Finalmente, dopo la avventura a Santiago di qualche anno fà e le lunghissime randonnèe, son ritornato ai vecchi amori del turismo tranquillo in BDC.
Mi frullava in testa da tanto tempo di scalare il Moncenisio che avevo sempre fatto in macchina. Alla fine ho ritirato fuori il robustissimo VETTA (riverniciato), portapacchi e borsa anteriore e son partito con un amico da SUSA, non senza la benedizione di @riky76 che ci siamo salutati la sera prima.
Partenza da Susa con un caldo e umido fuori del normale e meno male che il mio amico di viaggio mi ha un pò rallentato, o arrivavo in cima quasi morto. Non cè che dire: il Moncenisio fatto in bici è una meraviglia. Ne ho fatte tante salite Alpine, ma quando si arriva alla vista del lago, il luogo è unico. Si scende poi su Lanslebourg e si svolta a sinistra in direzione di Saint Michel de Maurienne. Il vento contrario l' ha fatta da padrone: non si riusciva ad andare in discesa a più di 25 km/h. Qualche foto e un pranzetto a Modane (sviolinando i mio francese alla bella cameriera) e via... Si arriva ai piedi della salita che non eravamo troppo in forze ma l' albergo a Valloire era ormai prenotato.
Si attacca la salita e dopo due km circa ci troviamo entrambi in una nube di mosche, avrei voluto qualche litro di Autan... Dopo qualche centinaio di imprecazioni, fermate tecniche e qualche foto si arriva a Valloire all' Hotel La Poste (adattissimo per ciclisti: Garage bici, e lavanderia automatica e asciugatura abiti). L' albergo non ha grandi pretese ma è abbastanza dignitoso e ha una ottima posizione per ciclisti di passaggio.
Doccia, solito giretto turistico, cena da veri sportivi e bevute d' obbligo:
Birra che è il pane liquido dei ciclisti
Genepy che è un liquore di montagna
Pastis perché siamo in Francia...
La notte fu terribile per i tuoni e lampi, tant'è che pensammo di prendere una navetta e farci portare a Saint Michel e da li il treno per Modane e Bardonecchia.
Fortunatamente alle nove del mattino il cielo si è aperto e decidemmo di partire a qualsiasi costo. Il Galibier non scherza; lo ha vevo già scalato da entrambi i versanti senza portapacchi e borse, sapevo quindi a cosa andavo incontro. Foto di rito e sù. Avevamo deciso di salire ad una velocità compresa tra 8 e 10 km /h e non di più. Così è stato e siamo arrivati al piazzale del tunnel senza eccessiva stanchezza. Per fortuna che era freddo e c' era anche un pò di vento, e le mosche del giorno prima ci hanno risparmiato. Un cartello ci invitava: torta di mirtilli casalinga. Due pezzetti di torta e due cappuccini a base di acido muriatico (speso 19 euro) mi han rovinato lo stomaco e la giornata. Si riparte per l' ultimo km e finalmente si arriva al Passo. Freddo cane ! Un pò di pioggia e vento.
Vedere la foto dei cartelli sul passo........
Mi spoglio e mi metto una maglia di microfibra, una maglia da ciclista a manica lunga, un k-way, doppi guanti e via in discesa, fino a Briancon. Due foto alla Fortezza e poi verso l' Italia.
Arrivati al bivio per il colle della Scala, decido per questa opzione, si allunga di poco la strada ma si passa nel mezzo alla valle di Heidi. Gli ultimi due km prima del passo sono a l' 8,5 % , ma ormai non temiamo più niente, neanche il temporale con vento e grandine che ci prende. Da lì in poi è quasi sempre discesa fino a Susa (tolto un piccolo tratto con un paio di tornanti in salita vicino Salbertrand). Bellissima e veloce la discesa verso Susa.
Ora dobbiamo festeggiare l' evento: Prosecco freschissimo al Bar del Peso nei pressi della stazione.
Saluti a tutti.
M