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superciuk
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1 ora fa, fantasma ha scritto:

non per versare sale sulle ferite (perché ogni paese ha comunque i suoi problemi) ma tanto per condividere di diverse realtà: a San Francisco e dintorni gli autobus hanno il portabici. E la bici si può portare anche nella locale metropolitana 

 

E leggo oggi che

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(in realtà anche camminabile e cavalcabile, ma comunque 'car free') da ventimila e passa chilometri

Confermi, idem a Los  Angeles.

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In questo momento, Jake the Snake Roberts ha scritto:

A Stoccolma non si può portare la bici sulla metro, e penso in tutta la Svezia. Non mi sembra una roba fuori da ogni logica.

Per quanto riguarda San Francisco va detto che sul ponte principale (Bay Bridge) che collega la città ai paesi oltre la baia non c'è la ciclabile (completa. Ne hanno fatta una che arriverà a Treasure Island che comunque sta a metà strada), per cui autobus e metro sono l'unico modo per portare la bici da una parte all'altra con mezzi pubblici. Vabbè c'è anche il traghetto.

 

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Sui mezzi pubblici metropolitani . In teoria c'è una misura massima di bagaglio trasportabile. Già solo se hai una o due valigie grosse passi il limite.

alcuni mezzi sono predisposti per trasporti differenti. Non sono sicuro che tutti i mezzi circolanti siano aggiornati.

se mi ricordo . In Spagna sul ferrocarril puoi portarti la bici in vagone. Ma sono più larghi

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26 minuti fa, oasis-gallagher ha scritto:

A roma sulla metro si puo......nelle ore di punta no.....perche gia dentro non ci sta tutta la gente :-)

Idem a Milano.

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@superciuk a copenhagen ti vien da smadonnare quando sei in orario di punta, c'è un gran traffico e quindi le ciclabili sono intasate e tu magari sei di fretta e non c'è verso.... proprio come in italia.
la cosa figa è che i semafori hanno l'onda verde settata a velocità bici, se becchi il primo semaforo verde e tieni la giusta velocità costante puoi spaccarti in 2 la città senza fermarti.
ho trovato troppo, troppo cari i riparatori....qualsiasi minima cagata parte da 100 corone: 13 euro. a cui devi aggiungere ad esempio la camera d'aria...ti lascio immaginare tutto il resto dei lavori possibili. prossima volta che ci torno mi porto un minimo di attrezzi.
le brooks....è il minimo, tutti le usano. però poi tra pioggia, salsedine e quant'altro si disfano! che bomba...
l'ultima volta che sono andato su avevo recuperato una classicissima kobenhavner superspartana, sella di plastica, 3 rapporti e dio solo sa quanti kg di peso. non so quanti km ci ho fatto, quel mese che l'ho usata....

 

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Il 2/9/2016 at 13:58 , oasis-gallagher ha scritto:

Da roma centro...andai a vivere fuori roma perche ho 4 cani. Sul treno che mi portava dal paese a roma era vietato portare le bici...assurdo!! Per risolvere lasciavo la bici in un garage a pagamento vicino stazione per andare a lavoro!! Anche qui ho preso casa fuori sempre per i cani pero almeno per andare a lavoro posso portare la bici sul treno...state messi anni luce meglio...sicuramente il nord europa e da prendere da  esempio....pero bisogna cambiare la mentalitá....ps fra un mese e mezzo apriamo una pizzeria a bologna spero verrai a trovarci

Molto volentieri! L'importante è che fate la vera pizza napoletana, quella con il bordo grosso, a Bologna è introvabile!

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Ciao a tutti,

Propongo una legge che obblighi a chi prende la patente auto debba conoscere il rispetto della circolazione delle biciclette, distanze, comportamenti di guida, segnaletica, ecc. Bisognerebbe che la FIAB facesse una azione legale idonea, invece di decantar tanto il turismo in bici. La bici non è solo turismo alternativo, ma è anche andare ogni giorno al lavoro, senza inquinare e migliorare la salute di chi fa un sano esercizio fisico.
Scusatemi la filosofia.

M

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Anch'io vado al lavoro in bici. La distanza è limitata, varia dai 10 Km ai 13 km a seconda del percorso. L'inverno è soltanto questione di buona volontà e costanza. Una volta mi fermavo da novembre a marzo, poi spinto proprio dall'esempio danese decisi di proseguire. Ormai sono 7 anni. La cosa buffa e che mi prendono tutti per un marziano, eppure se pensate all'inverno nord europeo, con la scarsità di luce avrebbero più attenuanti di noi a lasciare la bici in cantina.

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(Le foto invernali le trovo sempre stupende e motivanti)

Lassù vanno pure a festeggiare capodanno in bici (

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)

Quando andavo in macchina partivo alla stessa ora, il tempo che risparmiavo nel tragitto lo perdevo nel trovare parcheggio e nel raggiungere l'ufficio. La differenza principale è la programmazione e la serietà nella gestione, pianificazione e sviluppo della viabilità su due ruote. Qui da noi le ciclabili sono quasi un palliativo e le trovo più pericolose del circolare su strada perchè sono stare realizzate ignorando gli eventuali pericoli per chi le utilizza. A Copenhagen le piste ciclabili sono classificate in tre categorie: A, B, C. In inverno la rete formata dalle prime due classi ha la priorità dallo sgombero della neve. Si, viene ripulita prima delle strade aperte al traffico a motore...

Qui è già tanto se la puliscono, solitamente la utilizzano per ammucchiare la neve rimossa dalla strada. Naturalmente alla base c'è anche una questione di cultura: la scorsa settimana ero all'interno di una rotonda, stavo segnalando con il braccio che sarei uscito. Nel frattempo entra una macchina che mi avrebbe dovuto dare la precedenza. Invece cerca di sorpassarmi proprio quando stavo prendendo la tangente per uscire. Mi strombazza. Quando mi affianca nell'uscita dalla rotonda inizia a gesticolare manifestando una certo rabbia. La guardo esterrefatto. Sono basito. L'unica cosa che mi viene da dirle e di andare a ripassare il codice della strada.

Scusate se sono uscito parzialmente fuori tema, comunque volevo segnalarvi due eccellenti siti danesi riguardanti la capitale danese:

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 (tra l'altro si trova una mole di foto adatte alla discussione bike porn

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ma anche qui andrei nuovamente OT)

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Ci sono interessanti articoli sullo sviluppo urbanistico delle piste ciclabili e dei relativi problemi (soluzioni per gli incroci, convivenza pedoni/bici, etc.). Sarebbe utile per i pianificatori urbanistici.

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54 minuti fa, Trouée d'Arenberg ha scritto:

 

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avevo anche iniziato a leggerti ma poi...

Modificato da Crr (visualizza cornologia modifica)
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1 ora fa, Trouée d'Arenberg ha scritto:

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Ci sono interessanti articoli sullo sviluppo urbanistico delle piste ciclabili e dei relativi problemi (soluzioni per gli incroci, convivenza pedoni/bici, etc.). Sarebbe utile per i pianificatori urbanistici.

Questo sito davvero dovrebbero studiarlo bene i nostri politici...

Se non si progettano infrastrutture adatte non avremo mai nelle nostre città scene come questa

Per altro qui a Verona, quando la Domenica chiudono 7 km di strada nel accanto all'Adige, di gente che va in bici se ne vede finalmente molta..

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30 minuti fa, superciuk ha scritto:

Questo sito davvero dovrebbero studiarlo bene i nostri politici...

Se non si progettano infrastrutture adatte non avremo mai nelle nostre città scene come questa

Per altro qui a Verona, quando la Domenica chiudono 7 km di strada nel accanto all'Adige, di gente che va in bici se ne vede finalmente molta..

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la vera differenza pero' la fa la gente che va al lavoro, non quella che passeggia la domenica.

si tende sempre a categorizzare e omogeneizzare tutto, quindi la categoria "ciclista" alla fine comprende dal vecchietto che va a prendere il pane nel paesino sperduto, a quello che ci va al lavoro in una citta', alla sciura che porta a pèasseggio il cane all'amatore che si allena con la squadra.

il fatto e' che sono cose diversissime con esigenze diversissime.

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48 minuti fa, 999marti ha scritto:

la vera differenza pero' la fa la gente che va al lavoro, non quella che passeggia la domenica.

si tende sempre a categorizzare e omogeneizzare tutto, quindi la categoria "ciclista" alla fine comprende dal vecchietto che va a prendere il pane nel paesino sperduto, a quello che ci va al lavoro in una citta', alla sciura che porta a pèasseggio il cane all'amatore che si allena con la squadra.

il fatto e' che sono cose diversissime con esigenze diversissime.

D'accordissimo con te..

la speranza è che i ciclisti della domenica, grazie alle ciclabili, prendano un po' di coraggio per usare la bici anche per andare al lavoro..

 

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2 hours ago, 999marti said:

la vera differenza pero' la fa la gente che va al lavoro, non quella che passeggia la domenica.

si tende sempre a categorizzare e omogeneizzare tutto, quindi la categoria "ciclista" alla fine comprende dal vecchietto che va a prendere il pane nel paesino sperduto, a quello che ci va al lavoro in una citta', alla sciura che porta a pèasseggio il cane all'amatore che si allena con la squadra.

il fatto e' che sono cose diversissime con esigenze diversissime.

be, le esigenze non sono poi così diverse. La prima che e' condivisa da tutti e' quella di non farsi stirare da una macchina o una moto, per dire.. ;-)

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