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Cosa ne dicono i milanesi?


Teo Mat
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Poi Fruttolo vedi, il discorso é vasto e non puó essere ristretto qui in due chiacchiere. Ci sono state riprese hanno dato ragione alle vittime e riprese che invece non lo hanno fatto, sai perché? Perché colui che riprendeva, consapevole di fare una cosa giusta, non guardava ció che accadeva ma riprendeva. Al momento di fare le domande secondo te io cosa chiedo, se lui ha visto o se ha ripreso? Capisci da solo che sono due cose diverse, se poi chi riprende non intende neanche testimoniare - la maggior parte delle persone - il resto vien da solo.

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se fossi avvocato io la metterei sul piano che un membro delle forze dell'ordine che perde completamente i nervi, urla, spinge e cerca di scippare il telefonino (quale legge legittima questo comportamento?) non ha la necessaria professionalità per rivestire un ruolo così delicato e andrebbe radiato immediatamente.
Non si puó "radiare" nessun lavoratore in Italia, L A V O R A T O R E , quindi tutti, se non per giusta causa e con regolare processo nei tre gradi di giudizio. La legge é uguale per tutti, non ci sono articoli 18 per uni e per altri invece no.
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Domanda un pelo offtopic per urbanbiker. Senza nulla di personale, ma non ti senti uno stronzo quando sai che qualcuno avrebbe ragione/torto e con cavilli e domande messe giù come vuoi lo fai passare dall'altra parte? Un avvocato secondo me dovrebbe inseguire la verità, non il bene del difeso. Se ti becco con le mani nella marmellata, che cazzo ti difendo a fare? Sei stato beccato, e basta, no? Ora, in un caso come quello che citi, un buon avvocato farebbe invalidare le riprese (unica prova del misfatto) facendo perdere al poveretto che magari s'è preso legnate dallo sbirro il risarcimento eventuale, e lasciando uno stronzo a piede libero in divisa con la licenza di far del male. Mi fa schifo il solo pensiero, senza offesa. Legge e giustizia non sono la stessa cosa.
Problema secolare, a cui ognuno risponde come fa comodo. Il problema è molto semplice, l'avvocato serve a tutelare i diritti del cliente, tra cui rientra anche (in caso di accusa) quello di subire un processo regolare e quindi è normale che un avvocato si attacchi anche a dei vizi di forma che ad un profano potranno sembrare quisquilie. In questo caso si tratta di professionisti. Da qui in poi però nel corso della storia gli avvocati han preso sempre più il ruolo di colui che non difende i diritti del cliente ma di colui che lo aiuta a farla franca, manipolando i risvolti e gli equivoci delle leggi o addirittura inventandosi manfrine con cui non servono la legge ma al contrario la ostacolano. In questo caso si tratta di canaglie. Tra le due diverse tipologie di avvocati poi ovviamente ci sono tante categorie intermedie che vanno dal legale che difende i diritti di una vittima (secondo legge e coscienza) al farabutto che del proprio cliente ne è connivente se non addirittura complice (moralmente anche se non penalmente). Di certo deontologia professionale, rigore morale e onestà intellettuale dovrebbero essere bagaglio irrinunciabile per qualsiasi professionista che lavori in ambito legale, e il fatto di doverlo precisare dà l'idea di quale mondo di sciacalli sia la giustizia oggi. In ogni caso scuse come "lo prevede la legge, faccio solo il mio lavoro, devo fare gli interessi del mio cliente, ecc." sono supercazzole con cui si cerca di lavarsi la coscienza col solo risultato di coprire l'odore dei soldi...
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Dane, troppo facile ed anche un tantino poco educato, bollare chi non si conosce e sopratutto quando non si conosce la legge nei suoi dettami. Ma non ti biasimo, perché sei la dimostrazione che ho ragione. Non conosci, non sai e parli, tipico del medio discorso italico.

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Urbanbiker, te l'ho detto, non è una cosa personale. È generico. Non conosco avvocato alcuno, dunque volevo conoscere il punto di vista dell'altra parte. Non ti conosco e non ti giudico, non posso sapere chi seie come fai il tuo lavoro, volevo solo una "testimonianza dall'interno".

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@fruttolo Figurati non devi darmi spiegazioni ulteriori, a volte mi spingo oltre, e non dovrei viste certe risposte, perché penso sempre che determinati meccanismi, debbano essere compresi al meglio, per una salvaguardia generale, per molti utenti della strada ciclisti. Le assicurazioni diventano care perché sono consapevoli che determinati comportamenti sono consuetudine - peraltro prevista dalla giurisprundenza di massima - e quindi difficilmente da sdradicare. Proprio come certi atteggiamenti di chi vorrebbe sfasciare tutto, non pensando che si vive in una comunitá, biasimando piú facilmente chi lavora invece di biasimare le leggi fatte a cazzo di cane. Leggi di cui godono tutti, per inciso, ma non coloro che invece si attaccano al cosidetto "principio". La prima lezione di giurisprundenza riguarda il principio, che prevede che se vuoi fare una causa per "principio" o hai i soldi o lasci perdere, molto meglio rispettare le regole ed essere onesti, che se fosse la regola, esserlo, io dovrei cambiare mestiere. Un dato su tutti. Il foro di Milano, la cittá di molti qui dentro, conta tanti legali per quanti ne ha la Francia intera. Ci sará un perché o no secondo te? E se c'é é colpa dei legali che fanno il loro dovere?

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Non mi son letto tutto... ma in casi del genere, per conto mio, in piedi sui pedali e via.... ci risparmi in fegato che non si rosica e in cazzate che rischi di fare ;)

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se fossi avvocato io la metterei sul piano che un membro delle forze dell'ordine che perde completamente i nervi, urla, spinge e cerca di scippare il telefonino (quale legge legittima questo comportamento?) non ha la necessaria professionalità per rivestire un ruolo così delicato e andrebbe radiato immediatamente.

Non si puó "radiare" nessun lavoratore in Italia, L A V O R A T O R E , quindi tutti, se non per giusta causa e con regolare processo nei tre gradi di giudizio. La legge é uguale per tutti, non ci sono articoli 18 per uni e per altri invece no.

urbanbiker, parliamo due lingue diverse, c'è poco da dire.

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oggi riflettevo sul fatto che quello che è accaduto è grave perchè le ciclabili in via santa sofia (nell'altro senso) sono pericolose,spesso ci son macchine posteggiate e se le devi scostare ti devi buttare in mezzo alla strada dove le auto sfreccian su due corsie. Io infatti sto in mezzo alle auto in quanto quel tratto di strada sulla ciclabile è pericoloso.

 

E' grave secondo me che nell'altra direzione non ci sia una corsia per le bici.

Bastava spostare il cordolo un po' piu' in la e fare una corsia sicura per taxi bus e bici.

 

E' grave perchè un vigile potrebbe pensare ad altro piuttosto che prendersela con un ciclista che va dove non dovrebbe.( io vado sempre dove non si puo' ma non mi son mai sentito richiamare perfortuna)

 

E' grave per come è stata gestita la cosa dagli agenti ,totalmente fuori controllo.

 

Resta il fatto che la città che si prospettava con Pisapia non è questa .

QUesta è una città che non tutela in alcun modo i ciclisti

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"Avvocato", io ho fatto un discorso generale senza giudicare nessuno, dopodiché potrei benissimo fare degli esempi su quanto ho detto perché contrariamente a quanto Lei pensa certi meccanismi li conosco bene: non c'è bisogno di essere avvocato o magistrato per conoscere la giurisprudenza o certi meccanismi della giustizia (e dico meccanismi perché so benissimo che il problema sta nel sistema, che però non deve diventare un alibi per chi del sistema se ne approfitta: devo fare degli esempi?!...).

Chi ha fatto un discorso da italiano medio (sul quale avevo sorvolato per decenza) è stato Lei che in pratica ha detto che va bene tutto purché Lei riesca a dar da mangiare ai suoi figli: discorso da brividi che forzando un po' il metro potrebbe benissimo essere messo in bocca ad uno spacciatore di droga o a un picciotto che chiede il pizzo. "Eh, no, ma un conto è restare nei limiti della legalità...": 10, 9, 8, 7...

Se Lei è del mestiere sa benissimo che il confine tra difendere i diritti di un cliente e aiutare un delinquente a farla franca è spesso labile e visto che gli organismi di controllo in questo paese sono una speciosa baracconata (vogliamo parlare di CSM e Ordine degli Avvocati?!) a quel punto ogni professionista decide cosa fare in propria coscienza.

Io non so se e dove Lei abbia deciso di posizionare la propria, però Le assicuro che siamo un po' in tanti ad esserci un po' stufati di vedere magistrati che concedono ad uno stupratore l'attenuante che la vittima non era vergine, avvocati che si inventano impegni professionali o raffreddori del proprio assistito per rimandare le udienze alla rincorsa della prescrizione e azzeccagarbugli che per dare valore probatorio ad un video pretendono che sia stato girato da Stanley Kubrick.

Il tutto con la scusa che "eh, ma del resto è previsto dall'ordinamento, voi non siete del mestiere e quindi non potete capire..." con cui certi furbetti hanno pure la faccia tosta di farti la lezioncina.

Certo, perché del resto c'è bisogno di esser laureati in scienze politiche per esprimere delle perplessità sull'attuale sistema di finanziamento pubblico dei partiti, e c'è bisogno del diploma alla New York Film Academy per dire che Clint Eastwood come regista vale un po' di più di Vanzina, così come bisogna aver studiato alla Berklee per dire che Bill Evans è un pianista superiore a Enrico Intra.....

P.s.: mi viene in mente un film in cui un figlio di avvocato chiede al padre "ma tu aiuti i criminali?!" e il padre risponde "no, io faccio in modo che venga processato correttamente e che paghi eventualmente solo le sue colpe e non altre, perché tutti, anche i criminali, hanno diritto ad un giusto processo..."

Ecco l'avvocato dovrebbe essere questo, colui che fa in modo che il proprio cliente venga processato correttamente e che paghi eventualmente i due furti o omicidi che ha commesso e non magari anche un terzo di cui viene accusato e che non ha commesso.

Colui che invece in virtù del sistema cerca di fargli pagare solo uno dei reati o magari neanche quello, per di più magari con stratagemmi e trucchetti con cui strumentalizzare pro domo sua i gangli della legge o la situazione fattuale non è niente di più che un connivente (nella migliore delle ipotesi) se non un complice (nella peggiore) del criminale.

Un conto è fare il proprio lavoro, un conto è andare oltre. Per di più per lucro, ma qui torniamo alle lacune del sistema che fa si che il mercato premi i filibustieri invece dei cavalieri...

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Dane hai dato per assunto che io proteggo solo i criminali, hai dato per assunto che io sia un protettore di illegalità grazie ai sotterfugi che consente la legge. Rileggiti i post, tuoi sopratutto, ed i miei ed anche in altri topic in cui suggerivo gratuitamente cosa fare - perché in uno studio normale questo si paga - e poi dimmi.

Chiudo dicendoti che fortunatamente sono lontano dai tribunali perché mi è venuta l'ulcera a guardare lo schifo che forse tu neache immagini lontanamente e mi occupo di economia, quindi difendo chi purtroppo viene preso per il culo dagli affaristi. Ciclisti compresi.

 

PS non offendere ulteriormente dando il Lei in un contesto social come questo. DImostra di non avere argomenti sufficienti per dialogare. 

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Egregio Avvocato,

 

non ho dato per assunto nulla, come ho detto ho fatto un discorso generale (e due, vado con la terza?!) e come ho detto non so (e nemmeno voglio saperlo, non è obbligatorio) se e dove Lei abbia posizionato la Sua coscienza e se Le permetta eventualmente di guardare serenamente in faccia Suo figlio in virtù del piatto di minestra che riesce a servirgli.

 

Non ho problemi a riconoscere e confermare alcune delle Sue asserzioni tipo che il giudice va convinto (è l'assurdo dell'ambito penale, mentre nel civile ancora ancora la cosa è attenuata...), che i giudici decidano a seconda di come gira loro (assurdo, ci sono sentenze emesse per simpatia/antipatia ed altre "a metà" perchè il giudice sospetta ma non è sicuro o viceversa...), che ci siano degli inghippi di cui bisogna tenere conto (giusto dare certe dritte a ciclisti e cittadini dimodochè non siano sprovveduti), che le prove debbano essere a prova di bomba (proprio perchè ci sono gli sciacalli che vi si appigliano...), etc.

 

Mi permetto altresì di perplimere però quando si cerca di far passare una certa deriva come normale ed accettabile iter professionale, tanto più dichiarandosi serenamente disposti non solo eventualmente a confutare le prove deboli della controparte ma altresì a smontare quelle consistenti tramite strattagemmi retorici o addirittura l'intimidaizone del teste pur di farla fare franca al proprio cliente.

 

Quindi finchè il Suo discorso verte sul "attenzione che la giurisprudenza è una giungla popolata da belve" La seguo con approvazione, quando arriva al "va bene qualsiasi strattagemma purchè sia legale, l'importante è staccare la parcella" mi permetto di fermarmi un passo indietro e dissentire in vitù di un'etica morale e professionale differente e che ormai è sempre più rara, tanto più che nel momento in cui asserisce "mi è venuta l'ulcera a guardare lo schifo" dà implicitamente ragione al sottoscritto.

Poi non meravigliamoci se l'Italia è un paese fatto di Berlusconi che delinquono grazie ai Ghedini che gli parano le preziose rilassate terga...

 

In attesa di Suo cortese riscontro e con immutata stima, porgo cordiali saluti.

 

Dane.

 

p.s.: il primo ad offendere l'interlocutore, fino a prova contraria, è stato Lei dandomi indirettamente (e nemmeno troppo) dell'Italiano medio, qualifica che personalmente, per mia caratura personale e per convinzioni filosofiche, considero una delle più insopportabili offese. Visto però che ho scelto di non adire le vie legali muovendoLe querela tramite i miei avvocati (rigorosamente al plurale, come in questo paese usano i cialtroni del "Lei non sa chi sono io!"), credo che Lei in cambio possa ben tollerare un minimo di sarcasmo, piuttosto anzichenò...

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contromano su 10 kg di veicolo a 12 kmh e contromano a 160kmh su 27 quintali di veicolo è la stessa cosa, l'importante è rispettare le regole.

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e come al solito si citano sempre gli stessi nomi, quando a mio giudizio, i problemi risalgono a molto lontano. Il codice di procedura - quello che permette la PROCEDURA appunto - è del 1989, quindi non c'era ancora nessuno dei citati, e non lo dico per difenderli ma perché il contesto è evidente, 1989 appunto. 
Si fa di tutta un'erba un fascio e non si separa lo loglio dalla paglia, ed ecco che si materializza quel tipico atteggiamento di chi generalizza - lo hai detto tu che parli genericamente - quando invece ognuno di noi è diverso ed agisce in maniera diversa pertanto va valutato in maniera diversa, perché la prima regola del buon vivere civile è il perdono, altrimenti non si vive in una democrazia ma in una dittatura. Ho già detto che siamo andati oltre il topic, ma non è causa mia.
Per esempio la soluzione che ha adottato EXTRA potrebbe essere logica se...........ma invece non è così, perché se uno viaggia contromano a 12km ha dei tempi di reazione diversi in virtù del mezzo che guida, diversi da chi invece viaggia a 160, e l'impatto non cambia con la massa, ma se mai con la velocità. Quindi vanno valutate una serie di cose che non siano dogmatiche come le ha sintetizzate EXTRA. 
Che facciamo allora, puniamo anche la mamma che viaggia con il passeggino e prende le gambe di un pedone? Ecco l'estremizzazione dove stà, dove risiede. In questi comportamenti, tipici di chi si arroga diritti e soluzioni non sapendo come è articolata la legge dove vive.
Per usare terminologia tecnica, potrei dirti che il tuo ragionamento è più tipico dei paesi anglosassoni, dove lo "stare decis" è la base delle norme giuridiche e delle regole civili, mentre però vivi in Italia, dove il diritto Romano invece è la base del nostro codice, anche di quello di procedura. Che fai quindi, ti adegui oppure contrasti a vuoto arricchendo invece chi capisce? 

PS il riscontro c'è stato, quindi attendo replica, che credo non mancherà, per ovvie ragioni pregiudiziali, che portano a sentenza se pur errata, ma che si vuole far passare per giusta.

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Si citano gli stessi nomi perchè esempi di comodo e d'attualità anche senza imputare ad essi la responsabilità del sistema indipendentemente da quando sia nato, non faccio affatto di tutta un erba un fascio tant'è che ho precisamente distinto tra due diversi atteggiamenti professionali che "agiscono in maniera diversa pertanto vanno valutati in maniera diversa" e dicendo anche che tra le due dimensioni esistono mille gradi intermedi, non c'è nessuna estremizzazione e com'è articolata la legge dove vivo lo so benissimo come ho già detto però distinguo tra "chi si adegua invece che contrastare a vuoto arricchendo invece chi capisce" e chi invece sfrutta le storture del sistema per aiutare i delinquenti, un conto è interpretare la legge per far sì che la mamma distratta col passeggino o la vecchia goffa col carrello della spesa non vengano punite come il suvista che stira sui pedoni sulle strisce a 30 kmh oltre il limite di velocità e un conto è far sì che il suvista assassino se la cavi con la scusa che "aveva il sole negli occhi, era buio, il semaforo era coperto dal bagliore di una scritta luminosa, la tintoria non gli aveva consegnato il tight, c'era il funerale di sua madre, una tremenda inondazione, il terremoto, le cavallette!!!...". (cit. assortite).

Il mio discorso è preciso e lineare (e tra l'altro condiviso da molti autorevoli addetti ai lavori, non farò nomi perchè non voglio dibattermi a metà strada tra il "mio cugggino, mio cugggino!" alla Elio e il "Lei non sa chi sono io!" alla Albertone...), poi se uno non riesce o non vuole capire preferendo lavarsi la coscienza con la minestra del figlio posso far poco.

Però "ragioni pregiudiziali" sto cazzo, ecco, se mi si passa il latinismo tecnico-giuridico...

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