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Skiddare?


Maledetto
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Cito un post trovato sul blog di un appassionato di bici fisse, nick Seppi4

Non si tratta solamente di frenare, per quello è sufficiente opporre una certa resistenza al pedale che sale posteriormente, cercando di non farsi sbalzare fuori sella. Io parlo proprio di skiddare, bloccare la ruota posteriore ed effettuare in “planata” qualche metro.

Certo chi è in gamba e su di una pavimentazione adeguata può farlo per metri, nel mio caso si tratta di brevi tratti. In verità devo dirlo, i tratti sono molto ridotti sull’asfalto della mia zona, che non è proprio il massimo, direi infatti che è piuttosto “grutuluto” o quantomeno a pasta grossolana.

Devo così ricorrere a stratagemmi, tra cui: scegliere una bella discesa con una buona pendenza, oppure bagnare la gomma, o sperare in uno strato di foglie, oppure ancora sfruttare la sabbiolina o il limo del Po.

Quale che sia il metodo impiegato, i risultati si vedono ed in effetti è permesso anche a me effettuare qualche metro in totale assenza di aderenza posteriore. No non sono stato sincero: per fortuna l’aderenza rimane, e pure l’attrito che ne consegue purtroppo, tanto da grattugiare il preziosissimo copertone Vittoria Rubino Pro.

Ed ecco spiegato l’uso intenso di stratagemmi per aumentare in qualche modo la scivolata risparmiando qualcosa di copertoni.

E’ importante mettere il peso in avanti, spostando il baricentro e alleggerendo la gomma posteriore, ma fino a quando non ho preso dimestichezza col mezzo, mi riusciva difficile, in discesa, buttare tutto il peso in avanti, appoggiando il basso ventre e altro sul manubrio.

Sei in discesa, l’istinto ti consiglia di portare il peso indietro, invece tu, oltre alla preoccupazione della velocità che inizi ad acquistare e che ti rende insicuro, tenendo conto che non hai che un freno solo, alla ruota davanti, che oltretutto non puoi usare, o meglio non vuoi, perché sai benissimo che il miglior modo di imparare ad andare su questa bici è non farti sconti e non lasciarti tentare dalla abitudine e dalla comodità del freno, reliquia di un tempo passato ormai che non dovrebbe più toccarti e che hai promesso a te stesso che qualunque cosa fosse successa non ti saresti lasciato tentare, hai anche l’incombenza di doverti buttare in avanti, proprio la cosa che più è lontana dalle tue ambizioni del momento, quindi contro ogni istinto di conservazione, quasi ad occhi chiusi ti sposti in avanti.

E non succede niente.

Eh già cosa credi?

A parte che quello lo chiami spostarsi in avanti? Ma non farmi ridere! Spostarsi di pochi centimetri impercettibili non ti aiuterà di certo!

Vabbè ci torneremo dopo.

Non basta che tu ti sposti in avanti, eh no! Dopo questo grande sforzo di volontà, dopo questo gesto incosciente devi riprendere possesso delle tue facoltà, che hai dovuto abbandonare il giorno che ti hanno regalato la bici e tu hai detto STRAFIGA!!, e usarle per comandare ai tuoi deboli muscoli del polpaccio di irrigidirsi e bloccare la ruota posteriore.

Già. E’ una parola!

Non avevo idea delle forze in gioco. Ma porca miseria questa ruota così sottile, snella, delicata, elegante nella sua finezza, PESA DA FARE SCHIFO!

Si trasforma in un volano da un numero imprecisato di chili, una forza inarrestabile, quasi dotata di vita propria, perché più ti sforzi più lei si oppone e avanza.

E via così. Il primo giro di pedali se ne va col ginocchio che fa un movimento inconsueto e si avvicina paurosamente al manubrio toccandolo e se non sei ancora caduto, ecco che ti tocca rieffettuare lo sforzo disumano per fermare quella motrice che ti segue, ti travolge.

E tu speri che lo sforzo appena effettuato dovrà senza dubbio aver intaccato la potenza rotativa di quel mulino, e così rincuorato e con rinnovato vigore aspetti il prossimo passaggio dei pedali nella posizione migliore per frenare.

Ecco sta per arrivare e già mandi il segnale alle ginocchia e poi ai polpacci perché si irrigidiscano, credi di giocare d’anticipo e fregare la macchina.

No

Mentre tu in quella manciata di centesimi di secondo elaboravi la tattica, quella fetente di una motrice, durante il giro a vuoto che hai atteso perché si verificasse il ricongiungimento astrale della combinazione della posizione dei pedali corretta, ha acquistato nuovo vigore vanificando quasi lo sforzo iniziale fatto da te, e così ti coglie alla sprovvista e debella le tue gambe come uno strike al bowling.

E via un altro giro!

Ma questa volta gliene fai fare solo mezzo e pronto e astuto ti ricordi che anche con l’altro piede puoi esercitare una forza che si opponga al moto, e così non le permetti di avvantaggiarsi nuovamente.

Riesci così a non sgommare ma per lo meno freni efficacemente la discesa, che tra poco finirà perché astutamente l’hai scelta corta.

Meglio tornare in piano, e mettere in campo altri mezzucci, probabilmente avrai più successo. Certamente non è un problema tuo, sarà colpa delle gomme, troppo aderenti, oppure della postura, o forse del sellino, o peggio ancora potrebbe essere il rapporto 45/18 che si prende gioco di te.

E pensare che credevi di essere forte e allenato va!

Per chi se la sta ridendo propongo di provare.

Hahaha, tutto vero!

Modificato da Maledetto (visualizza cornologia modifica)
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Ma dai 45-18 credo sia giusto no?

no, fai cronoscalate con quel rapporto ;)

questi mitici racconti avevano senso nella preistoria della fissa, 2005/06

il livello si è alzato, son passati i tempi dei video di macaframa, l'unico che stimo ancora è keo curry

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Ma dai 45-18 credo sia giusto no?

no, fai cronoscalate con quel rapporto ;)

questi mitici racconti avevano senso nella preistoria della fissa, 2005/06

il livello si è alzato, son passati i tempi dei video di macaframa, l'unico che stimo ancora è keo curry

In cittá uso quello, si puó dire che va ben per piccoli sali-scendi e piano, in piú skiddi abbastanza facilmeente senza avere 300kg di forza centrifuga sulla ruota quando devi skiddare.

Correggetemi se sbaglio, sono un niubbo >_<

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Ma dai 45-18 credo sia giusto no?

no, fai cronoscalate con quel rapporto ;)

questi mitici racconti avevano senso nella preistoria della fissa, 2005/06

il livello si è alzato, son passati i tempi dei video di macaframa, l'unico che stimo ancora è keo curry

In cittá uso quello, si puó dire che va ben per piccoli sali-scendi e piano, in piú skiddi abbastanza facilmeente senza avere 300kg di forza centrifuga sulla ruota quando devi skiddare.

Correggetemi se sbaglio, sono un niubbo >_<

ovviamente non è mai uno sbaglio, è semplicemente una scelta, intendevo dire che skiddare col 45-18 non è un impresa mastodontica come viene descritto, ma bensi più semplice rispetto ai rapporti quotidianamente usati dal più.

prova comunque ad indurire il rapporto, all'inizio sembrerà difficoltoso, dopo una 30ina di km ci si fà l'abitudine come se lo usassi da una vita :)

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Ma dai 45-18 credo sia giusto no?

no, fai cronoscalate con quel rapporto ;)

questi mitici racconti avevano senso nella preistoria della fissa, 2005/06

il livello si è alzato, son passati i tempi dei video di macaframa, l'unico che stimo ancora è keo curry

In cittá uso quello, si puó dire che va ben per piccoli sali-scendi e piano, in piú skiddi abbastanza facilmeente senza avere 300kg di forza centrifuga sulla ruota quando devi skiddare.

Correggetemi se sbaglio, sono un niubbo >_<

ovviamente non è mai uno sbaglio, è semplicemente una scelta, intendevo dire che skiddare col 45-18 non è un impresa mastodontica come viene descritto, ma bensi più semplice rispetto ai rapporti quotidianamente usati dal più.

prova comunque ad indurire il rapporto, all'inizio sembrerà difficoltoso, dopo una 30ina di km ci si fà l'abitudine come se lo usassi da una vita :)

Adesso monto un 46 - 17, ho un pignone da 15, magari alla prossima uscita monto quello e vediamo come va :)

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questi mitici racconti avevano senso nella preistoria della fissa, 2005/06

La preistoria della fissa la rivive ognuno di noi quando sale per le prima volte su una fissa :-)

Io la mia prima skiddata devo ancora farla cacchio... certo fino a quando lavorerò a 11.000Km di distanza dalla mia fissa sarà dura imparare ahahahaha, ma giuro che ai primi di marzo torno, mi prendo un piazzale e ci provooooo :-) se vedete un quasi 40enne fare il picio su una bici bianca, essere sbalzato fuori sella e sembrare un pistone sbattuto su e giuù dall'albero a gomiti su cui è montato... sono io!!!!

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La preistoria della fissa la rivive ognuno di noi quando sale per le prima volte su una fissa :-)

Io la mia prima skiddata devo ancora farla cacchio... certo fino a quando lavorerò a 11.000Km di distanza dalla mia fissa sarà dura imparare ahahahaha, ma giuro che ai primi di marzo torno, mi prendo un piazzale e ci provooooo :-) se vedete un quasi 40enne fare il picio su una bici bianca, essere sbalzato fuori sella e sembrare un pistone sbattuto su e giuù dall'albero a gomiti su cui è montato... sono io!!!!

11.000? cazzo sei in canada?

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La preistoria della fissa la rivive ognuno di noi quando sale per le prima volte su una fissa :-)

Io la mia prima skiddata devo ancora farla cacchio... certo fino a quando lavorerò a 11.000Km di distanza dalla mia fissa sarà dura imparare ahahahaha, ma giuro che ai primi di marzo torno, mi prendo un piazzale e ci provooooo :-) se vedete un quasi 40enne fare il picio su una bici bianca, essere sbalzato fuori sella e sembrare un pistone sbattuto su e giuù dall'albero a gomiti su cui è montato... sono io!!!!

5 stelle al torinessissimo sostantivo ;)

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ogni rapporto fa storia a se... non parlo di rapporti anali eh...

dipende cosa vuoi fare... se esci per pedalare, se la usi per andare a lavoro in relax, se hai salite, se non vuoi cuocerti la gamba...

dopo 4ore di mtb sinceramente digerisco male un 46-15, se prendo la bici per andare in centro in relax, preferisco cose più leggere...

sul cannondale di "serie" avrei il 49/15... ovvero un pochino peso quando hai le gambe cotte... infatti smontare pignone e mettere cosa più leggera... tutto è relativo... se esco con la fissa al posto della mtb il 46-15 ci sta tutto, anzi, in certi frangenti vorrei qualcosa di più lungo... (cosa che rocco non direbbe mai... va beh... buon per lui... )

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