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Domanda agli utenti: Lavoro/Studi?!


Etaleim
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@zanzos

Condivido in pieno quelo che hai scritto;

Chiaramente non rientro nella categoria del "discorso a parte", comunque penso di non uscire dall'Italia al momento, e comunque penso che anche se non ci esco a 22 ma a 23 cambia poco :D

In ogni caso penso che se devo stare a spendere dei soldi per farmi della cultura specifica posso anche dire di lavorare (per ora) e studiare/informarmi per i cavoli miei, se troverò un argomento che davvero mi affascina allora penserò al fatto di studiare quell'argomento, ma fino ad allora penso sia meglio portare a casa qualche soldo e ringraziare di avere un lavoro dove molti in Italia non lo hanno.

 

Grazie anche a te per la risposta.

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Studia, studia, studia! Ho quasi 26 anni e dopo 4 anni di università ho finito solo ora il secondo. Dio solo sa la fatica che faccio a coniugare lavoro e studio. In mente ho una cosa sola: la carriera (oltre alla figa, sia chiaro), e spero solo che i sacrifici che sto facendo prima o poi vengano ripagati.

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Secondo voi nobili e fissati utenti del fixedforum, conviene mantenere un lavoro che ti paga e ti rende abbastanza indipendente o piantare il lavoro e andare in università per non si sa quanti anni e non si sa con quale futuro?

Conosco parecchia gente che dice di rimpiangere il non aver studiato ed altrettanta gente che dice l'opposto.. visto come sta vivendo la crisi l'Italia io terrei un lavoro anche se non fosse la mia massima aspirazione.. voi che ne pensate?

Spero di avere qualche risposta perchè sto parecchio in para sulla cosa e yahoo risposte non mi aggrada :dry:

Etaleim, io sono vecchio - ho 52 anni - e lavoro nella finanza (banche, assicurazioni, sgr,) da ormai quasi trentanni. Ho fatto diversi colloqui di assunzione / valutazione (come appartenente della società, i mean, non cercando lavoro) e ti posso dire soltanto una cosa che vale quasi sempre:

se studi, qualsiasi materia tu dovessi studiare, studia tanto per ottenere il massimo.

Non esistono praticamente più ambiti dove un discreto voto finale ti assicura un posto di lavoro, ma ce ne sono ancora molti dove la migliore votazione ti dà una quasi sicurezza di trovare un lavoro. 

 

(Molti, non tutti, eh. Il DAMS, ad esempio, no). 

 

1 SE TI SENTISSE MIO PAPA', CHE HA LA TUA STESSA ETA, A DIRE "io sono vecchio - ho 52 anni " TI MANDEREBBE A QUEL PAESE

 

2 TOGLIMI UNA CURIOSITA'  MA TU QUANDO HAI FATTO I COLLOQUI BADAVI AL VOTO CHE UN SOGGETTO AVEVA RAGGIUNTO O CERCAVI DI CAPIRE CHI AVEVI DAVANTI E QUANTO VALEVA INDIPENDENTEMENTE DA UN NUMERO CHE GLI E' STATO ASSEGNATO?

 

1) vecchio, ma con due coglioni così (cit.) e soprattutto con una fissa strafiga che uso ogni giorno!

 

 

2) il voto è un segnale, un indizio (ovviamente non l'unico, eh) e concorre a formare un giudizio.

e soprattutto si può verificare.

è chiaro che il giudizio riguarda molto più cose e dipende anche dal lavoro che uno deve fare (un ruolo commerciale e uno da amministrativo sono per persone diverse, aldilà del valore della persona).

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Secondo voi nobili e fissati utenti del fixedforum, conviene mantenere un lavoro che ti paga e ti rende abbastanza indipendente o piantare il lavoro e andare in università per non si sa quanti anni e non si sa con quale futuro?

Conosco parecchia gente che dice di rimpiangere il non aver studiato ed altrettanta gente che dice l'opposto.. visto come sta vivendo la crisi l'Italia io terrei un lavoro anche se non fosse la mia massima aspirazione.. voi che ne pensate?

Spero di avere qualche risposta perchè sto parecchio in para sulla cosa e yahoo risposte non mi aggrada :dry:

Etaleim, io sono vecchio - ho 52 anni - e lavoro nella finanza (banche, assicurazioni, sgr,) da ormai quasi trentanni. Ho fatto diversi colloqui di assunzione / valutazione (come appartenente della società, i mean, non cercando lavoro) e ti posso dire soltanto una cosa che vale quasi sempre:

se studi, qualsiasi materia tu dovessi studiare, studia tanto per ottenere il massimo.

Non esistono praticamente più ambiti dove un discreto voto finale ti assicura un posto di lavoro, ma ce ne sono ancora molti dove la migliore votazione ti dà una quasi sicurezza di trovare un lavoro. 

 

(Molti, non tutti, eh. Il DAMS, ad esempio, no).

1 SE TI SENTISSE MIO PAPA', CHE HA LA TUA STESSA ETA, A DIRE "io sono vecchio - ho 52 anni " TI MANDEREBBE A QUEL PAESE

 

2 TOGLIMI UNA CURIOSITA'  MA TU QUANDO HAI FATTO I COLLOQUI BADAVI AL VOTO CHE UN SOGGETTO AVEVA RAGGIUNTO O CERCAVI DI CAPIRE CHI AVEVI DAVANTI E QUANTO VALEVA INDIPENDENTEMENTE DA UN NUMERO CHE GLI E' STATO ASSEGNATO?

1) vecchio, ma con due coglioni così (cit.) e soprattutto con una fissa strafiga che uso ogni giorno!

 

 

2) il voto è un segnale, un indizio (ovviamente non l'unico, eh) e concorre a formare un giudizio.

e soprattutto si può verificare.

è chiaro che il giudizio riguarda molto più cose e dipende anche dal lavoro che uno deve fare (un ruolo commerciale e uno da amministrativo sono per persone diverse, aldilà del valore della persona).

1) è lo spirito giusto ma cmq non sei vecchio

2) non potevi darmi risposra più corretta e giusta, spesso ho sentito di gente che prendeva coglioni clamorosi basandosi sul loro 110 rubato o quasi

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Per quanto mi riguarda dipende tutto da quello che vuoi fare, per determinate professioni la laurea è fondamentale, non si scappa, per altre cose meglio entrare il prima possibile nel mondo del lavoro, darti una risposta secca è davvero dura. Tu che vuoi fare?

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A me l'unica università che attira in fatto di materie di studio è psicologia, ma non sono convinto del fatto di spendere soldi per anni senza recuperarli (perchè non starei lavorando) e avere l'incognita di non sapere se poterlo fare come lavoro.. poi, leggenda vuole, che tutti gli psicologi siano in terapia da altri psicologi :O ..

 

.. Meglio se me la studio per interesse personale psicologia e non andare in analisi :D

 

Ripeto comunque che sono molto più propenso al lavoro, soprattutto per come è messa ora l'Italia che nonostante i vari laureati è più facile che prendano la nipote figa del direttore con un diploma qualsiasi che non l'ultimo laureato in ragioneria a tenere la contabilità di qualche azienda.

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A me l'unica università che attira in fatto di materie di studio è psicologia, ma non sono convinto del fatto di spendere soldi per anni senza recuperarli (perchè non starei lavorando) e avere l'incognita di non sapere se poterlo fare come lavoro.. poi, leggenda vuole, che tutti gli psicologi siano in terapia da altri psicologi :O ..

 

Non è una leggenda, se vuoi fare lo psicanalista è la parte finale del percorso formativo.

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A me l'unica università che attira in fatto di materie di studio è psicologia, ma non sono convinto del fatto di spendere soldi per anni senza recuperarli (perchè non starei lavorando) e avere l'incognita di non sapere se poterlo fare come lavoro.. poi, leggenda vuole, che tutti gli psicologi siano in terapia da altri psicologi :O ..

 

Non è una leggenda, se vuoi fare lo psicanalista è la parte finale del percorso formativo.

 

Le leggende più spaventose sono sempre le più veritiere :D

 

Ti ringrazio comunque per il supporto morale e tecnico delle tue risposte.

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Dipende tutto dalla tua situazione familiare..

Se puoi studia, senza lavorare, finendo per tempo..

Ma te lo dico solo per fare bene gli studi e basta, che sono una cosa che magari più avanti non riusciresti a fare, non per il tuo futuro...

Quello verrà segnato dalla tua determinazione, dai soldi e dalle conoscenze che ti passeranno i tuoi, dal culo e da altri mille fattori..

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Dunque io lavoro da 13 anni e ti dico fiuuu, che culo che ho avuto sono entrato al pelo, quando il macello dei contratti interANALI stava appena partendo. Invidio tutti "voi giovani" per la bella età ma non certo per la merda che vi tocca mangiare.

Fatta la premessa io ti dico studia che di coglioni ignoranti nel mondo del lavoro ce ne sono troppi e sono un bel problema, non sono più gli anni 80 neanche 90, DEVI sapere 2 lingue, DEVI saper usare un PC e DEVI saperlo fare bene, DEVI saperti organizzare e DEVI saper pianificare un lavoro a breve o lungo termine, DEVI saper lavorare in autonomia usando gli strumenti che il mondo ti mette a disposizione, DEVI saperti collocare dentro un team. Se hai saputo chiudere un ciclo di studi con un risultato buono e in tempi normali queste cose probabilmente le saprai fare. 

Se sei orientato verso lavori tecnici studia fuori dall'università, cerca corsi che valgono qualcosa pagali e portateli a casa, ma fallo solo se ti piace quello che fai perchè dovrai studiare tutta la vita. Un esempio le qualifiche MCP, CISCO o VmWare nel mio settore che è l'assistenza tecnica informatica valgono qualcosa, vengono ricercate e pesano sulla busta paga, la patente europea o i corsi office servono a farsi due risate. La laurea dipende, i miei colleghi più pagati e qualificati sono tutti ing che poi si sono smazzati le varie certificazioni di cui sopra, al secondo posto ci sono dei periti che si sono smazzati le certificazioni di cui sopra, ing e basta conta poco ing in telecomunicazioni certificato CISCO è un'altra musica.

Io con il mio inglese scalcinato e le mie lacune di base (sono perito agrario) per prendere le poche certificazioni che ho dovuto prendere ho fatto una fatica mostruosa, mi sono servite ma adesso sono fermo, vorrei tentare la WmWare ma faccio una fatica bestiale e lavorando 8 ore la vedo davvero durissima. Io ho attraversato una brutta situazione lavorativa, fuggendo da una ditta in crisi in favore della concorrente che ci fregava i clienti e le due certificazioni MCP hanno avuto il loro peso ma più di tutti hanno avuto un peso 13 anni di esperienza.

Nel mio campo un tecnico si considera formato ed esperto se ha alle spalle 2-3 anni di lavoro specifico. Tutti gli anni di bar e lavapiatti contano poco, i master di due mesi poco di più. 

Secondo me se puoi studia che magari nel frattempo le cose migliorano, se peggiorano in bocca al lupo a tutti.

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Ciao,

 

anche io ho studiato ingegneria e sono uscito nel 2012 a 24 anni con 110 e lode; devo dire che gli sforzi sono stati veramente molti, sia da parte mia, sia da parte della famiglia. Tuttavia sono stati più che ripagati (ho avuto anche un riconoscimento economico dalla FIAT per i risultati che avevo ottenuto).

Anche nell'ambito lavorativo ho avuto molte soddisfazioni perché ad una settimana dalla laurea ricevevo già delle chiamate per dei colloqui e ho ricevuto anche più di un'offerta lavorativa ( ho ricevuto più offerte lavorative che stage..). 

Ora sviluppo software per la supply chain e devo dire che sono molto contento, sia perché mi piace molto, sia perché ho un contratto a tempo indeterminato che mi ha permesso di essere completamente autonomo.

 

Quindi studiare può portare i suoi frutti, però è sempre bene vedere in quale ambito...inoltre, per quanto un ottimo curriculum è importantissimo, niente può sostituire una bella botta di culo!

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...o tu vinci al Totocalcio,o tu sposti la chiesa o tu vai in Peru..eventualmente dovresti dire a mio fratello che a me,la macchina,la mi serve...

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hai 3 possibilità:

 

- studiare e basta: deve piacerti un casino, devi dedicarci passione ed energie e soprattutto (come ti hanno detto altri) il fattore tempo è fondamentale. un conto è una laurea a 24 anni, un'altro è a 26-27. Prima esci dall'università, più preparato ne esci, e meglio è. Tieni a mente una cosa però: l'università non è un esamificio, finire bene e in fretta non significa "limitarsi" a fare il compitino di dare tutti gli esami in tempo. Andare all'università significa anche conoscere persone (crearsi una rete per il futuro), scoprire realtà nuove ed entrare in contatto con un universo enorme. Cogli le occasioni extracurriculari, datti da fare, dedicatici a tempo pieno e otterrai risultati.

 

- studiare e lavorare: è una cosa che spesso si fa per necessità, per avere qualche soldino in più e non gravare troppo sulla famiglia. Alla fine dei conti è un pacco, perché ti fa perdere un casino di tempo e ti toglie energie importanti. A volte è inevitabile, purtroppo, ma è la soluzione "peggiore" per certi versi. L'ideale sarebbe riuscire a fare qualche lavoro collegato a quello che studi, o che comunque contribuisca a farti crescere professionalmente verso la direzione che vorresti prendere finiti gli studi, anche se è abbastanza difficile riuscirci. 

 

- lavorare e studiare: significa puntare sul lavoro e scommettere sulle proprie capacità personali di crearsi uno spazio nell'azienda. Funziona in aziende sane che hanno una certa attenzione per il personale e richiede molta forza di volontà. Non significa necessariamente iscriversi all'università, ma richiede comunque di formarsi costantemente scegliendo di volta in volta l'ambito che media tra le tue aspirazioni e le necessità dell'azienda dove lavori (o del mercato di cui ti occupi). 

 

 

 

 

Questo dal basso della mia esperienza, ho provato tutte e tre le situazioni, tutto si può fare, la cosa che fa veramente la differenza è la passione e la forza di volontà che ci metti. Poi ok, da lì ad ottenere risultati ce ne passa, ma se fai le cose con passione ti ruga comunque un po' di meno quando non vanno bene, perché se non altro ti sei arricchito tu come persona.

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