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Righe

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  1. Adesso che ho un bel telaietto il potenza l'avrei comprato volentieri mannaggia a campagnolo
  2. A Prato, probabilmente so anche chi è 😀
  3. No si mette un film separatore sopra le pelli e un panno areatore tra sacco e film. Questo qui è un video di un ingegnere che forma i ragazzi che poi vengono assunti nell'azienda dove lavoro e si vede come fanno il sacco da vuoto https://youtu.be/1TBVmD6JPXA
  4. Ah e il filament winding si utilizza solo sui tubi. Poi vengono incollati su mc o tubo sterzo, quelli lì devi laminare non puoi usare il filament winding
  5. Dipende dalle forme ma è un telaio non è mai solo unidirezionale, di solito si utilizza unidirezionale e sopra strati di tessuto. Ma anche il contrario.
  6. Scusami ho scritto di fretta, sono variabili le percentuali di resina ma le percentuali si riferiscono alle fibre. Quindi lavoro con 35% o meno di resina, questo appunto per evitare che sia troppa e il peso sia quello alla fine. Non deve esserci molta resina a fine processo, altrimenti qualcosa non va. Se trasuda troppo ci sono dei film forati, ma anche quelli si usano solo se previsto. Il peelply lo usiamo solo se ci sono successivi incollaggi di solito, so che qualcuno lo usa per assorbire la resina, o comunque rimuoverla più facilmente ma ripeto, se se ne forma molta non va bene.
  7. Io lavoro con dei tessuti che hanno percentuali variabili di resina, 65/70/80% etc che hanno un "trasudamento" diciamo controllato quando polimerizzano a certe temperature in modo che il pezzo abbia alla fine una giusta quantità di fibre e resina. Tant'è che io ho un peso previsto a fine procedimento. Potresti ovviare a questo pesando tessuti e resina e facendo le proporzioni, almeno, io farei così.
  8. No, non è il processo, ma se quello che ritengo per lavoro una cosa non realizzata correttamente e tu hai comunque le tue ragioni per farlo cje non metti in discussione, allora non c'è un dialogo ma solo una presa di posizione. Io potrei anche essere d'accordo sulla polimerizzazione a temperatura ambiente, alla fine potremmo dire che è solo una questione di tempo prima che il processo avvenga. Anche perché sono spessori piccoli e il tutto avviene in maniera più o meno omogenea. Quello che non trovo affatto corretto è non usare un minimo di vuoto, soprattutto su pezzi che sono strutturali e non riparazioni estetiche che anche io faccio in forno ad una pressione bassa, nemmeno un bar. In autoclave almeno hai una corretta compattazione delle fibre e il rilascio dei gas viene assorbito. Così resina e fibre lavorano nel modo corretto meccanicamente in torsione, trazione e compressione (resina) Inutile usare resine certificate se le usi male. Io faccio aeronautica e per avere i pezzi certificati devi avere anche il processo certificato, non solo i materiali. Per dire, devo misurare anche la pressione della cleanroom dove lavoro. Ma poi cosa vuol dire? Usi dei prepreg con o impregni tu? In quali percentuali? La resina in eccesso? Io trovo pericolose certe riparazioni, non le farei io su quelle rotture in foto
  9. No, semplicemente se porti a favore della tua tesi un tipo che ha fatto una reclinata ed è arrivato quarto ai mondiali io posso benissimo dire a mio favore che di compositi ci campo e le bici di zanardi le ho fatte io. Sulle questioni tecniche si potrebbe discutere, ma a questo punto mi passa la voglia perché non mi sembra per niente costruttivo.
  10. Il problema è che per avere una cosa minimamente corretta dovresti avere temperatura ed umidità sotto controllo. Oltre al giusto tempo di lavorazione se usi resine che catalizzano a temperatura ambiente. Questo per iniziare, poi vorrei capite con quale logica scegli e stendi il materiale. Io vedo il processo piuttosto basico e non molto affidabile nel tempo.
  11. Quella che ho costruito io ha vinto le olimpiadi, per dire.
  12. Su una riparazione strutturale senza autoclave non ci metterei mai il culo sopra.
  13. Che il carbonio sia malleabile mi pare strano
  14. Molto bello, io ho un khaki a carica manuale che, purtroppo, uso poco per il lavoro che faccio, ma quando lo faccio lo guardo sempre con ammirazione
  15. Un giro di una 30ina di km a pasquetta con un piccolo trail. Mi ci devo abituare, vengo dalla canyon exceed che era molto più veloce, anche di sterzo. Purtroppo da fesso ho fatto il trail con la forcella bloccata e non capivo perché si comportasse così. Poi ho visto, mi sono dato dello scemo, mi sono fermato ho sbloccato e sono ripartito. Con la canyon ero abituato con il comando al manubrio. Detto questo ero completamente fuori allenamento e ho sofferto, il prossimo weekend sarà diverso. Non posso fare paragoni se non con la xc, ma sono felice di aver cambiato per un mezzo più versatile.
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