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Fotografia che passione


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Il 22/8/2017 at 21:43 , alvuz ha scritto:

Se non fosse all'altezza, vendi comunque il corredo Canon e compra Nikon 😂

Mi ricorderò sempre un canonista (scemo) che su un forum (scemo) si vantava di possedere Canon e di non fidarsi assolutamente di chi oltre alle macchine fotografiche produce anche fotocopiatrici (Minolta). Secondo lui una casa seria può produrre solo fotocamere e ottiche. Anni dopo, sempre per dare fiato alla bocca, disse che aveva ragione: Minolta era fallita assieme a Konica (cazzata) e Canon ancora viva.
 

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12 minuti fa, new ha scritto:

Questa è un'esagerazione che hai detto tu, qui penso che nessuno si senta Mario Testino. Nessuno ha detto di aver fatto foto capolavoro che meritano di essere appese... 

Questo è quello che accade nella realtà e non notarlo non è molto furbo. Io non esagero mai. E non ho detto che qua qualcuno si sente Testino. Ma di base il fotoamatore ha sempre emulato il maestro, non potendo comprare il talento vi pone rimedio almeno comprando la stessa fotocamera e usando la stessa pellicola.

Nemmeno io faccio foto capolavoro ma quella di Berruti è per me molto importante. Io amo le istantanee, le foto del nostro quotidiano sono tutte istantanee. Spesso raccontano di più di una sfilza di banalità tecniche da abc della fotografia allineate per produrre la "foto perfetta". Molte grandi fotografie sono imperfette (volontariamente o involontariamente).

Quindi se si badasse meno a fotocamere, pellicole, ecc. in questa discussione ne gioverebbero tutti. Il problema sarebbe leggere per la centesima volta le stesse cose su regola dei terzi, orizzonte non al centro e non in bolla, ecc.

Per quello secondo me postare una foto e un racconto legato ad essa (io dico spesso la storia che c'è dietro ma anche davanti) senza elencare i mezzi usati sarebbe un buon esercizio.

E' appunto da fotoamatore domandarsi che fotocamera è stata usata, ottica o pellicola (parlo di pellicola perché non uso più il digitale da anni). Mai nessuno si chiede il perché (che può anche non esistere).

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1 ora fa, legnogrezzo ha scritto:

La foto d'effetto non è mai una buona foto e spesso non è nemmeno bella. Mi piacerebbe capire cosa intendi e cosa intende il fotoamatore medio per tecnica. 

E' ovvio che per determinati generi ci va determinata attrezzatura. Il problema sovviene quando per fotografare il gatto o il fiore si ha un corredo che va da 8 a 1200 mm. corpi macchina pro (che ricordano il panzone che la domenica va 1 ora in bici ma con 10.000 Euro di carbonio sotto al culo) e postata la foto sul forum xyz, ricevuti i dovuti commenti (negativi) ci si stizzisce perché i soldi spesi non danno i risultati sperati. 

Un buon fotografo si vede prima di tutto dalla sua biblioteca, non dal suo corredo. E di case ne ho frequentate, anche di gente che insegna, e di libri ne ho visti sempre pochini.

Ho messo queste foto non perchè le ritengo delle superfoto ma perchè il mio discorso era un altro, una foto può piacere o meno, può essere tecnicamente corretta ma non trasmettere nulla a chi la osserva, ma qui entriamo nella soggettività.

Premesso che io non ho superattrezzatura ma una reflex e degli obiettivi piuttosto base, il mio discorso era che per fare il genere di foto che piace fare a me (cieli stellati, tramonti, luna ecc) mi serve una macchina che mi dia la possibilità di impostare io tempi (anche molto lunghi), apertura diaframma e iso, con il cellulare questo tipo di foto non le posso fare. Idem quando vado a fare foto alle gare di mtb o cx (qualcuno del forum c'era a Rockville) e mi servono tempi molto veloci, anche questo tipo di foto con il cellulare non riesco a farle.

Però in entrambi i casi trovo molti limiti alla mia attrezzatura base, con un'apertura del diaframma maggiore potrei abbassare i tempi quando fotografo soggetti in movimento nel bosco o in giornate nuvolose e invece spesso devo alzare gli iso e perdo di definizione, idem per le foto in notturna. Poi per carità, per quello che ci devo fare io con le foto va anche bene, visto che non lo faccio per lavoro, ma la fotografia è anche passione, come per le bici e può sfociare in mania. Anche per la macchina fotografica credo valga lo stesso discorso della bici, basta essere consapevoli che avere un'attrezzatura fotografica da professionista non trasforma automaticamente in un fotografo, non basta inquadrare e premere il tastino, come non basta salire in sella ad una specialissima per trasformarsi in un prof, poi ognuno i propri soldi li può spendere come meglio crede, se uno vuole prendersi la bici da xmila euro per usarla la domenica o da tenere in salotto credo sia liberissimo di farlo.

Poi non so se hai letto anche i miei interventi successivi, io arrivo dalla pellicola, ho sviluppato anche in b/n, ho ancora tutta la mia vecchia attrezzatura, ma per il tipo di foto che faccio adesso sarebbe impensabile usare.

Modificato da arwen (visualizza cornologia modifica)
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1 ora fa, legnogrezzo ha scritto:

Mi ricorderò sempre un canonista (scemo) che su un forum (scemo) si vantava di possedere Canon e di non fidarsi assolutamente di chi oltre alle macchine fotografiche produce anche fotocopiatrici (Minolta). Secondo lui una casa seria può produrre solo fotocamere e ottiche. Anni dopo, sempre per dare fiato alla bocca, disse che aveva ragione: Minolta era fallita assieme a Konica (cazzata) e Canon ancora viva.
 

Comunque anche Canon fa fotocopiatrici (detto da "canonista")

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2 ore fa, legnogrezzo ha scritto:

Questo è quello che accade nella realtà e non notarlo non è molto furbo. Io non esagero mai. E non ho detto che qua qualcuno si sente Testino. Ma di base il fotoamatore ha sempre emulato il maestro, non potendo comprare il talento vi pone rimedio almeno comprando la stessa fotocamera e usando la stessa pellicola.

Nemmeno io faccio foto capolavoro ma quella di Berruti è per me molto importante. Io amo le istantanee, le foto del nostro quotidiano sono tutte istantanee. Spesso raccontano di più di una sfilza di banalità tecniche da abc della fotografia allineate per produrre la "foto perfetta". Molte grandi fotografie sono imperfette (volontariamente o involontariamente).

Quindi se si badasse meno a fotocamere, pellicole, ecc. in questa discussione ne gioverebbero tutti. Il problema sarebbe leggere per la centesima volta le stesse cose su regola dei terzi, orizzonte non al centro e non in bolla, ecc.

Per quello secondo me postare una foto e un racconto legato ad essa (io dico spesso la storia che c'è dietro ma anche davanti) senza elencare i mezzi usati sarebbe un buon esercizio.

E' appunto da fotoamatore domandarsi che fotocamera è stata usata, ottica o pellicola (parlo di pellicola perché non uso più il digitale da anni). Mai nessuno si chiede il perché (che può anche non esistere).

Finora nessuno si è detto un grande fotografo. O ha mostrato foto presentandole come grandi capolavori. Se vedi questo, probabilmente, lo vuoi vedere tu. Parlare di attrezzatura è una cosa normale. In fondo non la fai coi pennelli e le tempere, una foto. Mi sembri un po' troppo agitato sull'argomento, peraltro senza motivo. Rilassati, ti fa bene. 

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Io credo che esista, solo in Italia però, ancora una certa attrazione per il marchio. Cosi come avviene per le auto, le magliette, anche le biciclette, è inevitabile nella nostra cultura che ciò avvenga per macchine fotografiche. Cosi come avviene per le auto, le magliette, le biciclette, avviene per le macchine fotografiche che se non conosci bene, non sai cosa fare, non hai idea di cosa dovrai farci, parli solo di marchi e non di esperienze dirette. Spesso è anche una gara alla misura del cazzo, tipica, parlare di marchi. Nel caso fotografia poi, lo sanno anche i sassi che le fotografie le fanno le lenti, quindi puoi avere anche una scatola di scarpe come corpo macchina, ma se accoppi una lente luminosa e fatta come si deve nella sua costruzione - qualche post indietro si parlava di Pentacon che per chi non sapesse costruiva ottime lenti - si possono fare fotografie da concorso. Aggiungo poi che uno degli oscar nel cinema viene dato alla "fotografia" proprio perché è questo elemento uno tra i più determinanti nella riuscita del film. Ed una buona fotografia cinematografica si ottiene con lenti cinematografiche che pochi brand ancora producono. Chiaro che non tutti possiamo permetterci lenti di un certo livello, ma la tecnologia moderna e molti altri accorgimenti software ci vengono in aiuto, per cui se si dispone di un corpo macchina brandizzato più commerciale e desideriamo qualcosa in più nella nostra fotografia, possiamo accoppiarci una bella lente manuale degli anni 70/80 per poter fare una foto di spessore. Una Olympus Zuiko 50mm, f 1,4 associato ad un moderno corpo micro 4/3, può tranquillamente sostituire una macchina dai millapixel brandizzata e pubblicizzata in ogni dove. Certo un Canon 0.95 ultraluminoso è il sogno di tutti i fotografi, ma può dare soddisfazioni anche uno Zeiss C/Y 50mm, o meglio il 35mm, con aperture massime tra 1,4 e 1,7. Frequentando poi altri fotografi, ho visto scatti realizzati con delle vecchie P&S Minolta - per chi dice che fa solo fotocopiatrici - o con Minolta a rullino con il loro bel Rokkor 58 f 1.4 dalla resa cromatica da urlo. Insomma chi si fossilizza su un brand alla ricerca di un qualcosa che non c'è per poi criticare - sport troppo spesso abusato tra gli italioti - sbaglia perché la fotografia è una forma d'arte e non di pixel o megabyte, e come ogni forma d'arte è ciò che comunica con lo scatto o la fotografia che conta e non certo il brand che si possiede tra le mani.  

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7 minuti fa, legnogrezzo ha scritto:

Tanto qua parlare seriamente non ha senso.

ne ha mai avuto? ;)

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Con la primavera, a centinaia di migliaia, i cittadini escono la domenica con l'astuccio a tracolla. E si fotografano. Tornano contenti come cacciatori dal carniere ricolmo, passano i giorni aspettando con dolce ansia di vedere le fotosviluppate (ansia a cui alcuni aggiungono il sottile piacere delle manipolazioni alchimistiche nella stanza oscura, vietata alle intrusioni dei familiari e acre d'acidi all'olfatto), e solo quando hanno le foto sotto gli occhi sembrano prendere tangibile possesso della giornata trascorsa, solo allora quel torrente alpino, quella mossa del bambino col secchiello, quel riflesso di sole sulle gambe della moglie acquistano l'irrevocabilità di ciò che è stato e non può esser più messo in dubbio. Il resto anneghi pure nell'ombra insicura del ricordo.

Frequentando gli amici e i colleghi, Antonino Paraggi, non-fotografo, avvertiva un crescente isolamento. Ogni settimana scopriva che alle conversazioni di coloro che magnificano la sensibilità d'un diaframma o discettano sul numero dei din s'univa la voce di qualcuno cui fino a ieri egli aveva confidato, sicuro che li condividesse, i suoi sarcasmi verso un'attività per lui così poco eccitante e così priva d'imprevisti.

Cit.-

non manchera certo dai vostri polverosi scaffali di fotografi

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53 minuti fa, Romafix ha scritto:

Io credo che esista, solo in Italia però, ancora una certa attrazione per il marchio. Cosi come avviene per le auto, le magliette, anche le biciclette, è inevitabile nella nostra cultura che ciò avvenga per macchine fotografiche. Cosi come avviene per le auto, le magliette, le biciclette, avviene per le macchine fotografiche che se non conosci bene, non sai cosa fare, non hai idea di cosa dovrai farci, parli solo di marchi e non di esperienze dirette. Spesso è anche una gara alla misura del cazzo, tipica, parlare di marchi. Nel caso fotografia poi, lo sanno anche i sassi che le fotografie le fanno le lenti, quindi puoi avere anche una scatola di scarpe come corpo macchina, ma se accoppi una lente luminosa e fatta come si deve nella sua costruzione - qualche post indietro si parlava di Pentacon che per chi non sapesse costruiva ottime lenti - si possono fare fotografie da concorso. Aggiungo poi che uno degli oscar nel cinema viene dato alla "fotografia" proprio perché è questo elemento uno tra i più determinanti nella riuscita del film. Ed una buona fotografia cinematografica si ottiene con lenti cinematografiche che pochi brand ancora producono. Chiaro che non tutti possiamo permetterci lenti di un certo livello, ma la tecnologia moderna e molti altri accorgimenti software ci vengono in aiuto, per cui se si dispone di un corpo macchina brandizzato più commerciale e desideriamo qualcosa in più nella nostra fotografia, possiamo accoppiarci una bella lente manuale degli anni 70/80 per poter fare una foto di spessore. Una Olympus Zuiko 50mm, f 1,4 associato ad un moderno corpo micro 4/3, può tranquillamente sostituire una macchina dai millapixel brandizzata e pubblicizzata in ogni dove. Certo un Canon 0.95 ultraluminoso è il sogno di tutti i fotografi, ma può dare soddisfazioni anche uno Zeiss C/Y 50mm, o meglio il 35mm, con aperture massime tra 1,4 e 1,7. Frequentando poi altri fotografi, ho visto scatti realizzati con delle vecchie P&S Minolta - per chi dice che fa solo fotocopiatrici - o con Minolta a rullino con il loro bel Rokkor 58 f 1.4 dalla resa cromatica da urlo. Insomma chi si fossilizza su un brand alla ricerca di un qualcosa che non c'è per poi criticare - sport troppo spesso abusato tra gli italioti - sbaglia perché la fotografia è una forma d'arte e non di pixel o megabyte, e come ogni forma d'arte è ciò che comunica con lo scatto o la fotografia che conta e non certo il brand che si possiede tra le mani.  

No qui si sostiene che neanche le lenti fanno la fotografia, e che un iPhone fa foto belle tanto quanto una reflex. In più, puoi telefonare. Cool, vero? :D 

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5 minuti fa, new ha scritto:

No qui si sostiene che neanche le lenti fanno la fotografia, e che un iPhone fa foto belle tanto quanto una reflex. In più, puoi telefonare. Cool, vero? :D 

No, si sostiene che io posso comprare la stessa attrezzatura di William Eggleston ma io non sono William Eggleston. Un iPhone sostituisce egregiamente compattine di fascia bassa e medio bassa e si avvicina molto a quelle di fascia media come prodotto finale (intendo il file ricavato). Anzi forse sostituisce anche quelle, che per altro sono sempre state scarse a mio parere. Il suo punto di forza è la praticità e il fatto che non scatta solo fotografie ed è comunque sempre in tasca ne fa uno strumento formidabile (e te lo dice uno che odia fotofonini e sensori). Secondo te perché il mercato si è spostato parecchio sulle mirrorless? 

Io ho avuto corredi medio formato molto costosi e compattine automatiche da 5 Euro al mercatino. Ma sono sempre io e scatto sempre alla stessa maniera. Per me uscire con la Mamiya 6 e la Prima Super 130 è la stessa cosa. Certo con i negativi in mano la prima fornisce un risultato, la seconda un altro. E hanno due approcci diversi allo scatto.

Poi continua pure a dire che mi agito, io non ho nessun problema.

 

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