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Sulla sicurezza dell'Eroica e altri eventi ....


alfredoc
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Concordo in pieno con Riky76...la gestione di queste gare è difficile.

Ho una palestra e so quant'è difficile convincere le persone a farsi portare il certificato medico, ci combatto tutti i giorni. E' vero purtroppo che il certificato "di sana e robusta costituzione", spesso fatto al telefono non serve a nulla, infatti io consiglio sempre un certificato medico-sportivo anche se non si ha intenzione di intraprendere attività agonistica. La differenza di costo (almeno qui a Ravenna) è di una decina di euro, ma se non altro ti fanno un elettrocardiogramma sotto sforzo, ed è già qualcosa.

Assieme ad altre 3 palestre abbiamo deciso di dotarci di defribrillatori semi-automatici, anche se la normativa vigente non prevede nessun obbligo per le nostre strutture.

L'anno prossimo fareno un'ulteriore iniziativa, quella di scontare dal prezzo dell'abbonamento il costo del certificato medico.

Non è molto ma almeno cercheremo di far caire alla persone che tenersi controllati è importante, sempre.

i defibrillatori semi-automatici in tanti paesi sono obbligatori in strutture pubbliche e anche qui stiamo iniziando ad averli trovo che hai avuto un ottima idea a metterli purtroppo nella mia palestra non ci sono

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Ma chi cade, cade per quale motivo? Perché io ne ho viste fin troppe ieri ed era la prima Eroica. E ho fatto solo 75 km.

Però tra gente che, come diceva Riky, non sapeva nemmeno starci sopra da fermo ad una bici, i soliti fenomeni che prendono l'Eroica per la tappa fondamentale del Giro e non faccio nomi, la gente distratta che tanto è una cicloturistica cosa vuoi che mi capiti, e quelli in mezzo alla strada con la bici di traverso perché gli si era spelata la manina e ad un certo punto, ero in gruppo con degli sconosciuti, in discesa a velocità sostenuta ma non da pazzi, un tipo affianco a me ha bestemmiato talmente forte (e giustamente, a questi pirla di spostarsi e tenere la destra) che mi ha fatto le meches biondo platino e mi ha anche stretto i coni dei mozzi, cosa volete che capiti?

L'organizzazione contro le teste di cazzo esiste? No.

Hai ragione al 100% e colgo l'occasione per mandare un affetuoso grazie a quel simpaticone che si è lanciato giù dalla discesa tagliandoci la strada e che ha anche alzato il dito medio dicendo "levatevi dal cazzo che devo passare"

n.b eravamo a destra e la strada in mezzo era libera

n.b. stavamo andando giu normalmente ne a fuoco ne piano

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C'ero anche io,

anche io mi bullo delle mie scelte tecniche,

ma non so se sapete che hanno lasciato crepare un uomo in mezzo a una strada perché i soccorsi erano organizzati male, o meglio non erano organizzati.

Mi spiace andare offtopic ma non ho letto un cazzo di quello che avete scritto, e onestamente son le solite cose da ciclista sborone che son stufo di sentire (e dire), ma credo che ci sia qualcosa di più importante delle nostre scelte tecniche, e sto cercando di parlarne visto che gli organizzatori minimizzano, o proprio non parlano di quello che è successo, la stampa men che meno.

Bruno Marzi è morto per via di un'ambulanza che è arrivata troppo tardi, quando 2 chilometri più in giù c'era un eliporto vuoto e deserto.

Se vi dovesse venire il dubbio che magari parlo a vanvera, la risposta è no, ero dietro di lui mentre è caduto per il malore ed ero li quando, poverino, è morto, mentre una tizia inglese e un medico italiano (che facevano l'eroica) con dei vigili del fuoco lo tenevano in vita con massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca.

L'ambulanza l'ho incrociata 45 / 50 minuti dopo che arrancava sulle sterrate.....

Se ci fosse stato un cazzo di elicottero della croce rossa attrezzato (cosa direi obbligatoria per un evento che avviene a 40 chilometri dall'ospedale più vicino, con percorso tra i boschi, porca puttana), con una iniezione di adrenalina sarebbe rinvenuto e quantomeno portato all'ospedale vivo, poi li avrebbero potuto almeno provare a salvarlo.

Invece è morto.

OK, aveva 56 anni e la probabilità per lui di avere un attacco di cuore era cinicamente più alta che per un 20enne o 30enne, ma mi fa comunque paura pensare che potrei essere io l'anno prossimo a crepare in mezzo alla ghiaia.

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C'ero anche io,

OK, aveva 56 anni e la probabilità per lui di avere un attacco di cuore era cinicamente più alta che per un 20enne o 30enne, ma mi fa comunque paura pensare che potrei essere io l'anno prossimo a crepare in mezzo alla ghiaia.

spostato io qui dove già se ne parla

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Lo scorso anno un trentacinquenne ha avuto un'attacco cardiaco a 300mt dall'arrivo della maratona di Milano, non c'è posto migliore dove farsi venire un "colpo" è stato immediatamente soccorso da un'unità mobile di rianimazione, è morto tre giorni dopo in ospedale. Un mio ex compagno di rugby è morto in campo a 42 anni dopo un'allenamento, sia il ragazzo della maratona di Milano che il mio compagno di squadra erano agonisti con regolare certificato medico ma purtroppo succede. La cosiddetta morte improvvisa da sport può capitare. Però la visita medico agonistica va fatta e va fatta ogni anno, statisticamente in America dove non esiste questo certificato i casi sono più numerosi. Un monitoraggio costante negli anni è indispensabile e proprio per la sua continuità negli anni molto utile in fase diagnostica. Il certificato ci accompagna nell'invecchiamento e fornisce un po' di dati su cui un medico scrupoloso può ragionare e sulla base dei quali richiedere eventuali ulteriori accertamenti.

Quanto ai soccorsi gestirli in una manifestazione così affollata è un grosso guaio far risalire ad un'ambulanza una strada stretta e piena di ciclisti non è proprio semplice, la polemica sui soccorsi scatta sempre ma mai nessuno fa autocritica. La sicurezza dipende prima di tutto da noi stessi, "Ho fatto la vista?", "Ho mantenuto un'atteggiamento sufficientemente prudente per le condizioni in cui mi trovavo io e gli altri?", "So bene cosa sto andando a fare?", "Ho dormito? Ho mangiato? Ho acqua e sali nella borraccia?" "Se mi trovo nella merda o trovo qualcuno nella merda ho un minimo di piano B?". Quanti si fanno queste domande? Quanti sono capaci di rinunciare sulla linea di partenza? Io ho avuto un pochino di formazione montanara nei miei trascorsi sportivi e alla fine ho capito che se non sai fermarti in qualsiasi momento per un qualsiasi dubbio è meglio che non parti nemmeno.

Certo che se sei così bravo ad attirare ciclisti a migliaia poi li dovresti anche saper gestire, un'elicottero a disposizione all'Eroica è indispensabile, costa ma se riescono a pagarlo gli organizzatori dei trail che per gli stessi soldi ti fanno correre in montagna con magari un volontario se non due per ogni partecipante, non capisco come possa essere un problema per una manifestazione ricchissima e che si corre in collina.

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due righe su quello che è successo ieri le scrivo anchio...naturalemente per quello che ho vissuto.

il mio caso banalissimo sono dei punti di sutura che avevo sull'indice e che dopo il ristoro di Radi sono esplosi costringendomi alla sosta.

da un lato non posso che encomiare l'organizzazione per come sono stato trattato. ho semplicemente fermato un vigile per chiedere se mi sapeva indicare una farmacia o se sapeva dove potessi farmi medicare, ne è nata una telefonata che lui ha fatto all'organizzazione che poi mi ha spiegato come comporatrmi...ovvero andare al bivio 135/205 stare con Duccio (che era il tipo con la macchina parcheggiata) che poi mi avrebbe riportato a Gaiole in auto.

perfettto.

pochi minuti dopo sono al bivio e trovo i ragazzi di Ciclistica che soccorrono uno di loro che, cadendo, si era tagliato in testa.

ho quindi atteso con lui l'ambulanza che è stata prontamente chiamata e che era in sosta a Radi. (circa 15 km prima)

l'ambulanza è arrivata dopo un ora secca di orologio, alla fine la cosa se risolta con qualche punto in testa all'ospedale di siena, certo che, se la situazione fosse stata un pò più seria, un ora d'attesa credo si sarebbe rilevata un pò troppa.

credo che sui percorsi lunghi, soprattutto nelle zone sterrate dove i mezzi di soccorso ci mettono inevitabilmente un sacco di tempio ad arrivare ci dovrebbero essere delle postazioni con del personale medico o per lo meno con gente che sappia prestare un primo soccorso in attesa di ambulanza ecc.

detto questo, grandissima tristezza per quello che è successo.

Eroica, bella manifestazione bucolica e caratteristica, ma i percorsti (tutti) non sono da sottovalutare MAI.

Gli strappi su sterrato se li fai in sella (o sui pedali) ti distruggono, e per le discese ci vuole esperienza, giuste traiettorie, anticipo di frenata, equilibrismo.

Ho incontrato anche io il ragazzo della squadra di ciclistica al bivio medio/lungo che aveva una ferita in testa (ma per fortuna era lucido). Ho assistito alla telefonata del personaggio (sembrava poldo con un caschetto vintage in testa) dell' organizzazione che dava indicazioni per i soccorsi. Quando l' ho sentito dire che un ciclista era caduto e aveva qualche sbucciatura al ginocchio, mi sono sentito in dovere di alzare la voce: Cazzo se gli dici che è solo un ginocchio sbucciato, i soccorsi se la prenderanno comoda, ma non lo vedi che ha la fronte spaccata?

Ecco forse in questa meravigliosa manifestazione ci sarebbe da rivedere alcuni aspetti, persone giuste (non solo come quelle ai ristori a cui va tutta la mia stima). Ripeto l' Eroica è una ciclostorica colorata e bucolica, ma poi esiste anche un' Eroica fatta di sudore, fatica e rischi per la quale l' improvvisazione può essere pericolosa.

Modificato da emabiond (visualizza cornologia modifica)
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Sono d'accordo con Dens, Bruno Marzi (non lo conoscevo ma era Triestino come me) poteva avere l'infarto anche durante una sua uscita solitaria magari su una strada poco trafficata del Carso Triestino e venir trovato da qualcuno dopo ore, è stata una fatalità, unica consolazione è che è capitato mentre faceva qualcosa che amava.

TAD

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Sono d'accordo con Dens, Bruno Marzi (non lo conoscevo ma era Triestino come me) poteva avere l'infarto anche durante una sua uscita solitaria magari su una strada poco trafficata del Carso Triestino e venir trovato da qualcuno dopo ore, è stata una fatalità, unica consolazione è che è capitato mentre faceva qualcosa che amava.

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io ormai sono d'accordo con Dens a prescindere proprio

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due righe su quello che è successo ieri le scrivo anchio...naturalemente per quello che ho vissuto.

il mio caso banalissimo sono dei punti di sutura che avevo sull'indice e che dopo il ristoro di Radi sono esplosi costringendomi alla sosta.

da un lato non posso che encomiare l'organizzazione per come sono stato trattato. ho semplicemente fermato un vigile per chiedere se mi sapeva indicare una farmacia o se sapeva dove potessi farmi medicare, ne è nata una telefonata che lui ha fatto all'organizzazione che poi mi ha spiegato come comporatrmi...ovvero andare al bivio 135/205 stare con Duccio (che era il tipo con la macchina parcheggiata) che poi mi avrebbe riportato a Gaiole in auto.

perfettto.

pochi minuti dopo sono al bivio e trovo i ragazzi di Ciclistica che soccorrono uno di loro che, cadendo, si era tagliato in testa.

ho quindi atteso con lui l'ambulanza che è stata prontamente chiamata e che era in sosta a Radi. (circa 15 km prima)

l'ambulanza è arrivata dopo un ora secca di orologio, alla fine la cosa se risolta con qualche punto in testa all'ospedale di siena, certo che, se la situazione fosse stata un pò più seria, un ora d'attesa credo si sarebbe rilevata un pò troppa.

credo che sui percorsi lunghi, soprattutto nelle zone sterrate dove i mezzi di soccorso ci mettono inevitabilmente un sacco di tempio ad arrivare ci dovrebbero essere delle postazioni con del personale medico o per lo meno con gente che sappia prestare un primo soccorso in attesa di ambulanza ecc.

detto questo, grandissima tristezza per quello che è successo.

Eroica, bella manifestazione bucolica e caratteristica, ma i percorsti (tutti) non sono da sottovalutare MAI.

Gli strappi su sterrato se li fai in sella (o sui pedali) ti distruggono, e per le discese ci vuole esperienza, giuste traiettorie, anticipo di frenata, equilibrismo.

Ho incontrato anche io il ragazzo della squadra di ciclistica al bivio medio/lungo che aveva una ferita in testa (ma per fortuna era lucido). Ho assistito alla telefonata del personaggio (sembrava poldo con un caschetto vintage in testa) dell' organizzazione che dava indicazioni per i soccorsi. Quando l' ho sentito dire che un ciclista era caduto e aveva qualche sbucciatura al ginocchio, mi sono sentito in dovere di alzare la voce: Cazzo se gli dici che è solo un ginocchio sbucciato, i soccorso se la prenderanno comoda, ma non lo vedi che ha la fronte spaccata?

Ecco forse in questa meravigliosa manifestazione ci sarebbe da rivedere alcuni aspetti, persone giuste (non solo come quelle ai ristori a cui va tutta la mia stima). Ripeto l' Eroica è una ciclostorica colorata e bucolica, ma poi esiste anche un' Eroica fatta di sudore, fatica e rischi per la quale l' improvvisazione può essere pericolosa.

Il problema è che li molti sottovalutano tante cose e altri ancora pensano di essere più esperti (o furbi) degli altri e allora osano forse troppo.

Per di più non è competitiva, quindi se vuoi fare il coglione (è ovvio che non mi riferisco a te) e mettere in pericolo la tua sicurezza e quella di altri, vai a fare gare vere.

Perché l'infarto non lo puoi prevedere e prevenire ma se vai a bomba giù da quelle strade e in curva scivoli è solo colpa tua.

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La gente muore, é normale..non so come sia l'organizzazione dell'eroica, ma non credo che siano i 5 minuti in più o in meno, tant'é che c'era un medico che cercava di rianimarlo! É che pensiamo (anch'io compreso fino ad un anno fá) che basti una semplice visita medica anche agonistica.. Spiace per il signore deceduto, ma dai 12 ai 60 anni, prendete come monito quello che é successo e fate controlli specifici sullo stato del vostro cuore e delle vostre coronarie!! Io faccio parte di una onlus che lotta contro la trombosi venosa (aka infarti, ictus &co.).. Ho imparato sulla pelle che è inutile prendersela con gli altri, con i soccorsi o compagnia bella..si tende a sopravvalutarsi e a sottovalutare i rischi!! Fa bala l'oeucc!!

Vi dò anche l'indirizzo della Onlus coi magari date un'occhiata!! http://www.trombosi.org/it/hp_it.html

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Il concetto di NON COMPETITIVA bisognerebbe spiegarlo a tanti che ieri si sentivano grandi del ciclismo in fuga per la vittoria

In una grande città del nord italia li chiamano babbi di merda o di minchia.

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Il concetto di NON COMPETITIVA bisognerebbe spiegarlo a tanti che ieri si sentivano grandi del ciclismo in fuga per la vittoria

Il concetto di NON COMPETITIVA applicato a una manifestazione dove partecipano migliaia di persone va facilmente a farsi benedire, anzi va sempre a farsi benedire.

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