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Chi è sui trenta si ricorda sicuramente la classica battuta di Lorenzo il liceale romano (interpretato da Guzzanti) che sostiene di aver liberato il suo motorino dalla prigionia! Bhe' forse del motorino un piccolo peso slla coscienza si può avere, troppi intoppi, benzina, targa da disfare, matricola, ecc... Di una bici non si può dire lo stesso. Chi non ha mai assistito alla classica scena: "da paura mi compro la bici e ci vado in giro!" Dopo dico almeno due settimane, vediamo la povera vittima, legata ad un palo solitario, prima cosa manca il campanello poi la ruota, poi le pasticche dei freni e poi rimane lo scheletro. Attendi e attendi finche la vedi a marcire e quasi ti dispiace dei quel palo che deve subire l'umiliazione di quella morte. In questi casi, è permesso ed obbligo tagliare le catene e liberare la povera creatura! Di qualsiasi tipo. Ammettiamolo Il cilco è ecologico ed utile ai piu' bisognosi. Non è furto e non lo si può chiamare tale, ma un gesto di amore nei confronti di una macchina perfetta ed autonoma. Ho sempre liberato bici, e lo faro' sempre, nessun scopo di lucro e mi sono sentita malissimo quando la mia bici liberata (perchè nel frattempo ne avevo adottata un altra abbandonata al cassonetto) l'ho donata, pensando che avrebbe avuto un padrone degno, invece no! :( non e stato degno! Purtroppo Roma è un a citta complicata, avere una fissa è il rispetto totale per questo mezzo, e stimo tutti voi! E quando vedo qualuno sfrecciare per la strada mi commuovo! Dunque, daje forte, liberate bici e massimo rispetto per gli stimatori che non abbandonerebbero mai i propri figli meccanici! *dopo 4 birre i discorsi malinconici ci stanno tutti!