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Itinerario Padova - Napoli


teddyorso
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rigà ieri giornata di gran produzione: un mio amico artigiano si è offerto di costruirmi una borsa telaio su misura. 

sono volate un po di bestemmie ma utilizzare i teloni termosaldati dei manifesti pubblicitari è una dritta.. impermeabili, leggeri e non si strappano manco tirando a quattro mani. 

a voi le foto 

PS nel caso vi servisse una borsa su misura [email protected] vi aiuta volentieri a sviluppare la vostra idea

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2 ore fa, teddyorso ha scritto:

rigà ieri giornata di gran produzione: un mio amico artigiano si è offerto di costruirmi una borsa telaio su misura. 

sono volate un po di bestemmie ma utilizzare i teloni termosaldati dei manifesti pubblicitari è una dritta.. impermeabili, leggeri e non si strappano manco tirando a quattro mani. 

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Mi pare più che buona, bravo.

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  • 2 weeks later...
Inviata (modificato)

NAPOLI!

Ci sono arrivato con una pedivella che si sta stava staccando e con un volo finale in piazza del plebiscito scivolando sul lastricato e piegando il deragliatore posteriore.
YEAH
Nonostante questo la bici ha fatto il suo dovere, la mia tripla non la abbandonerò mai visto che le salite si sono lasciate percorrere senza dover mai scendere dalla bici e la distribuzione dei bagagli non ha creato il minimo intralcio.. discese ai 65 all'ora senza problemi!

SETUP
- nella borsa telaio che vi avevo mostrato mettevo lock, kit riparo e attrezzi, cibo, cartina, sali minerali e altri accessori che non usavo spesso.
- sul tubo orizzontale ho attaccato un borsellino della roswheel (7 euro su Amazon tipo..) con due tasche laterali dove ci stanno telefono, soldi e marmellatine comodi da prendere.. sopra ci sarebbe dove mettere il telefono con il navigatore ma io preferisco scrivermi le strade su carta.
- borsa sottosella arrangiata della decathlon da 15 euro fissata con due cinghie, molto stabile ma il retro delle cosce toccava un po', nulla di tragico ma un po' fastidioso. comunque in una borsa tipo bikepacking dubito ci stia tutto quello che ci stava su questa.
- sacco a pelo con custodia impermeabile (grande acquisto) attaccato davanti con l'immancabile camera d'aria bucata usata per legare di tutto.
- nel manubrio ho implementato due manopole più grosse in spugna tagliate alla cazzo perché essendo il manubrio troppo fino dopo un po' mi fanno male le mani (ah, l'artrosi.. )

Dopo il test ride non ho avuto nulla per due giorni ma poi mi è venuto un male boia al piede destro, forse colpa delle scarpe nuove, fatto sta che il giorno prima di partire avevo ancora male e non mi fidavo a sforzarlo troppo, quindi ho deciso di tagliare la tappa degli appennini e partire da Firenze.
Costeggiando con il treno tratti di strada che avrei dovuto fare ho ringraziato poi il grande spirito, visto che il tempo era terribile. Non pioveva ma c'era una nebbia impegnativa, le strade erano paludi, bagnatissime dal giorno prima e probabilmente mi sarei ammazzato tirando un dritto in discesa.

Arrivato a Firenze col sole la strada fino a Colle val d'elsa è stata estremamente facile grazie a Maurando, parecchio trafficata ma almeno aveva un dislivello irrisorio.. purtroppo verso Poggibonsi devo aver sbagliato qualcosa e sono finito in un paio di gallerie.
Chiudo questa mezza giornata con 94 km in 4 ore.

Il giorno dopo era prevista pioggia ma la sveglia è asciutta e si parte direzione costa.
Cielo grigio per tutta la mattina che non rende giustizia al paesaggio toscano ma per fortuna solo due gocce di pioggia all'altezza di Montieri. Si passa Prata, Massa Marittima e pranzo a Follonica, poi giù fino a marina di Grosseto scoprendo che non si può continuare per la costa ma tocca girare attorno alla foce dell'Ombrone.
Da Grosseto l'unica aurelia che ho trovato era a 4 corsie quindi sticazzi e con già 130 km sulle gambe mi inoltro nella maremma passando per Montiano e Magliano, dove comunque le salite non sono troppo impegnative e c'è un tramonto che mi svolta la giornata.. saggia decisione.
Arrivo ad Albinia con 188 km in 7 ore e 20.

Day 3 tostissimo, continuo a voler evitare strade grosse e sento che le gambe girano bene quindi punto a est direzione Manciano, salita fino al paese e poi giù per Canino, Tuscania con pausa pizza spettacolare e poi Vetralla.
Paesaggi incredibili, eravamo solo io e le capre che prendevano paura quando passavo, ma ho avuto per 8 ore il vento contro e la cosa iniziava a farmi sclerare male.
Una foratura a metà strada poi via verso Bracciano, foto sul lago e grazie a dio adesso è tutta in discesa fino a Roma.
Entro nella prima strada illuminata della capitale quando sono al limite della visibilità e mi ci vuole ancora un bel po' per raggiungere un amico in piazza del popolo.
Chiudo con 8 ore e mezza di pedalata, 191 km e un dislivello che non so e non voglio sapere.

Giornata 4 di pausa (si fa per dire) con i ragazzi di EAdessoPedala si piotta per la Colombo arrivando a Torvaianica con ancora gli occhi da sonno.
Birra e banana in spiaggia con una bellissima giornata e poi bestemmie e cavalcavia con bici in spalla per riuscire a prendere la Laurentina per il ritorno.
Mattinata da 85 km in 4 ore tra buche e traffico selvaggio.
La sera critical mass con doppio blocco di polizia, digos e identificazione di tutti i partecipanti. Finita la via crucis a quanto pare si sentono più tranquilli e ci lasciano andare a casa.

Giorno 5 sveglia pigra e solo a mezzogiorno parto con questo amico in fissa direzione Gaeta.
Appia nuova con svolta nella Nettunense (mannaggia al traffico, alle macchine e a chi investe i ciclisti) e a Campoleone di Lanuvio si taglia la campagna fino a Cisterna di Latina. Seguono 40 km di Appia antica dritta come una freccia (un po' alienante) ma almeno leggermente in discesa.
Paghiamo la pigrizia con un diluvio pomeridiano a Terracina che ci costringe a una sosta kebab per ripartire con un freddo malvagio che penetra nelle ossa.
Fortunatamente c'è un tramonto spettacolo lungo la costa e arriviamo a Gaeta con il buio dopo 137 km in 5 ore e 15.

Day 6 partiamo alla volta di Napoli passando per posti dimenticati da dio quali Mondragone e Castel Volturno e arriviamo dopo 100 km in una Napoli presa d'assalto dalle passeggiate pasquali post prandiali.
Epilogo tragico in piazza che però non toglie il buon umore e dopo frittino, pizza, varie peroni alla spina, caffè e sfogliatella si prende il treno per Roma.

Si chiude con 800 km in 6 giorni, 33 ore di pedalata e tanti carboidrati.

daje

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