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la fine di Cinelli MASH


riky76
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Il 2/1/2017 at 12:32 , legnogrezzo ha scritto:

Su Cinelli (e Mash) ho sempre avuto le mie idee (che ho sempre tenuto per me ma che qualcuno leggendomi ha intuito di sicuro). 

Parlando delle bici che più interessano a me: rifare il Super Corsa cambiando soprattutto quei forcellini che sono osceni sia nella versione strada che pista (qualcosa che si avvicini di più alla bici pensata da Cino Cinelli e non solo a parole); fare un Super Corsa in versione oversize o ultra oversize, sempre a congiunzioni, sempre fatto in Italia, con tubi Spirit trafilati appositamente e soprattutto saldato di nuovo in casa e con microfusioni e forcellini di livello, in versione strada, pista pura e criterium; eliminare la collaborazione con Mash e puntare sugli italiani (ho capito che siamo esterofili e americanofili fino al midollo - non io - però basta!) per la serie di telai pista/scattofisso/criterium e costruire telai qua, in casa, formando nuove leve di giovani telaisti.

E poi, il Nemo fatto con tubi Nemo (anche in versione pista/criterium), idem per l'XCR. Puntare più sull'artigianalità e sul telaio su misura e fatto in Italia, tanto nell'oceano dei grossi squali Cinelli non nuota più da tanto. 

Il Gazzetta: si elimina oppure gli si da una forcella degna.

Ecco, per ora mi fermo.

Cinelli-Book-by-Rizzoli-3.jpg

Altro che quelli fatti ora!

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Il 2/1/2017 at 20:16 , etoy ha scritto:

beh dai ora non è che uno per aprir bocca deve per forza sviluppare 6W/Kg o macinare 200km al giorno

Volevo dire che è un babbo con tanti soldi ma mi sono sbagliato. Scusami.

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Il 2/1/2017 at 00:46 , lelefix ha scritto:

Beh ma una volta a Novara si mashava duro ;-)

Io preferirei un telaio Cinelli sviluppato con Landri ad uno sviluppato con un americano (popolo di sottosviluppati).

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Il 3/1/2017 at 10:37 , NappiaGufo ha scritto:

Allora, fatemi capire.

Cinelli produce in Cina, ma il prezzo è troppo alto.
Vorreste che Cinelli torni a produrre in Italia prodotti qualitativamente superiori.
Il prezzo si alza ancora.
Ma voi volete i telai Cinelli ad un prezzo inferiore, non superiore.
E volete che i telai li saldino giovani telaisti.

Praticamente volete che Cinelli diventi una Onlus per fare beneficienza. Non male come idea. Date un colpo di telefono in ditta, magari vi dicono di sì!

 

 

Ah comunque Mash, da quello che scrive, farà uscire telai marchiati Mash, non modelli di altre marche di nome Mash.

Voglio, è un idea, di cosa pensano gli altri posso anche dirti che non mi frega nulla. Solo che la storia l'hanno fatta qua e con telaisti di qua (i nomi li sappiamo tutti), non la (america) e con telaisti di la (cina?). 

Pensi che i F.lli Barco saldino gratis?

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Il 3/1/2017 at 10:50 , alvuz ha scritto:

Sono d'accordo fino ad un certo punto Nico, secondo me sei troppo nostalgico.

Mi spiego meglio: fino a 20 anni fa, più o meno, non esistevano mezzi per produrre bici in grande serie. Serviva per forza un artigiano esperto che si mettesse lì con pazienza e abilità e saldasse tutti i telai uno per uno. 

Al giorno d'oggi però una cosa del genere non ha più senso, l'acciaio (e anche l'alluminio) sono ormai superati come materiali, vuoi per ragioni tecniche e meccaniche, vuoi per costi di produzione. Mi piacciono molto i lavori di quei telaisti che ancora lavorano con l'acciaio (che siano italiani in patria, italiani expat, americani, inglesi o marziani), ma per come la vedo io ce ne sono addirittura troppi se confrontiamo richiesta e offerta - mi chiedo ogni tanto come riescano a sopravvivere tutti, ma qui sarebbe da aprire un altro discorso molto più ampio.

Personalmente mi sembra improbabile, se non impossibile, che Cinelli - al di là che lo voglia fare o meno - riesca a riportare ad una dimensione artigianale la produzione. Come numeri non sarà certo ai livelli di Trek, Cannondale o Pinarello, ma di sicuro è ben oltre i numeri da artigiano che gestiscono un Legor, un Pegoretti o uno Stinner.

Sarebbe bello se riportassero la produzione in Italia? Forse sì, ma per una questione di orgoglio nazionale e nostalgia dei fasti gloriosi del ciclismo tricolore, dato che comunque i cinesi sanno lavorare il carbonio molto meglio di tanti altri nel resto del mondo; solo che la manodopera italiana costa almeno il triplo di quella maoista, e i prezzi non potrebbero che lievitare a dismisura.

 

Comunque si delocalizza per guadagnare di più (nel caso di Cinelli qualcuno addirittura dice per non morire, ma non so se sia vero) e non per far pagare meno al cliente.

Da quello che dice Pegoretti l'acciaio è superato per motivi molto legati al marketing e poco legati alla tecnica. Io non ho le capacità per appurarlo e nemmeno la gamba o la sensibilità, ma Pegoretti non mi pare proprio uno sprovveduto, fermo restando che stavo parlando di biciclette prodotte in gran parte per chi va al bar o le fotografa per metterle qua e in minima parte per chi ci corre le criterium (parlo dell'alluminio) e quindi questa tecnica sopraffina legata al carbonio (stracci incollati, cit. Angelo Picchio) serve fino ad un certo punto. E come dice Mattia Paganotti, se i pro vincessero il Giro sulle graziella noi compreremo graziella (ammettiamolo).

Discorso acciaio: fatto qua, e i SC sono li da vedere. Sono bruttini ora. Quindi l'eventualità potrebbe anche esserci.

Poi se mi dici che fabbrichi la per non chiudere qua mi arrendo.

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Il 3/1/2017 at 11:07 , riky76 ha scritto:

il tipo pista sta a 700 già montato, trovamela una bici analoga a prezzo concorrenziale sul nuovo

Però Riky pensaci bene. Guarda il prezzo di Vetta su un singolo pezzo, direi buono giusto? Sposta il tutto da un singolo pezzo a tot pezzi (tu magari conosci i numeri meglio di me). Vuoi che non salti fuori qualcosa di buono ad un buon prezzo e con un materiale che ciclisticamente nel suo totale è ampiamente superato ma alla prova dei fatti è ancora ottimo (l'alluminio)?

Sul TP comunque hai ragionissima.

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Il 4/1/2017 at 11:52 , MauroMN88 ha scritto:

@andrygroove non lo sapevo, io sinceramente non sono molto informato, comunque sta di fatto che i suddetti ragazzi hanno avuto un riscontro anche da parte dei fixie famous, tant'è che:

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Parliamo di foto? 

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Boh, penso che ce ne sia da sbizzarrirsi dando la possibilità a questi ragazzi che d' iniziativa mi pare ne abbiano.

Tutto per dire di guardarci anche in casa.

Hanno un problema. Sono italiani.

E se c'è ancora qualcuno che pensa che la geometria inseguimento con ruote 28/28" l'abbia inventata mash rispondo con bocciato e senza possibilità di appello.

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20 minuti fa, legnogrezzo ha scritto:

Da quello che dice Pegoretti l'acciaio è superato per motivi molto legati al marketing e poco legati alla tecnica.

Ma anche il Fruttivendolo dice che le proprie mele sono le più sane. Capiscimi :-)

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2 minuti fa, MauroMN88 ha scritto:

Quindi?

Io non ricordo il nome del preparatore che decenni fa disse che per arrotondare la pedalata (le bici sono nate a scatto fisso, fra parentesi) in inverno era cosa buona e giusta usare lo scatto fisso. Cosa che faceva anche uno come Coppi. Ma ricordo che era italiano. Quindi lo scatto fisso in strada è una cosa italiana. Ovviamente gli atleti montavano i freni (così tanti anni dopo noi abbiamo avuto la possibilità di coniare lo slogan: "ogni volta che fori una forcella pista un telaista muore") e non andavano in discesa skiddando ma quando riportavano le bici sul parquet o sul cemento vincevano le Seigiorni, le Olimpiadi ecc. sprigionando una potenza che metteva davvero in crisi i telai, perché chi arriva dalla scena e corre crit ad un certo livello è molto forte senz'altro, ma se guardi anche solo un video di un pro in pista capirai che c'è una notevole differenza.

Gli italiani (e non solo) però sono esterofili almeno quanto lo sono americani e giapponesi per le bici vintage italiane. Gli americani quando si tratta di marketing finto dal basso sono imbattibili e infatti la mania è nata da loro, qualcuno dice nel 2008 ma secondo me molto prima.

Io comprerei un Cinelli CaniSciolti, un Cinelli Scienza, ma tu? E gli altri? E fuori dall'Italia?

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7 ore fa, saimonfvg ha scritto:

Ma anche il Fruttivendolo dice che le proprie mele sono le più sane. Capiscimi :-)

Vabè a sto punto... @round

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In questo momento, legnogrezzo ha scritto:

Si ma che paragoni fai? 

:D

Ma ognuno fa i propri interessi dai

secondo me uno dei materiali che in realtà ha avuto una limitatissima evoluzione tecnologica per quanto in realtà potesse esprimere ancora potenzialità non scovate è l'alluminio subito soppiantato dai compositi o dal carbonio

Ci son già gli Ultrà senza banderuola vedo....

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