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Teo81

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Bene.. eravamo rimasti col racconto al “prendo la strada a sinistra, seguo il cartello NC. La strada va su e giù all’infinito, pare la route66.. se continua così non sarà facile”. Venivo da “Ivalo”, scalo ad “Inari” a 40km. Ma mi attardo tra i souvenir e quelle splendide lame Sami. Giornata stupenda ma alla fine ho fatto pochi km. La “66” che ho appena preso spacca i culi. Discesette decise si alternano a strappetti che scaldano sempre la gamba. “Ho troppo peso” mi dico, smadonnando con la 30 X 32..  “menomale che ho questa guarnitura e questo pacco pignoni o sarei fritto con 36kg”. Sulle rampe sono piantato. Sto attento, mangio ogni 45 minuti, mi sento stanco e un brufolo incarnito sotto chiappa non mi da tregua. Ogni volta che traziono duro il culo si muove, fa pressione in quel punto e vedo la madonna. Sono ad una 70ina solo di km all’attivo ma mi sembrano secoli. Mi accorgo che l’ora, da un ora avanti della Finlandia si è riportata un’ora indietro come in Italia. Ma non ho la “Delorean” di “Ritorno al futuro”, ho solo una Sequoia malconcia. Strano ma possibile. Di fusi orari non c’ho mai capito un cazzo. Qui al nord fa freddo, ho capito quando la temperatura scende a picco, si alza il vento e l’umidità. Dalle 20.00 alle 21.00 crolla. Morale: per le 19.00 voglio buttare giù la tenda ed iniziare l’ora di preparativi. Fondo, Tenda, gonfia materassino, cuscino,sacco a pelo, sacca da sacco a pelo in seta, cambiati, caga,lavati i denti,preparati la cena, stacca le borse che ti servono,portati acqua in tenda,tieniti una bottiglia vuota per pisciarci dentro, attrezzature elettriche da una parte con powerpack che inizia a ricaricare luci e telefono, cibo e acqua dall’altra. Rimettere roba da ciclismo nelle sacche idrorepellenti Apidura Explorer 🐝, qualche aminoacido, assicurarsi che le scarpette siano all’asciutto , crocks sulla soglia della verandina, luce tenda attaccata in alto e minimbozzolo fino al giorno dopo. Avanzo sapendo tutte ste menate che devo fare, faccio ancora 20km proprio per non farmi schifo. Alla fine 90 km e sono le 19.10.. trovo una spiazzo sulla destra, segnalato anche sulla traccia NC dal navi. Faccio la salitina  a sx che mi porta in uno spiazzale tipo cava di cantiere, ma senza anima viva. Ne un mezzo, ne attrezzi..nulla. Una salita e un piazzale di terra, umida tra l’altro, in mezzo al nulla cosmico. La strada mi passa sotto, sulla sx a 100 metri di distanza circa. Come fondo uso una delle mie due coperte di sopravvivenza del Deca. Si, quelle argento-oro. È grande perfetta, la stendo su questo terriccio a tratti umido. La blocco con dei sassi per farla resistere al vento. Tutto intorno è paludoso. Sotto queste terre passano un botto di fiumi. Le ossa lo sentono.. Fondo, tenda e inizio la procedura già descritta. Per le 20.15 sono nel mio sacco a pelo. Inizo a mangiare, panino con prosciutto e maio. Ne mangio due per finire il prosciutto ma mi stomaca. Lo rimetto nella scatola. Mentre mangio altro mi accorgo che la tenda pare un affumicatoio. L’Odore di maiale si sente lontano per km.. sono in terra d’Orso, di lupi, donnole, tassi, cazzi mazzi. Qualsiasi animale o animaletto caga cazzo me lo posso trovare in tenda. Piglio quel prosciutto e nonostante qualsiasi bestia volante mi stesse fecondando ogni orefizio, lo porto al di là della strada. Torno vicino la tenda, mi lavo le mani. Entro svelto, chiudo la zanzariera e abbatto qualsiasi cosa si muova. Dopo 3 minuti ero l’unico essere vivente là dentro. Mi metto a scivervi il racconto dalla tenda, un ufficio sul mondo. Più “live” di così si muore. Questa ultima parola l’ho percepita meglio quando una raffica di vento gelido mi sveglia. Ero in posizione fetale nel sacco a pelo. Sento dalla boscaglia rumori sinistri. Tipo un “couf couf” con voce potente e cupa come un capo branco quando chiama a raccolta gli altri. Era vicino, proveniva dalla boscaglia.. Una sorta di verso che sta tra un lupo e un Uruk hai di Saruman.. (continua)

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Bene.. eravamo rimasti col racconto al “prendo la strada a sinistra, seguo il cartello NC. La strada va su e giù all’infinito, pare la route66.. se continua così non sarà facile”. Venivo da “Ivalo”, scalo ad “Inari” a 40km. Ma mi attardo tra i souvenir e quelle splendide lame Sami. Giornata stupenda ma alla fine ho fatto pochi km. La “66” che ho appena preso spacca i culi. Discesette decise si alternano a strappetti che scaldano sempre la gamba. “Ho troppo peso” mi dico, smadonnando con la 30 X 32..  “menomale che ho questa guarnitura e questo pacco pignoni o sarei fritto con 36kg”. Sulle rampe sono piantato. Sto attento, mangio ogni 45 minuti, mi sento stanco e un brufolo incarnito sotto chiappa non mi da tregua. Ogni volta che traziono duro il culo si muove, fa pressione in quel punto e vedo la madonna. Sono ad una 70ina solo di km all’attivo ma mi sembrano secoli. Mi accorgo che l’ora, da un ora avanti della Finlandia si è riportata un’ora indietro come in Italia. Ma non ho la “Delorean” di “Ritorno al futuro”, ho solo una Sequoia malconcia. Strano ma possibile. Di fusi orari non c’ho mai capito un cazzo. Qui al nord fa freddo, ho capito quando la temperatura scende a picco, si alza il vento e l’umidità. Dalle 20.00 alle 21.00 crolla. Morale: per le 19.00 voglio buttare giù la tenda ed iniziare l’ora di preparativi. Fondo, Tenda, gonfia materassino, cuscino,sacco a pelo, sacca da sacco a pelo in seta, cambiati, caga,lavati i denti,preparati la cena, stacca le borse che ti servono,portati acqua in tenda,tieniti una bottiglia vuota per pisciarci dentro, attrezzature elettriche da una parte con powerpack che inizia a ricaricare luci e telefono, cibo e acqua dall’altra. Rimettere roba da ciclismo nelle sacche idrorepellenti Apidura Explorer 🐝, qualche aminoacido, assicurarsi che le scarpette siano all’asciutto , crocks sulla soglia della verandina, luce tenda attaccata in alto e minimbozzolo fino al giorno dopo. Avanzo sapendo tutte ste menate che devo fare, faccio ancora 20km proprio per non farmi schifo. Alla fine 90 km e sono le 19.10.. trovo una spiazzo sulla destra, segnalato anche sulla traccia NC dal navi. Faccio la salitina  a sx che mi porta in uno spiazzale tipo cava di cantiere, ma senza anima viva. Ne un mezzo, ne attrezzi..nulla. Una salita e un piazzale di terra, umida tra l’altro, in mezzo al nulla cosmico. La strada mi passa sotto, sulla sx a 100 metri di distanza circa. Come fondo uso una delle mie due coperte di sopravvivenza del Deca. Si, quelle argento-oro. È grande perfetta, la stendo su questo terriccio a tratti umido. La blocco con dei sassi per farla resistere al vento. Tutto intorno è paludoso. Sotto queste terre passano un botto di fiumi. Le ossa lo sentono.. Fondo, tenda e inizio la procedura già descritta. Per le 20.15 sono nel mio sacco a pelo. Inizo a mangiare, panino con prosciutto e maio. Ne mangio due per finire il prosciutto ma mi stomaca. Lo rimetto nella scatola. Mentre mangio altro mi accorgo che la tenda pare un affumicatoio. L’Odore di maiale si sente lontano per km.. sono in terra d’Orso, di lupi, donnole, tassi, cazzi mazzi. Qualsiasi animale o animaletto caga cazzo me lo posso trovare in tenda. Piglio quel prosciutto e nonostante qualsiasi bestia volante mi stesse fecondando ogni orefizio, lo porto al di là della strada. Torno vicino la tenda, mi lavo le mani. Entro svelto, chiudo la zanzariera e abbatto qualsiasi cosa si muova. Dopo 3 minuti ero l’unico essere vivente là dentro. Mi metto a scivervi il racconto dalla tenda, un ufficio sul mondo. Più “live” di così si muore. Questa ultima parola l’ho percepita meglio quando una raffica di vento gelido mi sveglia. Ero in posizione fetale nel sacco a pelo. Sento dalla boscaglia rumori sinistri. Tipo un “couf couf”, come un capo branco quando chiama a raccolta gli altri. Una sorta di verso che sta tra un lupo e un Uruk hai di Saruman.. (continua)

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Teo81

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Bene.. eravamo rimasti col racconto al “prendo la strada a sinistra, seguo il cartello NC. La strada va su e giù all’infinito, pare la route66.. se continua così non sarà facile”. Venivo da “Ivalo”, scalo ad “Inari” a 40km. Ma mi attardo tra i souvenir e quelle splendide lame Sami. Giornata stupenda ma alla fine ho fatto pochi km. La “66” che ho appena preso spacca i culi. Discesette decise si alternano a strappetti che scaldano sempre la gamba. “Ho troppo peso” mi dico, smadonnando con la 30 X 32..  “menomale che ho questa guarnitura e questo pacco pignoni o sarei fritto con 36kg”. Sulle rampe sono piantato. Sto attento, mangio ogni 45 minuti, mi sento stanco e un brufolo incarnito sotto chiappa non mi da tregua. Ogni volta che traziono duro il culo si muove, fa pressione in quel punto e vedo la madonna. Sono ad una 70ina solo di km all’attivo ma mi sembrano secoli. Mi accorgo che l’ora, da un ora avanti della Finlandia si è riportata un’ora indietro come in Italia. Ma non ho la “Delorean” di “Ritorno al futuro”, ho solo una Sequoia malconcia. Strano ma possibile. Di fusi orari non c’ho mai capito un cazzo. Qui al nord fa freddo, ho capito quando la temperatura scende a picco, si alza il vento e l’umidità. Dalle 20.00 alle 21.00 crolla. Morale: per le 19.00 voglio buttare giù la tenda ed iniziare l’ora di preparativi. Fondo, Tenda, gonfia materassino, cuscino,sacco a pelo, sacca da sacco a pelo in seta, cambiati, caga,lavati i denti,preparati la cena, stacca le borse che ti servono,portati acqua in tenda,tieniti una bottiglia vuota per pisciarci dentro, attrezzature elettriche da una parte con powerpack che inizia a ricaricare luci e telefono, cibo e acqua dall’altra. Rimettere roba da ciclismo nelle sacche idrorepellenti Apidura Explorer 🐝, qualche aminoacido, assicurarsi che le scarpette siano all’asciutto , crocks sulla soglia della verandina e minimbozzolo fino al giorno dopo. Avanzo sapendo a tutte ste menate che devo fare, faccio ancora 20km proprio per non farmi schifo. Alla fine 90 km e sono le 19.10.. trovo una spiazzo sulla destra, segnalato anche sulla traccia NC dal navi. Faccio salitina  mi porta in uno spiazzale tipo cava di cantiere, ma senza anima viva. Ne mezzo, ne attrezzi nulla. Una salita e un piazzale di terra, umida tra l’altro, in mezzo al nulla cosmico. La strada mi passa sotto  sulla sx a 100 metri di distanza circa. Come fondo uso una elle mie due coperte di sopravvivenza del Deca. Si, quelle argento-oro. È grande perfetta, la stendo su questo terriccio a tratti umido. Tutto intorno è paludoso. Sotto queste terre passano un botto di fiumi. Le ossa lo sentono.. Fondo, tenda e inizio la procedura già descritta. Per le 20.15 sono nel mio sacco a pelo. Inizo a mangiare, panino con prosciutto e maio. Ne mangio due per finire il prosciutto ma mi stomaca. Lo rimetto nella scatola. Mentre mangio altro mi accorgo che la tenda pare un affumicatoio. Odore di maiale si sente lontano per km.. sono in terra d’Orso, di lupi, donnole, tassi, cazzi mazzi. Qualsiasi animale o animaletto caga cazzo me lo posso trovare in tenda. Piglio quel prosciutto e nonostante qualsiasi animaletto volante mi stesse fecondando ogni orefizio, lo porto al di là della strada. Torno vicino la tenda, mi lavo le mani. Entro svelto, chiudo la zanzariera e abbatto qualsiasi cosa si muova. Dopo 3 minuti ero l’unico essere vivente là dentro. Mi metto a scivervi il racconto dalla tenda, un ufficio sul mondo. Più “live” di così si muore. Questa ultima parola l’ho percepita meglio quando una raffica di vento gelido mi sveglia. Ero in posizione fetale nel sacco a pelo. Sento dalla boscaglia rumori sinistri. Tipo un “couf couf”, come un capo branco che chiamasse a raccolta gli altri. Una sorta di verso che sta tra un lupo e un Urukai di Saruman..

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