: da lì vedi la perizia del saldatore). 

 

Bene. Finis. Quel che dovevo dare ho dato. Poi w chiunque faccia belle bici con intelligenza e amore. 

 

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23 minuti fa, ennio flaiano ha scritto:

Questo i ciclisti (negozi) a me NON lo dicono: ma quando vado e vedo da due anni fiorire Cinelli gravel ovunque, chiedo, e TUTTI mi rispondono : Lascia perdere, una vergogna, anche vendere sta roba. 

Non faccio inchieste e non son nessuno, ma questo è A Milano. 

 

Sì, guerra ad ALAN è su tutti libri, e infatti non la sa nessuno, tranne pochi e magari per caso, come successe a me 10 anni fa quando uscì la biografia dell'ingegnere, la quale mi fu regalata dal VELOCICLISTA di Milano, oggi scomparso, comprando la mia prima bici con cambio al manubrio (48 anni, per terapia artrosi) ed era una ALAN Mercurial CROSS alu 7000. 

Però un negoziante esperto e magari blasonato sbaglia a tenere un prodotto che non reputa all'altezza, questo in quasi tutti i settori merceologici. Il problema è che la gente vuole la roba bella, bellissima, esclusiva, di lusso, la vuole subito (perché su Amazon bla bla...), vuole pagarla poco (perché su Amazon bla bla...) come se fotte fatta nel sud est asiatico ma con la qualità italiana e possibilmente una bella scritta MADE IN ITALY e naturalmente vuole sempre avere ragione perché tutti i siti di vendite online, ora anche subito.it, attuano politiche solo a favore del cliente e mai del venditore che viziano il cliente senza tenere conto del venditore.

La guerra la conosco pure io. C'è qualcuno che ne parla ancora oggi.

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Non è così semplice. È chiaramente una nuova linea commerciale. Costoro tengono 'obtorto collo' Cinelli solo da post covid e post Columbus. Ergo ... si potrà chiedere. 

Prima la differenza era questa: un negozio poteva vendere Cinelli, ma SOLO al prezzo CINICO. Al più comperava due, tre bici, poi ordinava. 

Solo 2 negozi/magazzini (oggi) potevano fare sconti: A Monza Sardi Cicli, perché acquistava subito decine (?) di migliaia di euro di roba e se le teneva; e Ridewill, magazzino vero e proprio che tutti conosciamo: e i due si controllano reciprocamente i prezzi. 

 

Io arrivo qui; sono cardiopatico da due settimane e quindi dopo essere stato operato sto cazzeggiando per passare il tempo. Qualcuno vuole qualche bici 😁? Lo so lo so, scusa Riky, c'è il mercatino, ma troppo sbatti ... w l'elettrico ... (che sempre ho odiato). 

 

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43 minuti fa, legnogrezzo ha scritto:

Sinceramente e ovviamente preferisco le ALAN a congiunzioni a quelle moderne che le imitano ma sono fatte con il tig. Però dire che pesano la metà è sbagliato, le caratteristiche salienti erano altre ed erano certamente più leggere ma non della metà.

ma l'avete mai usata una vecchia alan? di fatto sembra di burro per come si muove e non parlo di rilanci alla herrie lavreysen eh, idem la forca che quando frenavi cambiava direttamente rake diventando pista anche quella da cx... 

per carità, onore all'inventiva e all'ardore progettuale di quegli anni, ma stanno bene dove stanno (nei garage dei collezionisti)

31 minuti fa, ennio flaiano ha scritto:

[...]

Le congiunture si usavano perché NON SI POTEVA SALDARE l'alluminio. Ora sarebbe assurdo. Che resti come citazione a me pare gran rispetto della propria tradizione, paterna, senza esserne mero esecutore; così come mantenere modelli con scritta a quadratini d'epoca su bici di altissima tecnologia dei materiali (e della saldatura: lui non lima quelle ad personam: da lì vedi la perizia del saldatore). 

 

 

calma... il MIG/TIG è dei primi anni 50, quella con elettrodo interno-esterno senza apporto di gas di schermatura è del 59... solo che non si era mai osato fare su spessori sottili

idem la brasatura che è vecchia come il mondo metallurgico, ma solo sulle leghe 6XXX mentre con le serie 7 è del tutto sconsigliata pena il deterioramento del materiale di base

la scelta di ALAN anzi di @alan fu anche un po' di comodo per la coeva sperimentazione  (fine '70) anche sui tubi in carbonio, come gli chiese la stessa Toray all'epoca (ed il questo furono veri pionieri delle resine)

 

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33 minuti fa, ennio flaiano ha scritto:

È stato l'argomento con cui convinsi il figlio a farmene una SUA! Stupende 'vintage'; ma poi mai più fatte. 

Ma non odia il padre! Ma scherzi! Non ne può più di essere invaso di richieste 'eroiche' fatte da persone che nemmeno sanno che ALAN è attiva e fa ottime bici. 

Che in italia nessuno acquista, se non pro CICLOCROSS (mi pare avesse anche squadra, ma...)

La metà: molto meno va meglio?

Le congiunture si usavano perché NON SI POTEVA SALDARE l'alluminio. Ora sarebbe assurdo. Che resti come citazione a me pare gran rispetto della propria tradizione, paterna, senza esserne mero esecutore; così come mantenere modelli con scritta a quadratini d'epoca su bici di altissima tecnologia dei materiali (e della saldatura: lui non lima quelle ad personam: da lì vedi la perizia del saldatore). 

 

Bene. Finis. Quel che dovevo dare ho dato. Poi w chiunque faccia belle bici con intelligenza e amore. 

 

Lasciare in braghe di tela chi ha un telaio a congiunzioni però non mi sembra una bella mossa. Ho trovato una bella mtb anni '90 montata Shimano XT ma rotta in un punto (una congiunzione crepata), l'eroica non c'entra nulla e mi ha risposto molto gentilmente per carità, ma non le riparano più. Sono un pedalatore della domenica pomeriggio tardi e mi piacciono le biciclette vecchie, più che ottime per quello che faccio io, ben lontano dall'amatore della domenica che vuole la bici del professionista.

Mica ho scritto che odia il padre.

 

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Io usata una alu nera pronta per eroica anni ... 78-80: fatto di tutto: pista cemento, asfalto, sterri, eroiche lombarde su ghiaia da spezza chiappa e spezza bici (c'era il camioncino pieno di 'eroiche' acciaio in frantumi. Tenuta curva perfetta, super record perfetto, unico problema le gabbiette: mai trovate adatte per un 46 ... No riky, non so cosa tu abbia provato, ma catorcio fu.  

No, era forse '85. Potessi, riprenderei subito. Col 53 pantografato Girardi ... 

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3 minuti fa, riky76 ha scritto:

ma l'avete mai usata una vecchia alan? di fatto sembra di burro per come si muove e non parlo di rilanci alla herrie lavreysen eh, idem la forca che quando frenavi cambiava direttamente rake diventando pista anche quella da cx... 

per carità, onore all'inventiva e all'ardore progettuale di quegli anni, ma stanno bene dove stanno (nei garage dei collezionisti)

calma... il MIG/TIG è dei primi anni 50, quella con elettrodo interno-esterno senza apporto di gas di schermatura è del 59... solo che non si era mai osato fare su spessori sottili

idem la brasatura che è vecchia come il mondo metallurgico, ma solo sulle leghe 6XXX mentre con le serie 7 è del tutto sconsigliata pena il deterioramento del materiale di base

la scelta di ALAN anzi di @alan fu anche un po' di comodo per la coeva sperimentazione  (fine '70) anche sui tubi in carbonio, come gli chiese la stessa Toray all'epoca (ed il questo furono veri pionieri delle resine)

 

Una ALAN con 50 anni alle spalle sì. Una ALAN nuova costruita con quella tecnologia no e nessuna di quelle che girano secondo me risponde agli standard, soprattutto se è stata usata. Consideriamo anche i problemi noti dell'alluminio.

E al netto dei casi veri e documentati sembrano sempre chiacchiere da bar, tipo quella che se frenavi in discesa la ruota anteriore finiva dietro la posteriore e parliamo del marchio che nel ciclocross ha vinto di più, pedalato da gente che lo faceva di mestiere. Le tecnologie poi si evolvono, su questo siamo tutti d'accordo. Ma come ho scritto prima io pedalo alla domenica pomeriggio tardi. Ragionando così si costruirebbero solo bici da corsa top di gamma.

Poi le tecnologie vanno riferite alle applicazioni di cui si sta parlando. Le bici senza congiunzioni con i tubi che noi chiamiamo del gas sono sempre esistite.

 

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Insomma: io ho pedalato 10 anni fa Alan dell'85 alu congiunzioni, super record, ovunque per diversi anni, mai un problema nemmeno di registrazione cambio, freni, nè vibrazioni strane: ma NON È ACCIAIO, e giustamente si flette di più; poi ho comperato Alan mercurial cross, entri level, alu 7000, prezzo super pop (nemmeno a confrontarsi con Cinelli), prima bici cambio a manubrio shimano 105, freni disco cavo+ Idraulico: l'avessi oggi avrei gravel quasi top di gamma; poi costretto da amici stradisti, restituita cross e presa alan super corsa, sram force carbon, voluta io con freni rim, eccezionali. Ma consiglio shimano o campagnolo. Sram è perfetto solo con pacco shimano, ma sembra una harley quando cambi: no, meglio il

super soft ultegra (che rispetto al modello '90 fa rimpianto: ho stelbel di quegli anni: msi sentito un cambio

così fluido). Tra le carbon di pari livello, la Alan super corsa modello non aero, non ancora prodotto, la meno cara; nel frattempo pista modello unico, trasformata in tutte le configurazioni possibili, ruote di ogni tipo, piega di ogni tipo, resta la bici ideale. 

Oggi, se potessi, butterei dal catalogo le scimmiottature aero e prenderei gravel porpora o corsa MITO. Per me stupenda, e tutta campagnolo. 

Sogni. 

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1 ora fa, ennio flaiano ha scritto:

Insomma: io ho pedalato 10 anni fa Alan dell'85 alu congiunzioni, super record, ovunque per diversi anni, mai un problema nemmeno di registrazione cambio, freni, nè vibrazioni strane: ma NON È ACCIAIO, e giustamente si flette di più;

eh ma appunto! tutto sta nel capire quanto siamo disposti ad accettare quel (tanto) "di più" che tu stesso menzioni... su strada le mie sensazioni non erano buone in tutta onestà, soprattutto nei rilanci e paragonata ad una bici simile (colnago super di 10 anni più anziano)... tutto qui. Ovvio che nel ciclocross questa morbidezza intrinseca diventava un pregio di per se, copiando meglio asperità ed assecondando di più il pedalatore.

 

il super record l'ho avuto anche io (quello 6v ovviamente) ed è un gioiello, posto che non ha senso parlare di registrazione essendo un cambio a frizione e non indicizzato (ma anche i due limiti up/down) regolati una volta e mai più toccati per anni

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Le vecchie Alan flettono perché sono bici in alluminio con la stessa logica costruttiva di un acciaio. I tubi con lo stesso diametro dell'acciaio non valorizzavano il materiale. Lo stesso vale per quelle in carbonio.

Capisco che era il meglio che potevano fare 50 anni fa a prezzi ragionevoli.

Confermo le sensazioni di guida di riky76.

Ne ho avute sia alu che carbo (e le ho vendute tutte).

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13 minuti fa, Il Canottiere ha scritto:

Le vecchie Alan flettono perché sono bici in alluminio con la stessa logica costruttiva di un acciaio. I tubi con lo stesso diametro dell'acciaio non valorizzavano il materiale. Lo stesso vale per quelle in carbonio.

Capisco che era il meglio che potevano fare 50 anni fa a prezzi ragionevoli.

Confermo le sensazioni di guida di riky76.

Ne ho avute sia alu che carbo (e le ho vendute tutte).

Le sensazioni sono una cosa, i fatti un'altra. E soprattutto è sbagliato fare paragoni con l'odierno, perché tanto qua siamo ma pretendiamo che un qualsiasi oggetto performante 50 anni fa lo sia anche oggi. Poi si legge anche gente che al massimo ha guidato una Panda dire che rispetto ad oggi una Countach non va avanti.

E' anche giusto dare via qualcosa con cui non ci si trova bene.

ALAN? Per carità! Si crepano tutte! Stelbel? Per carità si rompono tutte! Rossin? Per carità! Con quella testa forcella rastremata si rompono tutte. Pettenella? Per carità! I tubi ovali non servono a nulla!

Fonte: i bar degli ubriaconi.

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eh ... allora forse un po' ci si intende, ma dimmi tu: e non parliamo di bici vintage di serie a e b, come fossero lì lì per smontarsi. 

Per farla breve, a ognuno il suo metallo: io volevo tutte e due: leggerezza, scatto, versatilità, dell'alluminio (ergal scandium) moderno; morbidezza, solidità, pienezza dell'intamontabile fascino dell'acciaio. E avevo due fisse: gazza e vigo (Cinelli) e un enorme problema di salute da risolvere. Decisi allora, siccome dovevo pedalare per seria terapia arti, di seguire il meglio delle due tipologie che dovevano avere misure personalizzate: fissa alan e fissa stelbel. Bingo. Io ricco 😂? Fatto due conti, 10 anni di fisioterapia e infiltrazioni: sarebbero stati mila più mila meno 24.000 euri. Vedete voi ... E invece il santo doctor disse: cosce di pollo: BICI. Risparmio enorme e godimento top. 

Devo tenere due bici? Alu solo Alan fissa, altrimenti stelbel; acciaio, ben geometrizzato classico e con misura maggiore del talaio alluminio (56/58), acciaio anche tosto (anche classicissimo cancello crmo) per bdc/gravel/. Mtb non contemplabile. 

Il carbonio l'ho usato finora per uscite in compagnia con salite (vietate), e ammaraggi. ma non mi parla proprio. 

E ora fine del piacere degli scatti e della velocità sui piattoni: Passo touring.

È il futuro del neo cardiopatico: l'elettrica! 😵💫🤩

 

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3 minuti fa, legnogrezzo ha scritto:

Le sensazioni sono una cosa, i fatti un'altra. E soprattutto è sbagliato fare paragoni con l'odierno, perché tanto qua siamo ma pretendiamo che un qualsiasi oggetto performante 50 anni fa lo sia anche oggi. Poi si legge anche gente che al massimo ha guidato una Panda dire che rispetto ad oggi una Countach non va avanti.

E' anche giusto dare via qualcosa con cui non ci si trova bene.

ALAN? Per carità! Si crepano tutte! Stelbel? Per carità si rompono tutte! Rossin? Per carità! Con quella testa forcella rastremata si rompono tutte. Pettenella? Per carità! I tubi ovali non servono a nulla!

Fonte: i bar degli ubriaconi.

Non mi pare di aver fatto confronti con bici moderne. Come ha già detto Riky, prendi un acciaio della stessa epoca e a parità di componenti è un'altra cosa.

La fonte non è il bar degli ubriaconi, ma uno che le sue bici d'epoca ha la passione nel pedalarle tutte e un bel po' di marchi mi sono passati sotto al culo.

Poi se vogliamo passare ai fatti oggettivi ancora meglio. Nessuno fa le più le bici in alluminio in questo modo perché è una tecnologia obsoleta. 

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Qui pardon non sono per nulla in accordo: acciaio/alu alan anni 80: due bici diverse: può piacere o meno la flessibilità, anche in coerenza con il tipo di ciclismo che stai facendo etc. ma io avrei pedalato entrambe per DIVERSO PIACERE, non per diversa qualità. 

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