Vai al contenuto

Froci


WalkingDead
 Share

Recommended Posts

in questo thread ho letto almeno 50 volte che la parola frocio ha perso la sua connotazione negativa ed è diventata di uso comune e che la si usa come intercalare. Se ciò è vero significa solo che la lingua italiana è andata a puttane e si è involuta.

 

fino a che sarà necessario sbrodolare il rispetto che si ha per chi è gay, il rispetto sarà un'utopia. Si potrà parlare di rispetto quando nessuno si porrà il problema di sapere se il proprio vicino è gay, e magari parlarne a bassa voce come se fosse un'infamia da nascondere.

 

tutti a rispettare i gay e insultare i froci perché checche stereotipate. Come se uno non potesse essere gay come cazzo pare a lui, e come se già questa non fosse di per sé una discriminazione.

  • Like 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Ah, a proposito di discriminazione, in settimana è successa anche questa:

Loggati per vedere il contenuto

Ma scommetto che nessuna grande firma di Al Republikah con borsetta Prada riterrà di stracciarsi le vesti attraverso la propria penna per una settimana e nessun intervento della FIFA porterà a sanzioni o squalifiche.

Eh, il rispetto per le culture altrui.....

 

 

Ci andrebbe il mare al posto di quei paesi...squali e giornalisti di Repubblica, compreso il padrone (quello vero) e il figlio del padrone a nuotare.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Ma infatti mica mi ero offeso! :-D

Poi quella su zingari/slavi non era una difesa di parte, ma solo la denuncia di una certa incoerenza diffusa... ;-)

 

 

mi viene in mente questa.. ;-)

 

Link al commento
Condividi su altri siti

bello il topic..

per tornare a discorsi più terraterra (ed evitando le solite pappardelle stucchevoli) vi propongo il mio caso. 

 

Sono di Milano ma vivo a Rimini da un paio di anni.

Qui i locals tendono ad usare spesso "finocchio, frocio" e ammetto che stando con loro cado anche io in questa abitudine.

Per precisare, ma non per giustificare, "frocio" viene usato il 99% come presa per il culo tra etero uomini (mai mettere in dubbio la mascolinità di un romagnolo!!!) 

 

Detto questo, vengo spesso bacchettato giustamente da amici milanesi quando dico "frocio" ("è offfensivo si dice GAY o omosessuale").  Nel tempo, però, mi sta sempre più aumentando la consapevolezza che le vere mancanze di rispetto o "razzismo" che ho visto non le ho viste qui in romagna ma nella mia amata politically correct Milano.

Sono d'accordo sul fatto che le "parole sono importanti" e sul "è necessario prendersi per il culo tirando i mezzi i gay?" ma non cadiamo nella trappola del politically correct perchè li rischiamo di farci del male.

Sopratutto nel mondo del lavoro le discriminazioni più forti vengono da chi si gonfia il petto dicendo "ho un sacco di amici OMOSSESSUALI" che da chi genuinamente ma sbagliando dice al suo amico "Finocchio".

 

E' di queste discriminazioni più subdole che ho sentito spesso lamentarsi amici gay..

  • Like 5
Link al commento
Condividi su altri siti

in questo thread ho letto almeno 50 volte che la parola frocio ha perso la sua connotazione negativa ed è diventata di uso comune e che la si usa come intercalare. Se ciò è vero significa solo che la lingua italiana è andata a puttane e si è involuta.

 

fino a che sarà necessario sbrodolare il rispetto che si ha per chi è gay, il rispetto sarà un'utopia. Si potrà parlare di rispetto quando nessuno si porrà il problema di sapere se il proprio vicino è gay, e magari parlarne a bassa voce come se fosse un'infamia da nascondere.

 

tutti a rispettare i gay e insultare i froci perché checche stereotipate. Come se uno non potesse essere gay come cazzo pare a lui, e come se già questa non fosse di per sé una discriminazione.

Che è poi il concetto che volevo esprimere solo che sono gnurante

Link al commento
Condividi su altri siti

bello il topic..

per tornare a discorsi più terraterra (ed evitando le solite pappardelle stucchevoli) vi propongo il mio caso. 

 

Sono di Milano ma vivo a Rimini da un paio di anni.

Qui i locals tendono ad usare spesso "finocchio, frocio" e ammetto che stando con loro cado anche io in questa abitudine.

Per precisare, ma non per giustificare, "frocio" viene usato il 99% come presa per il culo tra etero uomini (mai mettere in dubbio la mascolinità di un romagnolo!!!) 

 

Detto questo, vengo spesso bacchettato giustamente da amici milanesi quando dico "frocio" ("è offfensivo si dice GAY o omosessuale").  Nel tempo, però, mi sta sempre più aumentando la consapevolezza che le vere mancanze di rispetto o "razzismo" che ho visto non le ho viste qui in romagna ma nella mia amata politically correct Milano.

Sono d'accordo sul fatto che le "parole sono importanti" e sul "è necessario prendersi per il culo tirando i mezzi i gay?" ma non cadiamo nella trappola del politically correct perchè li rischiamo di farci del male.

Sopratutto nel mondo del lavoro le discriminazioni più forti vengono da chi si gonfia il petto dicendo "ho un sacco di amici OMOSSESSUALI" che da chi genuinamente ma sbagliando dice al suo amico "Finocchio".

 

E' di queste discriminazioni più subdole che ho sentito spesso lamentarsi amici gay..

Guarda, io sono d'accordo con te sul fatto che un certo tono sia scherzoso e basta, come altri hanno detto anche qui va molto il "finocchio" o "buho" come appellativo e che quello che conta poi sono altre cose. Però prima di tutto mi chiedo, anche a me stesso, se non si possa fare un passo avanti anche dal punto di vista linguistico. Poi, a fronte di persone che sentono il bisogno di esplicitare il loro diverso rispetto distinguendo tra froci ed omosessuali, gaypride o non gaypride, lamentando poi i bei tempi in cui si poteva tranquillamente dare del terrone e del negro, non credo si possa liquidare tutto con la trappola del politically correct. Credo che anzi troppo spesso negli ultimi anni da una certa parte sia venuto questo attacco al politically correct come cosa da "radical chic", ma è solo un alibi per rilasciare i propri più biechi istinti e disinibizioni linguistiche, il proprio razzismo nelle varie sfaccettature. Quindi, sono d'accordo che il politically correct da sé non basta, il buon linguaggio da solo non basta, sotto ci deve essere qualcosa, una sostanza di comportamenti e atteggiamenti. Una sostanza che non credo ci possa essere tra chi fa distinzioni nel rispetto verso un essere umano, che sia frocio o gay, che sia solamente credente o che vada al giubileo a roma, in chi ha un difetto di educazione. Certo, poi la citazione del proprio amico/i omosessuale è immancabile.

Modificato da Mtt (visualizza cornologia modifica)
  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Se due persone dello stesso sesso si vogliono amare,che vadano con "Dio"...ma io la Nannini la matterei in cima alla rupe Tarpea e gli darei poi un calcio nella schiena...per sfumature e interpretazioni,leggere tra le righe.

 

Esco,leggero dopo i commenti,vado a beccare qui' finocchio del Visconte...

  • Like 2
Link al commento
Condividi su altri siti

in questo thread ho letto almeno 50 volte che la parola frocio ha perso la sua connotazione negativa ed è diventata di uso comune e che la si usa come intercalare. Se ciò è vero significa solo che la lingua italiana è andata a puttane e si è involuta.

 

fino a che sarà necessario sbrodolare il rispetto che si ha per chi è gay, il rispetto sarà un'utopia. Si potrà parlare di rispetto quando nessuno si porrà il problema di sapere se il proprio vicino è gay, e magari parlarne a bassa voce come se fosse un'infamia da nascondere.

 

tutti a rispettare i gay e insultare i froci perché checche stereotipate. Come se uno non potesse essere gay come cazzo pare a lui, e come se già questa non fosse di per sé una discriminazione.

 

 

Lavoro con persone di molteplici gusti, sessuali, sportivi, e con persone di colore diverso, e devo dire che mi apprezzano perché valuto solo la loro professionalità e non di che gusto sono, però devo dire con sincerità, che si fatica in Italia a cercare di non tirare fuori il discorso. L'esempio è anche il tread, perché si trova sempre il mediocre di turno che ti dice........lo sai che è gay, lo sai che è lesbica, oppure dice negro ect ect. Purtroppo se escludiamo l'imbecille cronico è un modo di parlare, un modo di relazionarsi che è figlio di una mancanza di cultura. Non siamo un paese ex colonialista, che ha fatto della integrazione una scelta bidirezionale come la Francia o l'Inghilterra - non cito il Belgio perché forse è il peggio di tutti per ovvi motivi e non che gli altri due siano dei santi - questi paesi, hanno fatto integrazione culturale dalle scuole ed è forse questo il primo passo per evitare "intercalari" anche scherzosi, ma qui non è stato fatto. Forse a pensarci bene è anche meglio, perché si è lasciato all'intelligenza altrui capire, e quindi non si è imposto il concetto, come invece potrebbe sembrare in altri paesi, ma per lasciare troppo pensare, abbiano finito per lasciar pensare troppo e male. Ecco che ci si ritrova a parlare di qualcosa che non dovrebbe esistere in una moderna società, evoluta. Gli amici gay o meno, neri o meno, sono tali punto e basta, ma spesso bisogna specificarlo, perché l'ignorante, più presente nella nostra società, tende ad assicurarsi la spalla di qualcuno - l'esempio dei tifosi della lazzie è palese - per sostenere una tesi che da solo non riuscirebbe a sostenere e quindi vuole il gruppo. Esempio pratico di complesso di inferiorità mentale, per cui quando si viene "chiamati"in causa con frasi del tipo..........tu che dici?.......ecco che nasce primo il differenziale numerico, "io ho amici gay ect ect", il che sottolinea già il non appartenere ad un gruppo di idioti che ghettizzano, e poi si tende ad avere approccio diverso con chi magari fino ieri si considerava un interlocutore, pur di fede sportiva diversa. 

E' una normale selezione, una logica affermazione d'identità che non vuole appartenenza e che vuole un minino di rispetto, per cui non la vedo negativa l'affermazione......"io ho amici gay,ebrei,neri ect ect...." in quanto magari, sintetizza il pensiero, ma fa capire all'ignorante che non attacca il suo poco e non libero pensiero. 

PS, su faccialibro - come viene usato in italia è peggio che fare delazione politica d'antan - un amico di religione ebraica mi ha chiesto di aggiungerlo come fratello, ed ho acconsentito perché mi sento molto vicino a loro, pur essendo cristiano, non cattolico. Ebbene ci sono state persone che mi hanno tolto l'amicizia perché sostenitori politici della palestina o di altro similmusulmano, a questi cosa gli si potrebbe dire?

Modificato da Romafix (visualizza cornologia modifica)
Link al commento
Condividi su altri siti

 

bello il topic..

per tornare a discorsi più terraterra (ed evitando le solite pappardelle stucchevoli) vi propongo il mio caso. 

 

Sono di Milano ma vivo a Rimini da un paio di anni.

Qui i locals tendono ad usare spesso "finocchio, frocio" e ammetto che stando con loro cado anche io in questa abitudine.

Per precisare, ma non per giustificare, "frocio" viene usato il 99% come presa per il culo tra etero uomini (mai mettere in dubbio la mascolinità di un romagnolo!!!) 

 

Detto questo, vengo spesso bacchettato giustamente da amici milanesi quando dico "frocio" ("è offfensivo si dice GAY o omosessuale").  Nel tempo, però, mi sta sempre più aumentando la consapevolezza che le vere mancanze di rispetto o "razzismo" che ho visto non le ho viste qui in romagna ma nella mia amata politically correct Milano.

Sono d'accordo sul fatto che le "parole sono importanti" e sul "è necessario prendersi per il culo tirando i mezzi i gay?" ma non cadiamo nella trappola del politically correct perchè li rischiamo di farci del male.

Sopratutto nel mondo del lavoro le discriminazioni più forti vengono da chi si gonfia il petto dicendo "ho un sacco di amici OMOSSESSUALI" che da chi genuinamente ma sbagliando dice al suo amico "Finocchio".

 

E' di queste discriminazioni più subdole che ho sentito spesso lamentarsi amici gay..

Guarda, io sono d'accordo con te sul fatto che un certo tono sia scherzoso e basta, come altri hanno detto anche qui va molto il "finocchio" o "buho" come appellativo e che quello che conta poi sono altre cose. Però prima di tutto mi chiedo, anche a me stesso, se non si possa fare un passo avanti anche dal punto di vista linguistico. Poi, a fronte di persone che sentono il bisogno di esplicitare il loro diverso rispetto distinguendo tra froci ed omosessuali, gaypride o non gaypride, lamentando poi i bei tempi in cui si poteva tranquillamente dare del terrone e del negro, non credo si possa liquidare tutto con la trappola del politically correct. Credo che anzi troppo spesso negli ultimi anni da una certa parte sia venuto questo attacco al politically correct come cosa da "radical chic", ma è solo un alibi per rilasciare i propri più biechi istinti e disinibizioni linguistiche, il proprio razzismo nelle varie sfaccettature. Quindi, sono d'accordo che il politically correct da sé non basta, il buon linguaggio da solo non basta, sotto ci deve essere qualcosa, una sostanza di comportamenti e atteggiamenti. Una sostanza che non credo ci possa essere tra chi fa distinzioni nel rispetto verso un essere umano, che sia frocio o gay, che sia solamente credente o che vada al giubileo a roma, in chi ha un difetto di educazione. Certo, poi la citazione del proprio amico/i omosessuale è immancabile.

 

 

Il politically correct è cosa da radical chic, è abbastanza risaputo (anche se cerco sempre di non fare tutta l'erba un fascio) e fino a qua non è un problema, a me fanno ridere (se mtt mi dai il permesso di ridere eh).

Il problema è che questi radical chic politically correct lo sono solo di facciata ed è chiarissimo (sempre senza fare di tutta l'erba un fascio). Trattasi molto spesso di ipocriti all'ennesima potenza che io banalmente evito.

Ovvio che quando vengono loro, da che pulpito poi, a farmi la predicozza sei un cattivo, io sono buono, ma posso fare il cattivo dato che sono iscritto all'associazione dei buoni (così evitiamo di buttarla in politica) posso anche irritarmi, o è da fascista lettore di Libero anche irritarsi?

Che l'italia sia un popolo di cafoni maleducati è un dato di fatto, ma stai tranquillo che frequentano tutte le parrocchie i maleducati, non solo quella che farebbe comodo a te.

Qua nessuno fa distinzioni di rispetto tra froci e gay, ma, e scusatemi il termine, la checca isterica all'ennesima potenza che crede di essere donna (e magari ha 30 metri di cazzo come dicevano gli squallor) e ti guarda pure dall'alto verso il basso può irritare o dare fastidio, che non vuol dire odiare o portare all'omicidio.

Su terrone e negro tralascio che tanto mi pare inutile.

Se domani qualcuno decide che la parola disoccupato è offensiva cosa facciamo? Usiamo quella diversamente occupato?

Poi ripeto, la vera intolleranza sta in certa sinistra, ben peggiore di certa destra (e qua la butto in politica), lo capirebbe un sordo muto non vedente.

Via i paraocchi!

  • Like 4
Link al commento
Condividi su altri siti

Lavoro con persone di molteplici gusti, sessuali, sportivi, e con persone di colore diverso, e devo dire che mi apprezzano perché valuto solo la loro professionalità e non di che gusto sono, però devo dire con sincerità, che si fatica in Italia a cercare di non tirare fuori il discorso. L'esempio è anche il tread, perché si trova sempre il mediocre di turno che ti dice........lo sai che è gay, lo sai che è lesbica, oppure dice negro ect ect. Purtroppo se escludiamo l'imbecille cronico è un modo di parlare, un modo di relazionarsi che è figlio di una mancanza di cultura. Non siamo un paese ex colonialista, che ha fatto della integrazione una scelta bidirezionale come la Francia o l'Inghilterra - non cito il Belgio perché forse è il peggio di tutti per ovvi motivi e non che gli altri due siano dei santi - questi paesi, hanno fatto integrazione culturale dalle scuole ed è forse questo il primo passo per evitare "intercalari" anche scherzosi, ma qui non è stato fatto. Forse a pensarci bene è anche meglio, perché si è lasciato all'intelligenza altrui capire, e quindi non si è imposto il concetto, come invece potrebbe sembrare in altri paesi, ma per lasciare troppo pensare, abbiano finito per lasciar pensare troppo e male. Ecco che ci si ritrova a parlare di qualcosa che non dovrebbe esistere in una moderna società, evoluta. Gli amici gay o meno, neri o meno, sono tali punto e basta, ma spesso bisogna specificarlo, perché l'ignorante, più presente nella nostra società, tende ad assicurarsi la spalla di qualcuno - l'esempio dei tifosi della lazzie è palese - per sostenere una tesi che da solo non riuscirebbe a sostenere e quindi vuole il gruppo. Esempio pratico di complesso di inferiorità mentale, per cui quando si viene "chiamati"in causa con frasi del tipo..........tu che dici?.......ecco che nasce primo il differenziale numerico, "io ho amici gay ect ect", il che sottolinea già il non appartenere ad un gruppo di idioti che ghettizzano, e poi si tende ad avere approccio diverso con chi magari fino ieri si considerava un interlocutore, pur di fede sportiva diversa. 

E' una normale selezione, una logica affermazione d'identità che non vuole appartenenza e che vuole un minino di rispetto, per cui non la vedo negativa l'affermazione......"io ho amici gay,ebrei,neri ect ect...." in quanto magari, sintetizza il pensiero, ma fa capire all'ignorante che non attacca il suo poco e non libero pensiero. 

PS, su faccialibro - come viene usato in italia è peggio che fare delazione politica d'antan - un amico di religione ebraica mi ha chiesto di aggiungerlo come fratello, ed ho acconsentito perché mi sento molto vicino a loro, pur essendo cristiano, non cattolico. Ebbene ci sono state persone che mi hanno tolto l'amicizia perché sostenitori politici della palestina o di altro similmusulmano, a questi cosa gli si potrebbe dire?

 

il problema dell'italiano medio è che è tifoso e che vede tutto bianco o nero, se sei pro palestina sei necessariamente anti israele, se sei etero i gay sono un gruppo a parte (purché non disturbino, come se la massima aspirazione di un uomo gay fosse di metterlo in mano agli etero per la strada), sei sei della lazio morte ai romanisti, per non parlare della politica, della religione e di tutto ciò che merita 5 minuti di attenzione davanti ad un aperitivo.

 

Purtroppo lo stereotipo e il pregiudizio hanno terreno fertile in un popolo che legge una media di un libro a persona all'anno, e di solito è un libro del cazzo. Il fatto che nessuno approfondisca la conoscenza di qualcosa non è un problema di per sé, il problema è la mancanza di interesse ad approfondire, perché d'altra parte siamo un popolo di allenatori, a proposito di luoghi comuni, e leggere due paginette su facebook è considerata informazione esaustiva.

Link al commento
Condividi su altri siti

oggi non ho voglia di articolare

1 ci sono persone gay che si danno del "frocio" a vicenda tranquillamente. ovvio che c'è caso e caso.

2 ci sono neri che si danno del "negro" a vicenda tranquillamente. ho un amico che se lo dice perfino da solo, orgoglioso.

3 io non ce l'ho con gli ebrei, ce l'ho con Israele

  • Like 1
Link al commento
Condividi su altri siti

 

 

bello il topic..

per tornare a discorsi più terraterra (ed evitando le solite pappardelle stucchevoli) vi propongo il mio caso. 

 

Sono di Milano ma vivo a Rimini da un paio di anni.

Qui i locals tendono ad usare spesso "finocchio, frocio" e ammetto che stando con loro cado anche io in questa abitudine.

Per precisare, ma non per giustificare, "frocio" viene usato il 99% come presa per il culo tra etero uomini (mai mettere in dubbio la mascolinità di un romagnolo!!!) 

 

Detto questo, vengo spesso bacchettato giustamente da amici milanesi quando dico "frocio" ("è offfensivo si dice GAY o omosessuale").  Nel tempo, però, mi sta sempre più aumentando la consapevolezza che le vere mancanze di rispetto o "razzismo" che ho visto non le ho viste qui in romagna ma nella mia amata politically correct Milano.

Sono d'accordo sul fatto che le "parole sono importanti" e sul "è necessario prendersi per il culo tirando i mezzi i gay?" ma non cadiamo nella trappola del politically correct perchè li rischiamo di farci del male.

Sopratutto nel mondo del lavoro le discriminazioni più forti vengono da chi si gonfia il petto dicendo "ho un sacco di amici OMOSSESSUALI" che da chi genuinamente ma sbagliando dice al suo amico "Finocchio".

 

E' di queste discriminazioni più subdole che ho sentito spesso lamentarsi amici gay..

Guarda, io sono d'accordo con te sul fatto che un certo tono sia scherzoso e basta, come altri hanno detto anche qui va molto il "finocchio" o "buho" come appellativo e che quello che conta poi sono altre cose. Però prima di tutto mi chiedo, anche a me stesso, se non si possa fare un passo avanti anche dal punto di vista linguistico. Poi, a fronte di persone che sentono il bisogno di esplicitare il loro diverso rispetto distinguendo tra froci ed omosessuali, gaypride o non gaypride, lamentando poi i bei tempi in cui si poteva tranquillamente dare del terrone e del negro, non credo si possa liquidare tutto con la trappola del politically correct. Credo che anzi troppo spesso negli ultimi anni da una certa parte sia venuto questo attacco al politically correct come cosa da "radical chic", ma è solo un alibi per rilasciare i propri più biechi istinti e disinibizioni linguistiche, il proprio razzismo nelle varie sfaccettature. Quindi, sono d'accordo che il politically correct da sé non basta, il buon linguaggio da solo non basta, sotto ci deve essere qualcosa, una sostanza di comportamenti e atteggiamenti. Una sostanza che non credo ci possa essere tra chi fa distinzioni nel rispetto verso un essere umano, che sia frocio o gay, che sia solamente credente o che vada al giubileo a roma, in chi ha un difetto di educazione. Certo, poi la citazione del proprio amico/i omosessuale è immancabile.

 

 

Il politically correct è cosa da radical chic, è abbastanza risaputo (anche se cerco sempre di non fare tutta l'erba un fascio) e fino a qua non è un problema, a me fanno ridere (se mtt mi dai il permesso di ridere eh).

Il problema è che questi radical chic politically correct lo sono solo di facciata ed è chiarissimo (sempre senza fare di tutta l'erba un fascio). Trattasi molto spesso di ipocriti all'ennesima potenza che io banalmente evito.

Ovvio che quando vengono loro, da che pulpito poi, a farmi la predicozza sei un cattivo, io sono buono, ma posso fare il cattivo dato che sono iscritto all'associazione dei buoni (così evitiamo di buttarla in politica) posso anche irritarmi, o è da fascista lettore di Libero anche irritarsi?

Che l'italia sia un popolo di cafoni maleducati è un dato di fatto, ma stai tranquillo che frequentano tutte le parrocchie i maleducati, non solo quella che farebbe comodo a te.

Qua nessuno fa distinzioni di rispetto tra froci e gay, ma, e scusatemi il termine, la checca isterica all'ennesima potenza che crede di essere donna (e magari ha 30 metri di cazzo come dicevano gli squallor) e ti guarda pure dall'alto verso il basso può irritare o dare fastidio, che non vuol dire odiare o portare all'omicidio.

Su terrone e negro tralascio che tanto mi pare inutile.

Se domani qualcuno decide che la parola disoccupato è offensiva cosa facciamo? Usiamo quella diversamente occupato?

Poi ripeto, la vera intolleranza sta in certa sinistra, ben peggiore di certa destra (e qua la butto in politica), lo capirebbe un sordo muto non vedente.

Via i paraocchi!

 

Che qui nessuno fa distinzioni di rispetto lo dici te, da quello che è stato scritto è evidente che non è così, e come ho già detto l'esprimersi in un certo modo deve avere anche una sostanza di comportamenti. E secondo me le due cose sono interdipendenti. Poi riferimenti a fascisti, destra e parrocchie mi fanno capire ancora di più che non hai capito molto, come il fatto che non viviamo in un paese in cui ci sono discriminazioni verso i disoccupati che occupano le pagine dei giornali. Facile liquidare tutto con roba da radical chic, e politically correct, paraocchi e quant'altro, per me sono solo alibi.

Modificato da Mtt (visualizza cornologia modifica)
Link al commento
Condividi su altri siti

va beh, ma rendiamo costruttiva la discussione e proviamo qualcosa.

 

 

Come fare secondo voi?

Quali sono le misure più logiche e sensate che potete e volete, se ne aveste la possibilità, (senza tirare in balle l'utopia di Tommaso Moro) realizzare per evitare che questo accada o si ripeta?

Link al commento
Condividi su altri siti

oggi non ho voglia di articolare

1 ci sono persone gay che si danno del "frocio" a vicenda tranquillamente. ovvio che c'è caso e caso.

2 ci sono neri che si danno del "negro" a vicenda tranquillamente. ho un amico che se lo dice perfino da solo, orgoglioso.

3 io non ce l'ho con gli ebrei, ce l'ho con Israele

 

 

3 Capisco cosa intendi, ma mi risulta difficile scindere Israele dall'Ebraismo. Immagino che tu ce l'abbia come gli "ultranazionalisti/sionisti" e le loro politiche di occupazione della Palestina.

 

 

Io non ce l'ho con i cattolici, ce l'ho con la Città del Vaticano. :)

  • Like 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Ospite
Rispondi

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

 Share

  • Navigazione recente   0 utenti

    Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.

×
×
  • Crea nuovo...

Important Information

By using this site, you agree to our Terms of Use. We have placed cookies on your device to help make this website better. You can adjust your cookie settings, otherwise we'll assume you're okay to continue. .