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Caro Cliente, una lettera dal tuo telaista


revanche
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Sarebbe interessante sapere, vista la gran diversita' di reazioni, commenti e pareri.

Ma non cambierebbe quel che penso.

E quel che penso l'ho detto apertamente.

Per noi sarebbe interessare capire che grafica hai in mente..

Comunque almeno il logo frontale sul tubo sterzo deve essere imposto..

Senza logo 50 euro in più [emoji12]

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eh, come diceva Bernbach, non e' un principio finche' nn ti costa.

 

 

Il telaio no logo costa 2x.

 

:)

 

Ma non e' una questione di soldi, davvero.

Modificato da revanche (visualizza cornologia modifica)
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Se no arrivi al punto di essere come canyon in svizzera [emoji23][emoji23][emoji23]

6ehu9ete.jpg

Esiste giá un marchio per bici con quel nome ed é costretta a vendere senza il suo marchio..

Anche il sito si chiama purecycling.ch

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momento, momento, momento

 

in italia vende con il nome di canyon, penso anche nel resto del mondo, mi sa che solo in svizzera vende con il nome di pure cycling

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Se no arrivi al punto di essere come canyon in svizzera [emoji23][emoji23][emoji23]

6ehu9ete.jpg

Esiste giá un marchio per bici con quel nome ed é costretta a vendere senza il suo marchio..

Anche il sito si chiama purecycling.ch

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momento, momento, momento

in italia vende con il nome di canyon, penso anche nel resto del mondo, mi sa che solo in svizzera vende con il nome di pure cyclingesatto.. perché esiste un marchio registrato in svizzera

www.canyon.ch

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Sarebbe interessante sapere, vista la gran diversita' di reazioni, commenti e pareri.

 

Ma non cambierebbe quel che penso.

 

 

E quel che penso l'ho detto apertamente.

 

 

il fatto è che tutti vogliono una bici unica e non si accontentano, stupidamente, del fatto che la loro bici sia unica perchè è fatta esclusivamente per loro. Quindi ci vogliono il loro nome piuttosto che quello del telaista.

poi c'è da considerare che magari ad alcuni non piace la grafica del marchio, vedi ad esempio le grafiche di Pegoretti che a parer mio sono un po' troppo audaci, per non dire altro.

ad altri poi può non piacere il marchio stesso, come suona, cosa significa. Nel tuo caso "Revanche" è parecchio aggressivo.

 

e qua scatta l'aneddoto: in un primo tempo "Star Wars: il ritorno dello Jedi" si doveva chiamare "Star Wars: la vendetta dello Jedi", poi Lucas e la sua cricca hanno pensato che la vendetta fosse un sentimento troppo forte e poco adatto all'animo sensibile di uno Jedi e hanno modificato il titolo del film con quello che tutti conosciamo.

 

al di la di tutto comunque credo che la motivazione sia la prima, poi vedrai che quando il tuo lavoro verrà riconosciuto come deve faranno tutti a gara per accaparrarsi anche un cappellino col tuo marchio.

 

bless

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Revanche io come ti ho scritto ti comprendo e sostengo il tuo punto di vista ma il lavoro è lavoro metti il tuo marchio e se vogliono la scritta con il loro nome fagliela tanto il telaio è cmq riconducibile a te ... loro son contenti e tu lavori e guadagni ;)

 

 

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@revanche se lavori come terzista devi essere disposto anche a lavorare nell'anonimato.

ma su questo punto mi pare di capire che ci sia ancora un po' di confusione.

 

vi è arrivata la mail?

Guido. Io lavoro per la Simoncini, che fa e ha fatto il terzista.

 

 

Revanche, Il mio marchio non fa il terzista.

 

Perche' non sono disposto a lavorare nell'anonimato.

 

 

La Simoncini chiudera' l'anno prossimo. Ha fatto le sue scelte, nei suoi 65 anni di produzione.

 

Tra cui lavorare come terzista.

 

 

Io voglio fare le mie.

 

Tra cui non lavorare per conto terzi.

 

 

Revanche continua la tradizione della costruzione, la mia missione e' di modernizzare attrezzature e prodotto.

E' lungo, faticoso e caro.

 

Ma voglio far si che 65 anni di tradizione (di piu' se si considera che Simoncini porta avanti la tradizione di Caparrini, un telaista di Castelfiorentino) non si perdano.

 

Ma non ho intenzione di continuare a fare i telai per conto terzi.

 

Collaborazioni, ben vengano. Del resto nessuno e' un isola.

 

Anonimato, no.

 

Attualmente in Italia, ai vertici assoluti dell' artigianato ciclistico, troviamo Cicli Barco, officina all' avanguardia in fatto di tecnologie applicate, che danno risultati eccelsi, un esperienza ultradecennale. Han fatto la fortuna di molti marchi, come terzisti. Sopravivvono alla crisi, fanno lavori assoluti, ma in giro si vedono pochissime bici marchiate Cicli Barco, prova a domandarti il perchè??? Ti auguro con tutto il cuore di andare avanti e portare ai vertici il tuo marchio, riportando in Toscana un pò di prestigio, ma per sopravvivere, dovrai comunque rivolgerti ai grandi volumi, rimanendo sempre su livelli qualitativi mediamente alti (Ernesto Colnago insegna), e dovrai per forza fare il terzista per avere un bacino di utenza il più amplio possibile.

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Revanche io come ti ho scritto ti comprendo e sostengo il tuo punto di vista ma il lavoro è lavoro metti il tuo marchio e se vogliono la scritta con il loro nome fagliela tanto il telaio è cmq riconducibile a te ... loro son contenti e tu lavori e guadagni ;)

dopo questa foto credo che oltre al nome sull'obliquo chiedera' di vietare cerchi rosa.. ahahahahha

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@revanche se lavori come terzista devi essere disposto anche a lavorare nell'anonimato.

ma su questo punto mi pare di capire che ci sia ancora un po' di confusione.

 

vi è arrivata la mail?

Guido. Io lavoro per la Simoncini, che fa e ha fatto il terzista.

 

 

Revanche, Il mio marchio non fa il terzista.

 

Perche' non sono disposto a lavorare nell'anonimato.

 

 

La Simoncini chiudera' l'anno prossimo. Ha fatto le sue scelte, nei suoi 65 anni di produzione.

 

Tra cui lavorare come terzista.

 

 

Io voglio fare le mie.

 

Tra cui non lavorare per conto terzi.

 

 

Revanche continua la tradizione della costruzione, la mia missione e' di modernizzare attrezzature e prodotto.

E' lungo, faticoso e caro.

 

Ma voglio far si che 65 anni di tradizione (di piu' se si considera che Simoncini porta avanti la tradizione di Caparrini, un telaista di Castelfiorentino) non si perdano.

 

Ma non ho intenzione di continuare a fare i telai per conto terzi.

 

Collaborazioni, ben vengano. Del resto nessuno e' un isola.

 

Anonimato, no.

 

Attualmente in Italia, ai vertici assoluti dell' artigianato ciclistico, troviamo Cicli Barco, officina all' avanguardia in fatto di tecnologie applicate, che danno risultati eccelsi, un esperienza ultradecennale. Han fatto la fortuna di molti marchi, come terzisti. Sopravivvono alla crisi, fanno lavori assoluti, ma in giro si vedono pochissime bici marchiate Cicli Barco, prova a domandarti il perchè??? Ti auguro con tutto il cuore di andare avanti e portare ai vertici il tuo marchio, riportando in Toscana un pò di prestigio, ma per sopravvivere, dovrai comunque rivolgerti ai grandi volumi, rimanendo sempre su livelli qualitativi mediamente alti (Ernesto Colnago insegna), e dovrai per forza fare il terzista per avere un bacino di utenza il più amplio possibile.

 

non e' detto.. vedi Darren Mark Crisp (uno su tutti)

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Revanche io come ti ho scritto ti comprendo e sostengo il tuo punto di vista ma il lavoro è lavoro metti il tuo marchio e se vogliono la scritta con il loro nome fagliela tanto il telaio è cmq riconducibile a te ... loro son contenti e tu lavori e guadagni ;)

 

Si, ma non sono contento.

 

Se il progetto e' di un altro, posso anche considerarmi un realizzatore, e accontentarmi di un fregio, sul movimento, sullo sterzo o sotto il posteriore basso.

 

A quel punto lo poteva saldare e limare un altro.

 

 

 

Poi, ripeto, ci son tanti tanti tanti modi di marchiare, in modo piu' meno invasivo, sobrio, evidente.

 

Come diceva Bernbach, finche' non ti costa qualcosa, non e' un principio.

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@revanche se lavori come terzista devi essere disposto anche a lavorare nell'anonimato.

ma su questo punto mi pare di capire che ci sia ancora un po' di confusione.

 

vi è arrivata la mail?

Guido. Io lavoro per la Simoncini, che fa e ha fatto il terzista.

 

 

Revanche, Il mio marchio non fa il terzista.

 

Perche' non sono disposto a lavorare nell'anonimato.

 

 

La Simoncini chiudera' l'anno prossimo. Ha fatto le sue scelte, nei suoi 65 anni di produzione.

 

Tra cui lavorare come terzista.

 

 

Io voglio fare le mie.

 

Tra cui non lavorare per conto terzi.

 

 

Revanche continua la tradizione della costruzione, la mia missione e' di modernizzare attrezzature e prodotto.

E' lungo, faticoso e caro.

 

Ma voglio far si che 65 anni di tradizione (di piu' se si considera che Simoncini porta avanti la tradizione di Caparrini, un telaista di Castelfiorentino) non si perdano.

 

Ma non ho intenzione di continuare a fare i telai per conto terzi.

 

Collaborazioni, ben vengano. Del resto nessuno e' un isola.

 

Anonimato, no.

 

Attualmente in Italia, ai vertici assoluti dell' artigianato ciclistico, troviamo Cicli Barco, officina all' avanguardia in fatto di tecnologie applicate, che danno risultati eccelsi, un esperienza ultradecennale. Han fatto la fortuna di molti marchi, come terzisti. Sopravivvono alla crisi, fanno lavori assoluti, ma in giro si vedono pochissime bici marchiate Cicli Barco, prova a domandarti il perchè??? Ti auguro con tutto il cuore di andare avanti e portare ai vertici il tuo marchio, riportando in Toscana un pò di prestigio, ma per sopravvivere, dovrai comunque rivolgerti ai grandi volumi, rimanendo sempre su livelli qualitativi mediamente alti (Ernesto Colnago insegna), e dovrai per forza fare il terzista per avere un bacino di utenza il più amplio possibile.

 

non e' detto.. vedi Darren Mark Crisp (uno su tutti)

 

Non è mica vangelo quello che dico io,  realmente ci sono alcuni artigiani che producono solo su ordinazione con produzioni di poche centinaia all' anno, ma credo che alivello mondiale si contino sulle dita di una mano, ci voglio comunque le spalle larghe e ben coperte per farlo......oltre ad una abilita artigianle!!!!

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Sarebbe interessante sapere, vista la gran diversita' di reazioni, commenti e pareri.

 

Ma non cambierebbe quel che penso.

 

 

E quel che penso l'ho detto apertamente.

 

 

il fatto è che tutti vogliono una bici unica e non si accontentano, stupidamente, del fatto che la loro bici sia unica perchè è fatta esclusivamente per loro. Quindi ci vogliono il loro nome piuttosto che quello del telaista.

poi c'è da considerare che magari ad alcuni non piace la grafica del marchio, vedi ad esempio le grafiche di Pegoretti che a parer mio sono un po' troppo audaci, per non dire altro.

ad altri poi può non piacere il marchio stesso, come suona, cosa significa. Nel tuo caso "Revanche" è parecchio aggressivo.

 

e qua scatta l'aneddoto: in un primo tempo "Star Wars: il ritorno dello Jedi" si doveva chiamare "Star Wars: la vendetta dello Jedi", poi Lucas e la sua cricca hanno pensato che la vendetta fosse un sentimento troppo forte e poco adatto all'animo sensibile di uno Jedi e hanno modificato il titolo del film con quello che tutti conosciamo.

 

al di la di tutto comunque credo che la motivazione sia la prima, poi vedrai che quando il tuo lavoro verrà riconosciuto come deve faranno tutti a gara per accaparrarsi anche un cappellino col tuo marchio.

 

bless

 

Revanche vuol dire Rivalsa, al contrario, oltre che Vendetta.

 

Il film, che ho visto solo recentemente, e' ottimo e spiega perfettamente la parola credo.

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@revanche se lavori come terzista devi essere disposto anche a lavorare nell'anonimato.

ma su questo punto mi pare di capire che ci sia ancora un po' di confusione.

 

vi è arrivata la mail?

Guido. Io lavoro per la Simoncini, che fa e ha fatto il terzista.

 

 

Revanche, Il mio marchio non fa il terzista.

 

Perche' non sono disposto a lavorare nell'anonimato.

 

 

La Simoncini chiudera' l'anno prossimo. Ha fatto le sue scelte, nei suoi 65 anni di produzione.

 

Tra cui lavorare come terzista.

 

 

Io voglio fare le mie.

 

Tra cui non lavorare per conto terzi.

 

 

Revanche continua la tradizione della costruzione, la mia missione e' di modernizzare attrezzature e prodotto.

E' lungo, faticoso e caro.

 

Ma voglio far si che 65 anni di tradizione (di piu' se si considera che Simoncini porta avanti la tradizione di Caparrini, un telaista di Castelfiorentino) non si perdano.

 

Ma non ho intenzione di continuare a fare i telai per conto terzi.

 

Collaborazioni, ben vengano. Del resto nessuno e' un isola.

 

Anonimato, no.

 

Attualmente in Italia, ai vertici assoluti dell' artigianato ciclistico, troviamo Cicli Barco, officina all' avanguardia in fatto di tecnologie applicate, che danno risultati eccelsi, un esperienza ultradecennale. Han fatto la fortuna di molti marchi, come terzisti. Sopravivvono alla crisi, fanno lavori assoluti, ma in giro si vedono pochissime bici marchiate Cicli Barco, prova a domandarti il perchè??? Ti auguro con tutto il cuore di andare avanti e portare ai vertici il tuo marchio, riportando in Toscana un pò di prestigio, ma per sopravvivere, dovrai comunque rivolgerti ai grandi volumi, rimanendo sempre su livelli qualitativi mediamente alti (Ernesto Colnago insegna), e dovrai per forza fare il terzista per avere un bacino di utenza il più amplio possibile.

 

non e' detto.. vedi Darren Mark Crisp (uno su tutti)

 

Non è mica vangelo quello che dico io,  realmente ci sono alcuni artigiani che producono solo su ordinazione con produzioni di poche centinaia all' anno, ma credo che alivello mondiale si contino sulle dita di una mano, ci voglio comunque le spalle larghe e ben coperte per farlo......oltre ad una abilita artigianle!!!!

 

Ci sono circa 200-300 telaisti al mondo.

 

Io vengo da una realta' che ha campato di terzismo per 65 anni.

 

Non c'e' valore aggiunto al farli e basta.

 

Il valore aggiunto e' in quello che posso portare io a questa nicchia che sono i telai in acciaio su misura..

 

Che puo' piacere, o meno, col quale si puo' essere d'accordo o meno.

 

Ma e' quel in piu', diverso, che distingue un telaista da un altro che e' il tuo biglietto da visita.

 

altrimenti l'unico elemento di diversificazione e' il prezzo.

 

E li' parto gia' sconfitto da Cina, Polonia e altri.

 

Se voglio essere ancora qua tra vent'anni devo stabilire dei principi, uno dei quali e' che il lavoro mi venga riconosciuto, non solo pagato.

 

Una bella pretesa, come han detto alcuni. Forse avete ragione.

 

Se perdo qualche ordine, pace.

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Revanche io come ti ho scritto ti comprendo e sostengo il tuo punto di vista ma il lavoro è lavoro metti il tuo marchio e se vogliono la scritta con il loro nome fagliela tanto il telaio è cmq riconducibile a te ... loro son contenti e tu lavori e guadagni ;)

 

Si, ma non sono contento.

 

Se il progetto e' di un altro, posso anche considerarmi un realizzatore, e accontentarmi di un fregio, sul movimento, sullo sterzo o sotto il posteriore basso.

 

A quel punto lo poteva saldare e limare un altro.

 

 

 

Poi, ripeto, ci son tanti tanti tanti modi di marchiare, in modo piu' meno invasivo, sobrio, evidente.

 

Come diceva Bernbach, finche' non ti costa qualcosa, non e' un principio.

 

ma infatti come ti ho detto lo capisco ma se si tratta di lavorare bisogna ingoiare rospi molti rospi purtroppo 

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