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Bike messengers: un punto di vista.


Capiero
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una riflessione, sull'uso della bicicletta.

La bici è un mezzo, non è il fine.

;-)

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L'odio profondo per questo proto (e pseudo) intellettual-comunismo 2.0 mi ottunde la mente e quindi non rieso a spiegare bene per il momento le ragioni per cui non sono d'accordo soprattutto con l'idea che sta dietro a questo articolo. Comunque, non sono d'accordo. Come minimo lo trovo infinitamente riduttivo e semplicistico.

Comunque sia, ben vengano anche articoli come questo, che non ci fanno abbassare la guardia della critica. E ben venga che l'hai postato.

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io la bici la uso come mezzo di trasporto.. per andare al lavoro.. per andare a far scampagnate e per fare sport... il resto non mi tange... con la bici c'e' meno stress a spostarsi nella citta' rispetto all'auto.... la uso , se non ho cose troppo ingombranti da portarmi appresso, sia con il sole che con la pioggerellina... tutto il resto... e' noia..

Modificato da ecalzo (visualizza cornologia modifica)
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L'odio profondo per questo proto (e pseudo) intellettual-comunismo 2.0 mi ottunde la mente e quindi non rieso a spiegare bene per il momento le ragioni per cui non sono d'accordo soprattutto con l'idea che sta dietro a questo articolo. Comunque, non sono d'accordo. Come minimo lo trovo infinitamente riduttivo e semplicistico.

Comunque sia, ben vengano anche articoli come questo, che non ci fanno abbassare la guardia della critica. E ben venga che l'hai postato.

Grazie per la risposta.

Ben vengano punti di vista diversi.

Lungi da me fare dell'apologia, io qui propongo notizie che mi interessano, che mi fanno riflettere.

Non potendo evidentemente pedalare, nel web, l'uso della bici può 'portarci' in qualche luogo interessante.

Non si legga nessuna accusa verso i messengers, ed al lavoro che svolgono.

Sono molto più io al servizio del sistema rispetto ad un bike maeesenger.

Guardando oltre il proprio naso, non sarebbe male aspirare ad un sistema dove continuare a svolgere il proprio mestiere senza gerarchie, senza auto, o come più ci pare e piace.

Modificato da Capiero (visualizza cornologia modifica)
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converrete cmq che lo spunto, ancorchè provocatorio, è interessante..

spulcerò per bene il blog per farmi un idea più organica...

@ capiero: piero, tu lo conosci questo viareggino?

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Premessa fondamentale: non sono un servo del potente, non sono contento della situazione politico-economica che stiamo attraversando, non sono un conservatore capitalista sfruttatore del ceto proletario e sottoproletario.

Detto questo trovo questo articolo superficiale, potremmo dire anche "finto intellettuale" e soprattutto molto ideologico. Mi sembra che il messaggio sotteso sia pressapoco questo:

Poichè il bike messenger - che lavora spinto dai più puri ideali - è servo del padrone imprenditore, egli è cattivo ed è una pedina del sistema camuffata di un finto ecologismo e amore per le due ruote. Bike messenger = USA = Brutta cosa.

Non dico altro.

Non sono d'accordo con questa visione del mondo, ognuno la pensa come vuole e per fortuna tutti possono dire quello che ritengono giusto. Sta alle persone di buon senso raccogliere, valutare e far proprie le opinioni altrui.

P.S. L'idea di fondo che, quasi per sbaglio ho colto solo ora comunque non è male. Con la moda delle Fisse c'è gente più concentrata sulla bici in se e per se, sull'idea di bici, che sul fatto che hanno davanti un mezzo di locomozione. Con questo sono pienamente d'accordo.

Mi sento anche di dire che l'ultimo paragrafo regala veramente emozioni. Più che una critica al sistema economico-produttivo mondiale mi sembra un'accozzaglia di parole senza senso, una su tutte "Pil negativo"... Maronn!

Modificato da Eddano (visualizza cornologia modifica)
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anacronistico e fuori dal mondo dal punto di vista socio-economico e semplicistico dal punto di vista culturale, come la maggior parte delle argomentazioni che ad oggi, purtroppo, provengono da questa area (a)politica, ormai troppo pigra intellettualmente e troppo chiusa per poter efficacemente dire qualcosa di nuovo e di diverso.. e personalmente mi spiace davvero tanto.

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Mai lette così tante cazzate tutte insieme, ed in più senza conoscere minimamente l'argomento.

Un coacervo di luoghi comuni e notizie da bar di periferia!!!

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Mai lette così tante cazzate tutte insieme, ed in più senza conoscere minimamente l'argomento.

Un coacervo di luoghi comuni e notizie da bar di periferia!!!

in effetti...

però i consigli per l'eroica leggeteveli che son sensati, a proposito ce stai te?

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Oggi parliamo di una delle corporazioni più strutturate e rispettate del Sistema, ma non fu da sempre così.

C'era un tempo in cui i bike messenger erano considerati borderline, downstream, underdogs.

Era uno stile di vita più che un mestiere, un credo più che un vero e proprio lavoro: vivevano all'ombra del Sistema, ai margini.

Erano la linfa vitale delle comunicazioni urbane, eppure nessuno ci faceva caso: al più, erano un problema lungo una strada, due ruote sottili nel traffico cittadino.

Ma venne il giorno in cui, uno per uno, i bike messenger si misero d'accordo: pacchetti e missive consegnati agli indirizzi sbagliati, se non addirittura gettati dietro l'angolo appena consegnati.

Il Caos.

ludditas.jpg

E da quel giorno, il Sistema si accorse di loro, e capì.

E nulla fu più uguale a prima, da allora.

(no comment per il "pezzo", e giusto per farci due risate, anzi, due sorrisi ;)

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converrete cmq che lo spunto, ancorchè provocatorio, è interessante..

spulcerò per bene il blog per farmi un idea più organica...

@ capiero: piero, tu lo conosci questo viareggino?

No, non lo conosco. Ho scoperto ieri dell'esistenza, tra le righe del blog di Aldone.

;-)

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