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Estate 1994. Mario Valentini (se non sapete chi è guardate qui: https://www.tuttobiciweb.it/article/2017/05/12/101008/le-storie-del-figio-valentini-giuseppe-figimi-mario-vantini-paraciclismocommissiona ad un giovane Dimitris Katsanis (se non sapete chi è guardate qui: https://www.theengineer.co.uk/cycling-engineer-dimitris-katsanis/ e anche qui: https://www.theguardian.com/sport/2008/aug/02/cycling.olympicgames2008la realizzazione della nuova bicicletta per le gare di chilometro a cronometro di Gianluca Capitano (https://it.wikipedia.org/wiki/Gianluca_Capitano). Ne avrà bisogno per gareggiare al Mondiale di Ciclismo su Pista di Palermo che si terrà tra il 15 e il 20 Agosto.

Dimistris è uno studente di Composites Engineering alla Plymouth University in Inghilterra, ma quando riceve la chiamata si trova ad Atene, sua città natale, per le vacanze estive. Decide quindi di fare telaio e forca lì dove si trova…non c’è tempo da perdere. Il materiale è la fibra di carbonio (tessuta e unidirezionale) mista a resina epossidica bicomponente che polimerizza a temperatura ambiente. L'indurimento a temperatura ambiente può andare bene in alcuni casi, ma se si desidera ottenere le massime proprietà meccaniche, è necessario post-polimerizzare la resina. La temperatura richiesta è di 70°C.
Il problema è che ad Atene non ha a disposizione un forno abbastanza grande per inserire un telaio, ma questo telaio dovrà essere usato in una delle massime competizioni mondiali…si DEVE trovare un modo per eseguire la “cottura”. Pensa quindi alla cosa più semplice, ovvero a quanto fa caldo quando si trova in macchina sotto il sole. Mette un termometro nella sua auto (un Autobianchi Abarth) e vede che raggiunge i 70°C quando parcheggiata sotto il sole. Mette il telaio in macchina per un giorno…problema risolto.
Ancora oggi la Plymouth University usa questa storia come esempio per raccontare ai propri studenti come sono iniziate le cose nei materiali compositi.
Questo è stato il secondo telaio interamente in fibra di carbonio della Metron (l’azienda fondata da Katsanis). Gianluca Capitano ci si piazza al 9° posto nella gara di Chilometro a Cronometro ai Mondiali del ’94.
La fonte di queste informazioni è Dimitris Katsanis stesso.

 

Questa bicicletta viene utilizzata per diverse altre gare tra il ’94 e il ’96. Di seguito quelle di cui ho certezza:

·         Campionati Nazionali di Varese nel 1995 – 1° posto nella gara di Chilometro a Cronometro
Video: https://www.youtube.com/watch?v=_LxQnyeSbck

·         Campionati Mondiali di Bogotà nel 1995 – Gara di Chilometro a Cronometro
Video: https://www.youtube.com/watch?v=JWPTtBggyVs

·         Campionati Mondiali di Manchester nel 1996 – Gara di Chilometro a Cronometro
Video: https://www.youtube.com/watch?v=c2G5pIT_TqQ

·         6 giorni di Milano 1996 – Gara di Velocità a Squadre
Video: https://www.youtube.com/watch?v=MjMzas63sho

Sicuramente avrà corso altre gare, ma per il momento non ho trovato riscontro…la ricerca continua.
La gara su cui mi sto concentrando di più nella mia ricerca è anche la più importante. Gianluca Capitano ha infatti partecipato anche alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 nella gara di Chilometro a Cronometro (piazzandosi 15°). Considerando che poco meno di un mese dopo ha fatto i Mondiali di Manchester con la stessa bici, ne deduco l’abbia usata anche per le Olimpiadi, ma non riesco a trovare materiale foto/video.

Dopo il 1996 ne perdo le tracce. Riappare circa 1 anno fa in vendita su internet.
La vedo, mi piace e la compro. Né io, né il venditore sappiamo di cosa si tratta.
Rimango nella mia beneamata ignoranza per diversi mesi, fino a quando non mi metto a cercare “Fir Margherita” su Google…che foto mi appare? Il mio telaio! Da lì in poi si è trattato solo di trovare i pezzi giusti e di restaurarlo. La cosa bella del restauro (completato da Pelizzoli) è stata che, grattando strato di vernice su strato di vernice, sono venuti fuori tutti i colori che si vedono nei video che ho linkato…in perfetto ordine cronologico.

 

In questo restauro mi sono attenuto quanto più possibile alla foto che allego. L’unica libertà che mi sono preso è stata quella di utilizzare un gruppo Campagnolo C-Record, anziché il Gipiemme (?) ritratto.
Di seguito la lista dei componenti:

-          Casco: Lo so, anni sbagliati. Dev'essere dell'84/'85, ma ci stava bene e quindi l'ho messo.

-          Telaio: Metron pista in fibra di carbonio (misura circa 55/56) con forcella in acciaio Columbus Max
-          Guarnitura: Campagnolo C-Record Pista (anno 1991)
-          Corona: Campagnolo C-Record Pista
-          Movimento centrale: Campagnolo C-Record Pista
-          Pedali: Campagnolo SGR-1
-          Serie sterzo: Campagnolo C-Record
-          Pipa: Cinelli 2A pista
-          Manubrio: Cinelli Tempo
-          Nastro: Benotto
-          Appendici manubrio: Scott Clip-On Bar (si, anche a me ha fatto strano vederle su quella bici, ma pare fossero realizzate da 3TTT, quindi ci può stare)
-          Reggisella: Campagnolo C-Record versione corta
-          Sella: San Marco Rolls 
-          Ruota anteriore: FIR Margherita in fibra di carbonio
-          Ruota posteriore: Fir Killing System pista in fibra di carbonio
-          Pignone: Campagnolo C-Record Pista
-          Contro-pignone: Campagnolo
-          Catena: non mi ricordo
-          Tubolari: Clement Gipsy

 

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Estate 1994. Mario Valentini (se non sapete chi è guardate qui: https://www.tuttobiciweb.it/article/2017/05/12/101008/le-storie-del-figio-valentini-giuseppe-figimi-mario-vantini-paraciclismocommissiona ad un giovane Dimitris Katsanis (se non sapete chi è guardate qui: https://www.theengineer.co.uk/cycling-engineer-dimitris-katsanis/ e anche qui: https://www.theguardian.com/sport/2008/aug/02/cycling.olympicgames2008la realizzazione della nuova bicicletta per le gare di chilometro a cronometro di Gianluca Capitano (https://it.wikipedia.org/wiki/Gianluca_Capitano). Ne avrà bisogno per gareggiare al Mondiale di Ciclismo su Pista di Palermo che si terrà tra il 15 e il 20 Agosto.

Dimistris è uno studente di Composites Engineering alla Plymouth University in Inghilterra, ma quando riceve la chiamata si trova ad Atene, sua città natale, per le vacanze estive. Decide quindi di fare telaio e forca lì dove si trova…non c’è tempo da perdere. Il materiale è la fibra di carbonio (tessuta e unidirezionale) mista a resina epossidica bicomponente che polimerizza a temperatura ambiente. L'indurimento a temperatura ambiente può andare bene in alcuni casi, ma se si desidera ottenere le massime proprietà meccaniche, è necessario post-polimerizzare la resina. La temperatura richiesta è di 70°C.
Il problema è che ad Atene non ha a disposizione un forno abbastanza grande per inserire un telaio, ma questo telaio dovrà essere usato in una delle massime competizioni mondiali…si DEVE trovare un modo per eseguire la “cottura”. Pensa quindi alla cosa più semplice, ovvero a quanto fa caldo quando si trova in macchina sotto il sole. Mette un termometro nella sua auto (un Autobianchi Abarth) e vede che raggiunge i 70°C quando parcheggiata sotto il sole. Mette il telaio in macchina per un giorno…problema risolto.
Ancora oggi la Plymouth University usa questa storia come esempio per raccontare ai propri studenti come sono iniziate le cose nei materiali compositi.
Questo è stato il secondo telaio interamente in fibra di carbonio della Metron (l’azienda fondata da Katsanis). Gianluca Capitano ci si piazza al 9° posto nella gara di Chilometro a Cronometro ai Mondiali del ’94.
La fonte di queste informazioni è Dimitris Katsanis stesso.

 

Questa bicicletta viene utilizzata per diverse altre gare tra il ’94 e il ’96. Di seguito quelle di cui ho certezza:

·         Campionati Nazionali di Varese nel 1995 – 1° posto nella gara di Chilometro a Cronometro
Video: https://www.youtube.com/watch?v=_LxQnyeSbck

·         Campionati Mondiali di Bogotà nel 1995 – Gara di Chilometro a Cronometro
Video: https://www.youtube.com/watch?v=JWPTtBggyVs

·         Campionati Mondiali di Manchester nel 1996 – Gara di Chilometro a Cronometro
Video: https://www.youtube.com/watch?v=c2G5pIT_TqQ

·         6 giorni di Milano 1996 – Gara di Velocità a Squadre
Video: https://www.youtube.com/watch?v=MjMzas63sho

Sicuramente avrà corso altre gare, ma per il momento non ho trovato riscontro…la ricerca continua.
La gara su cui mi sto concentrando di più nella mia ricerca è anche la più importante. Gianluca Capitano ha infatti partecipato anche alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 nella gara di Chilometro a Cronometro (piazzandosi 15°). Considerando che poco meno di un mese dopo ha fatto i Mondiali di Manchester con la stessa bici, ne deduco l’abbia usata anche per le Olimpiadi, ma non riesco a trovare materiale foto/video.

Dopo il 1996 ne perdo le tracce. Riappare circa 1 anno fa in vendita su internet.
La vedo, mi piace e la compro. Né io, né il venditore sappiamo di cosa si tratta.
Rimango nella mia beneamata ignoranza per diversi mesi, fino a quando non mi metto a cercare “Fir Margherita” su Google…che foto mi appare? Il mio telaio! Da lì in poi si è trattato solo di trovare i pezzi giusti e di restaurarlo. La cosa bella del restauro (completato da Pelizzoli) è stata che, grattando strato di vernice su strato di vernice, sono venuti fuori tutti i colori che si vedono nei video che ho linkato…in perfetto ordine cronologico.

 

In questo restauro mi sono attenuto quanto più possibile alla foto che allego. L’unica libertà che mi sono preso è stata quella di utilizzare un gruppo Campagnolo C-Record, anziché il Gipiemme (?) ritratto.
Di seguito la lista dei componenti:

-          Casco: Lo so, anni sbagliati. Dev'essere dell'84/'85, ma ci stava bene e quindi l'ho messo.

-          Telaio: Metron pista in fibra di carbonio (misura dev’essere circa un 55/56) con forcella in acciaio Columbus Max
-          Guarnitura: Campagnolo C-Record Pista (anno 1991)
-          Corona: Campagnolo C-Record Pista
-          Movimento centrale: Campagnolo C-Record Pista
-          Pedali: Campagnolo SGR-1
-          Serie sterzo: Campagnolo C-Record
-          Pipa: Cinelli 2A pista
-          Manubrio: Cinelli Tempo
-          Nastro: Benotto
-          Appendici manubrio: Scott Clip-On Bar (si, anche a me ha fatto strano vederle su quella bici, ma pare fossero realizzate da 3TTT, quindi ci può stare)
-          Reggisella: Campagnolo C-Record versione corta
-          Sella: San Marco Rolls 
-          Ruota anteriore: FIR Margherita in fibra di carbonio
-          Ruota posteriore: Fir Killing System pista in fibra di carbonio
-          Pignone: Campagnolo C-Record Pista
-          Contro-pignone: Campagnolo
-          Catena: non mi ricordo
-          Tubolari: Clement Gipsy

 

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