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Teo81

Teo81

Bene. alea iacta est dicevamo. Helsinki passa via abbastanza anonima. Grigetta , bella, per bene.  Laghetto nel mezzo con qualche tenuta d’epoca in legno che si affaccia sullo specchio d’acqua. Al suo interno palazzi moderni, il cubismo regna sovrano. Non svettano grattacieli, ma palazzi moderni dalle forme strane. Vetro e cemento la fanno da padrone. È a misura d’uomo Helsinki. Ad Helsinki la qualità della vita è una priorità. Tutto al suo posto, grandi ciclabili e gente nei parchi in cerchio che discute, stile Polis Greca.. senza sodomia minorile. Si vede che girano i “picci”, questa società confronto i paesi dell’est si può permettere tante più cose. Ma non mi ha trafitto. Quando la sera son finito in quel dormitorio ostello (orribile per situazione igienica, per qualità dell’ospitalità, per le camerate stile naja,gli odori, l’invivibilità e quant’altro) 54€, sentivo in corridoio i vari discorsi tra ragazzi. Facevano a gara a chi aveva il portatile più bello, a chi aveva più soldi, a chi avesse girato più il mondo.. stipendiati da papà facevano i finti studenti proletari, ma tutti avevano una “puzza sotto il naso” vomitevole. Mi e sembrato per quel poco tempo che ci son stato un insieme vuoto. Fatto da figli di ricchi che vanno a farsi esperienze “protette”, in quanto protette piuttosto sterili a mio modo di vedere la cosa. Helsinki non mi ha lasciato niente. Il contrario di Varsavia o Tallin. Ad Helsinki veramente sono tutti biondi, come nel mio immaginario. I ragazzi , la maggior parte portano tutti barbe metal con capelli lunghi. Sono realmente dei vichinghi. Mi accorgo che i Finlandesi sono buoni, parlano inglese tutti e in maniera impeccabile.. il contrario dei polacchi diciamo che parlano solo polacco. Stop. Addirittura i polacchi non hanno i doppiatori per i film esteri o pubblicità estere, ma il narratore. Son morto. Praticamente qualsiasi comparsa nel film, che sia un bambino o una vecchia, parla alla stessa maniera, con la stessa  voce. Perennemente in ritardo sul labiale e con la voce di un uomo di mezza età sbronzo. Sempre con lo stesso tono, cadenza, enfasi. Fantastici. Ma torniamo ai finlandesi. Si prodigano per te. Sono sorridenti, felici di aiutare. Non nutrono nessun pregiudizio nei tuoi confronti anzi.. il contrario dei Bavaresi per fare un altro paragone becero. Mi lascio dietro Helsinki senza rammarico. È l’ultima big city che vedrò in questi ultimi 1500km e questo un po’ mi spaventa. Mentre pedalo alla volta di “Asikkala” (150-160km a Nord) mi affianca uno strano tizio occhialuto in bici da corsa. È felice di vedermi, dice che mi aspettava. Ci facciamo una quindicina di km insieme, mentre si parla comprendo che sa più lui di NC del sottoscritto. Mi informa di molte cose, mi dice che già in partenza 2 di noi hanno avuto un  incidente con una macchina. Niente di irreparabile ma ecco perché già nel primo giorno avevamo perso qualcuno. Non so se sia vero, ma il tizio mi pare ferrato in materia. Ci tiene ad avere delle foto con me, foto che poi le posta sulla pagina NC di facebook senza dirmi nulla. Vabbò .. manco fossi “Walker”. Vogliono tutti bene ai brocchi come il sottoscritto. È grazie a noi se tutti gli altri hanno fatto meglio.Facciamo simpatia e tenerezza, non posso che biasimarli.. e pensare che sto dando tutto me stesso. Dopo una quindicina di km saluto il personaggio, mi ha fatto piacere aver un po’ di compagnia. Neanche tempo di ripensare a questa cosa che un altro mi si piazza a fianco. Il suo fluente inglese mi umilia prima ancora che sfoderi il mio classico inglese alla “Renzi”. “Awazganauar shish shish, wuish am am am..” cerco di difendermi, poi fortunatamente comprende di parlare con un dislessico ed inizia uno spelling per sordomuti. Comprendo meglio, ed intavoliamo in maniera fantozziana alcuni discorsi. Era un ciclista tosto questo, e mi ha dato delle dritte “occhio dopo Asikkala, li iniziano i sali scendi”. Faccio il figo, gli dico che vengo dalle Dolomiti, lui le conosce bene le ha girate tutte, e si è spinto fino sull’Etna per una gara.. ama il nostro paese. Ci salutiamo cordilmente e dopo qualche kM insieme le nostre strade si dividono. Mi ha fatto piacere e mi ha dato forza . Il primo momento che si era affiancato a me si è tolto il casco come fosse un cilindro in un incontro tra gentiluomini. Lo ha fatto in segno di rispetto nei miei confronti. Mi ha detto “tanto rispetto per chi ha il coraggio di fare queste cose”. Detto da uno che gira l’europa a fare competizioni mi è parso fin troppo. Mi ha dato forza, gliene sono grato. I Finlandesi sono brave persone. Veramente. Proseguo, la mattina pioviggina, ma verso pome butta sole. Mi asciugo pedalando e arrivo a destinazione. Sono stanco, nell’ostello precedente di Helsinki non avevo praticamente chiuso occhio. Mi accoglie un tipo ciccio, con una faccia simpatica, dai modi ospitali e gentili. Per 75€ ho una stanza molto bella, con tutto un piano di questa casa a mia disposizione, cucina compresa. Mi fiondo al supermercato e tra le tante schifezze finte “Made in italy” trovo uno scrauso sugo Barilla al pomodoro basilico e pasta Barilla integrale. Qui in Finlandia in un paesino sperduto è come fare 13 all’enalotto. Tonno in scatola, cipo e olive.. ed è partita di ignoranza. Mi alimento bene, dormo bene e dimenticandomi della dritta “occhio dopo Asikkala” datami dall’amico ciclista di turno, pianifico cagando la mia futura meta. Sarà a “jivaskjla”, a 150km  da dove mi trovo ora.. (continua)

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Teo81

Teo81

Bene. alea iacta est dicevamo. Helsinki passa via abbastanza anonima. Grigetta , bella, per bene.  Laghetto nel mezzo con qualche tenuta d’epoca in legno che si affaccia sullo specchio d’acqua. Al suo interno palazzi moderni, il cubismo regna sovrano. Non svettano grattacieli, ma palazzi moderni dalle forme strane. Vetro e cemento la fanno da padrone. È a misura d’uomo Helsinki. Ad Helsinki la qualità della vita è una priorità. Tutto al suo posto, grandi ciclabili e gente nei parchi in cerchio che discute, stile Polis Greca.. senza sodomia minorile. Si vede che girano i “picci”, questa società confronto i paesi dell’est si può permettere tante più cose. Ma non mi ha trafitto. Quando la sera son finito in quel dormitorio ostello (orribile per situazione igienica, per qualità dell’ospitalità, per le camerate stile naja,gli odori, l’invivibilità e quant’altro) 54€, sentivo in corridoio i vari discorsi tra ragazzi. Facevano a gara a chi aveva il portatile più bello, a chi aveva più soldi, a chi avesse girato più il mondo.. stipendiati da papà facevano i finti studenti proletari, ma tutti avevano una “puzza sotto il naso” vomitevole. Mi e sembrato per quel poco tempo che ci son stato un insieme vuoto. Fatto da figli di ricchi che vanno a farsi esperienze “protette”, in quanto protette piuttosto sterili a mio modo di vedere la cosa. Helsinki non mi ha lasciato niente. Il contrario di Varsavia o Tallin. Ad Helsinki veramente sono tutti biondi, come nel mio immaginario. I ragazzi , la maggior parte portano tutti barbe metal con capelli lunghi. Sono realmente dei vichinghi. Mi accorgo che i Finlandesi sono buoni, parlano inglese tutti e in maniera impeccabile.. il contrario dei polacchi diciamo che parlano solo polacco. Stop. Addirittura i polacchi non hanno i doppiatori per i film esteri o pubblicità estere, ma il narratore. Son morto. Praticamente qualsiasi comparsa nel film, che sia un bambino o una vecchia, parla alla stessa maniera, con la stessa  voce. Perennemente in ritardo sul labiale e con la voce di un uomo di mezza età sbronzo. Sempre con lo stesso tono, cadenza, enfasi. Fantastici. Ma torniamo ai finlandesi. Si prodigano per te. Sono sorridenti, felici di aiutare. Non nutrono nessun pregiudizio nei tuoi confronti anzi.. il contrario dei Bavaresi per fare un altro paragone becero. Mi lascio dietro Helsinki senza rammarico. È l’ultima big city che vedrò neanche 1500km e questo un po’ mi spaventa. Mentre pedalo alla volta di “Asikkala” (150-160km a Nord) mi affianca uno strano tizio occhialuto in bici da corsa. È calice di vedermi, dice che mi aspettava. Ci facciamo una quindicina di km insieme, mentre si parla comprendo che sa più lui di NC del sottoscritto. Mi informa di molte cose, mi dice che già in partenza 2 di noi hanno avuto un  incidente con una macchina. Niente di irreparabile ma ecco perché già nel primo giorno avevamo perso qualcuno. Non so se sia vero, ma il tizio mi pare ferrato in materia. Ci tiene ad avere delle foto con me, foto che poi le posta sulla pagina NC di facebook senza dirmi nulla. Vabbò .. manco fossi “Walker”. Vogliono tutti bene ai brocchi come il sottoscritto. È grazie a noi se tutti gli altri hanno fatto meglio.Facciamo simpatia e tenerezza, non posso che biasimarli.. e pensare che sto dando tutto me stesso. Dopo una quindicina di km saluto il personaggio, mi ha fatto piacere aver un po’ di compagnia. Neanche tempo di ripensare a questa cosa che un altro mi si piazza a fianco. Il suo fluente inglese mi umilia prima ancora che sfoderi il mio classico inglese alla “Renzi”. “Awazganauar shish shish, wuish am am am..” cerco di difendermi, poi fortunatamente comprende di parlare con un dislessico ed inizia uno spelling per sordomuti. Comprendo meglio, ed intavoliamo in maniera fantozziana alcuni discorsi. Era un ciclista tosto questo, e mi ha dato delle dritte “occhio dopo Asikkala, li iniziano i sali scendi”. Faccio il figo, gli dico che vengo dalle Dolomiti, lui le conosce bene le ha girate tutte, e si è spinto fino sull’Etna per una gara.. ama il nostro paese. Ci salutiamo cordilmente e dopo qualche kM insieme le nostre strade si dividono. Mi ha fatto piacere e mi ha dato forza . Il primo momento che si era affiancato a me si è tolto il casco come fosse un cilindro in un incontro tra gentiluomini. In segno di rispetto nei miei confronti. Mi ha detto “tanto rispetto per chi ha il coraggio di fare queste cose”. Detto da uno che gira l’europa a fare competizioni mi è parso fin troppo. Mi ha dato forza, gliene sono grato. I Finlandesi sono brave persone. Veramente. Proseguo, la mattina pioviggina, ma verso pome butta sole. Mi asciugo pedalando e arrivo a destinazione. Sono stanco, nell’ostello precedente di Helsinki non avevo praticamente chiuso occhio. Mi accoglie un tipo ciccio, con una faccia simpatica, dai modi ospitali e gentili. Per 75€ ho una stanza molto bella, con tutto un piano di questa casa a mia disposizione, cucina compresa. Mi fiondo al supermercato e tra le tante schifezze finte “Made in italy” trovo uno scrauso sugo Barilla al pomodoro basilico e pasta Barilla integrale. Qui in Finlandia in un paesino sperduto è come fare 13 all’enalotto. Tonno in scatola, cipo e olive.. ed è partita di ignoranza. Mi alimento bene, dormo bene e dimenticandomi della dritta “occhio dopo Asikkala” datami dall’amico ciclista di turno, pianifico cagando la mia futura meta. Sarà a “jivaskjla”, a 150km.. (continua)

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