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cacciatore sparati


Andy Mood Out
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3 ore fa, MauroMN88 ha scritto:

Sempre belo ridere e scherzare delle disgrazie....altrui :1310_thumbsup_tone1:

se ti stai riferendo a me stai proprio sbagliando

non mi sembra di aver assolutamente scherzato e riso 

io sono proprio incazzato, altro che ridere

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a me disturbano più gli allevamenti intesevi di maiali che non la caccia, se finalizzata oltre che al divertimento (c'è anche chi gode a farsi infilare un braccio nel culo, quindi.... ) porta poi al consumo e utilizzo di ogni parte dell'animale cacciato. L'uomo 200 anni fa non era vegano, mangiava il necessario.

Detto questo ho la giusta simpatia per i cacciatori che rispettano le regole, gli altri per me andrebbero presi a legnate, con un fucile in mano fare danni è un volo.

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2 ore fa, Pablohoney ha scritto:

a me disturbano più gli allevamenti intesevi di maiali che non la caccia, se finalizzata oltre che al divertimento (c'è anche chi gode a farsi infilare un braccio nel culo, quindi.... ) porta poi al consumo e utilizzo di ogni parte dell'animale cacciato. L'uomo 200 anni fa non era vegano, mangiava il necessario.

Detto questo ho la giusta simpatia per i cacciatori che rispettano le regole, gli altri per me andrebbero presi a legnate, con un fucile in mano fare danni è un volo.

Il discorso è che sicuramente è maggiormente sostenibile un kg di carne di selvaggina che un kg di carne proveniente dagli allevamenti intensivi ( ma anche tradizionali se si considera bovini e suini). Però io non vedo mai nessuno andare a protestare o a fare l'obiettore di coscienza davanti ai banchi della grande distrubozione. Se la caccia è finalizzata al consumo che ben venga, gli ungulati non sono a rischio, come non sono a rischio tutte le specie che vengono liberate appositamente per fini venatori. Altrimenti si entra nel branconaggio e giustamente è reato. Io rifiuto qualunque attività umana che provochi sofferenza per diletto, ero pescatore, praticavo la pesca a mosca, ero un sostenitore del catch and release, pescavo con ami senza ardiglione e rilasciavo il pescato evitando qualsiasi manipolazione non necessaria, slamavo le trote direttamente in acqua ma diciamocela tutta: anche se il pesce continuava a vivere dopo la cattura gli provocavo sofferenze solo per appagare un istinto. Per questo motivo ho smesso da anni e il discorso sarebbe stato diverso se quelle trote fossero finite sulla mia tavola, ma non ho mai portato un pesce a casa. Credo che la pesca sia molto più sadica delle caccia, ma non provoca la stessa indignazione.

Ricordatevi comunque che cacciatori e pescatori sono le prime sentinelle ambientali, sono i primi che possono monitorare e denunciare abusi o danni ecologici. Questa funzione non la può svolgere il borghesuccio che fa spesa da Fico il cui unico contatto con l'ambiente è la corsetta nel parco cittadino o nella prima campagna antropizzata.

 

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44 minuti fa, Riga ha scritto:

Il discorso è che sicuramente è maggiormente sostenibile un kg di carne di selvaggina che un kg di carne proveniente dagli allevamenti intensivi ( ma anche tradizionali se si considera bovini e suini). Però io non vedo mai nessuno andare a protestare o a fare l'obiettore di coscienza davanti ai banchi della grande distrubozione. Se la caccia è finalizzata al consumo che ben venga, gli ungulati non sono a rischio, come non sono a rischio tutte le specie che vengono liberate appositamente per fini venatori. Altrimenti si entra nel branconaggio e giustamente è reato. Io rifiuto qualunque attività umana che provochi sofferenza per diletto, ero pescatore, praticavo la pesca a mosca, ero un sostenitore del catch and release, pescavo con ami senza ardiglione e rilasciavo il pescato evitando qualsiasi manipolazione non necessaria, slamavo le trote direttamente in acqua ma diciamocela tutta: anche se il pesce continuava a vivere dopo la cattura gli provocavo sofferenze solo per appagare un istinto. Per questo motivo ho smesso da anni e il discorso sarebbe stato diverso se quelle trote fossero finite sulla mia tavola, ma non ho mai portato un pesce a casa. Credo che la pesca sia molto più sadica delle caccia, ma non provoca la stessa indignazione.

Ricordatevi comunque che cacciatori e pescatori sono le prime sentinelle ambientali, sono i primi che possono monitorare e denunciare abusi o danni ecologici. Questa funzione non la può svolgere il borghesuccio che fa spesa da Fico il cui unico contatto con l'ambiente è la corsetta nel parco cittadino o nella prima campagna antropizzata.

 

sentinelle ambientali ...uno su 100?

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Pelt io sono dell'idea che in tutte le categorie ci faccia buca, forse si in qualcuna più che in altre. I deliquenti e gli stronzi ci sono in ogni ambiente, di qualunque origine e estrazione sociale. Quindi non starei a demonizzare, o almeno non mi interessa spostare la questione su questi termini. Sai quante volte mi è capitato nel mio piccolo di fare segnalazioni di illeciti, di versamenti, di bracconaggio, di scarico di rifiuti alla forestale, ai vigili o all'arpat. Ti assicuro, mi sono trovato in situazioni impensabili in posti incontaminati che per raggiungere ci volevano a volte 2/3 ore di cammino nel nulla. La domanda è, chi si può accorgere di rifiuti e scarti edili abbandonati nell alveo di un torrente o dello sversamento di un impianto se non una persona che frequenta per una qualsiasi attività quel preciso ecosistema?

A me fa più paura la distruzione degli ecosistemi fluviali per prelevare la rena o per produrre livelli di energia poco significativi, o il selvaggio consumo di suolo, l'agricoltura intensiva, l'antropizzazione dilagante e i palazzoni che spuntano come funghi nelle periferie nonostante il tasso di crescita demografica sia pari a zero da un decennio. Forse prima di parlare del problema della caccia sarebbe da affrontare quello della distruzzione degli habitat, ecco.

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1 ora fa, Riga ha scritto:

Pelt io sono dell'idea che in tutte le categorie ci faccia buca, forse si in qualcuna più che in altre. I deliquenti e gli stronzi ci sono in ogni ambiente, di qualunque origine e estrazione sociale. Quindi non starei a demonizzare, o almeno non mi interessa spostare la questione su questi termini. Sai quante volte mi è capitato nel mio piccolo di fare segnalazioni di illeciti, di versamenti, di bracconaggio, di scarico di rifiuti alla forestale, ai vigili o all'arpat. Ti assicuro, mi sono trovato in situazioni impensabili in posti incontaminati che per raggiungere ci volevano a volte 2/3 ore di cammino nel nulla. La domanda è, chi si può accorgere di rifiuti e scarti edili abbandonati nell alveo di un torrente o dello sversamento di un impianto se non una persona che frequenta per una qualsiasi attività quel preciso ecosistema?

A me fa più paura la distruzione degli ecosistemi fluviali per prelevare la rena o per produrre livelli di energia poco significativi, o il selvaggio consumo di suolo, l'agricoltura intensiva, l'antropizzazione dilagante e i palazzoni che spuntano come funghi nelle periferie nonostante il tasso di crescita demografica sia pari a zero da un decennio. Forse prima di parlare del problema della caccia sarebbe da affrontare quello della distruzzione degli habitat, ecco.

no era un attacco,per carita'! Vero,i cacciatori potrebbero anche esserlo  ma da quello che si vede nei boschi e dal poco che si sa( che IO non sappia) di denucia non c'é molto,mi sembra ci sia un bello strato di omerta' in quel mondo senza poi parlare dei chili di piombo e plastica lasciati dagli stessi.Per il resto son con te su tutta la linea...

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Figurati, non l'ho avvertito come un attacco, anche perchè non sono coinvolto a nessun livello e sono completamente disinteressato.

Sul piombo e sulle cartucce sono d'accordo..è uno schifo. E basterebbe avere un briciolo di senso civico.

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18 ore fa, bartolopestalozidipinerolo ha scritto:

Sudafrica, mandria di leoni attacca e divora un cacciatore

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" Hanno lasciato intatta solo la testa"...

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14 minuti fa, filixeo ha scritto:

" Hanno lasciato intatta solo la testa"...

dovevano far capire chi comanda...un qualche segno andava pur lasciato

<3

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