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Dazzi nostri...


Anquetil
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1 ora fa, Anquetil ha scritto:

C'è da dire, a onor del vero, che angre grandi aziende italiane hanno fatto e continuano a fare altrettanto. C'è n"è una, per esempio che ha spostato la sede finanziaria in UK e quella legale in Olanda. Perchè è di questo che stiamo parlando, no?

Le strutture produttive che contavano sulle esportazioni si son trovate nella cacca con la brexit  e ovviamente scappano a gambe levate. La fiat centra zero, considerando che hanno anche un discreto indotto nel belpaese, se non ti piace non comprare fiat. 

Gli inglesi punteranno  a diventare un paradiso fiscale ora che han fatto la cazzata della brexit, perchè l'unico modo di commerciare in maniera decente con l'europa è fornire un 3ario a livello di lussemburgo e altre repubbliche delle banane,  altrimenti crepano di fame. Credo sia uno dei popoli più idiotici che esista, gente che quando la manica è innebbiata dice "il continente è isolato" .

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18 minuti fa, Thelorleo ha scritto:

Le strutture produttive che contavano sulle esportazioni si son trovate nella cacca con la brexit  e ovviamente scappano a gambe levate. La fiat centra zero, considerando che hanno anche un discreto indotto nel belpaese, se non ti piace non comprare fiat. 

Gli inglesi punteranno  a diventare un paradiso fiscale ora che han fatto la cazzata della brexit, perchè l'unico modo di commerciare in maniera decente con l'europa è fornire un 3ario a livello di lussemburgo e altre repubbliche delle banane,  altrimenti crepano di fame. Credo sia uno dei popoli più idiotici che esista, gente che quando la manica è innebbiata dice "il continente è isolato" .

Diciamo che in Inghilterra hanno un bel po' di ignoranza latente, ed è quella che ha fatto vincere la brexit. Con la paura che i non inglesi rubassero loro le pensioni.

Ma noi non siamo tanto meglio,  abbiamo politici che ciclicamente inneggiano all'autarchia produttiva e al ritorno della lira. 

In questo mondo globalizzato la verità forse non sta ne nella globalizzazione attuale ne nel chiudersi a riccio.

L'Inghilterra, che già di per se non produce quasi niente ne gode di chissà quali risorse minerarie/petroliere/alimentari non può che giocare la carta di attirare chi è schifosamente ricco e le aziende ci vanno alla grande finché qualcuno dall'altra parte della frontiera non li spenna appena mettono il naso fuori dal continente.

 

O.T god save the Queen , Megan sei un'arrivista :-)

End O.t.

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14 ore fa, Anquetil ha scritto:

C'è da dire, a onor del vero, che angre grandi aziende italiane hanno fatto e continuano a fare altrettanto. C'è n"è una, per esempio che ha spostato la sede finanziaria in UK e quella legale in Olanda. Perchè è di questo che stiamo parlando, no?

Non e' la situazione di Fiat

Non ha mica spostato la produzione in UK o Olanda 

12 ore fa, lelegab ha scritto:

Diciamo che in Inghilterra hanno un bel po' di ignoranza latente, ed è quella che ha fatto vincere la brexit. Con la paura che i non inglesi rubassero loro le pensioni.

Ma noi non siamo tanto meglio,  abbiamo politici che ciclicamente inneggiano all'autarchia produttiva e al ritorno della lira. 

In questo mondo globalizzato la verità forse non sta ne nella globalizzazione attuale ne nel chiudersi a riccio.

L'Inghilterra, che già di per se non produce quasi niente ne gode di chissà quali risorse minerarie/petroliere/alimentari non può che giocare la carta di attirare chi è schifosamente ricco e le aziende ci vanno alla grande finché qualcuno dall'altra parte della frontiera non li spenna appena mettono il naso fuori dal continente.

 

O.T god save the Queen , Megan sei un'arrivista :-)

End O.t.

Su alcuni prodotti non e' nemmeno una brutta idea
Basti pensare al settore alimentare, con arance dal marocco o dalla spagna, oppure al settore metallurgico, dove stiamo dismettendo acciaierie e settore alluminio, importantissimi per il nostro tessuto produttivo di lavorazioni meccaniche oltre che la carpenteria metallica 

 

 

 

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15 minuti fa, Number34 ha scritto:

Non e' la situazione di Fiat

Non ha mica spostato la produzione in UK o Olanda 

Su alcuni prodotti non e' nemmeno una brutta idea
Basti pensare al settore alimentare, con arance dal marocco o dalla spagna, oppure al settore metallurgico, dove stiamo dismettendo acciaierie e settore alluminio, importantissimi per il nostro tessuto produttivo di lavorazioni meccaniche oltre che la carpenteria metallica 

 

 

 

Si va bene l'agro alimentare.

Già il siderurgico ha dei costi di produzione elevati (visto la nostra non autosufficienza nel settore energetico). Ci salvano i costi di trasporto abbastanza proibitivi.

Prova a fare uno smartphone o un capo di vestiario interamente in Italia e poi vediamo come gira l'economia e la merce con i ritmi che il consumismo impone.

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Ho ordinato un libro introvabile il giorno 8 dicembre in UK. Il 23 dicembre dato per disperso chiedo lumi, mi dicono di aspettare, ormai regalo fumato. Il giorno 8 gennaio chiedo il rimborso. Mi chiedono di attendere vista la situazione brexit. Il giorno 11 febbraio mando una letterina magica all'ufficio reclami, il giorno 13 mi rimborsano. Il giorno 2 marzo, giorno prima del compleanno di colui che doveva ricevere il libro, un corriere sda si presenta e mi chiede di pagare 16 euro di spese doganali. Libro arrivato, pagato la metà praticamente. 

Non so cosa caspita stia succedendo nelle dogane ma deve esserci stato un bel casino. 

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Inviata (modificato)
16 ore fa, Thelorleo ha scritto:

Le strutture produttive che contavano sulle esportazioni si son trovate nella cacca con la brexit  e ovviamente scappano a gambe levate. La fiat centra zero, considerando che hanno anche un discreto indotto nel belpaese, se non ti piace non comprare fiat. 

Gli inglesi punteranno  a diventare un paradiso fiscale ora che han fatto la cazzata della brexit, perchè l'unico modo di commerciare in maniera decente con l'europa è fornire un 3ario a livello di lussemburgo e altre repubbliche delle banane,  altrimenti crepano di fame. Credo sia uno dei popoli più idiotici che esista, gente che quando la manica è innebbiata dice "il continente è isolato" .

Era un modo come un'altra per auspicare che questo thread rimanesse un thread di documentazione in divenire e non un referendum di ragazzotti italiani offesi da una decisione popolare.

Proprio in virtù di questa premessa non argomento su questa risposta, ma ricordo che i dazi non ci sono per le merci autoprodotte e per i "scaremongers" ricordo che, come affermato dal buon Vladimirevic, la F. R. ha fatto di necessitá virtù (parlo delle cosiddette sanzioni USA et al) creando ad esempio una particolare industria che prima non aveva, e per la quale era costretto  a ricorrere all'import.

Ma ribadisco, non mi interessa parlare di politica, specialmente con i democratici (e qui c'è ne sono) che disprezzano la volontá popolare. Si pensi a quante innovazioni sociali ci sono state in Italia, attraverso l'istituto dei referendum.

Ora, avanti con le esperienze di acquisto

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Inviata (modificato)
2 ore fa, saimonfvg ha scritto:

Ho ordinato un libro introvabile il giorno 8 dicembre in UK. Il 23 dicembre dato per disperso chiedo lumi, mi dicono di aspettare, ormai regalo fumato. Il giorno 8 gennaio chiedo il rimborso. Mi chiedono di attendere vista la situazione brexit. Il giorno 11 febbraio mando una letterina magica all'ufficio reclami, il giorno 13 mi rimborsano. Il giorno 2 marzo, giorno prima del compleanno di colui che doveva ricevere il libro, un corriere sda si presenta e mi chiede di pagare 16 euro di spese doganali. Libro arrivato, pagato la metà praticamente. 

Non so cosa caspita stia succedendo nelle dogane ma deve esserci stato un bel casino. 

Si il casino c"è stato, soprattutto dopo il 24 dicembre 2020, cioè quando è stata siglata, la pri.a parte degli accordi, e quindi da zero controlli o quasi si è passati ad un' applicazione pedissequa dei regolamenti, mentre giá da ora, sembrano rientrare in un regime fisiologico.

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7 minuti fa, Anquetil ha scritto:

Ma ribadisco, non mi interessa parlare di politica, specialmente con i democratici (e qui c'è ne sono) che disprezzano la volontá popolare. Si pensi a quante innovazioni sociali ci sono state in Italia, attraverso l'istituto dei referendum.

 

Non disprezzo la volontà popolare, ma chissa come mai a giugno di quest'anno i sondaggi inglesi avevano ribaltato la percentuale dei favorevoli,  e scozia irlanda del nord, vogliono lasciare il regno unito. Sono un popolo che non è mai stato europeista e a loro va bene cosi. 

Quanto alle innovazioni sociali occhio perchè  son figlie del 68, il trend attuale dell'italico medio è piuttosto diverso, non metterei le mani sul fuoco che se riaffrontassimo molti aspetti le votazioni sarebbero uguali.  

Ps le merci autoprodotte devono riportare il classico made in england, ergo siccome siamo un un forum di bici, il 90% dei brand che si comprano qua han la produzione in cina, dolan precursa è made in china planetx pure. Quindi salvo non si inventino lo sgamo di verniciare in inghilterra e guadagnare cosi con  la lavorazione finale il made in, paghi il dazio se sopra le 135sterline, ovviamente la spedizione non è inclusa nel costo della merce.

 

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Il 11/03/2021 at 08:46 , Number34 ha scritto:

Un consiglio?
Non acquistate in UK al momento e se potete, fatevi rimborsare quanto avete acquistato


 

Idem.

Da UK a Italia solo problemi e anche viceversa per farmi spedire una merda di scatolone di cibo buono.

MAI PIU'.

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Inviata (modificato)
23 ore fa, Thelorleo ha scritto:

Le strutture produttive che contavano sulle esportazioni si son trovate nella cacca con la brexit  e ovviamente scappano a gambe levate. La fiat centra zero, considerando che hanno anche un discreto indotto nel belpaese, se non ti piace non comprare fiat. 

 

Queste affermazioni, mi dispiace dirlo, sono intellettualmente disoneste, disinformate o non so cos'altro;

Se le aziende che "producono" e che -ovviamente- puntano ad esportare, producessero in UK, non avrebbero contraccolpi; sia chiaro una volta per tutte, questa è la natura degli accordi. Se invece le cosiddette aziende produttive, vogliono importare da dove gli pare, non produrre e quindi non portare beneficio a nessuno tranne che a se stessi, e poi intendono rivendere in EU con fortissimi ricarichi, ebbene se ne vadano affa in Europa, dove non faranno altro che indebolire il tessuto produttivo e commerciale, nuocendo gravemente alle aziende che fanno il made in Italy, ad esempio. Io, se dovessi definirli, , li  appellerei per quello che sono: PARASSITI.

E non mi stupisco più del fatto che, gli italioti, prima si lamentino dei prezzi delle bici prodotte in Cina e vendute qui al triplo, o dell'abbigliamento prodotto in Romania o dovunque sia, e via di questo tenore e quando c'è la possibilitá che la situazione venga "indirizzata" si scherniscono dietro le motivazioni più assurde.

Ora basta socio-politica!

 

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9 minuti fa, Anquetil ha scritto:

Queste affermazioni, mi dispiace dirlo, sono intellettualmente disoneste, disinformate o non so cos'altro;

Se le aziende che "producono" e che -ovviamente- puntano ad esportare, producessero in UK, non avrebbero contraccolpi; sia chiaro una volta per tutte, questa è la natura degli accordi. Se invece le cosiddette aziende produttive, vogliono importare da dove gli pare, non produrre e quindi non portare beneficio a nessuno tranne che a se stessi, e poi intendono rivendere in EU con fortissimi ricarichi, ebbene se ne vadano affa in Europa, dove non faranno altro che indebolire il tessuto produttivo e commerciale, nuocendo gravemente alle aziende che fanno il made in Italy, ad esempio. Io, se dovessi definirli, , li  appelleremo per quello che sono: PARASSITI.

E non mi stupisco più del fatto che, gli italioti, prima si lamentino dei prezzi delle bici prodotte in Cina e vendute qui al triplo, o dell'abbigliamento prodotto in Romania o dovunque sia, e via di questo tenore e quando c'è la possibilitá che la situazione venga "indirizzata" si scherniscono dietro le motivazioni più assurde.

Ora basta socio-politica!

 

Io mi riferivo alla situazione airbus, di cui ho notizie, che in inghilterra faceva una parte delle lavorazioni quindi non il 100% del prodotto, beh loro han preferito trasferire tutto in germania subito e tanti saluti, comprano solo i motori in UK e bona. Han trasferito tutto il personale non essenziale e via. 

Le multinazionali  non aspettano di vedere quel che succede un anno dopo, si va nei paesi con della sicurezza, non in quelli in cui "forse ci fanno gli accordi e rimane simile",  è proprio da italiota  sperare che uscendo dall'europa ci si fortifichi con misure protezionistiche.

Ma alla fine solo il tempo ci dirà se la loro situazione sarà vantaggiosa.

 

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30 minuti fa, Alb ha scritto:

Idem.

Da UK a Italia solo problemi e anche viceversa per farmi spedire una merda di scatolone di cibo buono.

MAI PIU'.

Infatti, tra dazzi e mazzi (IVA, costi di sdoganamento, merce persa in dogana, casini per recesso e tempi biblici) io ho  detto basta ad acquisti da UK.

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Inviata (modificato)
7 ore fa, Thelorleo ha scritto:

.

Ma alla fine solo il tempo ci dirà se la loro situazione sarà vantaggiosa.

 

Infatti, al di la di tutte le polemiche, stiamo assistendo ad un evento che segnerà la Storia, come gli "Accordi di Bretton Wood" il Trattato di Versailles,  la Conferenza di Pace di Parigi,  Camp David, con la differenza che, questo, invece di leggerlo sui libri, lo stiamo vivendo.

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Io ho comprato una borsa in UK proprio settimana scorsa... I prezzi sul sito dopo aver inserito l'indirizzo EU si sono abbassati del 20% immagino per aver sottratto l'IVA.
Mi aspettavo di ricevere qualche comunicazione per pagare l'IVA qui, prima che rilasciassero il pacco, ma invece niente... Mi è arrivata la borsa e basta.
Insomma ho risparmiato.
Happy days!

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Inviata (modificato)
10 ore fa, oDonegan ha scritto:

Io ho comprato una borsa in UK proprio settimana scorsa... I prezzi sul sito dopo aver inserito l'indirizzo EU si sono abbassati del 20% immagino per aver sottratto l'IVA.
Mi aspettavo di ricevere qualche comunicazione per pagare l'IVA qui, prima che rilasciassero il pacco, ma invece niente... Mi è arrivata la borsa e basta.
Insomma ho risparmiato.
Happy days!

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Ottimo!

Infatti io ho visto qualche sito, non di bici ma d bikes, che "espone" uno "sticker" con la scritta "NO UK VAT"

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