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Into the Gravel 2018


Andrea C
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Piccolo e personalissimo resoconto dell'evento, o meglio di come io ho vissuto il connubio tra me stesso e il mio mezzo.

Era la mia prima gara gravel, non avevo mai partecipato ad un evento simile. Ho apprezzato davvero molto lo spirito amichevole e non competitivo, con le pause a godere del panorama, a scambiare due chiacchiere con gli altri ciclisti nei bar o lungo il percorso.

Ho scelto di usare la bdc in alluminio con freni a disco e gomme 28c scolpite, il massimo consentito dal telaio (questa) 

 

Ebbene, se per i primi 70-80km si è rivelata una scelta felice, molto scorrevole nei pochi tratti asfaltati e negli sterrati leggeri, col passare dei km l'alluminio e le gomme sottili hanno iniziato a farsi sentire. Molto. Le vibrazioni erano tante, davvero tante, a tal punto che arrivati verso i 100km ogni singola buca/avvallamento data dal passaggio di un trattore o dalla pioggia, diventava sempre più pesante. Fino a che dovevo fermarmi e riprendere. Se su asfalto o su strada bianca perfettamente scorrevole i miei amici con la MTB pativano un po', nello sterrato sconnesso facevo fatica, non per problemi di tenuta, ma perché in alcuni momenti ho pensato davvero di diventare scemo per le sollecitazioni trasmesse. Arrivati a 30km dalla fine sono stato tentato di farmela tutta su asfalto per non sentire più tutte quelle vibrazioni. Detta così sembra una cagata, anche io lo pensavo. Ma l'aumentare dei km mette sempre in luce le scelte più o meno sbagliate. E io ho capito di aver seriamente sbagliato bici. Non ho voluto prendere la MTB (con forca da 140, pedalabile ma non così a lungo in scioltezza), ma avrei dovuto prendere la vecchia bdc in acciaio. Eh sì, quella economicissima che uso per andare al supermercato o al pub, su cui sono riuscito a montare dei 35c da citybike (ma c'è ancora luce, ci stanno dei 38c). Con telaio in acciaio e gomme cicciotte a basse pressioni, è davvero la bici più comoda che ho. Me ne sono reso conto andando in centro su rotaie e sampietrini: assorbe meglio le micro-asperità di quanto non faccia la MTB con forca da 140 e gomme da 2.4" gonfiate a 2.0. È incredibile. Per la prossima gravel race sarà lei la mia compagna.

 

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  • 2 months later...
Il 11/3/2018 at 03:14 , fra1993 ha scritto:

Piccolo e personalissimo resoconto dell'evento, o meglio di come io ho vissuto il connubio tra me stesso e il mio mezzo.

Era la mia prima gara gravel, non avevo mai partecipato ad un evento simile. Ho apprezzato davvero molto lo spirito amichevole e non competitivo, con le pause a godere del panorama, a scambiare due chiacchiere con gli altri ciclisti nei bar o lungo il percorso.

Ho scelto di usare la bdc in alluminio con freni a disco e gomme 28c scolpite, il massimo consentito dal telaio (questa) 

 

Ebbene, se per i primi 70-80km si è rivelata una scelta felice, molto scorrevole nei pochi tratti asfaltati e negli sterrati leggeri, col passare dei km l'alluminio e le gomme sottili hanno iniziato a farsi sentire. Molto. Le vibrazioni erano tante, davvero tante, a tal punto che arrivati verso i 100km ogni singola buca/avvallamento data dal passaggio di un trattore o dalla pioggia, diventava sempre più pesante. Fino a che dovevo fermarmi e riprendere. Se su asfalto o su strada bianca perfettamente scorrevole i miei amici con la MTB pativano un po', nello sterrato sconnesso facevo fatica, non per problemi di tenuta, ma perché in alcuni momenti ho pensato davvero di diventare scemo per le sollecitazioni trasmesse. Arrivati a 30km dalla fine sono stato tentato di farmela tutta su asfalto per non sentire più tutte quelle vibrazioni. Detta così sembra una cagata, anche io lo pensavo. Ma l'aumentare dei km mette sempre in luce le scelte più o meno sbagliate. E io ho capito di aver seriamente sbagliato bici. Non ho voluto prendere la MTB (con forca da 140, pedalabile ma non così a lungo in scioltezza), ma avrei dovuto prendere la vecchia bdc in acciaio. Eh sì, quella economicissima che uso per andare al supermercato o al pub, su cui sono riuscito a montare dei 35c da citybike (ma c'è ancora luce, ci stanno dei 38c). Con telaio in acciaio e gomme cicciotte a basse pressioni, è davvero la bici più comoda che ho. Me ne sono reso conto andando in centro su rotaie e sampietrini: assorbe meglio le micro-asperità di quanto non faccia la MTB con forca da 140 e gomme da 2.4" gonfiate a 2.0. È incredibile. Per la prossima gravel race sarà lei la mia compagna.

 

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Infatti la bici in alluminio la uso per fare al massimo 10/20 km  e poco sterrato. Viva l'acciaio! 

Modificato da Luc (visualizza cornologia modifica)
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  • 1 month later...
Il 3/11/2018 at 10:36 , Andrea C ha scritto:

Complimenti...bella recensione :10_wink:

Qui potete vedere la saddle bag montata sulla mia fissa da commuting quotidiano!

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