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scusate se chiedo: ma come funziona una randonnee? qualcuno e interessato a queste (TV)?


skullbone
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11 ore fa, Dens ha scritto:

Della navigazione turn-by-turn se ne può tranquillamente fare a meno, secondo me l'ideale è un gps cartografico che carichi le mappe "open", perchè ormai le mappe proprietarie sono più costose dello strumento per vederle e perchè le open sono fatte veramente bene e aggiornate costantemente. I problemi dei cellulari sono: ciucciano un sacco di batteria, sono fragili, soffrono acqua e polvere, sono ingombranti sul manubrio. Il fatto è che la traccia devi averla sempre sotto agli occhi accesa e ben visibile perchè potresti sbagliare strada ad ogni incrocio e se ad ogni incrocio devi fermarti e controllare ti scappa la poesia.

 

Ti dirò, a me il turn-by-turn non sembra così superfluo. Sono d'accordo invece sui punti deboli dello smartphone. 

Per la tua esperienza, hai qualche consiglio su dispositivi GPS?

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15 minuti fa, morbido ha scritto:

 

Ti dirò, a me il turn-by-turn non sembra così superfluo. Sono d'accordo invece sui punti deboli dello smartphone. 

Per la tua esperienza, hai qualche consiglio su dispositivi GPS?

Sai qual è il problema del turn by turn? Che se sbagli una svolta lui ricalcola il percorso e a farti perdere ci mette un attimo, se invece segui la traccia te be accorgi subito e riprendi subito la retta via. Per lo meno per me è meglio così.

per i dispositivi io mi son trovato bene con garmin etrex 30 ma credo che anche gli altri prodotti garmin siano molto validi

Comunque se vi piace esplorare secondo me l'acquisto di un gps cartografico non è una spesa superflua, anzi. I telefoni teneteli per quando servono

Modificato da lo-fi boi (visualizza cornologia modifica)
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1 ora fa, lo-fi boi ha scritto:

Comunque se vi piace esplorare secondo me l'acquisto di un gps cartografico non è una spesa superflua, anzi. I telefoni teneteli per quando servono

In parte la penso anch'io così, io senza gps cartografico mi sento persa, ma perchè io spesso esco sola e mi vado ad infilare in sentieri e stradine che non conosco, invece con il Garmin e le open mtb maps vado ovunque senza paura di perdermi, poi io lo uso anche quando vado in montagna a fare trekking dato che sono segnati praticamente tutti i sentieri.

Ma per chi usa la bici solo per fare sempre le solite strade conosciute magari può sembrare una spesa inutile, allora ben venga il cellulare tanto per vedere se è un modo di andare in bici che può piacere.

Io la mia prima cre-pa-mi e la prima LLL le ho fatte seguendo la traccia sul cellulare, per come andavo in bici all'epoca non mi serviva un computer gps cartografico.... ora invece non posso farne a meno.

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Anch'io seguo il mamba del mio vecchio 500 Edge. Per il percorso ti consiglio RidewithGPS piuttosto che Strava, perché ti dà il cuesheet e anche la distanza che manca ad ogni svolta... Ottimo, se non sai dove stai andando.
Crei il percorso, esporti il TCX, lo carichi sul Garmin e vai...
ridewithgps.com

Sent from my K6000 Pro using Tapatalk

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1 ora fa, Nekro ha scritto:

io sono abituato a seguire il black mamba del mio garmin edge^^'

Loggati per vedere l'immagine

tu da sempre appassionato di bbk, non avevo dubbi :D 

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7 ore fa, morbido ha scritto:

 

Ti dirò, a me il turn-by-turn non sembra così superfluo. Sono d'accordo invece sui punti deboli dello smartphone. 

Per la tua esperienza, hai qualche consiglio su dispositivi GPS?

Io uso un vecchio Dakota 20; GPS vecchiotto da escursionismo, cartografico con memoria espandibile (le mappe pesano) che con 2 stilo ricaricabili regge quasi 20 ore. Ha l'altimetro barometrico che è enormemente più preciso di quello GPS e la bussola elettronica che ti permette di avere sempre la mappa orientata correttamente anche da fermo. 

Unica nota dolente il supporto da manubrio che con l'uso è diventato deboluccio e in un paio di occasioni il GPS mi è volato via, ultimamente lo fisso al supporto con un elastico e non ho più avuto problemi.

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Il 18/7/2017 at 14:46 , skullbone ha scritto:

mi pareva chiaro: chiedevo come funzionasse il sistema "traccia gps" e organizzazione. il resto lascia il tempo che trova. ognuno ha la sua gamba, il suo interesse, il suo fine.

personalmente, anche se sono fermo da 2 mesi, ho una autonomia di 100-130 km. 

per me a marzo era una impresa farne 40. dopo i primi 20 pausa, megabevuta di acqua, colazione, e ritorno, a pasqua sono andato a mangiarmi un panino a jesolo: 64 km senza mai smontare da sella, bagno, panino, sole, e ritorno. 

quindi ho superato i 130, togliendo la pausa bagno-pranzo-sole alla fine ho corso per 5 ore e 20 minuti mi pare, comunqu el atraccia diceva 23 e rotti km|h di media. come un giro d'italia anni 20 (ok facevano tappe lunghe 4 volte tanto...). con un bicicletta di simile peso e stessa trazione (cioè scatto fisso). non so se è tanto o poco. ma ero contento.

quindi una passeggiata compatibile con i tuoi tempi. ma appunto chiedevo altro. se fosse stata una mediofondo gravel in pianura di 100 km, con indicazioni etc mi sarei iscritto e non avrei chiesto nulla, se non chi venisse con me.

ma una randoneé non so cosa sia (che poi pe runo sia sopra i 200 o i 2000 nn cambia, l'ho chiamata come l'hanno chiamata gli organizzatori). per cui se uno ha informazioni e vuole condividere la cosa è gradita, altrimenti il resto a che serve?

poi: chi è nato già randonneeizzato?

quindi non chiedevo se si può parlare di randonnee, di fatica, di ciccio bariccio. ma semplicemente come funziona la traccia gps co sti accrocchi maledetti di smarthphone. avendo fatto nell'altro millennio il diploma di geometra, se mi dessero una sana tavoletta igm sinceramente preferirei.

inoltre il mio hobby mi porta a dare una mano a un amico che ripara passeggione. porto a casa rottami e di tre biciclette ne faccio una. me le saldo (opsss... braso), le sistemo... e per me ogni pedalata è sentire che ho fatto qualcosa di mio, ridato vita a un vecchio pezzo di ferro e mi gusto ogni giro di pedivella. andando per campi, questa primavera stavo per essere investito da una lepre gigante a sua volta inseguita da un cagnolino di 15 cm che le squittiva dietro, vedo gli aironi nei campi e i fiori sbocciare dall'andata all'alba, al ritorno 2-3 ore dopo (si lo so... al famoso test a militare ho messo che si: mi piacciono i fiori).

questo per me è la bicicletta. per te è fare la 100 miglia tra la sveglia e la prima colazione, per un altro è il giro d'italia storico, per un'altra è andare a fare la spesa.

ma non era il fine della richiesta.

 

volevo solo sapere quel che ho chiesto: cioè come funziona il percorso, immaginando che non è come andare a jesolo da treviso dove imbocco l'argine, e basta seguire il fiume. ci sono percorsi da seguire non segnalati? boh, mi par di aver capito di si...

 

dalle informazione che comunque ho letto, se devo comprarmi un ciclocomputer gps per fare 100 km una volta all'anno, sinceramente, preferisco far una volta in più andata e ritorno treviso-jesolo, lung'argine. perchè comunque a me di diventare un brevettato dai 300, 500, 5000 non i interessa. non è il mio modo di vivere la bici.

vorrei solo passare qualche ora in bici divertendomi.

 

Ciao, ero un pò indeciso a scriverti perché già qualcuno ti ha spiegato come funzionano le randonnèe...

1 - non sono gare

2 - sono prove sportive di difficoltà variabile e di lunghezza canonizzata dai francesi : 200-300-400-600 , ....

3 - c'è una media minima da rispettare altrimenti chi deve fare i controlli dovrebbe svernare nei vari punti di controllo.

4 - I controlli validi sono quelli con il timbro di un gestore (bar-ente turismo, paletre, negozi vari, scontrini, timbri ferroviari, fotografie georeferenziate.

5 - (c'è sempre qualche idiota che frega e taglia i percorsi (per questo mettono i controlli segreti con limiti di orario). Conosco qualche idiota che si frega da sé...

6 - Chiaramente è richiesta la certificazione sanitaria ciclistica con prova da sforzo (un inciso: serve un medico che segue i ciclisti, non calciatori, nuotatori o podisti) . Parlo per esperienza.

7 - I percorsi sono stabiliti e per essere omologati devono avere una certa altimetria in relazione alla distanza (notizie dai responsabili della PBP )

8 - Si deve seguire una traccia tramite road-book o traccia GPS. 
Alla ultima  600 che ho fatto per la PBP del 2015, con partenza di notte da Nerviano sotto la pioggia torrenziale,
c'era un amico con un Garmin, altrimenti ero ancora lì intorno al lago di Como a cercar la strada. Al giro di Sicilia, non serviva il GPS perché la strada è unica per 1000 km. Alla Trondheim Oslo , idem. ma vicino all' arrivo mi son messo dietro a dei norvegesi... Altrimenti basta stamparsi la cartina con gli ultimi 2-3 km e l' indirizzo dell' arrivo.

Alla Bordeaux-Madrid, mi ero stampato un quadernetto con tappe di 100 km con gli attraversamenti dei paesi.

9 - le Randonnée sono belle da 300 km in sù perchè si inizia ad assaporare la notte...

10 - Che dire.. sono un randonneur di lungo corso. Se ti piace andare in bici, puoi fare una prova, si provano sensazioni inaspettate, ci si conosce dentro un pò di più, si fanno grandi amicizie intercontinentali e poi ci si incontra anche per altre occasioni come a me è capitato.
Oltre al mezzo affidabile, serve la testa per saper assaporare il piacere della scoperta.
Siamo una setta di sognatori.
Buone pedalate.
M

 

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vi ringrazzio per tutti i contributi, specie l'ultimo che mi precede.

dopo aver approfondito, al momento non ho ne capacità tecnica, (nel senso fisiologica), ne meccanica (nel senso fisico della bici), ne tecnologica (il navigatore cartografico), ne l'interesse (al momento) per intraprndere una simile attività.

 

ero attirato da percorsi off road entro i 150 km, ma non dovendomi trovare la strada. le strade che faccio di solito comunqu epermettono una buona dose esplorativa, per cui per ora continuerò a battere il territorio, specie intorno alla laguna di venezia.

giri di minimo 200 km, magari con un tempo massimo, sono fuori dalla mia portata, e giri entro i 50-60 ormai li considero uscita standard. purtroppo questa attività non fa per me allora.

 

resta valido l'invito che se qualcuno volesse intraprendere quella indicata all'inizio e accollarsi uno senza navigatore e senza esperienza, si faccia vivo.

 

dal medico sportivo ciclcista ci stavo facendo un pensiero se non altro perchè in 40 anni mai rotto nulla, ma ho avuto una serie infinita di micro e medi traumi alle ginocchia, e a volte pedalo in tutta tranquillità per tempo indefinito, altre volte ore di sterrato un po' di fastidi li danno...

intanto continuo i mie percorsi standard, poi magari a 52 anni faccio come Iron Nun e ci prendo gusto :)

 

 

 

 

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@skullbone ti dirò il GPS non è che sia proprio indispensabile, la Paris-Brest-Paris è probabilmente la manifestazione ciclistica più antica, è più vecchia della Roubaix e della Sanremo, prima era una gara adesso è una rando ma di fatto sono ben oltre 100 anni che c'è gente che fa avanti e indietro su quel lunghissimo percorso in bici e i GPS 100 anni fa non c'erano ma non li aveva nessuno sul manubrio nemmeno 20 anni fa. Il GPS è semplicemente comodo e facile ma mappa e bussola funzionano ancora, nessuno ha spento il polo nord magnetico! Il fatto è che orientarsi con mappa e road-book è più complicato ma funziona ancora perfettamente. Per quel che riguarda la distanza 150 km sterrati sono tanti e bisogna essere allenati altrimenti gli ultimi 50 sono una tortura. Per come la vedo io 150 km di gravel ne valgono 200 comodi di asfalto, sono distanze impegnative c'è poco da dire.

Per quel che riguarda la tracciatura dei percorsi offroad io ci ho provato ma è un lavoro enorme, la prima edizione della LLL l'ho tracciata tutta a bomboletta, credo di aver fatto un buon lavoro ma è stato un delirio, ho fatto su e giù in bici per mesi a mettere frecce e a ripassarle dopo le piogge, alla seconda edizione ho dato una rinfrescata alla terza ho abbandonato l'impresa perchè altrimenti semplicemente non ci sarebbe stata la terza edizione. E' una cosa che se fatta va fatta bene altrimenti la gente si perde e se vuoi farla bene devi investirci un sacco di energie, soldi non molti con 30 euro di bombolette avevo tracciato 160 km.

Alla fine è più semplice fornire una traccia GPS, è anche un modo di fare selezione, se non sei attrezzato ti perdi ed è giusto così perchè si tratta di stare ore in mezzo ai campi soli e senza assistenza in posti che non si conoscono, meglio che si cimenti solo gente autonoma sotto tutti i punti di vista. So che può sembrare un discorso stronzo ma è meglio essere stronzi fin da subito che dover sguinzagliare i soccorsi a cercare dispersi.

Io ti consiglio di fare la tua strada senza fretta e fare le tue scelte prudentemente, piano piano con l'esperienza capiarai da solo se rando e gravel fanno per te e se è il caso di comprare un GPS o risfoderare mappe e bussola.

 

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@Dens

grazie della descrizione.

si, un po 'quello che intendevo... prima come facevano?

io sono sempre stato relativamente a bassa tecnologia e mi sono sempre adeguato con una generazione elettronica di ritardo. penso anche io che con bussola e carta si possa afre, ma appunto se viene fornita solo la traccia gpsappunto mi tiro indietro. preferisco per ora crearmi un buon allenamento sulle distanze che hai citato. per me sono già state uno traguardo, ma mi rendo conto che una volta appreso qualcosa, vien voglia di far di più.

 

sullo scremare chi non ha preparazione tecnica (e comunque atletica) per me sfondi una porta aperta: ho fatto qualche anno di speleologia ed è una attività che se fatta alla "boia scout" con cordine e lampadine tenute in mano, si trasforma da una attività tecnica, ludica e scientifica appagante, a una tragedia di gruppo. io sono a favore dei limiti scritti, attività propedeutici, dei numeri chiusi.

per i tracciamenti... mi spiace sia andata così e complimenti per l'impegno, ma altri come te avessero fatto i loro "10 km" il lavoro non sarebbe stato più facile per tutti, no? purtroppo siamo alle solite quando lavora sempre uno...

tra poco riprendo i miei "allenamenti", come a un certo punto mi è stato stretto usare la bici solo in città, magari tra qualche migliaio di chilometri (che non farò di certo in brevissimo tempo perchè ultimamente sono fermo) mi viene voglia di altro.

 

 

 

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Il 22/7/2017 at 09:24 , skullbone ha scritto:

@Dens

grazie della descrizione.

si, un po 'quello che intendevo... prima come facevano?

io sono sempre stato relativamente a bassa tecnologia e mi sono sempre adeguato con una generazione elettronica di ritardo. penso anche io che con bussola e carta si possa afre, ma appunto se viene fornita solo la traccia gpsappunto mi tiro indietro. preferisco per ora crearmi un buon allenamento sulle distanze che hai citato. per me sono già state uno traguardo, ma mi rendo conto che una volta appreso qualcosa, vien voglia di far di più.

 

sullo scremare chi non ha preparazione tecnica (e comunque atletica) per me sfondi una porta aperta: ho fatto qualche anno di speleologia ed è una attività che se fatta alla "boia scout" con cordine e lampadine tenute in mano, si trasforma da una attività tecnica, ludica e scientifica appagante, a una tragedia di gruppo. io sono a favore dei limiti scritti, attività propedeutici, dei numeri chiusi.

per i tracciamenti... mi spiace sia andata così e complimenti per l'impegno, ma altri come te avessero fatto i loro "10 km" il lavoro non sarebbe stato più facile per tutti, no? purtroppo siamo alle solite quando lavora sempre uno...

tra poco riprendo i miei "allenamenti", come a un certo punto mi è stato stretto usare la bici solo in città, magari tra qualche migliaio di chilometri (che non farò di certo in brevissimo tempo perchè ultimamente sono fermo) mi viene voglia di altro.

 

 

 

Ciao. Non ci entra niente con questa discussione ma mi pare che tu sia in ogni  caso una persona di carattere. Se puoi e se ti va di "cimentarti" con le distanze, potresti provare a fare il cammino di Santiago.  Io lo ho fatto nel 2010 Come turista con un lento viaggiare.  Solo cartine e indirizzi dei vari ostelli. Con lo spirito del randonneur curioso. Mi sono veramente divertito e se posso avere la occasione lo rifarò. 

Ancora saluti e buone pedalate.

M

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