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Restauri, coerenza e gruppi


Tomaradze
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Uao, non aspettavo cosí tante risposte.

E non siete fuori discussione con le domande sulle componentistiche delle bici da pista, visto che la discussione parte da un problema personale ma l'intenzione era allargare il piú possibile.

Allora, escludo il restauro come da catalogo, ammesso che riesca a trovarlo. L'idea era appunto prendere le componenti che piú mi piacciono comprese nell'arco del fine '70 ~ primi '80 e godermela.

Il fattore è complicato dal fatto che la bici in questione è un'Alan (toh, che strano) ciclocross, ma una delle prime, tanto che i cavi del cambio passano ancora sul tubo obliquo come le corsa. Stando a quello che ho visto molti avevano una rapportatura tipo strada, ma altri una singola. Io sono innamorato delle guarniture francesi, soprattutto le compatte ante litteram, dite che faccio una cazzata a montarle? Intendo Stronglight anni primi '80 o Nervar. La bici è predisposta per il doppio cambio perché ha i passacavi per cambi a fine manubrio da entrambi i lati del tubo obliquo. Inoltre non ha decal, probabilmente era un muletto di qualche corridore.

Non credo che la userò per gare, né tantomeno farò in tempo a montarla per l'eroica, però vorrei usarlo per quel tipo di ciclismo "selvatico" che faccio di solito, con poco riguardo per il fondo stradale, ma sempre con bici corsaiole.

Grazie Maurando (ehi, da un post tuo mi ricordo che ci siamo conosciuti a un'edizione della milano-torino!), proverò a contattarlo.

Campagnolo (che personalmente venero) per ciclocross produceva guarniture singole. Allego le scansioni delle pagine dedicate del catalogo 1974, in cui appare anche il cambio Rally a gabbia bilanciere lunga per cambiate su pignoni grandi

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io ti dico, la coerenza la si vuole se si deve fare una bici da appendere e farsi pipponi giganti. ma se si va oltre a comprare pezzi dello stesso gruppo, spendendo anche tanto, per farsi il gioiellino, vuol dire che non è mai andato oltre a quello. (eccezione pherrillo, che è solo maniaco, ma d'altra parte lo capisco molto bene) basta andare in qualunque velodromo. ogni bici li è un minestrone micidiale. ma erano fatte per le esigenze del padrone..ho visto colnago anni 70 con su il c-record, mozzi miche FL, e piega cinelli 19, ho visto fondriest 90's con su il record pista 151 per dire...io ritengo che la coerenza sia questa... FARE LA BICI COME LA SI USAVA, NON COME USCIVA DAL CATALOGO...forse spendendo anche meno, ed avendo prestazioni a volte migliori.

stesso discorso con la strada... nelle corse, era difficile trovare un gruppo completo, si trovava omas, galli, ecc...

poi oh, io parlo per quel che ho visto!

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confermo, nei velodromi c'erano/ci sono bici montate con i gruppi che passava il convento (federazione), quindi super record su telai anni 90

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....un altro esempio....cinelli pista, anni 60, riverniciato rosso ferrari con adesivi colnago, shamal pista con mozzi miche f.l, piega strada...

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....un altro esempio....cinelli pista, anni 60, riverniciato rosso ferrari con adesivi colnago, shamal pista con mozzi miche f.l, piega strada...

quest'esempio è già più insolito (per fortuna), come mai tale scempio?

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io te la butto sul filosofico:

in agosto ho avuto la fortuna di conoscere Luciano Berruti, che non devo certo spiegarti chi sia. Ad una mia domanda sostanzialmente vicina alla tua mi rispose così:

"non farti troppe pippe, ho visto di tutto, la gente correva con quello che trovava sia come telaio che come componenti, ho visto telai nuovi uscire con componenti superati dalle botteghe artigiane e viceversa telai vecchiotti via via aggiornati per poter correre. questa ad esempio (e mi mostra una dei con il cambio 2 leve...) le ruote sue non le ha mai avute perchè quelle che vedi furono prestate per correre da un compagno di squadra, e di consegenza anche io ho deciso di tenerla così"

;)

Quoto Riky,

Da questo punto di vista dovremmo imparare dal mondo delle corse, si corre con quello che c'è, l'importante è che la bici vada bene.

Il resto sono solo minchiate (scusa il termine ma rende).

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....un altro esempio....cinelli pista, anni 60, riverniciato rosso ferrari con adesivi colnago, shamal pista con mozzi miche f.l, piega strada...

O il SC Strada della ragazzina riverniciato e montato a random che vedemmo qua a Treviso

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....un altro esempio....cinelli pista, anni 60, riverniciato rosso ferrari con adesivi colnago, shamal pista con mozzi miche f.l, piega strada...

O il SC Strada della ragazzina riverniciato e montato a random che vedemmo qua a Treviso

Era Juno?

DSC06721.JPG

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  • 10 months later...

io te la butto sul filosofico:

in agosto ho avuto la fortuna di conoscere Luciano Berruti, che non devo certo spiegarti chi sia. Ad una mia domanda sostanzialmente vicina alla tua mi rispose così:

"non farti troppe pippe, ho visto di tutto, la gente correva con quello che trovava sia come telaio che come componenti, ho visto telai nuovi uscire con componenti superati dalle botteghe artigiane e viceversa telai vecchiotti via via aggiornati per poter correre. questa ad esempio (e mi mostra una dei con il cambio 2 leve...) le ruote sue non le ha mai avute perchè quelle che vedi furono prestate per correre da un compagno di squadra, e di consegenza anche io ho deciso di tenerla così"

;)

 

Grazie Mod, so che la discussione è vecchia, ma era quello che dovevo sentire prima di avere grilli per la testa...

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Io mi sono comportato diversamente:

recentemente ho comprato un telaio Guerciotti degli anni 70' (1975) saldato dal Lino Tempesta.

E' stato amore subito, io cercavo un telaio con le mie misure, magari verde, e ho la passione per il marchio Guerciotti (non chiedetemi perchè, non lo so neanch' io).

Quindi visto, innamorato (neanche trattato sul prezzo) preso. Ma come farlo rivivere a dovere?

Visto che era stato riverniciato preso le decal, poi passato da un'esperto che oltre che ad avermi fatto un pippozzo storico mi ha confermato (vedendo le saldature e le congiunzioni) che si trattava effettivamente di un Tempesta e non di uno Stucchi (altro saldatore di P.Guerciotti).

Ho preso tempo per pensare, le opzioni erano/sono cinque:

- cambio nel mozzo (troppo peso per questo gioiellino)

- fissa (ne ho già uno e poi voglio un pista puro)

- eroica tutto record (bella da vedersi ma non mi entusiasma l'idea)

- nuovo classico con record 10V o 11V (mi affascina tantissimo l'idea ma poi finirei per utilizzarlo poco)

- single speed con la possibilità di cambiarci la ruota per partecipare alle gare in fissa lunghe (decisione finale ma non vincolante che però mi permette di utilizzarla in città e così pedalare con questo telaietto che nudo pesa 1400 gr.)

non so se tra qualche mese cambio idea e lo rimonto diversamente ma questo è il bello di questa branca del cilismo dove smonti e rimonti la tua bici secondo le tue necessità del momento, è un modo sicuramente coinvolgente per conoscere e apprezzare la bicicletta

Aloha

 

...che bello autoquotarsi!!!!

 

alla fine l'ho montata eroica, trovato un bel gruppo (grazie @alvuz ) create le ruote da pezzi nos ho seguito come filo conduttore quello che aveva scritto @riky76, devo dire la verità che ho utilizzato questo concetto per crearmi anche la mia bici da rando, alla fine sono io che la utilizzo e credo sono sicuro che godo di più a farmi un bel giro che sentire il commento estasiato di qualche "improvvisato" esperto da bar. 

 

aloha

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