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ciao cari, vorrei discutere con voi di un argomento abbastanza spinoso quale il razzismo nel ciclismo. Se siete convinti che non vi sia razzismo nel ciclismo vi prego di non prendere parte a questa discussione e con questo non voglio fare il solito finto intellettuale che non accetta posizioni diverse dalle sue semplicemente mi sono stancato di sentire ripetere sempre le stesse cose partendo da "non sono razzista sono loro che non vogliono andare in bici" fino ad arrivare a robe più agghiaccianti tipo "le persone di colore hanno le ossa più pesanti quindi non sono fatte per andare in bicicletta". se invece, come me siete convinti che qualcosa non quadri, allora vorrei sentire la vostra opinione. La mia al momento è sparsa e confusa. Parto dal fatto che negli Stati Uniti hanno tutta un'altra dinamica quindi, per ora, li lascerei da parte. Ma in europa e in italia cosa si fa? perché il professionismo conta cosi pochi atleti di colore o comunque non cauacasici? Perché secondo voi anche nel nostro mondo (ciclismo urbano, fisse, gravel, bickepacking) la diversità ancora non si vede? a me viene in mente solo una cosa al momento: ciclismo = soldi + tempo e di solito se hai i primi puoi anche crearti il secondo, quindi in una società come quella italiana dove le minoranze fanno fatica a campare non credo che il ciclismo sia per loro una priorità. e qua subentra un'altra questione, quella dell'inclusione. Conoscete qualcuno che stia facendo qualcosa di concreto per portare questo sport alle persone con meno possibilità economiche? c'è qualche azienda (italiana) che, oltre ad usare un modello di colore per la propria campagna pubblicitaria o postare un riquadro nero su insta, stia facendo qualcosa di tangibile? io lo sto cercando da un po', ma senza risultati. tornando al punto di cui accennavo sopra, ovvero che negli USA sono ad un altro livello, vi linko il progetto della TREK chiamato ALL IN questo è quanto, spero possa nascere una discussione costruttiva ed edificante.

ciao cari, tra un paio di giorni io assieme a sei colleghi, sempre che così ci si possa considerare quando si è senza lavoro, partiremo per un viaggio da costa a costa nel centro italia. Più precisamente da Pesaro all'Argentario, per un totale di 610 km e 10740 m di dislivello. Assieme a questo abbiamo deciso di lanciare una raccolta fondi a favore di Black Lives Matter. Qualcuno si chiederà perché? forse perché lavorando (o avendo lavorato) per una compagnia americana mi son sentito più esposto a tutti gli accadimenti di questo periodo e ad un certo punto mi son reso conto di quanto ognuno di noi, pur non sapendolo, ha in se il seme latente del razzismo. Certo in Italia la situazione è differente e siamo forse meno esposti e più tolleranti ma a volersi guardare dentro le cose non sono poi molto differenti qua da noi. Se poi volessimo concentrarci sul mondo del ciclismo professionistico o di tendenza in maniera più attenta allora capiremmo quanto siamo dentro un movimento quasi del tutto bianco. Potrei stare a farvi il pippone ma non è questa la mia intenzione. La mia intenzione è segnalarvi la campagna fondi che abbiamo aperto su GoFundMe, ogni euro andrà dritto dritto in beneficenza, noi non prendiamo nulla e la piattaforma neppure. Lo scopo iniziale era quello di tirar su 4 dollari a km ma sarebbe fantastico superare le previsioni anche considerando che siamo già in vista del traguardo economico e il giro non è ancora iniziato. Sulla pagina potrete trovare anche varie informazioni ed approfondimenti. Ogni euro conta, anche uno solo. https://www.gofundme.com/f/Sea2sea-for-equality grazie!