Ciclismo, razzismo & Co.

[SaveTheSteel]

D'accordissimo con moltissimi di voi, vorrei fare un piccolo OT per condividere quei segnali e cambiamenti che ho potuto cogliere e che spero possano portare ad una maggiore integrazione etnica nel ciclismo.

- Team qhubeka assos il quale, se non tutti lo sapessero, ha un team vivaio under 23 piuttosto importante.

- Corse ciclistiche su suolo africano: in mtb CapeEpic e su strada Tour du Ruwanda  (allego video in calce per chi non lo conoscesse: spettacolare) in primis, ma non solo, stanno crescendo sempre più, portando atleti di alto calibro e l'interesse degli sponsor di conseguenza

- UCI world cycling centre: sostiene alcune giovani promesse (seppur poche) prime di mezzi

- L'arrivo, seppur lento e graduale di professionisti d'origine africana, Daniel Teklehaimanot, Natnael Berhane, Nicholas Dlamini ecc. A riguardo, segnalo Natnael Tesfatzion che vedo bene sul gradino più alto del podio di qualche corsa a tappe europea.

 

[oDonegan]

Non ho letto tutto il thread, ma anch'io volevo esternare il mio pensiero velocemente, giusto per dare qualche spunto..
1) ci sono chiaramente ragioni storiche/culturali - il ciclismo è nato in Europa, mentre in Africa e in altre parti del mondo si è sviluppato solo successivamente e in alcune parti del mondo non si è sviluppato per niente...
2) c'è probabilmente una questione di privilegio, come ha detto il Visconte (soldi e tempo libero la fanno lunga)
3) secondo me, checché ne dicano i media o i fasci, le persone di origine non caucasica, non sono poi così tante in Italia. Quindi c'è anche una ragione di numeri assoluti. E per quei pochi a cui magari potrebbe interessare prendere il ciclismo un po' più seriamente, si torna al punto 2.

Poi leggerò tutto con calma.
Un thread interessante.

[filixeo]

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su Eurosport dicono che si spera che adesso migliaia di bambini si avvicinino al ciclismo. Eh!