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Ciclofficina e riferimenti politici


FAGGIO
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Wizard secondo me a ha ragione, non esistono più certi estremismi tipici italiani, ma a qualcuno giova ancora tenerli vivi. Quando ho smontato la bici per farne la fissa, i pezzi li ho portati alla ciclofficina a Roma,pur non essendo Io di sinistra. Piena di bandiere tipiche di area, me ne sono fregato, perché il gesto mio era quello di non buttare al secchio materiale che invece poteva essere riusato, ed ho portato ruote nuove, freni,lasciandomi solo il telaio che poi mi avete scoprire con forcella incidentata. (pensa che cojone) ed altro che comunque avevo pagato. Non ho preso nulla in cambio se non un timido grazie, da qualcuno che vedendo sto marziano che donava, aveva più di qualche dubbio sulla veridicità del gesto. Pregiudizio un tantinello pesante perché appunto si ideologizza tutto in questo paese mediocre, anche dove pisci. Retorica che non serve a nulla se non a restare fermi. Quindi meno male che vado in bicicletta pur non essendo di sinistra, perché altrimenti sarei pervaso anche io di retorica inconcludente.

retorica inconcludente potevi proprio risparmiartela

lo sai che e` merito soprattutto di quei retori inconcludenti che sono 20 anni che provano a rivalutare la bici se oggi ci vai in giro?

lo sai che la riscoperta della bici, la partecipazione dal basso, l'ambientalismo etc... sono temi indissolubilmente legati a quei retori inconcludenti che da venti anni in europa e negli stati uniti si stanno sbattendo come dei pazzi anche per te? visto che ci vivi su questo pianeta

perdonami la schiettezza, ma leggendo tutti i tuoi vari commenti, qui e altrove, non ho potuto esimermi dal pensare... "ma dove vive questo? parla di "urban" ma m i sembra che abbia la testa solo sui libri" stai offrendo una visione piatta, astratta, irreale e soprattutto comoda della realta`. ti offro un suggerimento non richiesto (e quindi se sgradito mi scuso) prova a mettere il naso fuori dal tribunale e a vedere il mondo con un occhio meno miope/cinico... il mondo sta cambiando... sveglia! 10 anni fa col cazzo che andavi in tribunale in bici x roma con la tua fissa... se hai finalmente il diritto di scegliere anche a roma il mezzo con cui muoverti lo devi soprattutto a squotters, messangers, critical massers che si sbattono da 20 anni, un po' di rispetto se proprio non riesci ad essere riconoscente

 

p.s.

sabato sera sono stato all'XM24 un posto occupato davvero (non scherzo!) marcio e sporco (che ospita la splendida ciclofficina popolare Ampioraggio, gestita da gente generosa e simpatica).

c'era un concerto screamo core, robba abbestia piena zeppa di punk e scoppiati... un bordello.

io ci sono andato ben pettinato,  in completo grigio, camicia nera e cravatta bordeaux... sapevo che nessuno dall'ingresso in poi mi avrebbe detto niente o guardato strano e così è stato.

chissà se uno qualsiasi di quei punk avesse frequentato un qualsiasi altro posto come sarebbe stato accolto... se con il civilissimo atteggiamento con cui sono stato accettato io (in un certo senso ero provocatorio con quel look...) o con diffidenza/fastidio/disprezzo.... in alcuni casi violenza.

Modificato da carlomarrone (visualizza cornologia modifica)
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è un avvocato, è abituato alla relatività, chi c'è da difendere io lo difendo, basta che paghi.

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C'è da capire. 

 

Emerge che per qualcuno la ciclofficina debba avere un ruolo attivo nell'educazione/creazione di cultura, mentre per altri il ruolo è passivo.

 

Per molti comunque sembra sia una condizione necessaria quella di andare "oltre" il semplice servizio gratuito.

 

L'aspetto più incisivo, imho, è proprio quello del "ti prendi la ruota aggratis, e ti prendi pure un pò di cultura aggratis", su questo mi trovo molto d'accordo.

 
Non saprei, mi metto nei panni di chi vorrebbe/potrebbe aprirne una (io i miei attrezzi e quello che so fare lo metto a disposizione degli amici, quando posso, ma non è la stessa cosa :D): probabilmente la aprirei per un certo "credo", nel senso che credo in certi VALORI.
 
A quel punto, se vieni a trovarmi, mi viene naturale darti un servizio e, nel contempo, se ho idea che tu sia un pò sprovveduto sui "perchè" di una realtà così atipica e poco in linea con lo zeitgeist, credo mi verrebbe naturale spiegarti un paio di cose, il "come la vedo io".
 
Diventerebbe propaganda? forse si, perchè inevitabilmente quei valori che io abbraccio, altri li usano per dargli un vestito, un colore, e fare a loro volta proselitismi.
 
Il succo sarebbe forse che ti parlerei dei valori in cui credo a prescindere, non perchè poi mi interessa che tu voti SEL o PD, per dire.
 
Detto questo, non me la sentirei di evangelizzare più di tanto, e peraltro non vedo perchè un tizio che lavori in una ciclofficina debba essere questo bodhisattva al servizio di sordi e ciechi... tanto valeva che indossasse il saio, no? ;)
 
Speaking of wich, ci sarebbe tutto un parallelismo tra luoghi come le ciclo e luoghi come le chiese, ma sorvolo se no si scrive un pamphlet. :D
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Carlo aspetta, cerchiamo di non fare lo stesso errore di sempre quando si parla sui forum. NOn posso stare a scrivere intere pagine, cercate pure di capire tra le righe, perché altrimenti ci vuole un giorno intero per spiegare.
La retorica è data dal fatto che pur avendo seguito lo spirito ambientalista come dici, non si sono fatte piste ciclabili? Ieri per esempio passeggiando ai castelli - zona di Roma - molto bucolica, mi domandavo come mai gli enti locali, pur difendendo sempre l'ambiente come dici tu, da più anni, non hanno mai fatto ciclabili o percorsi cicloturistici in queste zone dove anche la geografia lo permette, bastava semplicemente farlo tra gli alberi di fianco alle strade, invece che farci stare le mignotte o permettere che si trasformassero in discariche come ho visto ieri, non trovi?
La retorica dove sta, nel fatto che si parla molto, ma si fanno pochi fatti. Si discute solo in convegni,manifestazioni, assemblee ma poi all'atto pratico non si fa un cazzo. Tu forse hai visione diversa, perché a Bologna è diverso, ma qui ti posso assicurare che si sono colorati i marciapiedi di rosso, ed han detto che hanno fatto le ciclabili, senza fare altro. Per non parlare poi della mobilità urbana, dove ci sono gli orari per trasportare la bici in metro, per non dirti sui bus che non si possono prendere proprio.
Quindi prima di partire in tromba, vieni a Roma, ci facciamo un giro in bici e ti faccio vedere. Poi magari mi dirai se vivo sui libri o fuori dal contesto. 
Ma fatemi e fammi un favore, prima di replicare, accertatevi di cosa sia la mobilità a Roma, e se non ci siete stati, non date retta alle favole dei giornali.

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è un avvocato, è abituato alla relatività, chi c'è da difendere io lo difendo, basta che paghi.

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extra ho già scritto che non esercito più a pagamento..............se dobbiamo parlare allora e bene, altrimenti lasciamo  perdere perché replicate solo a CdC..........

e poi è scritto chiaro............come prevede il codice penale!!!! di chi è la responsabilità del legislatore o di chi lavora.

Biasimate chi lavora e dite di essere di sinistra e non biasimate il legislatore che fa leggi di merda?

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Carlo aspetta, cerchiamo di non fare lo stesso errore di sempre quando si parla sui forum. NOn posso stare a scrivere intere pagine, cercate pure di capire tra le righe, perché altrimenti ci vuole un giorno intero per spiegare.

La retorica è data dal fatto che pur avendo seguito lo spirito ambientalista come dici, non si sono fatte piste ciclabili? Ieri per esempio passeggiando ai castelli - zona di Roma - molto bucolica, mi domandavo come mai gli enti locali, pur difendendo sempre l'ambiente come dici tu, da più anni, non hanno mai fatto ciclabili o percorsi cicloturistici in queste zone dove anche la geografia lo permette, bastava semplicemente farlo tra gli alberi di fianco alle strade, invece che farci stare le mignotte o permettere che si trasformassero in discariche come ho visto ieri, non trovi?

La retorica dove sta, nel fatto che si parla molto, ma si fanno pochi fatti. Si discute solo in convegni,manifestazioni, assemblee ma poi all'atto pratico non si fa un cazzo. Tu forse hai visione diversa, perché a Bologna è diverso, ma qui ti posso assicurare che si sono colorati i marciapiedi di rosso, ed han detto che hanno fatto le ciclabili, senza fare altro. Per non parlare poi della mobilità urbana, dove ci sono gli orari per trasportare la bici in metro, per non dirti sui bus che non si possono prendere proprio.

Quindi prima di partire in tromba, vieni a Roma, ci facciamo un giro in bici e ti faccio vedere. Poi magari mi dirai se vivo sui libri o fuori dal contesto. 

Ma fatemi e fammi un favore, prima di replicare, accertatevi di cosa sia la mobilità a Roma, e se non ci siete stati, non date retta alle favole dei giornali.

ok

io pero` non parlo di politica istituzionale, "di palazzo"... io non ho alcuna fiducia in quel tipo di politica. so dalla storia che qualsiasi cambiamento epocale, qualsiasi rivoluzione culturale, politica, umana, e` stata fatta fuori (e contro) il palazzo. se oggi lavoriamo 8 ore al posto che 16 e` perche e` morta un sacco di gente nelle piazze lo scorso secolo (ad esempio)

per lo stesso motivo dico che se ci sono dei cambiamenti (e io sono convinto che ci sono) e` perche c'e` della gente che si sbatte ATTIVAMENTE, DAL BASSO E NEL QUOTIDIANO per cambiare le cose. non ci facciamo caso, ma e` cosi... a volte ce le troviamo servite le piccole rivoluzioni culturali che influiscono positivamente anche nelle nostre singole vite.

la retorica e` del potere, o chiamala politica istituzionale. I FATTI da sempre sono della gente.

 

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Carlo, rispetto agli "impegni" di chi vuol cambiare, i "tempi" storici del cambiamento sono troppo lunghi a mio giudizio, e purtroppo si stanno sempre di più dilatando, ecco perché è retorica. Ciò che dici tu è stato fatto in anni in cui i tempi e gli impegni erano più fattibili, per via della poca presenza demografica, oggi invece non può essere così. Sopratutto in realtà diverse come le città italiane. Ho detto in altri topic che amo Milano, da romano è un assurdità, però è così e sai perché? Perché in questa città oramai si è saturato tutto e quindi si sta molto male a livello di mobilità, per non dire di altro. Ma come amo milano potrei dirti Bologna, Ferrara ect ect, tutte città dove ancora si vive a misura d'uomo. 

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Carlo, rispetto agli "impegni" di chi vuol cambiare, i "tempi" storici del cambiamento sono troppo lunghi a mio giudizio, e purtroppo si stanno sempre di più dilatando, ecco perché è retorica. Ciò che dici tu è stato fatto in anni in cui i tempi e gli impegni erano più fattibili, per via della poca presenza demografica, oggi invece non può essere così. Sopratutto in realtà diverse come le città italiane. Ho detto in altri topic che amo Milano, da romano è un assurdità, però è così e sai perché? Perché in questa città oramai si è saturato tutto e quindi si sta molto male a livello di mobilità, per non dire di altro. Ma come amo milano potrei dirti Bologna, Ferrara ect ect, tutte città dove ancora si vive a misura d'uomo. 

 

OT: Se reputi che a Milano si viva "homo mensura", allora state messi proprio male... :(

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Argomento succoso giustamente portato alla luce. Io invito sempre a valutare le cose in maniera obiettiva e senza farsi trascinare dalla fazione a cui si appartiene, cosa che anche qui vedo sta succedendo. Spiego.

 

1) La questione del cicloattivismo odierno di cui le ciclofficine sono un'espressione pratica ricorda un po' quella dei sindacati di sinistra (quelli "veri", quelli di una volta, non quella congrega di parassiti difensori di scaldascrivanie e privilegi vari...): nessun lavoratore di destra può negare come molti dei propri diritti di lavoratore siano stati ottenuti grazie alle battaglie dei sindacati di sinistra, a cui dovrebbe essere eternamente grato.

Allo stesso modo è indubbio che in Italia la questione del ciclismo urbano sia stato smosso da alcune aree di sinistra, un po' perchè vagamente affine ad una certa filosofia politica e non solo, e un po' perchè a destra certi temi siano sempre stati di poco interesse (qualcuno dirà "ma perchè, quali sono gli argomenti di interesse del cdx italiano oltre a via i negri e difendiamo le tv?!" ma cerchiamo di non andare OT...).

 

2) Attenzione, però, perchè dove tali temi sono nati (cioè all'estero) la cosa non ha mai avuto connotazione politica. Al di là dei Provos olandesi (che discendono dai figli dei fiori) e rari altri casi, sebbene i movimenti non siano certo nati presso aree repubblicane statunitensi vicine a lobby petrolifere per ovvi motivi, l'appartenenza politica (intesa come partitica) non ha mai caratterizzato il movimento in maniera diretta come in Italia dove poi è arrivato (Critical Mass non è di sinistra, forzando il cocnetto potremmo dire che nacque perchè dei ciclisti pretesero diritto d'accesso al ponte di San Francisco, punto). Perchè?! Per due motivi:

a) Il primo è quello che ho detto, e cioè che in Italia certi temi sono stati più di interesse di una certa parte politica e abitualmente snobbati da una certa altra parte politica.

b) un certo vizio della sinistra italiana che spesso si appropria di battaglie, movimenti e filosofie straniere e le importa cercando più o meno strumentalmente di metterle sopra un marchio. Successe anche negli anni 90, quando gli ambienti dei centri sociali si appropriarono del movimento hip-hop cercando di spacciarlo come un movimento di sinistra e dando origini all'epoca delle Posse, quando negli USA dove nacque il movimento aveva sì caratterizzazione politica (come ha detto qualcuno "politica" non è solo "partito") ma non schieramento partitico (molte frange hip-hop avevano una connotaizone di destra, per quanto destra particolare: clamoroso il caso di Eazy-E, in cui la rabbia verso i bianchi sfociò in vero e proprio odio ad un certo punto da farlo bollare dai colleghi come "nazista nero", tano che gli NWA (Niggers With Attitude) ad un certo punto litigarono e cullarono l'idea di rifondarsi col nome di NWE (Niggers Without Easy-E).

 

3) Al di là di tutto credo che molto stia nella coscienza di ognuno e nel scelgiere come vivere la questione. La cosa che a me personalmente dà fastidio è una certa ipocrisia con cui si strumentalizzano certi temi. Una volta litigai con una blogger che scrisse "la bici è di sinistra", una puttanata che non vorrei mai leggere e con cui Marinetti si rivolta nella tomba (anche senza andare così indietro nel tempo potrei star qua 2 giorni a spiegare provocatoriamente perchè la bici è più destra che di sinistra, sia perchè giocando con le parole si può dire tutto, sia perchè ci sono esempi pratici). Ma ancora più rabbia mi fanno quei politici che come documentato da qualcuno si fanno belli sulla bici in campagna elettorale per blandire un certo elettorato vicino alla loro area politica e poi (eletti o non eletti) per il resto della vita non se la cagano di pezza.

 

4) In sostanza quindi che le ciclofficine siano animate da una certa area politica in Italia non è un problema, a me frega neinte del marchio, se una cosa è buona è buona, se è negativa è negativa. Quello che certi attivisti però dovrebbero evitare è il marchio così forzato e quell'atteggiamento così sprezzante nei confronti degli "altri", e qui torniamo ai discorsi fatti per le elezioni: finchè continuerai a sputare sull'altro, come farai a convincerlo ad avvicinarsi?!...finchè insisterai nel far credere che andare in bici significa avere i dreadlocks, piercing, tatuaggi (che a proposito di strumentalizzazioni una volta eran di destra, oggi son considerati di sinistra, da morir dal ridere...) ascoltare i 99 posse, andare in giro coi pantaloni che sembra che ti sei cagato addosso, sedersi per terra col cane pulcioso, votare Democrazia Proletaria, disprezzando tutti i "diversi" bollati inequivocabilmente come fighetti, etc., quando mai riuscirai ad avvicinare alla bicicletta chi legittimamente preferisce uno stile di vita differente e fargli capire determinate cose su ciclabilità urbana, mobilità sostenibile, etc.?!...

Non facciamo l'errore di certi partiti di chiudersi nella propria torre d'avorio rifiutando e spaventando i diversi per poi piangere e lamentarsi perchè il mondo non cambia: la filosofia va veicolata, non è la figa che più si nega e più viene rincorsa...

 

5) Al di là di tutto, che è solo un discorso generale, devo dire che io nelle ciclofficine milanesi non ho mai vissuto il problema. Conoscendo la gente capisci che l'orientamento politico è quello (ma forse più anarchico" che "comunista", tanto per capirci...) ma sinceramente non ho mai sofferto il problema. Io che non amo molto determinati ambienti devo dire che non mi son mai sentito a disagio e mai nessuno mi ha dato modo di sentirmene. Non ho mai visto cartelli o manifesti partitici, ne tentativi di propaganda o strumentalizzazioni politiche, ho sempre visto solo l'applicazione pratica della filosofia descritta.

Non ho mai visto nessuno che facesse l'esame a chi entrava, nè ho visto rifiutare l'accesso a qualcuno che non appartenesse alla fauna dread&piercing, tantomeno qualcuno mi ha interrogato sulle mie simpatie politiche (e meno male, dato che non avrei avuto la risposta...). Una volta addirittura è capitato che chiacchierassimo di politica ed io spiegassi perchè per mie vicende familiari mi dico anti-fascista quanto anti-comunista, senza che nessuno si scandalizzasse di ciò o mi facesse capire di essere indesiderato.

 

In conclusione: io spero solo che tutti possano trovare ciclofficine come quelle che ho frequentato io, e mi spiace per chi non ne trovi di eguali e per chi ne gestisca di differenti, perchè è un vero peccato.

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A chi mi scrive di cambiare amici o se i miei amici hanno deciso se comprare la 500 o la mini chiedo di ragionare in modo più "provinciale" e non a quanto siete abituati a fare a milano o nella grande metropoli che sia.

Qui se usi i mezzi pubblici o peggio la bici sei considerato un diverso, qui i negozi del centro storico chiudono a favore del centro commerciale in zona industriale, i cinema e teatri storici chiudono o si reinventano discoteche perché il multisala, sempre in zona industriale, ciàipostidovestaicomodo, le patatinefritte e il tredì é figo. 

Il problema non sono i miei amici, che dopo anni di frequentazioni ho peraltro scremato accuratamente, ma l'educazione della città stessa e i mezzi per diffonderla.

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Carlo, rispetto agli "impegni" di chi vuol cambiare, i "tempi" storici del cambiamento sono troppo lunghi a mio giudizio, e purtroppo si stanno sempre di più dilatando, ecco perché è retorica. Ciò che dici tu è stato fatto in anni in cui i tempi e gli impegni erano più fattibili, per via della poca presenza demografica, oggi invece non può essere così. Sopratutto in realtà diverse come le città italiane. Ho detto in altri topic che amo Milano, da romano è un assurdità, però è così e sai perché? Perché in questa città oramai si è saturato tutto e quindi si sta molto male a livello di mobilità, per non dire di altro. Ma come amo milano potrei dirti Bologna, Ferrara ect ect, tutte città dove ancora si vive a misura d'uomo. 

 

OT: Se reputi che a Milano si viva "homo mensura", allora state messi proprio male... :(

Sì, no, infatti, questa è una presa per il culo! :-D

A parte gli scherzi, credo sia un problema di relatività....rispetto a Roma capisco che Milano sembri più verde come l'erba del vicino......allo stesso modo io una volta son caduto dalla sedia a sentire un ferrarese che si lamentava di Ferrara, per dire... :-P

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A chi mi scrive di cambiare amici o se i miei amici hanno deciso se comprare la 500 o la mini chiedo di ragionare in modo più "provinciale" e non a quanto siete abituati a fare a milano o nella grande metropoli che sia.

Qui se usi i mezzi pubblici o peggio la bici sei considerato un diverso, qui i negozi del centro storico chiudono a favore del centro commerciale in zona industriale, i cinema e teatri storici chiudono o si reinventano discoteche perché il multisala, sempre in zona industriale, ciàipostidovestaicomodo, le patatinefritte e il tredì é figo. 

Il problema non sono i miei amici, che dopo anni di frequentazioni ho peraltro scremato accuratamente, ma l'educazione della città stessa e i mezzi per diffonderla.

Perdonami, tutto giusto e capisco il problema, è che appunto quello è un modo di ragionare "provinciale". Poi il bombardamento quotidiano condiziona, ma visto che siamo cervelli pensanti l'alibi vale fino ad un certo punto... ;-)

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Argomento succoso giustamente portato alla luce. Io invito sempre a valutare le cose in maniera obiettiva e senza farsi trascinare dalla fazione a cui si appartiene, cosa che anche qui vedo sta succedendo. Spiego.

 

1) La questione del cicloattivismo odierno di cui le ciclofficine sono un'espressione pratica ricorda un po' quella dei sindacati di sinistra (quelli "veri", quelli di una volta, non quella congrega di parassiti difensori di scaldascrivanie e privilegi vari...): nessun lavoratore di destra può negare come molti dei propri diritti di lavoratore siano stati ottenuti grazie alle battaglie dei sindacati di sinistra, a cui dovrebbe essere eternamente grato.

Allo stesso modo è indubbio che in Italia la questione del ciclismo urbano sia stato smosso da alcune aree di sinistra, un po' perchè vagamente affine ad una certa filosofia politica e non solo, e un po' perchè a destra certi temi siano sempre stati di poco interesse (qualcuno dirà "ma perchè, quali sono gli argomenti di interesse del cdx italiano oltre a via i negri e difendiamo le tv?!" ma cerchiamo di non andare OT...).

 

2) Attenzione, però, perchè dove tali temi sono nati (cioè all'estero) la cosa non ha mai avuto connotazione politica. Al di là dei Provos olandesi (che discendono dai figli dei fiori) e rari altri casi, sebbene i movimenti non siano certo nati presso aree repubblicane statunitensi vicine a lobby petrolifere per ovvi motivi, l'appartenenza politica (intesa come partitica) non ha mai caratterizzato il movimento in maniera diretta come in Italia dove poi è arrivato (Critical Mass non è di sinistra, forzando il cocnetto potremmo dire che nacque perchè dei ciclisti pretesero diritto d'accesso al ponte di San Francisco, punto). Perchè?! Per due motivi:

a) Il primo è quello che ho detto, e cioè che in Italia certi temi sono stati più di interesse di una certa parte politica e abitualmente snobbati da una certa altra parte politica.

b) un certo vizio della sinistra italiana che spesso si appropria di battaglie, movimenti e filosofie straniere e le importa cercando più o meno strumentalmente di metterle sopra un marchio. Successe anche negli anni 90, quando gli ambienti dei centri sociali si appropriarono del movimento hip-hop cercando di spacciarlo come un movimento di sinistra e dando origini all'epoca delle Posse, quando negli USA dove nacque il movimento aveva sì caratterizzazione politica (come ha detto qualcuno "politica" non è solo "partito") ma non schieramento partitico (molte frange hip-hop avevano una connotaizone di destra, per quanto destra particolare: clamoroso il caso di Eazy-E, in cui la rabbia verso i bianchi sfociò in vero e proprio odio ad un certo punto da farlo bollare dai colleghi come "nazista nero", tano che gli NWA (Niggers With Attitude) ad un certo punto litigarono e cullarono l'idea di rifondarsi col nome di NWE (Niggers Without Easy-E).

 

3) Al di là di tutto credo che molto stia nella coscienza di ognuno e nel scelgiere come vivere la questione. La cosa che a me personalmente dà fastidio è una certa ipocrisia con cui si strumentalizzano certi temi. Una volta litigai con una blogger che scrisse "la bici è di sinistra", una puttanata che non vorrei mai leggere e con cui Marinetti si rivolta nella tomba (anche senza andare così indietro nel tempo potrei star qua 2 giorni a spiegare provocatoriamente perchè la bici è più destra che di sinistra, sia perchè giocando con le parole si può dire tutto, sia perchè ci sono esempi pratici). Ma ancora più rabbia mi fanno quei politici che come documentato da qualcuno si fanno belli sulla bici in campagna elettorale per blandire un certo elettorato vicino alla loro area politica e poi (eletti o non eletti) per il resto della vita non se la cagano di pezza.

 

4) In sostanza quindi che le ciclofficine siano animate da una certa area politica in Italia non è un problema, a me frega neinte del marchio, se una cosa è buona è buona, se è negativa è negativa. Quello che certi attivisti però dovrebbero evitare è il marchio così forzato e quell'atteggiamento così sprezzante nei confronti degli "altri", e qui torniamo ai discorsi fatti per le elezioni: finchè continuerai a sputare sull'altro, come farai a convincerlo ad avvicinarsi?!...finchè insisterai nel far credere che andare in bici significa avere i dreadlocks, piercing, tatuaggi (che a proposito di strumentalizzazioni una volta eran di destra, oggi son considerati di sinistra, da morir dal ridere...) ascoltare i 99 posse, andare in giro coi pantaloni che sembra che ti sei cagato addosso, sedersi per terra col cane pulcioso, votare Democrazia Proletaria, disprezzando tutti i "diversi" bollati inequivocabilmente come fighetti, etc., quando mai riuscirai ad avvicinare alla bicicletta chi legittimamente preferisce uno stile di vita differente e fargli capire determinate cose su ciclabilità urbana, mobilità sostenibile, etc.?!...

Non facciamo l'errore di certi partiti di chiudersi nella propria torre d'avorio rifiutando e spaventando i diversi per poi piangere e lamentarsi perchè il mondo non cambia: la filosofia va veicolata, non è la figa che più si nega e più viene rincorsa...

 

5) Al di là di tutto, che è solo un discorso generale, devo dire che io nelle ciclofficine milanesi non ho mai vissuto il problema. Conoscendo la gente capisci che l'orientamento politico è quello (ma forse più anarchico" che "comunista", tanto per capirci...) ma sinceramente non ho mai sofferto il problema. Io che non amo molto determinati ambienti devo dire che non mi son mai sentito a disagio e mai nessuno mi ha dato modo di sentirmene. Non ho mai visto cartelli o manifesti partitici, ne tentativi di propaganda o strumentalizzazioni politiche, ho sempre visto solo l'applicazione pratica della filosofia descritta.

Non ho mai visto nessuno che facesse l'esame a chi entrava, nè ho visto rifiutare l'accesso a qualcuno che non appartenesse alla fauna dread&piercing, tantomeno qualcuno mi ha interrogato sulle mie simpatie politiche (e meno male, dato che non avrei avuto la risposta...). Una volta addirittura è capitato che chiacchierassimo di politica ed io spiegassi perchè per mie vicende familiari mi dico anti-fascista quanto anti-comunista, senza che nessuno si scandalizzasse di ciò o mi facesse capire di essere indesiderato.

 

In conclusione: io spero solo che tutti possano trovare ciclofficine come quelle che ho frequentato io, e mi spiace per chi non ne trovi di eguali e per chi ne gestisca di differenti, perchè è un vero peccato.

 

Hai detto tutto.

 

E comunque mi vien da ridere quando sento i discorsi riguardo ai pankabbestia/dread/marcioni ed eccetera in alcuni topic e poi vivete di questo mito:

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Hai detto tutto.

 

E comunque mi vien da ridere quando sento i discorsi riguardo ai pankabbestia/dread/marcioni ed eccetera in alcuni topic e poi vivete di questo mito:

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ovviamente non riferito a Dane

 

Ah, ecco, infatti stavo per rispondere "Vivete chi?!"

A parte che i Messengers newyorkesi di cui tanti si riempiono la bocca non sono punkabbestia, in ogni caso il mio mito semmai è questo: :-D

 

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