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L'INFORTUNIO DI CHRIS AKRIGG


Lore Ska
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Fra, mi sa che continuiamo a non capirci: l'esempio del doping non l'ho fatto come esempio di gara falsata da parte di un furbo ma come esempio di gente che per due monetine in più butta via la salute (più che farti l'esempio dei calciatori anni 70, con una media di leucemia a 40 anni più elevata di qualsiasi altro sport, non so che fare...). Poi personalmente continuo a ritenere che l'applauso vada al gesto sportivo in sè e non al fatto che sotto non ci sia la rete di caduta. In più distinguo tra uno che fa una cosa perchè se la sente (il caso di Gullich), ed uno che a fa perchè "costretto" all'industria degli sponsor.

Oh, per carità, si possono anche avere idee diverse nel pieno rispetto del prossimo: non mi metto a giudicare la tua scelta di aver osato una cosa anche s non ti lasciava tranquillo ma non la condivido. E' proprio sto concetto che sei un figo solo se fai una cosa rischiosa che mi risulta strano. La vedo un po' come la legittimazione delle minorenni che vanno a letto con l'ottantenne col culo flaccido per far carriera oppure l'anoressia delle modelle che si ammalano per rincorrere un modello imposto dall'industria...

Dio mio, siamo al punto che una corda o una rete di sicurezza sono una "vergogna" come il doping e che se non rischi la vita non sei un cazzo di nessuno e lo sponsor ti abbandona.....oh, ma a lavorare non ci va più nessuno a sto mondo?!... :-D

p.s.: che poi, nel caso da cui è partita la discussione, bastavano tre macchinisti a coprire la zona con un materassino. Eh, ma in quel caso sarebbe stato uno sfigato....perplimo, ma ognuno resti pure della sua, ci mancherebbe... ;-)

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Fra, mi sa che continuiamo a non capirci: l'esempio del doping non l'ho fatto come esempio di gara falsata da parte di un furbo ma come esempio di gente che per due monetine in più butta via la salute (più che farti l'esempio dei calciatori anni 70, con una media di leucemia a 40 anni più elevata di qualsiasi altro sport, non so che fare...). Poi personalmente continuo a ritenere che l'applauso vada al gesto sportivo in sè e non al fatto che sotto non ci sia la rete di caduta. In più distinguo tra uno che fa una cosa perchè se la sente (il caso di Gullich), ed uno che a fa perchè "costretto" all'industria degli sponsor.

Oh, per carità, si possono anche avere idee diverse nel pieno rispetto del prossimo: non mi metto a giudicare la tua scelta di aver osato una cosa anche s non ti lasciava tranquillo ma non la condivido. E' proprio sto concetto che sei un figo solo se fai una cosa rischiosa che mi risulta strano. La vedo un po' come la legittimazione delle minorenni che vanno a letto con l'ottantenne col culo flaccido per far carriera oppure l'anoressia delle modelle che si ammalano per rincorrere un modello imposto dall'industria...

Dio mio, siamo al punto che una corda o una rete di sicurezza sono una "vergogna" come il doping e che se non rischi la vita non sei un cazzo di nessuno e lo sponsor ti abbandona.....oh, ma a lavorare non ci va più nessuno a sto mondo?!... :-D

p.s.: che poi, nel caso da cui è partita la discussione, bastavano tre macchinisti a coprire la zona con un materassino. Eh, ma in quel caso sarebbe stato uno sfigato....perplimo, ma ognuno resti pure della sua, ci mancherebbe... ;-)

non è che non ci capiamo dane e che per me non sei un figo perchè rischi la vita, ma perchè osi qualcosa che è oltre il tuo limite! una corda od una rete sono doping dane che tu lo voglia o no ad alti livelli è così!

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Fra, mi sa che continuiamo a non capirci: l'esempio del doping non l'ho fatto come esempio di gara falsata da parte di un furbo ma come esempio di gente che per due monetine in più butta via la salute (più che farti l'esempio dei calciatori anni 70, con una media di leucemia a 40 anni più elevata di qualsiasi altro sport, non so che fare...). Poi personalmente continuo a ritenere che l'applauso vada al gesto sportivo in sè e non al fatto che sotto non ci sia la rete di caduta. In più distinguo tra uno che fa una cosa perchè se la sente (il caso di Gullich), ed uno che a fa perchè "costretto" all'industria degli sponsor.

Oh, per carità, si possono anche avere idee diverse nel pieno rispetto del prossimo: non mi metto a giudicare la tua scelta di aver osato una cosa anche s non ti lasciava tranquillo ma non la condivido. E' proprio sto concetto che sei un figo solo se fai una cosa rischiosa che mi risulta strano. La vedo un po' come la legittimazione delle minorenni che vanno a letto con l'ottantenne col culo flaccido per far carriera oppure l'anoressia delle modelle che si ammalano per rincorrere un modello imposto dall'industria...

Dio mio, siamo al punto che una corda o una rete di sicurezza sono una "vergogna" come il doping e che se non rischi la vita non sei un cazzo di nessuno e lo sponsor ti abbandona.....oh, ma a lavorare non ci va più nessuno a sto mondo?!... :-D

p.s.: che poi, nel caso da cui è partita la discussione, bastavano tre macchinisti a coprire la zona con un materassino. Eh, ma in quel caso sarebbe stato uno sfigato....perplimo, ma ognuno resti pure della sua, ci mancherebbe... ;-)

Dane mi hai tolto le parole di bocca, anche perché pigro come sono non avrei mai argomentato :)

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non è che non ci capiamo dane e che per me non sei un figo perchè rischi la vita, ma perchè osi qualcosa che è oltre il tuo limite! una corda od una rete sono doping dane che tu lo voglia o no ad alti livelli è così!

Fra, non c'eravamo capiti sul parallelo col doping. Sul resto come ho detto si possono benissimo avere idee differenti: spingere oltre i propri limiti lo condivido (anche arrampicare in libera, dietro presupposti che ho già citato), sul fatto che la corda sia doping no (altrimenti è come ammettere indirettamente che "sei un figo solo perchè rischi la vita"). Arrampicare in libera è una cosa particolare e non una mera gara a chi ce l'ha più lungo, darsi alla roulette russa per far schizzare audience televisiva e sponsor mi affascina meno.

Se il gioco è rischiare la vita poi non si venga a piangere, perchè ognuno della propria vita fa quello che vuole ma dal momento che l'uomo non è infallibile l'incidente lo devi mettere in conto e forse è pressocchè matematico.

Altrimenti fra un po' facciamo diventare il Darwin Award disciplina olimpica... :-D

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mi spiace emi, dane e zakk8 ma evidentemente parlate da non addetti ai lavori, io parlo per esperienza vissuta e vi posso garantire che se le cose non le si prova per falre serie, sopratutto quando una passione diventa un mestiere, non sei nessuno e di colpo non sei più nemmeno un professionista!

quando fai qualcosa di estremo metti in conto che la pellaccia te la giocherai ogni giorno e quindi provi le cose al limite, le cose facili le san fare tutti!

Fra78s, cerchiamo di fare un po' chiarezza perchè mi sento un po' in un episodio di "Ai confini con la realtà" (pensa te che su Ciclistica ho dovuto difendere Weilandt da chi lo accusava di esser morto da stupido perchè "non si va a 80 all'ora su pochi cm di gomma quando hai moglie e figli...").

1) Inanzitutto io cercavo solo di tradurre il pensiero di Emi, perchè mi pareva che fosse stato maleintepretato come il solito discorso da vecchio noioso.

2) Non ho mai detto di condividerlo in tutto e per tutto, ho però fatto un esempio estremo della differenza tra spingersi al limite come dici tu e una coglionata (attraversare un semaforo rosso skiddando oppure saltare da un treno all'altro in corsa con un coniglio in braccio, come fanno i giovani jamaicani...).

3) Questa storia della botta di adrenalina senza la quale non si può vivere mi disgusta, mi pare molto una roba da ricchi bambini annoiati che vanno in giro per la città a far danni....."procurarsi una frattura non è poi granchè", basisco.....

4) Il discorso sul "non addetto ai lavori" poi mi fa ridere, scusa. Il "tuo" free-climbing ho cominciato a praticarlo nel 1987 a 13 anni, il mio idolo era Wolfgang Gullich che ne faceva di ogni (e poi, destino beffardo, se n'è andato per uno stupido colpo di sonno...). Quindi, ripeto, non è che io sia contro gli sport estremi (ne ho provati tanti, dal bungee-jumping in poi...), ma credo ci sia modo e modo di fare le cose. Ci si può far male in tutti i modi e in tutti gli sport (il più grande centravanti di tutti i tempi zoppica ancora adesso per una cazzo di cartilagine...), farlo per sufficienza (sai benissimo che arrampicare in libera presuppone una condizione piscologica particolarmente favorevole, prima ancora che una condizione fisico-atletica) o perchè si sottovalutano alcune cose non è molto intelligente.

Visto che parli di "addetti ai lavori", bèh, personalmente ne ho girati di video su sport estremi ma si lavora sempre sulle norme di sicurezza: sto qua è un tipo ipersponsorizzato, girano un video, ma invece di far finta di toglier le erbacce non si poteva pensare a "coprire" (è un termine cinematografico, abbiate pazienza...) quella zona di caduta?! Basta poco, te lo assicuro per esperienza...

5) Condivido poco anche la ricerca estrema per lo sponsor e la gloria: facciamo tanto la morale a quegli atleti dopati che per la gloria son disposti ad avvelenarsi il sangue o a garantirsi la leucemia a 40 anni e poi consideriamo dei fighi gente disposta a morire per un tricks o una copertina?!...

In conclusione, personalmente non ho nessuna intenzione di invitare il tizio a cambiare sport e nemmeno location, solo che le stesse cose si possono fare in maniera più intelligente. Poi ci si può far male anche a giocare a scacchi, per carità, ma il pensiero di vivere un domani in una società di pazzi scatenati che si lanciano dal balcone per conquistarsi una copertina o una telecamera mi lascia un po' inquieto, piuttosto anzichenò.....

p.s.: su Youtube è pieno di video di ragazzi che si lanciano in piscina saltando dal tetto. Vi ricordate il tizio di Jackass che atterrò sul bordo della vasca e si sfasciò tutto?! Sicuramente è un figo anche lui, io però l'ho incontrato l'anno scorso per lavoro a distanza di anni dall'incidente: bèh, sinceramente non farei cambio tra la mia condizione di "sfigato" e la sua di "strafigo" famoso in tutto il mondo.....

il bunjee-jumping è uno sport estremo?

certo senza corda lo è ancora di piu'

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non è che non ci capiamo dane e che per me non sei un figo perchè rischi la vita, ma perchè osi qualcosa che è oltre il tuo limite! una corda od una rete sono doping dane che tu lo voglia o no ad alti livelli è così!

Fra, non c'eravamo capiti sul parallelo col doping. Sul resto come ho detto si possono benissimo avere idee differenti: spingere oltre i propri limiti lo condivido (anche arrampicare in libera, dietro presupposti che ho già citato), sul fatto che la corda sia doping no (altrimenti è come ammettere indirettamente che "sei un figo solo perchè rischi la vita"). Arrampicare in libera è una cosa particolare e non una mera gara a chi ce l'ha più lungo, darsi alla roulette russa per far schizzare audience televisiva e sponsor mi affascina meno.

Se il gioco è rischiare la vita poi non si venga a piangere, perchè ognuno della propria vita fa quello che vuole ma dal momento che l'uomo non è infallibile l'incidente lo devi mettere in conto e forse è pressocchè matematico.

Altrimenti fra un po' facciamo diventare il Darwin Award disciplina olimpica... :-D

dane uno "sport estremo" è già per definizione una cosa pericolosa che ti fa rischiare la vita! quando metti inconto di poter farti male o peggio morire entra in gioco una componente psicologica elevata che fa anche alzare la difficoltà assoluta in gioco! se io salgo una parete X in maniera tradizionale con bassissime possibilità di farsi male o morire, la bravura resterà solamente una componente atletica! se invece a questa componente atletica ci infilo dentro il pericolo di morire, bè mi sembra palese che la componente atletica venga ostacolata dalla componente psicologica! per cui se uno fa una cosa con una co0mponente atletica e psicologica alta rimane palesemente più figo di me che l'ho fatta senza rischiare una beata fava! quì gli inglesi sono i re della faccenda, loro come ben saprai utilizzano una doppia scala di difficoltà per classificare una salita, quella classica francese e quella della pericolosità di farsi male o peggio morire in caso di caduta! chiaramente più sale la componente pericolosuità e più è difficile la salita!

tutta sta pappardella per dire che la corda diventa un doping "psicologico" per determinate prestazioni! se voglio far parte del gioco devo accettare questa cosa, altrimenti se non la voglio accettare continuo a fare altro in maniera più conjsona alle mie capacità! non è un idea condivisibile, è la realtà dei fatti!

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@Fra78s: ah bèh, se parli di doping psicologico in quel senso allora già sono più d'accordo, io facevo più un discorso sull' "irrinunciabilità" di certe azioni ecco... :-P

@Leonardodimy: ah ah ah!!!...e lì se ce la fai non sei un figo, sei proprio Dio!!!... :-D

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mi spiace emi, dane e zakk8 ma evidentemente parlate da non addetti ai lavori, io parlo per esperienza vissuta e vi posso garantire che se le cose non le si prova per falre serie, sopratutto quando una passione diventa un mestiere, non sei nessuno e di colpo non sei più nemmeno un professionista!

quando fai qualcosa di estremo metti in conto che la pellaccia te la giocherai ogni giorno e quindi provi le cose al limite, le cose facili le san fare tutti!

Fra78s, cerchiamo di fare un po' chiarezza perchè mi sento un po' in un episodio di "Ai confini con la realtà" (pensa te che su Ciclistica ho dovuto difendere Weilandt da chi lo accusava di esser morto da stupido perchè "non si va a 80 all'ora su pochi cm di gomma quando hai moglie e figli...").

1) Inanzitutto io cercavo solo di tradurre il pensiero di Emi, perchè mi pareva che fosse stato maleintepretato come il solito discorso da vecchio noioso.

2) Non ho mai detto di condividerlo in tutto e per tutto, ho però fatto un esempio estremo della differenza tra spingersi al limite come dici tu e una coglionata (attraversare un semaforo rosso skiddando oppure saltare da un treno all'altro in corsa con un coniglio in braccio, come fanno i giovani jamaicani...).

3) Questa storia della botta di adrenalina senza la quale non si può vivere mi disgusta, mi pare molto una roba da ricchi bambini annoiati che vanno in giro per la città a far danni....."procurarsi una frattura non è poi granchè", basisco.....

4) Il discorso sul "non addetto ai lavori" poi mi fa ridere, scusa. Il "tuo" free-climbing ho cominciato a praticarlo nel 1987 a 13 anni, il mio idolo era Wolfgang Gullich che ne faceva di ogni (e poi, destino beffardo, se n'è andato per uno stupido colpo di sonno...). Quindi, ripeto, non è che io sia contro gli sport estremi (ne ho provati tanti, dal bungee-jumping in poi...), ma credo ci sia modo e modo di fare le cose. Ci si può far male in tutti i modi e in tutti gli sport (il più grande centravanti di tutti i tempi zoppica ancora adesso per una cazzo di cartilagine...), farlo per sufficienza (sai benissimo che arrampicare in libera presuppone una condizione piscologica particolarmente favorevole, prima ancora che una condizione fisico-atletica) o perchè si sottovalutano alcune cose non è molto intelligente.

Visto che parli di "addetti ai lavori", bèh, personalmente ne ho girati di video su sport estremi ma si lavora sempre sulle norme di sicurezza: sto qua è un tipo ipersponsorizzato, girano un video, ma invece di far finta di toglier le erbacce non si poteva pensare a "coprire" (è un termine cinematografico, abbiate pazienza...) quella zona di caduta?! Basta poco, te lo assicuro per esperienza...

5) Condivido poco anche la ricerca estrema per lo sponsor e la gloria: facciamo tanto la morale a quegli atleti dopati che per la gloria son disposti ad avvelenarsi il sangue o a garantirsi la leucemia a 40 anni e poi consideriamo dei fighi gente disposta a morire per un tricks o una copertina?!...

In conclusione, personalmente non ho nessuna intenzione di invitare il tizio a cambiare sport e nemmeno location, solo che le stesse cose si possono fare in maniera più intelligente. Poi ci si può far male anche a giocare a scacchi, per carità, ma il pensiero di vivere un domani in una società di pazzi scatenati che si lanciano dal balcone per conquistarsi una copertina o una telecamera mi lascia un po' inquieto, piuttosto anzichenò.....

p.s.: su Youtube è pieno di video di ragazzi che si lanciano in piscina saltando dal tetto. Vi ricordate il tizio di Jackass che atterrò sul bordo della vasca e si sfasciò tutto?! Sicuramente è un figo anche lui, io però l'ho incontrato l'anno scorso per lavoro a distanza di anni dall'incidente: bèh, sinceramente non farei cambio tra la mia condizione di "sfigato" e la sua di "strafigo" famoso in tutto il mondo.....

il bunjee-jumping è uno sport estremo?

certo senza corda lo è ancora di piu'

ah ecco.. non capivo! :)

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@Fra78s: ah bèh, se parli di doping psicologico in quel senso allora già sono più d'accordo, io facevo più un discorso sull' "irrinunciabilità" di certe azioni ecco... :-P

@Leonardodimy: ah ah ah!!!...e lì se ce la fai non sei un figo, sei proprio Dio!!!... :-D

bè parlo dell'insieme del gesto, cioè se mi vado a riferire al video di akrigg che fa il salto, penso che magari per uno che fa trial quel salto non sia così difficile! poi se ci aggiungi che sotto c'è un baratro di 10mt le cose a livello psicologico cambiano, se non sei in grado di controllare quell'aspetto rischi appunto di non riuscire a fare il salto e schiantarti (appunto come nel video!!)

è ben diverso far qualcosa con il culo stretto dalla paura e farla in condizioni di relax! è come se ti puntassero una pistola alla tempia e ti chiedessero di fare uno schema di bartezzaghi in meno di 5 minuti!

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