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Refused


Tommy the Pariah
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Finalmente sono riuscito a vederli porca mignotta, nonostante siano uno dei miei gruppi preferiti e "the shape of punk to come" forse è il mio cd più ascotlato, non ero mai riuscito a vederli live per una serie di sfortunati eventi negli anni 90'.me li ero persi al covo con i millencolin, al vecchio estragon con i 108.

Li avevo saltati a giugno di quest'anno, dopo la re-union per svariati motivi, un festival è un accozzaglia, non c'è l'atmosfera, non era un concerto "per loro",oltretutto era infrasettimanale e costava come un concerto degli U2.

Ieri sera all'estragon la performance è stata spettacolare, qualità pressochè "CD-perfect" e riuscire a fare quello che fanno loro a quel livello è quasi impensabile.

La carica c'è tutta, è ancora li, il loro essersi sciolti e non aver cacciato fuori album pieni di filler li ha praticamente elevati a livello di quasi-divinità come seguito.

Anche se il locale era bello pieno e carico, la scena è cambiata, le faccie sono diverse , più pulite, più giovani e sicuramente più tranquille,gli straight edge, i brutal, il mosh/il pogo cricolare, i tough guys, i fattorini che erano li per caso, gli emo, gli abbestia, i rude boys, i poser, gli skater sono ormai solo un piccolo pezzo del pubblico attuale dei refused.

nonostante tutto sia cambiato e siamo passati attraverso 3 decenni dal loro ultimo album è stata una figata vedere come una band che ha fatto di tutto per mantere intatto lo spirito senza sputtanarsi ha raccolto i frutti con l'ultimo tour, the shape of punk to come era qualcosa di troppo geniale all'epoca e tutt'ora è qualcosa di magistrale ad ancora inarrivabile...

Hanno pure regalato un rolling and scratiching dei daft punk durante il pezzo jazz a metà di "deadly rythm", concerto magistrale!

Unico rimpianto di non averli visti quando gli ingressi costavano massimo 10 mila lire e la puzza, le botte e i locali grezzi e sporchi erano la regola e non l'eccezione

220px-TheShapeOfPunkToCome.jpeg

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capra dei gazebo penguins ha scritto un pezzo su bastonate.. non so dire nulla del concerto, non c'ero, ma sul resto condivido al 100%.. :)

http://bastonate.wordpress.com/2012/10/09/il-listone-del-martedi-cinque-cose-sul-concerto-dei-refused-domenica-sera/

poi ci sarebbe da chiedersi come mai le band nuove non suonino più musica così aggressiva o dirompente rispetto allo status quo della musica "indie", ma andiamo in un discorso lungo e complicato. (peraltro in italia di gente che suona roba pesante o aggressiva ma contemporaneamente intelligente ce n'è a pacchi, semplicemente non "esce" manco sui blog dei nerd.. mah)

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capra dei gazebo penguins ha scritto un pezzo su bastonate.. non so dire nulla del concerto, non c'ero, ma sul resto condivido al 100%.. :)

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poi ci sarebbe da chiedersi come mai le band nuove non suonino più musica così aggressiva o dirompente rispetto allo status quo della musica "indie", ma andiamo in un discorso lungo e complicato. (peraltro in italia di gente che suona roba pesante o aggressiva ma contemporaneamente intelligente ce n'è a pacchi, semplicemente non "esce" manco sui blog dei nerd.. mah)

Grazie Apessio per le impressioni che devo dire condivido quasi al 100% ;)

per il quesito generale sulle nuove band che effetivamente meriterebbe un corso universitario... c'è da dire che l'HC un tempo era un movimento, enorme, ma comunque un movimento, con le sue regole, le sue contrapposizioni interne, la sua filosofia condivisa, con i suoi innovatori e i suoi tradizionalisti ma soprattutto con una fortissima contrapposizione con tutte le altre culture ufficiali, ora è diversa, è iniziata con myspace poi col web 2.0 è aumentata esponenzialmente, si sono formate 8000 sottoculture che non comunicano tra loro,che sono timidamente appoggiate o non osteggiate da quelle ufficiali, che all'apparenza sono tutte uguali (esteticamente parlando) ma tutto si ferma li, ci sono più band/blog/fanzine/gruppi/crew che mai ma questo porta ad una fortissima dispersione di energie che non fa fare il salto "di qualità" al tutto, la gente incazzata ,come dici tu, c'è ancora ma bisogna sfogliare troppo materiale e la band incazzata nel frattempo "ci ha già dato su" ;)

C'è troppo da sfogliare e scremare, un tempo chi era incazzato per condividere doveva fare i km oggi e tutto più facile quindi non viene fuori "la differenza" di chi è li come personaggio e di chi è li come stile di vita, non c'è selezione, quindi il genere "indie" è un minestrone di roba che amalgama tantissime idee individuali che hanno poco in comune, tipo il pd con all'interno rutelli e paola concia :D.

potrei andare avanti per ore, la chiudo qui però dato che non ho nemmeno usato la parola "hipster" quindi mi ritengo soddisfatto :D

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ma sai, non mi riferisco solo all'HC, da cui comunque i refused partivano ma che superavano a destra senza la freccia.. mi riferisco in generale alla musica che possiamo percepire come "alternativa". mi pare che le band oggi mettano molto più impegno a curare la propria pagina facebook o il lancio del loro demo che non la musica, mi sembra che nessuno abbia il coraggio e l'incoscienza di pisciare fuori dal sentiero, di provare a fare quello che gli salta in testa fregandosene dei blog più o meno autorevoli e di quello che dicono

tecnicamente sono tutti più preparati forse, anche più "acculturati" e sicuramente in media hanno tutti attrezzatura più figa. un demo "qualunque" oggi suona meglio di alcuni dischi "pro" di 20 anni fa. eppure.. eppure tutte le band suonano più o meno uguali, indipendentemente dal genere che fanno. ci sono strutture e idee musicali di moda, e quelle attraversano tutti i generi e si impongono per sei mesi in cui dall'elettronica al black metal tutto ha lo stesso sapore, poi si passa alla moda successiva. non faccio un discorso passatista, ascolto un sacco di musica uscita negli ultimi 10 anni (wilco, national, iron & wine, bon iver, mastodon, black keys, etc etc) ma se devo pensare ad un disco che m'ha fatto urlare "wow, questo suona davvero fottesega e pieno di personalità" faccio fatica a trovarne uno.

poi fortunatamente ci sono tante belle realtà locali che suonano così, quello che non capisco è il meccanismo perverso per cui anche sui canali non mainstream ci finisca quasi solo la plasticaccia e la papoccia modaiola insapore.

più passa il tempo e più sono convinto che la salvezza sia quella di tornare ai vecchi usi e costumi, ripiegare sulle "scene" locali, andare ai concerti delle band, sentirli, conoscerli e goderseli. a cuneo negli ultimi 5-6 anni son usciti dischi che spaccano i culi al 90% della roba recensita da pitchfork o ondarock ed è stata una goduria. :)

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comunque, a proposito di refused, mi sta venendo la fotta di coverizzare summerholiday vs. punkroutine, se mai riusciremo a ricominciare a suonare con la banda.. :D

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ah! aggiungo una cosa.. è come se ci fosse molto più senso della vergogna, son tutti molto attenti a come appaiono, a non fare la mossa sbagliata.. sia in piccolo che in grande.. ora magari mi sbaglio, ma vedere da letterman delle performance a tratti imbarazzanti come quelle di sonic youth (

) o at the drive in (http://youtu.be/2lGRpIleX9s) oggi mi pare impossibile..

non so se manchi una certa qual naivitè, o decisamente l'angst, so solo che pure le band delle superiori sembrano appena uscite dallo studio di un consulente di immagine.. mah.

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ma sai, non mi riferisco solo all'HC, da cui comunque i refused partivano ma che superavano a destra senza la freccia.. mi riferisco in generale alla musica che possiamo percepire come "alternativa". mi pare che le band oggi mettano molto più impegno a curare la propria pagina facebook o il lancio del loro demo che non la musica, mi sembra che nessuno abbia il coraggio e l'incoscienza di pisciare fuori dal sentiero, di provare a fare quello che gli salta in testa fregandosene dei blog più o meno autorevoli e di quello che dicono

tecnicamente sono tutti più preparati forse, anche più "acculturati" e sicuramente in media hanno tutti attrezzatura più figa. un demo "qualunque" oggi suona meglio di alcuni dischi "pro" di 20 anni fa. eppure.. eppure tutte le band suonano più o meno uguali, indipendentemente dal genere che fanno. ci sono strutture e idee musicali di moda, e quelle attraversano tutti i generi e si impongono per sei mesi in cui dall'elettronica al black metal tutto ha lo stesso sapore, poi si passa alla moda successiva. non faccio un discorso passatista, ascolto un sacco di musica uscita negli ultimi 10 anni (wilco, national, iron & wine, bon iver, mastodon, black keys, etc etc) ma se devo pensare ad un disco che m'ha fatto urlare "wow, questo suona davvero fottesega e pieno di personalità" faccio fatica a trovarne uno.

poi fortunatamente ci sono tante belle realtà locali che suonano così, quello che non capisco è il meccanismo perverso per cui anche sui canali non mainstream ci finisca quasi solo la plasticaccia e la papoccia modaiola insapore.

più passa il tempo e più sono convinto che la salvezza sia quella di tornare ai vecchi usi e costumi, ripiegare sulle "scene" locali, andare ai concerti delle band, sentirli, conoscerli e goderseli. a cuneo negli ultimi 5-6 anni son usciti dischi che spaccano i culi al 90% della roba recensita da pitchfork o ondarock ed è stata una goduria. :)

Questo è la parte del discorso che non ho affrontato prima ma che praticamente hai fatto tu ;) e ovviamente faccio "mia"...

oggi si è perso il gusto di fare la cose per il farle, lo si fa spesso per fare vedere "che si fanno" e questo vale per la musica, ma anche per cose stupide come un'impennata in motorino o uno scherzo in classe, tutti si costruiscono una "persona" online e la recitano e lo stesso vale nel grosso della musica, dei film, foto etc etc.

Il discorso HC era per parlare di una contro cultura gigante che è stato uno degli ultimi gruppi a livello globale a durare più di una "stagione", basti guardare la cultura emo (quella ridicola) era più legata al farsi degli autoscatti e a tingersi i capelli e a myspace stesso che a qualcos'altro e morto myspace *puff* morta la cultura ehehehe.

comunque la gente ora è più impegnata a vestire le magliette dei youth of today che a provare ad essere i nuovi "youth of today", si impegnano ad avere l'amico designer per la copertina, l'amico fotografo per le foto di fb/blog/sito interno cd ma si scordano del resto, la musica ed inizia una escalation di "stilosità" rispetto alla sostanza, è come nel mondo hip-hop fai solo canzoni su quanto "spacchi" (dogo docet) e non canzoni che "spaccano" quindi tutto si avvita su se stesso..

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tecnicamente sono tutti più preparati forse, anche più "acculturati" e sicuramente in media hanno tutti attrezzatura più figa. un demo "qualunque" oggi suona meglio di alcuni dischi "pro" di 20 anni fa. eppure.. eppure tutte le band suonano più o meno uguali, indipendentemente dal genere che fanno. ci sono strutture e idee musicali di moda, e quelle attraversano tutti i generi e si impongono per sei mesi in cui dall'elettronica al black metal tutto ha lo stesso sapore, poi si passa alla moda successiva. non faccio un discorso passatista, ascolto un sacco di musica uscita negli ultimi 10 anni (wilco, national, iron & wine, bon iver, mastodon, black keys, etc etc) ma se devo pensare ad un disco che m'ha fatto urlare "wow, questo suona davvero fottesega e pieno di personalità" faccio fatica a trovarne uno.

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più passa il tempo e più sono convinto che la salvezza sia quella di tornare ai vecchi usi e costumi, ripiegare sulle "scene" locali, andare ai concerti delle band, sentirli, conoscerli e goderseli. a cuneo negli ultimi 5-6 anni son usciti dischi che spaccano i culi al 90% della roba recensita da pitchfork o ondarock ed è stata una goduria. :)

d'accordo senza nessun dubbio

non vorrei passare per primitivista, ma la tecnologia si sta rivelando un boomerang. ottenere suoni fighi è molto più facile di 20 anni fa (quando ti dovevi equalizzare un valvestate o far suonare insieme strumenti digitali e non). Ora si registra tutto ad ogni prova e i demo ti vengono fuori col copiaincolla, invece che dover suonare un pezzo senza sbavature dall'inizio alla fine.

la tecnologia è super quando ti aiuta, non quando la usi per saltare i fondamentali, e secondo la mia merdosa opinione da exragazzoconunabandaltempodelgrungre i fondamentali in questo caso sono sudore e rumore, saper schermare una chitarra, non far fischiare il microfono, cucirti da solo i cuscini per la batteria, fare ore di esercizi, spostare amplificatori valvolari da oltre 25 chili, trasportare tutti (proprio tutti) gli strumenti e il batterista ancora senza patente nella Panda 750 del nonno.

Certo ci sono ancora centinaia di ragazzi che suonano cosi, ma da quando anche i DJ "suonano" è iniziato il declino di cui credo stiate parlando

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comunque la gente ora è più impegnata a vestire le magliette dei youth of today che a provare ad essere i nuovi "youth of today", si impegnano ad avere l'amico designer per la copertina, l'amico fotografo per le foto di fb/blog/sito interno cd ma si scordano del resto, la musica ed inizia una escalation di "stilosità" rispetto alla sostanza, è come nel mondo hip-hop fai solo canzoni su quanto "spacchi" (dogo docet) e non canzoni che "spaccano" quindi tutto si avvita su se stesso..

ecco, questa è una cosa tremenda, sinceramente. è giusto curare ogni aspetto del prodotto, specie se fai un'uscita fisica, magari un vinile, che la gente poi sgancia soldi per comprare.. ma prima di tutto c'è la musica. se un piatto di pasta fa cacare è inutile che lo presenti benissimo, fa cacare e basta. il problema è che di energie e di creatività ne abbiamo una dose limitata, se una band concentra tutte le proprie energie sul video, sulla promozione e sui social network, di energie per suonare ne restano poche, cazzo. e poi non basta "imitare" per essere, non basta essere in grado di suonare tutto perfettamente e avere la stessa attrezzatura dei tuoi idoli per esser come loro.. sui forum di musica è tutto un fiorire di "qualcuno sa che pickup usa salcazzo jameson?", come se fosse il pickup la cosa che conta. prova a fare un live che spacchi i culi con un ampli marcio, una chitarra e due pedali scassati e poi vediamo il resto.

quando mi capita di suonare in giro vedo ragazzi di 18-19 anni che arrivano con 2 ampli, 4 chitarre e 5000 euro di synth e poi suonano più mosci di un tastierista di piano bar con le basi midi, tutti attenti a non sbagliare manco una nota e a non pestare un phaser invece dell'altro.. mah

d'accordo senza nessun dubbio

non vorrei passare per primitivista, ma la tecnologia si sta rivelando un boomerang. ottenere suoni fighi è molto più facile di 20 anni fa (quando ti dovevi equalizzare un valvestate o far suonare insieme strumenti digitali e non). Ora si registra tutto ad ogni prova e i demo ti vengono fuori col copiaincolla, invece che dover suonare un pezzo senza sbavature dall'inizio alla fine.

la tecnologia è super quando ti aiuta, non quando la usi per saltare i fondamentali, e secondo la mia merdosa opinione da exragazzoconunabandaltempodelgrungre i fondamentali in questo caso sono sudore e rumore, saper schermare una chitarra, non far fischiare il microfono, cucirti da solo i cuscini per la batteria, fare ore di esercizi, spostare amplificatori valvolari da oltre 25 chili, trasportare tutti (proprio tutti) gli strumenti e il batterista ancora senza patente nella Panda 750 del nonno.

Certo ci sono ancora centinaia di ragazzi che suonano cosi, ma da quando anche i DJ "suonano" è iniziato il declino di cui credo stiate parlando

dirò di più, aver a disposizione 5000 plugin e virtual instrument alla fine dei conti la creatività la ammazza, perché passi tutto il tuo tempo a scegliere il suonino e a mixare il basso invece che a scrivere canzoni.

non è un caso che alla fine 40enni come i refused facciano ancora live che spaccano il culo alla maggior parte delle band giovani, perché arrivano da ore in sala prove e da centinaia di concerti in postacci dove te lo sogni il fonico di palco, è gente che suonava per la FOTTA MORTALE di suonare, non per postare la foto del concerto il giorno dopo su facebook. vaffanculo. :D

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