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Birra artigianale


taldeital
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Nello stesso processo di lavaggio dei serbatoi, si usano enzimi (cellulasi) la cui provenienza non è specificata. Potrebbe essere normalmente microbica, difficilmente organismi animali sintetizzano enzimi del genere (sarebbe controproducente) ma, ripeto, non è certificato da niente.

Oddio qua fa un po' "eh, ma in bici uccidi i moscerini!" :D

Grazie millissime per i preziosi chiarimenti.

Mi hai fatto venire voglia di mandare mail a profusione ai piccoli birrifici visti e assaggiati durante il winter fest.

Lo farò. Eh oh, siete voi ad essere "complicati" :P

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e comunque se vogliamo proprio veganquestionare, un altro problemino sta nel miele...spesso utilizzato nelle birre artigianali

Lì è ben specificato quando c'è. Non vedo il problema.
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e comunque se vogliamo proprio veganquestionare, un altro problemino sta nel miele...spesso utilizzato nelle birre artigianali

Lì è ben specificato quando c'è. Non vedo il problema.

 

buongiorno a me! sono sveglissima

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e comunque se vogliamo proprio veganquestionare, un altro problemino sta nel miele...spesso utilizzato nelle birre artigianali

Lì è ben specificato quando c'è. Non vedo il problema.

buongiorno a me! sono sveglissima Il miele è fermentescibile, cioè può essere trasformato in alcol. tutti gli ingredienti fermentescibili devono essere dichiarati all'ufficio delle dogane ogni volta che si produce e vanno indicati in etichetta.

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@taldeital iniziano ad arrivarmi risposte.
I tuoi colleghi del

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"..In merito alla tua domanda, non facciamo nessun uso di sostanze di origine animale, quello che intendi tu sono delle sostanze che mettevano i nostri antenati birrai irlandesi nelle loro stout, mettevano la colla di pesce che serviva per coadiuvare la filtrazione e precipitare le proteine, oggi sono state ampiamente sostituite dalle cosidette irish moss che sono delle alghe da cui deriva l'agar, quindi del tutto naturali e vegetali, ovviamente nessuno dei birrai italiani fa uso anche di queste alghe perchè ormai si preferiscono metodi meccanici."

BELLALEE!

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"..In merito alla tua domanda, non facciamo nessun uso di sostanze di origine animale, quello che intendi tu sono delle sostanze che mettevano i nostri antenati birrai irlandesi nelle loro stout, mettevano la colla di pesce che serviva per coadiuvare la filtrazione e precipitare le proteine, oggi sono state ampiamente sostituite dalle cosidette irish moss che sono delle alghe da cui deriva l'agar, quindi del tutto naturali e vegetali, ovviamente nessuno dei birrai italiani fa uso anche di queste alghe perchè ormai si preferiscono metodi meccanici."

BELLALEE!

Certo che lo slogan SAVE WATER è quanto mai fuori luogo LOL :D
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@taldeital iniziano ad arrivarmi risposte.

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"..In merito alla tua domanda, non facciamo nessun uso di sostanze di origine animale, quello che intendi tu sono delle sostanze che mettevano i nostri antenati birrai irlandesi nelle loro stout, mettevano la colla di pesce che serviva per coadiuvare la filtrazione e precipitare le proteine, oggi sono state ampiamente sostituite dalle cosidette irish moss che sono delle alghe da cui deriva l'agar, quindi del tutto naturali e vegetali, ovviamente nessuno dei birrai italiani fa uso anche di queste alghe perchè ormai si preferiscono metodi meccanici."

BELLALEE!

Certo che lo slogan SAVE WATER è quanto mai fuori luogo LOL :D

 

 

Dajeee! è l'ingrediente principale :D

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  • 2 weeks later...

Le festività natalizie sono da sempre per me tradizionale occasione di esperimenti sociali e brassicoli.
E' così che dopo una "sostanziosa" spesa dal beershop di fiducia preparo il fondo per la serata: Kebab e morettone da 66.

Il menù prevede Hoppy Christmas (brewdog), Yestus Christus (to ol), Imperial Brown Stout (the kernel), Black Tokyo Horizon (brewdog+mikkeller+nogne).

La hoppy devo dire che non delude mai, una beverina ipa, ben bilanciata e con le carte in regola. Di certo non mi strappo i capelli per lei, ma è sempre una piacevole compagna.

Ci riprovo con To Ol, devo ammettere che mi sto un po' disaffezionando a questi ragazzi, che come il loro mentore Mikkeller fanno uscire birre a ripetizione, spesso molto simili, spesso abbastanza anonime o comunque non degne dell'Hype creatosi attorno alla coppia danese. Probabilmente molti dei loro successi vanno tanto alle loro idee, quanto alle competenze tecniche del birrificio a cui commissionano la brassatura (de proef). Questa Yestus si rivela una apa molto fruttata, si possono distinguere i singoli sentori di frutta tropicale/polpa gialla (papay-mango), pulita al palato la sento un po' carente a livello di amarezza. Buona la consistenza e il mouthfeel, va via veramente in fretta, ma ti lascia la voglia di qualcos'altro.

 

Finalmente arrivo a The Kernel, credo sia tra i miei birrifici preferiti al momento: si dedicano molto alla sostanza e poco all'apparenza. Come fatto per altre loro creazioni (export india porter) questa imperial stout è il risultato della ricerca di una ricetta risalente alla fumosa londra di fine '800. Esperimento perfettamente riuscito. Nel bicchiere è nera pece, schiuma praticamente assente e carbonazione impercettibile. E' una birra senza vie di mezzo, ti avvisa già dall'aroma che il tuo palato sarà bastonato da una selvaggia dose di amaro. Al primo sorso si costituisce una base di pane-cracker che sorreggerà il lungo evolversi del retrogusto: liquirizia, caffè tostato, cacao amaro. I 10 gradi non li senti nemmeno lontanamente (stamattina sì in realtà) e ne vuoi ancora. Birra fantastica.

 

Come ogni natale faccio la pazzia e compro una di queste birre assurde dal prezzo esorbitante. Un blend delle (molto) imperial stout di 3 birrifici abbastanza pazzi: la tokyo di brewdog, la black di mikkeller e la dark horizon di nogne. @taldeital mi smonta subito l'acquisto, ma ormai i soldi li ho spesi quindi cerco di godermi questa follia economica. 15,2 gradi alcolici, nero impenetrabile, un lieve velo di schiuma cremosa persistente e una consistenza già oleosa al solo sguardo.

L'elevata presenza alcolica nasconde la maggiorparte degli aromi, devi bere per sapere. Un'esplosione di sapori ti pervade la bocca, dal palato alla lingua, non c'è salvezza. Risulta molto sfacciata, non c'è frutta, uvetta, sa il cazzo cosa a bilanciare il petrolio e il nero. Piccoli sorsi, sempre più buoni all'aumentare della temperatura. Non ci provo nemmeno a scomporre i gusti, mi piace la birra e la beata ignoranza. Torna utile il fondo del morettone per sciacquarsi la bocca e assaporare ogni centellinato sorso come fosse il primo. Ogni volta ti ricordi quanto stavi bene e quanto ricco eri in quei giorni in cui credevi che la Menabrea fosse buona.

Ma fa nulla.

Va bene così.

grazie se hai letto fino alla fine

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  • 2 weeks later...

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I mean, it’s extremely potent. Grossman told me if you put just a drop of the oil on your tongue you’d still be tasting hops the next day.

Be' io son parecchio curioso, gli esperti del settore che ne pensano?

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