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Articolo Rolling Stone Italia


Fuskal'etto
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Sarà il caldo e il tasso l'umidità schifosamente elevato ma io la vena ironica nell'articolo di R. Banhoff non riesco a coglierla, neanche rileggendo l'articolo.

 

Forse anche lui come me ha bisogno di ferie.

 

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Articolo indescrivibile, scritto male, senza un nesso logico. Non ho parole per descrivere l'incazzatura che ho provato nel leggerlo.

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10 ore fa, Marcootsee ha scritto:

Solo nel 2017 ci sono stati più di 250 morti solo in Italia, una media di un morto e mezzo al giorno.

c'è davvero bisogno di dire altro?

La matematica non torna

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Se questo articolo fosse stato scritto come provocazione avrebbe avuto una ben altra chiusa. Agghiacciante come uno stronzo qualsiasi possa scrivere su i più disparati temi e godere anche del beneficio del dubbio. 

 

RS italia è al pari di Novella2000, prendetelo e leggetelo solo quando siete dal parrucchiere, e mi raccomando dimenticate tutto quando uscite dal negozio!

 

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Oltre alla sintassi e al contenuto, che un qualsiasi ragazzo delle scuole medie è dotato, il fatto che mi turba è la divulgazione dell'articolo. Il problema è che la prossima volta che uscirò mi ritroverò un decelebrato che lo avrà letto e ne avrà fatto un credo. Parlano e scrivono di soli ciclisti negligenti ed è in parte vero. Dove vivo è al 90% frequentato da ciclisti che non rispettano la segnaletica o la loro vita in generale, ma anche loro sono vittime dì un ignoranza pari a quella degli automobilisti che non ci rispettano. La colpa è nostra, tanto quanto la loro. La colpa è del sistema e nuovamente nostra perché non riusciamo a cambiarlo. Non possiamo puntare il dito per cercare di scatenare odio. Cavolo viviamo in un periodo in cui vediamo capi di stato che inneggiano all'odio, giornalisti che fanno le medesime azioni e cittadini che, se ignoranti, li seguono a ruota libera. Come dicevo la cosa che mi preoccupa è la divulgazione. Molto probabilmente la prossima che usciremo potremmo incontrare, almeno, un qualcuno che lo ha letto e lo ha fatto suo e potremmo solo sperare che non ci infastidisca o cerchi di farci andare fuori strada. 

"Ride safe"

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Mi sembra chiaro che l'articolo è stato scritto da qualcuno che non usa la  bici. Il problema più grave è che lo stesso succede in tema di mobilità: chi decide in materia di mobilità spesso non usa la bici in città, oppure si fa consigliare da associazioni di ciclisti della domenica che sono a favore delle piste ciclabili, che ghettizzano il ciclista urbano e vengono realizzate solo dove non tolgono parcheggi auto. Tristezza e ignoranza unite nel nome di rs

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mandategli la finanza a questi contaballe!

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Modificato da bartolopestalozidipinerolo (visualizza cornologia modifica)
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mah,

questa e' gente furba.

Fa I gran soldoni (e noi li aiutiamo condividendo e facendogli pubblicità) sulla pelle dei ciclisti.

Bisognerebbe smettere di parlarne, che questi stronzi non si rendono conto che d'ora in poi avranno sulla coscienza una percentuale dei futuri morti in strada.

Usciamo in bici, tritiamo qualche specchietto, righiamo qualche fiancata, facciamoci temere.

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45 minuti fa, Visconte Cobram ha scritto:

mah,

questa e' gente furba.

Fa I gran soldoni (e noi li aiutiamo condividendo e facendogli pubblicità) sulla pelle dei ciclisti.

Bisognerebbe smettere di parlarne, che questi stronzi non si rendono conto che d'ora in poi avranno sulla coscienza una percentuale dei futuri morti in strada.

Usciamo in bici, tritiamo qualche specchietto, righiamo qualche fiancata, facciamoci temere.

telecamera e chiave inglese da 15.... i mozzi non hanno nemmeno più i bulloni ;)

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L'alert per l'adblock l'avete visto? Da telefono non lo riesco ad eludere, da desktop sì. Vorrà dire che lo leggerò solo da casa!

 

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Il 26/7/2019 at 11:44 , Marcootsee ha scritto:

Solo nel 2017 ci sono stati più di 250 morti solo in Italia, una media di un morto e mezzo al giorno.

c'è davvero bisogno di dire altro?

365 giorni...250 morti = 1 morto e 1/2 al giorno? che fumi? passala !!!!

Modificato da Mork (visualizza cornologia modifica)
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Credo che gli avvocati delle associazioni salva ciclisti troverebbero in questo articolo tanto materiale per un esposto per istigazione all'odio e incitazione alla violenza. Inoltre, potrebbero aprire una richiesta formale di chiarimenti all'editore e all'ordine dei giornalisti. Penso che, aldilà dei comprensibili campanilismi, scrivere con una tale leggerezza di argomenti così delicati come potrebbe essere una morte violenta (quella delle vittime della strada) sia offensivo e di pessimo gusto. E non scomodiamo termini come "provocazione" "smuovere le coscienze" ecc. Il confine della provocazione è molto chiaro ed è figlio della comune percezione e in parte anche della morale sociale. E in questo caso è stato ampiamente superato...

Modificato da Toni (visualizza cornologia modifica)
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a me la cosa che lascia più basito è il non avere alcuna visione alternativa di mobilità urbana. In chiave di ottica futura.

Io vivo in provincia, tanto male non sono messo a cercare spazi dove pedalare, ma quando, non di rado, mi capita di visitare capitali europee, anche a più riprese nel corso degli anni, ci trovo sempre più di frequente interi quartieri del centro pedonalizzati.

Ecco, è questa miopia nel cercare una visione, diciamo alternativa, della mobilità e degli spazi condivisi che mi strugge.

Oltretutto su di una rivista che vorrebbe spacciarsi, solo di "facciata", con una propria connotazione urban/underground; se permetti di scrivere certe cose sulle tue pagine fai un clamoroso autogol ai tuoi intenti.

Modificato da Fuskal'etto
grammatica (visualizza cornologia modifica)
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