Ciao ragazzi.. sono stati giorni questi dove mi sono goduto il viaggio, sfanculando il racconto, le foto, i parenti che ti chiamano e quant’altro. Insomma.. me lo sono goduto. Tanto. Sto per prendere la nave Tallin-Helsinki.. sono in attesa che il mostro molli gli ormeggi. La Sequoia dorme nella sua pancia 8 ponti sotto. Io me la sciallo sul “tetto”. Farò un riassunto breve. Son successe un botto di cose, mi ha punto un ape la mano e mi stava marcendo, ora bene grazie al cortisone. Ho salvato un cavallo imbizzarrito in mezzo ad una superstrada stile amaro Montenegro. Una bella ragazza Lettone mi ha regalato un bracciale portafortuna per il mio viaggio e ho tenuto i contatti ecc ecc ecc.. Per il resto la Lettonia è stata una vera merda. Parlo della traccia NC. Passava in mezzo a delle situazioni strane piuttosto degradate. Mi sono servite per comprendere molte cose, non rinnego niente anzi, ringrazio gli organizzatori per avermi aperto gli occhi su molte cose. La parte più povera di questo viaggio è stato sicuramente il confine tra Lituania e Lettonia. Non hanno nemmeno le strade asfaltate. Molti km di Gravel una 50ina, qualcuno ma breve anche Gravel tosto. Soprattutto quando si va come consuetudine a scavalcare alla Bersagliera l’ennesimo cantiere. Ma era pane per la mia Sequoia. Quelli con le bdc avranno smadonnato un bel po’ credo. La Lettonia fino quasi al Nord sulla traccia NC è stata la nazione più in difficoltà che ho potuto affrontare. Povera economicamente e anche di “sensazione”, di mood. Si mangia male, è molto “Russa” (CCCP) e poco Europea diciamo..Si sente che lo Zio Stalin ha picchiato giù duro da queste parti. Poca prospettiva, i giovani più fortunati son emigrati all’estero. Fortunatamente verso Nord le cose migliorano parecchio esempio entrando in Estonia pare di essere in Italia per qualità di vita.. ed i prezzi lo confermano. Anzi, si attestano su quelli di Bolzano, piuttosto che di una città del mezzogiorno. Come avrete visto una tappa prima di Tallinn sono andato a “Pärnu” , sul Golfo di Riga. Un fuoritraccia di 20km ad ovest mi ha portato nella Riccione loro.. e pensare che una notte prima ero in Lettonia a “Limbazi” al “Limbazi Hotel” che non era altro che una tenuta spettrale a 3 piani di lago-campagna di una gattara sporca, con odore di merda nei corridoi e gatti ovunque. Blocchi di mosche verdi mi tormentavano nel sonno, oppure in migliaia morte sotto le finestre.. BedBugs nel giaciglio di letto mi rosicchiavano la pelle. Dalla finestre il bosco sottostante con lo spettrale pontile che finiva nella nebbia del lago. Roba da Laura Palmer. Ma eravamo rimasti che ero al mare a “Pärnu”. Arrivo verso le 20.00 di sera tutti in festa, pieno zeppo di ragazzi e ragazze ubriachi a merda festosissimi.. mi sono detto “dai Teo, il peggio è passato”. E fu proprio così. Tralasciando la notte insonne perché ovviamente mi appioppano alla reception la stanza di fronte all’impiantazzo del disco pub di la dalla strada. La salsedine nell’aria si sente, mi fa bene, tranne il durello costante. Ho un cucinino, riesco ad alimentarmi all’Italiana, oro. Tutti questi giorni ho battuto tappe umane da 160km. Tallin è esattamente ancora alla stessa distanza. Parto, le strade sono un biliardo, nessun vento contro, anzi alle volte a favore. Godo scorro bene, le taglio come un coltello nel burro. 25-26kmh di media, contro i 21 consueti mi fanno sentire bene. 26kmh i media con 32-33kg di bici e gomme da 42c sono oro. Boschi, boschi e ancora boschi. 70% pini, 30% betulle. Pochissime macchine lasciata la principale. La secondaria è larga come una principale ma pare l’abbiano costruita per me. Figo. Sole ma 20-22 gradi. Stupendo.Se non fosse che volendo entrare in ciclabile dalla strada, piego molto, la bici mi si mette di traverso, tanto di traverso e “SBAM!!!” (Continua)
