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Sceriffo stuprato?


mic
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calcoli o non calcoli, come ha già detto riky, non mi sembra che ci voglia un supercomputer per capire che una struttura (n questo caso il mozzo) studiata e costruita per sopportare determinate forze possa indebolirsi se bucato (oltretutto in diversi punti)!

il foro in questione non resta libero.

le forze che non scaricano sulla sua massa scaricano sul perno.

inoltre quando si scontrano con le forze in gioco dell'accrocchio pignone, si annullano.

non stiamo parlando di un buco lasciato li a far passare aria e luce.

Ferrillo, la tua teoria presenta troppi buchi :D

Anche i fori dove alloggiano le teste dei raggi sono riempiti dalle teste dei raggi, e intanto però la flangia esterna si rompe lo stesso.

Inoltre chi lo ha detto che le forze si annullano??

ripeto che non c'è nessuna certezza sulla debolezza e fragilità di quei buchi.

quelli rotti sono solo 3 e non ne esistono più.

materiale scadente? bolle d'aria nella composizione del materiale? varie ed eventuali? di fatto sono solo 3 mozzi su "n" creati.

questa è una certezza.

ripeto che i mozzi non sono mai stati ritirati dal commercio o richiamati in Campagnolo perché fragili, pericolosi, deboli, o come li volete definire.

allora secondo la tua teoria dovrebbero rompersi tutti i mozzi forati "successivamente" per l'inserimento dei raggi.

perché di fatto i buchi per i raggi si fanno dopo e non prima.

:D

Allora, non ci capiamo bene,

non ho mai detto che se si fa un buco dopo è male e se si fa un buco prima è bene.

Dico che se c'è sezione resistente sufficiente la roba non si rompe.

Detto questo riassumendo sono state dette varie cose:

bucare indebolisce sempre, e su questo non ci piove

la staffa abbullonata introduce una sezione resistente aggiuntiva che va a compensare quella sottratta dai bracci del mozzo, se questo è sufficiente a garantire l'integrità del mozzo lo dovrebbero dire i calcoli (e non solo i calcoli, perchè a voler fare i pignoli del cazzo dovremmo anche dire che l'asse filettato che unisce la flangia al mozzo sicuramente non distribuisce equamente gli sforzi tra flangia aggiuntiva e braccetto del mozzo, quindi mi sa che se calcolo si vuole fare non possiamo di certo sommare le sezioni e dividere il taglio sulla sezione totale.)

Poi è stato anche detto che il foro come è ovvio indebolisce la sezione del braccio, il fatto che poi in mezzo sia riempito da un asse secondo me può essere valido in parte nel sopportare gli sforzi radiali.

Ma cosa succede quando un pistard comincia a pestare come un disperato da fermo?? Succede che il braccio del mozzo lavora prevalentemente a taglio, taglio che è trasmesso per direttissima dall'asse di collegamento flangia-mozzo (peggio che nel caso di un mozzo non modificato dove almeno la trasmissione arriva per applicazione di torsione , mentre il "taglio" se lo becca il pignone, che di fatto non lo fanno in alluminio).

In questo caso il gambo che passa attraverso il mozzo non è mica sezione resistente, trasmette il taglio e stop: se fosse vero il contrario allora foriamo i bracci dei mozzi fino a lasciare materiale per un decimo di millimetro e vediamo se regge, io sinceramente non mi sento di fare calcoli ma ci scommetto uno sheriff che non regge (se vuoi proviamo però poi mi devi dare uno sheriff non forato:D).

Il fatto poi che le forze si annullano è valido quando fai somme di vettori sul medesimo punto di applicazione, ovviamente non è questo il caso (e non è quasi mai il caso nel mondo reale visto che più che di forze trattiamo di tensioni): succede che il gambo scarica forza sulla superficie del foro e la superficie del foro scarica sul gambo, vale ovviamente il terzo principio ma il punto di applicazione è diverso dunque le forze non si scontrano e non si annullano, altrimenti la ruota non comincerebbe nemmeno a girare. Il discorso ovviamente vale pari pari per gli stati di tensione, le tensioni ingenerate in casi del genere non si annullano ma coesistono, ovvero, il gambo scarica il taglio su quello che rimane della sezione del braccio e la superficie del foro scarica il medesimo valore di taglio sul gambo; le geometrie e i materiali delle parti in gioco fanno si che una parte resiste e l'altra perisce, o viceversa oppure tutte e due resistono oppure tutte e due periscono.

ora comincia a vedersi una spiegazione degna di questo nome!

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poi, tornando alle discussioni ingegneristiche da bar dello sport, mi permetto di contestare, visto che gli esami che ho dato non erano da Peppino il barista ma al Politecnico.

Pherrillo ma che te la sei presa?! :-D

ma vaaaaaaaaaaaaaaaa con te?

guarda che non c'è bisogno ehhhh :)

Ah, meno male....avevo paura che la mia (auto)ironia venisse scambiata per sarcasmo... :-P

Tornando al topic, per fare l'umarell da Barsport, mi apre di aver capito che alla fine il dubbio è se il buco indebolisce la struttura (e su questo non dovrebbero esserci dubbi) oppure se il riempimento del buco da parte del bullone compensa l'indebolimento (un po' come il manubrio che stretto dal bullone nel morso della pipa fa corpo unico e sorregge il peso del ciclista, se togli il bullone il becco inferiore del morso della pipa si spezza...).

Qua però entrano in gioco altri due fattori: 1) il bullone riempie pienamente il buco creando corpo unico o resta un'intercapedine d'aria tra bullone e buco che impedendo di far corpo unico non sorreggerebbe a sufficienza l'indebolimento (un po' come succede per i raggi nel foro delle flange)?!

2) Se anche il bullone riempisse il buco appoggiando sulle pareti della foratura, la sollecitazione della materia non creerebbe, data l'elasticità dei corpi, comunque un'intercapedine d'aria che imepdirebbe ai componenti di far corpo unico?!

Non so, così su due piedi direi che la foratura nella parte più spessa della flangia non indebolisce più tanto la struttura e che la cosa più resta è lo stupro dell'oggetto in sè, ma siccome il mio parere da ignorante pesa quanto quella della portinaia o del salumiere attendo pare degli esperti. La cosa mi interessa più che altro per il mio manubrio ovale... :-D

Adesso torno a renderizzare che ho già ragionato troppo e non essendoci abituato m'è già venuto mal di testa... :-P

Dane se due corpi presentano superfici discontinue l'eventuale intercapedine di aria non fa testo nella fisica del problema.

La parte inferiore della morsa della pipa si spezza non perchè comincia a crearsi un certo lasco tra i due pezzi ma perchè gli togli l'asse del bullone che evita di trasferire una bella botta di momento flettente alla sezione frontale della pipa che è davvero minima.

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provo a dire la mia, partendo da questo che ha scritto lele, dove innegabilmente ha centrato il punto cruciale: gli sceriffi si rompono sul cerchietto che collega le punte della stella...3 esempi a caso qui sotto.

Dopodichè però mi vien anche da dire che un foro in una struttura è il classico punto in cui si verificano le concentrazioni degli sforzi, le millemila analisi FEM lo confermano.

Qui sembrerebbe che il supporto del pignone sia ancorato nei 5 bracci dello shell, quindi gli sforzi del pignone vengono distribuiti semplificando con 1/5 di forza ciascuno non alla base della filettatura per poi propagarsi sule stelle e via via sui raggi della flangia, ma facendo un percorso più breve dal supporto avvitato alla flangia. Se me ne ricordo ancora qualcosa, dando per scontato che sulla filettatura agisca solo una minima parte della forza, qui stiamo andando ad aumentare e di molto il taglio che deve sopportare ciascun braccio della stella, per di più forato.

Quindi secondo me dovrebbe essere ben più indebolito...e soprattutto ecco non ci skidderei con un accriocchio simile...

Ma cosa succede quando un pistard comincia a pestare come un disperato da fermo?? Succede che il braccio del mozzo lavora prevalentemente a taglio, taglio che è trasmesso per direttissima dall'asse di collegamento flangia-mozzo (peggio che nel caso di un mozzo non modificato dove almeno la trasmissione arriva per applicazione di torsione , mentre il "taglio" se lo becca il pignone, che di fatto non lo fanno in alluminio).

In questo caso il gambo che passa attraverso il mozzo non è mica sezione resistente, trasmette il taglio e stop: se fosse vero il contrario allora foriamo i bracci dei mozzi fino a lasciare materiale per un decimo di millimetro e vediamo se regge, io sinceramente non mi sento di fare calcoli ma ci scommetto uno sheriff che non regge (se vuoi proviamo però poi mi devi dare uno sheriff non forato, se poi ti fidi sulla parola allora mi puoi anche lasciare la coppia :D).

....

direi che "ce lo siamo spiegato" ;)

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Eccomi.

Scusate il ritardo ma ogni tanto mi tocca lavorare. Ero a colloquio con il

direttore commerciale di un'importante azienda di costruzioni meccaniche e

non potevo certo abbandonare l'incontro perchè dovevo scrivere su FF ;-)

Tornando alla vexata quaestio:

A) Siamo tutti consapevoli che le forature tendono ad indebolire la struttura.

Non è, di fatto, in discussione questo aspetto, così come sarebbe assurdo

forare un mozzo del genere senza ragione. Partiamo dunque dall'assunto

che l'operazione si rendesse necessaria, pena l'impossibilità di utilizzo del mozzo.

B) Parto dal presupposto che l'operatore sia dotato di una certa esperienza e

precisione e abbia deciso di eseguire una giunzione ad attrito.

Diciamo che dopo aver forato, magari in tolleranza h7, abbia utilizzato bulloni

calibrati ad alta resistenza in classe 8.8 o 10.9 (lascio all'Ing. Piz il calcolo e

la spiegazione delle classi ;-) realizzando in seguito la giunzione tra la flangia

posta in sostituzione della vecchia filettatura e la testa del bullone con relativa

rondella, utilizzando parzialmente il fianco del mozzo forato unicamente come

punto di contatto tra rondella e bullone. Si suppone naturalmente che il serraggio

venga poi effettuato in maniera limitata e controllata tale da indurre nel gambo

del bullone una tensione pari a 0.8 fy evitando eccessivi snervamenti del bullone

stesso.

In questo modo viene di fatto eliminata la funzione della flangia "a stella" del mozzo

originale, sostituendola, de facto, con la nuova flangia dotata di relativa slitta portapignone

(tipo Miche), Naturalmente la nuova flangia sfrutta ugualmente il perno del mozzo

esistente, ma risulta decisamente più resistente della flangia originale grazie al differente

materiale costruttivo e alla struttura decisamente meno lavorata della "stella" dei C-Record.

Ciò premesso, se vedo qualcuno che si avvicina col trapano ai miei Sheriff, gli infilo la

punta nel culo ;-)

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calcoli o non calcoli, come ha già detto riky, non mi sembra che ci voglia un supercomputer per capire che una struttura (n questo caso il mozzo) studiata e costruita per sopportare determinate forze possa indebolirsi se bucato (oltretutto in diversi punti)!

il foro in questione non resta libero.

le forze che non scaricano sulla sua massa scaricano sul perno.

inoltre quando si scontrano con le forze in gioco dell'accrocchio pignone, si annullano.

non stiamo parlando di un buco lasciato li a far passare aria e luce.

Ferrillo, la tua teoria presenta troppi buchi :D

Anche i fori dove alloggiano le teste dei raggi sono riempiti dalle teste dei raggi, e intanto però la flangia esterna si rompe lo stesso.

Inoltre chi lo ha detto che le forze si annullano??

ripeto che non c'è nessuna certezza sulla debolezza e fragilità di quei buchi.

quelli rotti sono solo 3 e non ne esistono più.

materiale scadente? bolle d'aria nella composizione del materiale? varie ed eventuali? di fatto sono solo 3 mozzi su "n" creati.

questa è una certezza.

ripeto che i mozzi non sono mai stati ritirati dal commercio o richiamati in Campagnolo perché fragili, pericolosi, deboli, o come li volete definire.

allora secondo la tua teoria dovrebbero rompersi tutti i mozzi forati "successivamente" per l'inserimento dei raggi.

perché di fatto i buchi per i raggi si fanno dopo e non prima.

:D

Allora, non ci capiamo bene,

non ho mai detto che se si fa un buco dopo è male e se si fa un buco prima è bene.

Dico che se c'è sezione resistente sufficiente la roba non si rompe.

Detto questo riassumendo sono state dette varie cose:

bucare indebolisce sempre, e su questo non ci piove

la staffa abbullonata introduce una sezione resistente aggiuntiva che va a compensare quella sottratta dai bracci del mozzo, se questo è sufficiente a garantire l'integrità del mozzo lo dovrebbero dire i calcoli (e non solo i calcoli, perchè a voler fare i pignoli del cazzo dovremmo anche dire che l'asse filettato che unisce la flangia al mozzo sicuramente non distribuisce equamente gli sforzi tra flangia aggiuntiva e braccetto del mozzo, quindi mi sa che se calcolo si vuole fare non possiamo di certo sommare le sezioni e dividere il taglio sulla sezione totale.)

Poi è stato anche detto che il foro come è ovvio indebolisce la sezione del braccio, il fatto che poi in mezzo sia riempito da un asse secondo me può essere valido in parte nel sopportare gli sforzi radiali.

Ma cosa succede quando un pistard comincia a pestare come un disperato da fermo?? Succede che il braccio del mozzo lavora prevalentemente a taglio, taglio che è trasmesso per direttissima dall'asse di collegamento flangia-mozzo (peggio che nel caso di un mozzo non modificato dove almeno la trasmissione arriva per applicazione di torsione , mentre il "taglio" se lo becca il pignone, che di fatto non lo fanno in alluminio).

In questo caso il gambo che passa attraverso il mozzo non è mica sezione resistente, trasmette il taglio e stop: se fosse vero il contrario allora foriamo i bracci dei mozzi fino a lasciare materiale per un decimo di millimetro e vediamo se regge, io sinceramente non mi sento di fare calcoli ma ci scommetto uno sheriff che non regge (se vuoi proviamo però poi mi devi dare uno sheriff non forato:D).

Il fatto poi che le forze si annullano è valido quando fai somme di vettori sul medesimo punto di applicazione, ovviamente non è questo il caso (e non è quasi mai il caso nel mondo reale visto che più che di forze trattiamo di tensioni): succede che il gambo scarica forza sulla superficie del foro e la superficie del foro scarica sul gambo, vale ovviamente il terzo principio ma il punto di applicazione è diverso dunque le forze non si scontrano e non si annullano, altrimenti la ruota non comincerebbe nemmeno a girare. Il discorso ovviamente vale pari pari per gli stati di tensione, le tensioni ingenerate in casi del genere non si annullano ma coesistono, ovvero, il gambo scarica il taglio su quello che rimane della sezione del braccio e la superficie del foro scarica il medesimo valore di taglio sul gambo; le geometrie e i materiali delle parti in gioco fanno si che una parte resiste e l'altra perisce, o viceversa oppure tutte e due resistono oppure tutte e due periscono.

ora comincia a vedersi una spiegazione degna di questo nome!

Che tra l'altro da anche l'idea di perchè non abbia mai mandato a cagare seriamente fra78s, perchè quando mi scassava la minchia con i post precisini, lo leggevo e pensavo: ecco, questo è preciso a me. :D

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SilentWing, quello che dici nella seconda frase è esattamente quello che ipotizzavo io, quello che dici nella prima frase dipende cosa intendi per discontinue: io non intendevo dire che toccano ma non sulla completa superficie, ma che non si toccano proprio. Insomma, cerco di semplificare (non per aiutare te, eh?! Per aiutare me, proprio... :-D ): se ho un componente spesso 3cm avrà una certa robustezza, se ho tre corpi da 1 cm questi avranno medesima robustezza?! Io ipotizzavo che "sì" nel caso siano strettamente fissati tra loro, ipotizzavo che "no" nel caso ci sia intercapedine d'aria (o si crei con l'elasticità sollecitata da forze) tra di essi rendendoli alla fine 3 pezzi da 1 cm sospesi nell'aria.

In quel caso la resistenza cambia o no?!...questo chiedo da ignorante, perchè una volta ho fatto l'esperimento con la mia katana e dei fogli di carta: mettendo 10 fogli di carta uno sopra l'altro e fissati con dello scotch sentivo più resistenza a tranciarli che non a metterli uno sull'altro ma ad 1 mm l'uno dall'altro tramite un telaio di legno (perchè così in pratica tagli un foglio alla volta...).

Così a sensazione direi che un foro comunque leva materia il che significa massa minore e minor compatezza delle molecole (atomi?! Boh, sto entrando in modalità Kazzenger...) non più salde tra loro. Che poi magari regge lo stesso (credo che il problema si verificherebbe se le forze che agiscono sul mozzo agissero lateralmente, come tramite un calcio laterale, ecco...).

Ho detto una cazzata?!...

Modificato da Dane (visualizza cornologia modifica)
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SilentWing, quello che dici nella seconda frase è esattamente quello che ipotizzavo io, quello che dici nella prima frase dipende cosa intendi per discontinue: io non intendevo dire che toccano ma non sulla completa superficie, ma che non si toccano proprio. Insomma, cerco di semplificare (non per aiutare te, eh?! Per aiutare me, proprio... :-D ): se ho un componente spesso 3cm avrà una certa robustezza, se ho tre corpi da 1 cm questi avranno medesima robustezza?! Io ipotizzavo che "sì" nel caso siano strettamente fissati tra loro, ipotizzavo che "no" nel caso ci sia intercapedine d'aria (o si crei con l'elasticità sollecitata da forze) tra di essi rendendoli alla fine 3 pezzi da 1 cm sospesi nell'aria.

In quel caso la resistenza cambia o no?!...questo chiedo da ignorante, perchè una volta ho fatto l'esperimento con la mia katana e dei fogli di carta: mettendo 10 fogli di carta uno sopra l'altro e fissati con dello scotch sentivo più resistenza a tranciarli che non a metterli uno sull'altro ma ad 1 mm l'uno dall'altro tramite un telaio di legno (perchè così in pratica tagli un foglio alla volta...).

Così a sensazione direi che un foro comunque leva materia il che significa massa minore e minor compatezza delle molecole (atomi?! Boh, sto entrando in modalità Kazzenger...) non più salde tra loro.

Ho detto una cazzata?!...

:D:D:D:D

Dane , ho letto la prima metà del tuo post uno, due , tre, quattro, cinque volte, e non ho capito un cazzo.(ma perchè a furia di mozzi e fori ormai il cervello ha detto basta)

Della seconda parte invece ho capito che tagli i rotoli regina con la katana.

Prometto di riapplicarmi alle tue richieste ma non ora, che sto uscendo. ;)

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SilentWing, quello che dici nella seconda frase è esattamente quello che ipotizzavo io, quello che dici nella prima frase dipende cosa intendi per discontinue: io non intendevo dire che toccano ma non sulla completa superficie, ma che non si toccano proprio. Insomma, cerco di semplificare (non per aiutare te, eh?! Per aiutare me, proprio... :-D ): se ho un componente spesso 3cm avrà una certa robustezza, se ho tre corpi da 1 cm questi avranno medesima robustezza?! Io ipotizzavo che "sì" nel caso siano strettamente fissati tra loro, ipotizzavo che "no" nel caso ci sia intercapedine d'aria (o si crei con l'elasticità sollecitata da forze) tra di essi rendendoli alla fine 3 pezzi da 1 cm sospesi nell'aria.

In quel caso la resistenza cambia o no?!...questo chiedo da ignorante, perchè una volta ho fatto l'esperimento con la mia katana e dei fogli di carta: mettendo 10 fogli di carta uno sopra l'altro e fissati con dello scotch sentivo più resistenza a tranciarli che non a metterli uno sull'altro ma ad 1 mm l'uno dall'altro tramite un telaio di legno (perchè così in pratica tagli un foglio alla volta...).

Così a sensazione direi che un foro comunque leva materia il che significa massa minore e minor compatezza delle molecole (atomi?! Boh, sto entrando in modalità Kazzenger...) non più salde tra loro.

Ho detto una cazzata?!...

:D:D:D:D

Dane , ho letto la prima metà del tuo post uno, due , tre, quattro, cinque volte, e non ho capito un cazzo.(ma perchè a furia di mozzi e fori ormai il cervello ha detto basta)

Della seconda parte invece ho capito che tagli i rotoli regina con la katana.

Prometto di riapplicarmi alle tue richieste ma non ora, che sto uscendo. ;)

L'ho detto che finivo a fare il Giacobbo da ascensore... :-DDD

Non è colpa del tuo cervello, è un limite mio, del resto per me l'unica Fisica che contava a scuola era Educazione.... :-P

Fa niente, non preoccuparti.....mi tengo il dubbio, anche perchè non saprei esprimerlo meglio... :-/

Modificato da Dane (visualizza cornologia modifica)
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Allora, non ci capiamo bene,

non ho mai detto che se si fa un buco dopo è male e se si fa un buco prima è bene.

Dico che se c'è sezione resistente sufficiente la roba non si rompe.

Detto questo riassumendo sono state dette varie cose:

bucare indebolisce sempre, e su questo non ci piove

la staffa abbullonata introduce una sezione resistente aggiuntiva che va a compensare quella sottratta dai bracci del mozzo, se questo è sufficiente a garantire l'integrità del mozzo lo dovrebbero dire i calcoli (e non solo i calcoli, perchè a voler fare i pignoli del cazzo dovremmo anche dire che l'asse filettato che unisce la flangia al mozzo sicuramente non distribuisce equamente gli sforzi tra flangia aggiuntiva e braccetto del mozzo, quindi mi sa che se calcolo si vuole fare non possiamo di certo sommare le sezioni e dividere il taglio sulla sezione totale.)

Poi è stato anche detto che il foro come è ovvio indebolisce la sezione del braccio, il fatto che poi in mezzo sia riempito da un asse secondo me può essere valido in parte nel sopportare gli sforzi radiali.

Ma cosa succede quando un pistard comincia a pestare come un disperato da fermo?? Succede che il braccio del mozzo lavora prevalentemente a taglio, taglio che è trasmesso per direttissima dall'asse di collegamento flangia-mozzo (peggio che nel caso di un mozzo non modificato dove almeno la trasmissione arriva per applicazione di torsione , mentre il "taglio" se lo becca il pignone, che di fatto non lo fanno in alluminio).

In questo caso il gambo che passa attraverso il mozzo non è mica sezione resistente, trasmette il taglio e stop: se fosse vero il contrario allora foriamo i bracci dei mozzi fino a lasciare materiale per un decimo di millimetro e vediamo se regge, io sinceramente non mi sento di fare calcoli ma ci scommetto uno sheriff che non regge (se vuoi proviamo però poi mi devi dare uno sheriff non forato, se poi ti fidi sulla parola allora mi puoi anche lasciare la coppia :D).

Il fatto poi che le forze si annullano è valido quando fai somme di vettori sul medesimo punto di applicazione, ovviamente non è questo il caso (e non è quasi mai il caso nel mondo reale visto che più che di forze trattiamo di tensioni): succede che il gambo scarica forza sulla superficie del foro e la superficie del foro scarica sul gambo, vale ovviamente il terzo principio ma il punto di applicazione è diverso dunque le forze non si scontrano e non si annullano, altrimenti la ruota non comincerebbe nemmeno a girare. Il discorso ovviamente vale pari pari per gli stati di tensione, le tensioni ingenerate in casi del genere non si annullano ma coesistono, ovvero, il gambo scarica il taglio su quello che rimane della sezione del braccio e la superficie del foro scarica il medesimo valore di taglio sul gambo; le geometrie e i materiali delle parti in gioco fanno si che una parte resiste e l'altra perisce, o viceversa oppure tutte e due resistono oppure tutte e due periscono.

quindi, riassumento, per come ce la stiamo raccontando, questo mozzo prodotto per anni della Campagnolo denominato Gran Sport (contributo fotografico):

post-3923-0-55448000-1319704956_thumb.jpg

essendo in alluminio (con l'asse centrale ove scorre il perno mozzo in acciaio), tutto forato, dovrebbe collassare alla prima pedalata.

come, ci stiamo raccontado che le forze che si annullano e non generano movimento della ruota non sono tra cerchio ed asfalto ma tra flangia e pignone.

il foro praticato può anche indebolire la struttura (che NON è stata portata ad un decimo di millimento) ma avvitandogli il perno nel foro non lascia spazio di collasso.

Nel momento in cui avviene la rotazione (pingendo sui pedali) e la struttura della flangia volesse produrre torsioni, non sarebbe possibile perché la torsione sarebbe impedita dal perno.

tutto qui.

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il foro praticato può anche indebolire la struttura (che NON è stata portata ad un decimo di millimento) ma avvitandogli il perno nel foro non lascia spazio di collasso.

Oh, ecco...ho risolto il mio dubbio! :-P

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Eccomi.

Scusate il ritardo ma ogni tanto mi tocca lavorare. Ero a colloquio con il

direttore commerciale di un'importante azienda di costruzioni meccaniche e

non potevo certo abbandonare l'incontro perchè dovevo scrivere su FF ;-)

Tornando alla vexata quaestio:

A) Siamo tutti consapevoli che le forature tendono ad indebolire la struttura.

Non è, di fatto, in discussione questo aspetto, così come sarebbe assurdo

forare un mozzo del genere senza ragione. Partiamo dunque dall'assunto

che l'operazione si rendesse necessaria, pena l'impossibilità di utilizzo del mozzo.

B) Parto dal presupposto che l'operatore sia dotato di una certa esperienza e

precisione e abbia deciso di eseguire una giunzione ad attrito.

Diciamo che dopo aver forato, magari in tolleranza h7, abbia utilizzato bulloni

calibrati ad alta resistenza in classe 8.8 o 10.9 (lascio all'Ing. Piz il calcolo e

la spiegazione delle classi ;-) realizzando in seguito la giunzione tra la flangia

posta in sostituzione della vecchia filettatura e la testa del bullone con relativa

rondella, utilizzando parzialmente il fianco del mozzo forato unicamente come

punto di contatto tra rondella e bullone. Si suppone naturalmente che il serraggio

venga poi effettuato in maniera limitata e controllata tale da indurre nel gambo

del bullone una tensione pari a 0.8 fy evitando eccessivi snervamenti del bullone

stesso.

In questo modo viene di fatto eliminata la funzione della flangia "a stella" del mozzo

originale, sostituendola, de facto, con la nuova flangia dotata di relativa slitta portapignone

(tipo Miche), Naturalmente la nuova flangia sfrutta ugualmente il perno del mozzo

esistente, ma risulta decisamente più resistente della flangia originale grazie al differente

materiale costruttivo e alla struttura decisamente meno lavorata della "stella" dei C-Record.

Ciò premesso, se vedo qualcuno che si avvicina col trapano ai miei Sheriff, gli infilo la

punta nel culo ;-)

Beh??? Oggi non c'è nessun laureato al M.I.T. che ha voglia di correggere le minchiate che

ho scritto nell'ultimo post? :-)

Mi riferisco soprattutto a chi si erige a paladino dell'ingegneria, senza fornire però alcun parametro

tecnico, ma semplicemente tacciando la gente incapace di fare calcoli......

E non lo dico per spirito di polemica ma semplicemente con la speranza di imparare qualcosa

di nuovo, come spesso mi è capitato in passato su questo forum.

Sarei veramente grato a chi si prendesse la briga di farlo.

Modificato da lelefix (visualizza cornologia modifica)
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ora comincia a vedersi una spiegazione degna di questo nome!

Che tra l'altro da anche l'idea di perchè non abbia mai mandato a cagare seriamente fra78s, perchè quando mi scassava la minchia con i post precisini, lo leggevo e pensavo: ecco, questo è preciso a me. :D

hahahah, allora abbiamo dei buoni presupposti per diventare amici, nonostante tutto ;)

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....

quindi, riassumento, per come ce la stiamo raccontando, questo mozzo prodotto per anni della Campagnolo denominato Gran Sport (contributo fotografico):

post-3923-0-55448000-1319704956_thumb.jpg

essendo in alluminio (con l'asse centrale ove scorre il perno mozzo in acciaio), tutto forato, dovrebbe collassare alla prima pedalata.

come, ci stiamo raccontado che le forze che si annullano e non generano movimento della ruota non sono tra cerchio ed asfalto ma tra flangia e pignone.

il foro praticato può anche indebolire la struttura (che NON è stata portata ad un decimo di millimento) ma avvitandogli il perno nel foro non lascia spazio di collasso.

Nel momento in cui avviene la rotazione (pingendo sui pedali) e la struttura della flangia volesse produrre torsioni, non sarebbe possibile perché la torsione sarebbe impedita dal perno.

tutto qui.

oooohhh....arieccolo qui il mio topic preferito ;)

angelo, il mozzo che hai postato tu presenta i forellini, ok, ma le forze agiscono sul mozzo solo nei forellini dei raggi, ovviamente divise per il numero dei raggi stessi (quindi 18 o 16 per flangia). I perni avvitati, ok che fanno da vincolo alle deformazioni delle loro sedi (sarà stato filettato o solo forato lo shell del mozzo? mah?) ma quei cazzo di perni generano la sollecitazione e per di più sono 1/5 della forza totale impressa...quindi molto di più di quanto agisca sui fori dei raggi (dove il materiale della flangià è comunque anche molto più sottile.

Parli di torsioni (che a ragione non ci sono) ma nessuno le ha nominate, infatti io e silent mettiamo sul banco deli imputati il taglio locale, che se è sufficientemente grande dovrebbe essere il responsabile del collasso del mozzo.

oh, questa è la roba più complessa che ho fatto di sta settimana, abbiate pietà :-DD

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