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specialized sequoia 2018


Teo81
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Il 25/8/2018 at 04:10 , Teo81 ha scritto:

Rovaniemi cade e lo fa di schianto. Il quarto ed ultimo mostro è stato battuto. Ha combattuto fino alla fine. Tutt’ora sono nelle sue viscere, rimango prigioniero di una tettoia. La città è allagata da un temporale apocalittico. Ho freddo e anche se indosso tutto quello che ho, l’umidità me se magna. Mangio, cerco calorie. Oggi ho scritto la storia, la mia piccola grande storia. “Oulu-Rovaniemi” dista 230km. Li ho fatti tutti sotto temporali da paura, con 36 e più kg di bici e gomme da 42c. Navigando in solitaria tra le strade del bosco Lappone. Sono fiero di me. Il corpo ha ceduto, la testa vacillava, il cuore mai. Perché è col cuore che l'ho fatta. Solo col cuore. (Sono le 05.15 di mattina.. Domani ve la racconto)

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se mi dovesse capitare di uscire con te in bici, giro dall'altra parte e torno a casa. :D :D grandissimo!!!! 

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Sono a “Oulu”.. 240km prima di “Rovaniemi”. Tra queste due città c’è il nulla cosmico. Rovaniemi è la capitale dei Lapponi. Più su dei Lapponi all’estremo Nord vivono i “Sami”, una specie di indiani loro. I Sami sono presenti nell’estremo Nord in Svezia,Norvegia,Finlandia ed anche i Russi hanno i loro “Sami”, ma li chiamano diversamente. Usano alfabeti strani questi Sami, roba Tolkeniana con lettere tipo “ä-ë-ö” e ghirigori vari. Hanno vestiti strani, colorati,sgargianti, scarpe a punta e quel coltello strano, quello che ha la lama che somiglia ad una mini katana, ma con il manico in legno super ciccio, ha quella forma per essere usato con i guanti. Sono di ceppo Ugro-Finnico, proprio come la mia donna che invece è Ungherese e a volte un po’ zoccola. Vorrei vedere una passera di una Sami per poterle confrontare. Magari il buon Odino mi fa accoppiare prima di tornare nel “bel paese”. Così  Ghoete chiamava L’Italia.. vi dirò che avendo visto 10 nazioni diverse, non aveva poi tutti i torti.. ma rimaniamo “all’impresa” Oulu-Rovaniemi. Impresa per una persona normale, per un campione è rutine. Venivo da una tappa precedente dove ho preso 9 ore di acqua e tratti di strada Gravel. Ricordate la nonnina che mi lavava la schiena con la pompa  dal getto gelido,mentre il nonno mi stalkerava dal girello? Ecco, quella. Non avevo voglia di riprendere acqua e di bagnarmi i piedi fin a subito. Rimango in albergo a “Oulu”. Piove di bestia. Mi sbattono fuori  verso mezzogiorno, mi rifugio al merdonalds. Wi-fi e il merdflurry.. adoro il merdflurry in tutte le sbobbe. Qui te lo fanno con gli “oreo” sbricchiati dentro. Un “big Mac” di merda (solo panino) lo pago 8€, ma inspiegabilmente un cheesburgher costa 1€. Ne compro 3 e me li metto nella bici per l’attraversata. Come “benzina” fanno pena ma ricordate il fattore “gratificazione”? Alla fine neanche quello, ore dopo li ho mangiati freddi e facevano pena. Tra una pippa e l’altra mi lascio “Oulu” alle spalle alle 14.30 circa. Saccheggio un supermercato per strada di barrette, biscotti e frutta secca. Grazie alla ulteriore bottiglia da 1,5l sotto le appendici aerodinamiche, la mia capienza era di 3l effettivi. Fuori da Oulu una ciclabile mi accompagna, non sembra che di lì a poco possa scomparire tutto. Voglio guardare i km sul cellulare ma desisto e mi dico “che importa? La tua missione per oggi è di dividere i 240km tra l’uscita di adesso è quella di domani mattina presto”. A Rovaniemi devo arrivarci perché ho prenotato una camera per il giorno successivo. Contavo di addentrarmi il più possibile “verso Rovaniemi “per accorciare la distanza, accamparmi da qualche parte e con l’alba dargli un’ultima tirata fino all’appartamento.. mai avrei pensato di arrivare a Rovaniemi in un unico attacco. (Continua..)

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20 ore fa, Anquetil ha scritto:

come ti stai trovando col setup della bici? Cambieresti qualche componente di quelli attualmente montati?

Forse esistono selle meno race della Stealth Shimano. 

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2 ore fa, Teo81 ha scritto:

Forse esistono selle meno race della Stealth Shimano. 

ottimo, era una delle "papabili"; come manubrio non ricordo cosa monti...

grazie

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15 ore fa, mariazzo ha scritto:

se mi dovesse capitare di uscire con te in bici, giro dall'altra parte e torno a casa. :D :D grandissimo!!!! 

Comunque arrivato all’albergo erano 241km.. sotto il diluvio a 9 gradi!!! Per un pirla qualunque non è male!! Il giorno dopo ne ho fatti 135.. ero, e sono da buttare  adesso😆

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6 ore fa, Anquetil ha scritto:

ottimo, era una delle "papabili"; come manubrio non ricordo cosa monti...

grazie

Al mio ritorno a casa farò una recensione di ogni componente ai raggi X. Dalla bici, a tutto l’equipaggiamento-attrezzatura-vestiario. Mostrerò cosa mi è servito e cosa no. Darò un voto a tutto. Comunque la “Stealth” è una gran sella, io che ho il culone uso la più larga. Certo che per le lunghe distanze c’è di meglio, ma si difende. Il manubrio è questo. Da 44cm ovviamente, ma credo addirittura che il mio pacchetto telaio per la taglia 58 e 60 dava il 46cm (che non si trova). Ma posso sbagliarmi. Comunque per me è perfetto. Il “rase” di + 1,5 non permette a tutte le appendici aerodinamiche il montaggio. Ma per le appendici vai di “profile design”  e non ti sbagli. Per essere montate senza toccare il manubrio, richiedono uno spessore minimo di 3cm.. io ho il 5cm. Sto comodo da Dio. Uno più piccolo di me forse gli basterebbe un 3 o 4 cm. Quel manubrio Specialized va bene, tanto bene. Dal momento che ha un discreto “flare” (apertura presa bassa verso l’esterno) piega anche le leve. Questo comporta a non poterle alzare quanto si vuole sul manubrio o il comando freni cambio si sminchia troppo verso l’esterno, impedendo una corretta presa delle leve quando si è in posizione bassa. Ma vedrai che posizionandole bene non serve alzarle troppo, anzi io le ho un pelo abbassate. Manubrio solido, molto fuoristradistico, comodo sia da usare “alto”, che dalle “cappe” che in presa “bassa”. Permette un ottimo carico (da 44cm) perché lascia abbastanza spazio alla borsa manubrio Apidura Explorer (grande). Ce ne son due modelli per la bdc, qui la grande più il borsello opzionale ci stanno da Dio. Venendo dalla Mtb mi son trovato benissimo con questo manubrio, è la giusta via di mezzo tra le due discipline. Poi a mio gusto oltre che efficace, è anche bello. Insomma: Comodo, ottimo controllo in off-road, solido e costa poco. Se lo prendete, almeno che non siate sotto il metro e settanta (42cm), preferitelo da 44cm. PS: avendo le appendici aerodinamiche, uso il 47% quelle, e l’altro 50% dalla “cappe” frenando con 2 dita (indice e medio) e per buttare su un rapporto uso l’anulare. Quando scalo tutti e tre. Ho shimano. Venendo dalla mtb Gravity-enduro tengo sempre le dita sui freni. A riposo ma sui freni. Ovvio dalle appendici è impossibile. La presa bassa non la uso mai. Forse nei megadiscesoni quando vuoi prendere Mack 2 e stare con il baricentro basso, per spalmarti bene a centro curva cercando di uscire il più veloce possibile. Ma sarà un 3-4%.. la presa “alta” sulla barra manubrio vicino alla pipa mai usata. Se sto così eretto tengo tra le mani i cuscini delle appendici, sono soffici, più alti e comodi.

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Mi lascio alle spalle “Oulu” dicevamo.. si sente che sono a centro Finlandia, il freddo si fa pungente. Conto di fare una barbonata a metà percorso. “Magari mi butto sotto una tettoia” penso. Peccato dopo poco inizi un diluvio di proporzioni epiche. I sacchetti della spesa che mi sono nastrato ai piedi reggono alla grande. L’acqua non passa. Prima di affrontare la tappa , sapendo che era “nel nulla” e Rovaniemi distava 235km, ho apportato alcune modifiche. Aumentata la capienza d’acqua come già detto, riempito di provviste la bici fino all’orlo e insachettato i piedi. Queste 3 cose, unite ai vari temporali, al freddo, e all’inospitalità del posto mi hanno dato la forza di continuare ad oltranza. A 40 km lasciata Oulu trovo ancora un paesello, insomma il classico scenario. Ma continuando ad addentrarmi verso nord , mi accorgo che a poco a poco di “civile” rimane solo la strada. Una strada tra le foreste infinite. Nessuna casa, villaggio.. nulla. Solo un interminabile lingua di asfalto. È tardo pomeriggio sono al 100esimo km circa, quando la traccia NC lascia la strada principale prendendone una secondaria tra i fitti boschi di betulle. Fa freddo, il temporale appena passato lascia il posto ad un vento gelido che asciuga la pioggia dai miei vestiti. Batto i denti, muovo anche le spalle per stare caldo. Oramai sono le 21.00 di sera ma c’è ancora molta luce. Nuvole nere minacciano sempre pioggia. Arriva leggera, una pioggerellina fine, inglese mi ticchetta sul casco. “Ci risiamo” penso. Quando dopo svariati km, vedo una casa sulla dx, sembra una vecchia tenuta di caccia dismessa e malridotta. Il suo camino emana un fumo denso e dall’odore invitante di legna secca bruciata. Mi ricorda delle caldarroste. Penso “mi scalderei a quel fuoco molto volentieri”. Quando oramai l’ho passata, vedo un uomo sulla soglia che si sbraccia. Penso “ avrà visto che ritorna a piovere e mi vorrà  invitare a bere un thè “. Giro la Sequoia ed entro nel piazzale. Freno davanti all’uomo. Mi aspettavo il classico Finlandese, buono e affabile come uno Svizzero ma con un senso dell’accoglienza molto più elevato. Invece era un Berserker ubriaco ammerda. Me ne accorgo quando l’uomo mi ha già stretto a sè in un abbraccio.. un turbinio alcolico coinvolge presto altri uomini che escono dal casolare in condizioni pessime. Mi circondano parlandomi in Lappone e tocandomi. Mi veniva da mettermi sulla difensiva, ma era peggio. Questi non capivano un cazzo, si reggevano a malapena in piedi. Mi pareva d’essere tornato in qualche villaggio sperduto polacco o lettone, dove bevono per morire. Sbiascicavano tutti, erano sporchi, le mani sudice. Tenevano in mano delle grandi tazze con dentro questo liquido caldo che emanava un odore di alcool puro misto a liquido dei freni di un carro armato T34 sovietico.. il vecchio davanti a me mi stropicciava la faccia con una mano, con l’altra simulava un pugno ma ridendo, sbiascicando qualcosa in Lappone-Bergamasco.. non si era neanche accorto che fossi straniero. Era andato. Credo avesse un dente in tutta la bocca. Purtroppo lo sapeva bene e nella foto si guarda bene di tenerla chiusa. La foto non rende giustizia. L’ho ottenuta dopo 3 minuti di parapiglia, dove per non essere da meno gli abbracciavo, toccavo loro la faccia facendo finta di capire cosa farfugliassero. Li assecondavo. Quando fa per passarmi la tazza col liquido dot 5.1 di Tank, afferro di istinto la mia borraccia e schivando “l’allettante” offerta la batto contro la usa tazza come a fare un “cin cin” radioattivo.  Tiro fuori il cellulare e cerco di immortalare l’attimo, ma invece di cogliere il momento alla Caravaggio, mi si mettono in posa rovinando l’attimo e il senso della foto. Traspare poco di quel delirio. Peccato.

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Arretro pian piano e me la svigno, salutandoli come fosse un qualcosa di solenne. Inizia a piovere, ma son felice d’essere scappato dalla “casa dei mille corpi” indenne. Mi ha lasciato un senso di dispiacere misto a delusione. “Allora non sono tutti uguali sti vichinghi” penso.. ho una notifica nel cel, è “Lana”, si proprio lei, quella a cui piace l’Anal. Mi dice che da lei in Lettonia è appena passato un mio amico..

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È Max, è ancora vivo. “Pensa che piccolo il mondo” .. anche lui si è fermato nell’ufficio informazioni di “Mazsalacas” . Sperduto paesino della Lettonia del nord. Assurdo. E anche lui è andato da Anal, ehm.. Lana. “Anvedi sto tajado”.. sarà mica perché Lana ha un bel culo? Max ne sa una più del diavolo. Quel vecchio porco di un militare.. lo adoro. Le do delle dritte sul percorso che di lì a breve farà Max. Mi dice che Max è alla locanda del paese perché le ha detto che “ama le patate”.. ma andrà a riferirglielo subito. Ringrazio la regina dell’anal e proseguo a pedalare. Fino alle 22.00 c’è una bella luce, passo un cartello che mi dice di essere in Lapponia.. come logo un cavernicolo che imbraccia una clava, rende bene l’idea dell’abitante di queste aree..

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 Parlo col mio buon amico Stephan, che è stato per un po’ ad Oslo. Mi dice che da quelle parti, la notte viene molto lentamente, il buio molto graduale. La luce muore piano piano.. dico “anche qui sta succedendo questo”. Nonostante il freddo e il secondo temporale passato, credevo ancora potessi montare la tenda da qualche parte. Peccato che in un nano secondo è buio. Ma non un normale buio da città. Nemmeno nei miei boschi sopra Bolzano ho mai visto un buio del genere. Da lontano la città emana troppa luce per vederlo. Qui, nel cazzo di nulla di niente, dove non esiste nemmeno un fottuto lampione nel raggio di 50km, qui il buio è buio. Dal bosco sento rumori di animali grossi, spero solo di non imbattermi in un orso o un alce. A dir la verità qui in Finlandia non ho ancora visto un animale. Nemmeno morto sulla strada. Niente di niente. Solo rumori. Stop. “Strano” penso, in Repubblica Ceca i cerbiatti mi attraversavano la strada a gruppi di 6-7. Ancora prima in Baviera  quei boschi brulicavano di animali, la Polonia non era da meno. Strano ora che sono in Finlandia non beccare niente. Solo Berserker sbronzi. Bah.. e inizia a piovere, questa volta in maniera violentissima. Mi spaventa vedere fulmini impattare i boschi qualche decina di km davanti a me. Fulmini che si scaricavano a terra con una violenza atroce. Boati sonici mi facevano sentire piccolo piccolo, una vera merdina. Sfidavo gli elementi in piena foresta Lappone, di notte, da solo e con un temporale da Guinness. Volevo ripararmi ma dove? Fin a piccolo mi hanno insegnato di stare lontano dagli alberi durante un violento temporale mentre i fulmini imperversano. Quindi rimango come un pirla a pedalare in condizioni limite per freddo, visibilità e sicurezza. Ma mi piaceva, mi piaceva maledettamente. A 180km un crollo fisico. Calo un gelletto e mi richiappo subito. Taglio il nastro che tiene attaccata la bottiglia di riserva al manubrio. Ririempio le borracce e mi libero della bottiglia schiacciandola e incastrandola oramai accartocciata tra le ciabatte che tengo sul portapacchi del borsone dietro. Avanzo -50km mi dico e arrivo a Rovaniemi.. ero in odore di impresa. “Ce  la faccio, ce la devo fare..” un appartamento caldo con sauna vista lago mi sta aspettando a Rovaniemi. 55€ offertissima su Booking. 

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Le gambe girano ancora, la strada seppur “selvaggia” non presentava dei dislivelli, era bella tirata. Il giorno prima mi ero alimentato bene, insomma era il momento giusto per provarci. Sgretolo gli ultimi 50 km ed entro a Rovaniemi con una Blietzkrieg perfetta, una “guerra lampo” che il nemico non si aspettava. 230 km e son dentro Rovaniemi sotto una pioggia torrenziale. Saranno alla fine 241 all’appartamento, ma alle 05.30 di mattina non mi danno il check in e attendo le 07.00 di mattina sotto una tettoia cercando di ripararmi. Dall’acqua si, ma dal vento gelido no. Mi metto addosso tutti i vestiti ma ho ancora freddo. Alla fine srotolo il sacco a pelo e me lo avvolgo intorno al corpo. Muoio di freddo per quasi due ore. Ho le mani insensibili, ma con la forza della disperazione richiudo tutto, e imposto il navi fino all’appartamento sul fiume. Rovaniemi è spezzata in 4 tronconi da laghi-fiumi enormi. Dei grandi ponti la congiungono. Arrivo sto 2 ore sotto la doccia. Svengo 4 ore e poi vado a farmi fare il timbro del 4 Gate al villaggio di “Santa Claus”. Na merda, pare Gardaland. Salgo le scale e trovo Paolo Brosio vestito da babbo natale. Gli chiedo se posso scattarmi una foto, ma dicono che le foto le fanno loro. Una folletta con una Nikon gigante mi immortala accanto al falsone. Gli chiedo “ora mi fai il timbro?” Mi dice di andare giù all’entarta. Ovviamente sono foto a pagamento e quando esco mi attendono due porno follette che mi chiedono quale foto voglio. La 1, la 2 o la 3. O tutte e tre.. le guardo dico “la prima”. “Fino a 10€ gliele smollo” penso. La tipa mi fa “30€” semplice, 50€ con la stampa di Babbo Natale e cazzi & mazzi.. alchè mi metto a ridere e gli lascio lì tutto. Arrivo finalmente all’entrata. Mi fanno sto cazzo  timbro, gli compro 5 cartoline e 5 francobolli. Spedite le cartoline di rito me ne torno a casa. Mi faccio una aglio e olio, mi sego e vado a letto. Sono soddisfatto. Rovaniemi è battuta, e l’ho fatto con un colpo da maestro. Non male per un pollo alle prime armi. La sera sulla pagina Nc, il secondo in classifica mi mette un like sulla mia prestazione. Sono fiero di me, nel mio piccolo mi sto togliendo delle belle soddisfazioni. Avanti così Teo. 

 

 

 

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8 ore fa, Teo81 ha scritto:

Vi sto scrivendo dalla mia tenda, nel sacco a pelo a 70km da “Inari”.. roccaforte “Sami” a 370km da CapoNord. Ma nel racconto siamo 3 tappe indietro. Bene, torniamo a Rovaniemi e alla sua caduta. La mattina mi sveglio, a mezzogiorno come solito ho il check out di rito. La sauna (che a me fa cazzo) l’ho usata per asciugare i vestiti. Oltre a quelli mizzi di pioggia del giorno prima, visto che avevo la lavatrice ho approfittato per lavare un po’ tutto.   Stavano in piedi da soli ormai sti vestiti da quanto erano lerci. La Sauna a 120 gradi “secca”, fa miracoli con gli indumenti bagnati. Mezza giornata e sono asciutti e caldi. Preparo la biga per l’ennesima tappa, e parto alla volta di “Sodankylä” . Prenoto un albergo, il più “economico” mi ruba 90€. Bestemmie. Ma davano pioggia la notte, fino a mezzogiorno seguente. La tenda non era una buona opzione. Così mi faccio sti 130 km sciolti, niente di che. A parte che un tir mi passa e dopo 3 curve lo trovo rebaltato.. tutto bene. “Non era la mia ora” penso. Mi becco un po’ d’acqua nel mezzo ma non succede nulla di rilevante. La strada è scorrevole, mi costa poco impegno. Le ore le passo al telefono con vari amici mentre pedalo rilassato. I km come le ore volano. Entro nell’hotel. Bici in stanza come solito. Una stanza modesta, carta da parati anni 70, ma chissene meglio della strada. Però 90€ non li vale neanche a pagarli. Pensare che per 40€ in Polonia avevo una camera da Signore, o con 52€ in Lituania una suite con 8 letti.. come cambiano le cose da una manciata di km all’altra. Dalla finestra socchiusa entra un freddo porco, la chiudo. Guardo fuori e vedo la strada riflettere la luce. Il manto stradale è uno specchio d’acqua. “Spero di non beccarla domani” mi dico. In quei 90sacchi rubati, ero riuscito a strappare un check out invece che a mezzogiorno, alle 4 di pome. Ma aveva poco senso comunque. Dove cazzo vai alle 4 di pome se quattro ore dopo ci sono i pinguini per strada? Meglio sfruttare il calore del giorno.. se solo smettesse di piovere. Mi sveglio ho una linea di febbre, mi sento stanco morto. A mezzogiorno lascio l’albergo, e mi dirigo in farmacia. Piglio delle aspirine e delle caramelle al miele. Sento così freddo che ho su anche l’antipioggia. Ma sudo e faccio peggio. Vedo sempre fuori dal supermercato e dagli altri esercizi commerciali delle lepri. Come fossero gatti. Rimangono vicino le persone come fossero animali domestici. Sorrido e parto alla volta di “Ivalo”. 170km di tappa. Ivalo è selvaggia, si avvicina al confine  Sami. Per arrivarci altri svarioni alla Morrison. La tappa prima di quella di Rovaniemi, uno strano animale mi aveva tagliato la strada a 10m di distanza. Mi pareva un cerbiatto, ma più grande,con la coda stile shitzu e il culo bianco.. boh. Poi pedalando verso Ivalo ho capito. Posto stupendo, pieno di fiordi, laghi e... invaso di Renne. Sono ovunque! La prima volte becco due maschi con un bel palco, mangiare a bordo strada. Mi fermo, e tributandogli a quei cornazzi il dovuto rispetto, scatto qualche foto. Riparto pensando sia una rarità. Ogni mezz’oretta ne trovo qualcuno. Dalla mamma col piccolo, ai maschi fermi in mezzo alla carreggiata. Questi ultimi non si muovono. Uno dei due abbassa la testa come a dirmi “se passi t’inculo”. Passo largo, un po’ cacato. Ma sono buone ste renne, son più pezze mie. Più ne vedo, più mi abituo. Finché divento un renna stalker. Strano vedere dei grandi “cervi”, starti a 5 metri senza scappare. Qualcuno scappa, altri se ne fottono di te. La pet terapy mi mette di buon umore. Ivalo è ancora lontana.. e alle 18.00 quindi le 17.00 vostre, qui fa già freddo. La strada sale continuamente in maniera morbida, fino ad arrivare in un posto dove non esistono più gli alberi. Sembra una steppa o forse più un confine americano, dove il cattivo di turno lo valica facendo perdere le proprie tracce. È tardi tramonta. Arrivato in cima vedo dinanzi a me una strada scendere, srotolarsi tra infiniti boschi, talmente infiniti che non se ne vede fine in tutte le direzioni. Qui gli abeti o le betulle sono sottili, piccoli alberi di 3-4 metri ma fittissimi, uno vicino a l’altro. Ai loro piedi un muschio gonfio e verdissimo gli fa da tappeto. Non vedo più renne, poco importa sto gelando. Un altra ora di pedalata e arrivo ad Ivalo alle 21.30.. (continua) PS: tra una renna e l’atra guardo i km.. son 4000.

 

 

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