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Agguati ai ciclisti.


Dane
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Io onestamente nell'ultimo paio di mesi ho visto stazionare nell'area prima del ponte verde, dove c'è l'area cantiere, più volte una volante della Polizia Locale.

Comunque li dietro ci sono due campi nomadi.

Uno a ridosso della struttura dove sarebbe sorta la stazione di Corsico e l'altro più avanti, all'altezza del Toilet.

se intendi il lato di via gonin, la volante della stradale ce da un bel po, almeno 1-2 anni...ultimamente non l'avevo piu vista pero, forse l'hanno rimessa proprio alla luce degli ultimi eventi...boh !

ciao ciao

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Cercherò di glissare su alcuni commenti che ho letto in questo thread infarciti di becero giustizialismo fai-da-te (vedere recenti fatti accaduti in quel di Torino) e vado al punto.

Luca Gandolfi (Consigliere provinciale - capogruppo Italia dei Valori presso Provincia di Milano) pare si sia preso a cuore la questione 'aggressioni/furti' sulla ciclabile del naviglio dal momento che anche lui percorre quello stesso percorso ogni giorno.

Questi sono i link su cui potete trovare le sue dichiarazioni e promesse d'intervento:

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Finalmente qualcosa si è mosso:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_dicembre_14/naviglio-agguati-pestaggi-polizia-1902528565943.shtml

Il caso

MILANO - Non sono predoni. Osservano le loro vittime, le scelgono con

metodo quasi maniacale. A volte le affiancano con la scusa di chiedere

un'informazione. Altre semplicemente sbucano dai cespugli e colpiscono

alle spalle. Senza dire una parola. Scelgono chi torna dal lavoro e ha

uno zaino sulle spalle, una borsa nel cestino, una 24ore sul

portapacchi. La strada è stretta, non passano auto, neppure quelle di

polizia e carabinieri.

Se possono evitano i runner, a patto che non sia una giornata magra.

Perché chi corre ogni giorno lungo la ciclabile del Naviglio Grande

conosce il nemico e se può si difende.

I FORUM - La voce corre nei forum in Rete: «Attenti, non portate

soldi, cellulari e Ipod. Muovetevi sempre in gruppo». E nel web c'è un

costante aggiornamento per studiare le mosse della banda: «Ne ho visti

due, erano in fondo a via Molinetto di Lorenteggio. Mi hanno guardato,

ho dato un'accelerata e li ho lasciati dietro. Ma sono loro». C'è

anche chi, ciclista, dice di portarsi appresso una catena «a maglie

grosse», di tenerla a portata di mano. E poi ci sono le vittime di

questi colpi, una quindicina quelli denunciati a polizia e carabinieri

in due mesi.

L'INDAGINE - C'è un indagine del commissariato Porta Genova. Gli

agenti guidati da Francesca Fusto sono riusciti a ricostruire il

percorso delle denunce (spesso presentate in altri uffici di polizia),

a mettere in fila le testimonianze. Si cerca di dare un volto ad ogni

componente della banda. Non ci sono stati arresti, per ora. Da qui

l'invito a tutte le vittime: rivolgetevi alla polizia. Si cerca,

grazie ad alcune fotografie, di ricostruire le responsabilità di ogni

colpo. Sono cinque, sei ragazzi. Tutti di origine slava. Sono

violenti, colpiscono al volto le loro vittime, le stordiscono. Il

sospetto è che si tratti di nomadi che vivono nelle aree dismesse a

ridosso dello scalo ferroviario di San Cristoforo. La recinzione in

muratura affaccia proprio sulla ciclabile, in molti punti è sfondata.

I buchi permettono il passaggio agevole.

I RACCONTI - Ecco il racconto di Eugenio Bersani, aggredito alle

19,30 di martedì 6 dicembre. «Due persone mi hanno assalito con

violenza, sferrato un pugno in un occhio, buttato a terra e trascinato

a testa in giù tra i cespugli che costeggiano la pista. Derubato, con

un occhio nero e con il sospetto di un distacco della retina, ho

finito la serata al pronto soccorso. Il mio primo pensiero mentre ero

nelle mani dei due aggressori, è stato: ma se accadesse a una

ragazza?». Daniele, 46 anni, ha sporto denuncia al commissariato

Lorenteggio. «Fate qualcosa perché sono vivo per miracolo». Era la

sera del 14 novembre, Daniele era in bici, lo hanno avvicinato tre

ragazzi slavi sui 20-25 anni. Lo hanno buttato sull'asfalto, per

stordirlo hanno usato una spranga. Gli hanno portato via soldi, il

cellulare, e la fede che aveva al dito. Enrico Anut è invece un

appassionato di jogging. A nome di altri runner ha lanciato l'allarme:

«Se ci fosse un'illuminazione decente e più presidio da parte delle

forze dell'ordine accadrebbero le stesse cose?». La strada è off

limits per le pattuglie di polizia e carabinieri, il buio, la nebbia e

l'inverno fanno il resto. Luca Gandolfi, ciclista e consigliere

provinciale dell'Idv, conosce bene questi pochi chilometri protetti

dalle auto che dovrebbero essere il paradiso delle due ruote. Ha

sollevato il caso a Palazzo Isimbardi: «Questa situazione non può

continuare. è necessario intervenire subito».

fonte: Corriere della Sera

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Bene che attira l'attenzione degli organi preposti.

Ma speriamo che non scoraggi l'uso della ciclabile rendondola meno frequentata e quindi quasi più pericolosa.

Finalmente qualcosa si è mosso:

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Il caso

MILANO - Non sono predoni. Osservano le loro vittime, le scelgono con

metodo quasi maniacale. A volte le affiancano con la scusa di chiedere

un'informazione. Altre semplicemente sbucano dai cespugli e colpiscono

alle spalle. Senza dire una parola. Scelgono chi torna dal lavoro e ha

uno zaino sulle spalle, una borsa nel cestino, una 24ore sul

portapacchi. La strada è stretta, non passano auto, neppure quelle di

polizia e carabinieri.

Se possono evitano i runner, a patto che non sia una giornata magra.

Perché chi corre ogni giorno lungo la ciclabile del Naviglio Grande

conosce il nemico e se può si difende.

I FORUM - La voce corre nei forum in Rete: «Attenti, non portate

soldi, cellulari e Ipod. Muovetevi sempre in gruppo». E nel web c'è un

costante aggiornamento per studiare le mosse della banda: «Ne ho visti

due, erano in fondo a via Molinetto di Lorenteggio. Mi hanno guardato,

ho dato un'accelerata e li ho lasciati dietro. Ma sono loro». C'è

anche chi, ciclista, dice di portarsi appresso una catena «a maglie

grosse», di tenerla a portata di mano. E poi ci sono le vittime di

questi colpi, una quindicina quelli denunciati a polizia e carabinieri

in due mesi.

L'INDAGINE - C'è un indagine del commissariato Porta Genova. Gli

agenti guidati da Francesca Fusto sono riusciti a ricostruire il

percorso delle denunce (spesso presentate in altri uffici di polizia),

a mettere in fila le testimonianze. Si cerca di dare un volto ad ogni

componente della banda. Non ci sono stati arresti, per ora. Da qui

l'invito a tutte le vittime: rivolgetevi alla polizia. Si cerca,

grazie ad alcune fotografie, di ricostruire le responsabilità di ogni

colpo. Sono cinque, sei ragazzi. Tutti di origine slava. Sono

violenti, colpiscono al volto le loro vittime, le stordiscono. Il

sospetto è che si tratti di nomadi che vivono nelle aree dismesse a

ridosso dello scalo ferroviario di San Cristoforo. La recinzione in

muratura affaccia proprio sulla ciclabile, in molti punti è sfondata.

I buchi permettono il passaggio agevole.

I RACCONTI - Ecco il racconto di Eugenio Bersani, aggredito alle

19,30 di martedì 6 dicembre. «Due persone mi hanno assalito con

violenza, sferrato un pugno in un occhio, buttato a terra e trascinato

a testa in giù tra i cespugli che costeggiano la pista. Derubato, con

un occhio nero e con il sospetto di un distacco della retina, ho

finito la serata al pronto soccorso. Il mio primo pensiero mentre ero

nelle mani dei due aggressori, è stato: ma se accadesse a una

ragazza?». Daniele, 46 anni, ha sporto denuncia al commissariato

Lorenteggio. «Fate qualcosa perché sono vivo per miracolo». Era la

sera del 14 novembre, Daniele era in bici, lo hanno avvicinato tre

ragazzi slavi sui 20-25 anni. Lo hanno buttato sull'asfalto, per

stordirlo hanno usato una spranga. Gli hanno portato via soldi, il

cellulare, e la fede che aveva al dito. Enrico Anut è invece un

appassionato di jogging. A nome di altri runner ha lanciato l'allarme:

«Se ci fosse un'illuminazione decente e più presidio da parte delle

forze dell'ordine accadrebbero le stesse cose?». La strada è off

limits per le pattuglie di polizia e carabinieri, il buio, la nebbia e

l'inverno fanno il resto. Luca Gandolfi, ciclista e consigliere

provinciale dell'Idv, conosce bene questi pochi chilometri protetti

dalle auto che dovrebbero essere il paradiso delle due ruote. Ha

sollevato il caso a Palazzo Isimbardi: «Questa situazione non può

continuare. è necessario intervenire subito».

fonte: Corriere della Sera

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Agguati e pestaggi sul Naviglio

La banda che rapina i ciclisti

Quindici casi in due mesi lungo la pista ciclabile che porta a Corsico. In azione un gruppo di slavi. La polizia: denunciate

Questo è il titolo dell' articolo sul corriere.. Pregherei le persone di leggerlo e immedesimarsi nelle vittime..lasciamo perdere da una parte il buonismo e dall'altra il giustizialismo..ma perché, visto che già ti dó luce acqua e gas a gratis, tutto esentasse, mentre io mi alzo tutte le mattine per andare a lavorare, non posso girare tranquillo con la mia bicicletta?! Le persone ne hanno pieni i coglioni di abbassarsi le braghe e le comunità Rom pagano le azioni di quattro delinquenti!

A tutti quelli che mi apostrofavano come razzista..ora cosa direte..che anche gli italiani lo fanno? Certo! Ma stavolta erano rumeni!!!

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Cazzo, ero entrato per postare il medesimo articolo!... :-P

p.s.: i rumeni non sono slavi, please...

hai ragione..ma il titolo dell'articolo non l'ho scritto io..invece se guardi l'intervista al dirigente del commissariato di Porta Genova parla di rumeni..quindi io mi affido alle dichiarazioni delle fdo. bella Dane!!
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Giusto in tema sicurezza ciclabili. Stamane averso 1030 sulla milano abbiategrasso qualche centinaio di metri dopo la canottieri c'era uno che faceva la ciclabile in auto!

Altri 3 automobilisti li ho incrociati tra il tratto Gaggiano - abbiategrasso di cui solo uno sembrava essere un agricoltore delle cascine. Uno era un pappone su un BMW e un altro un frubetto che ha tagliato un pezzo di strada. In 5 anni ho solo visto una volta una volante dei carabinieri presso questa ciclabile.

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Giusto in tema sicurezza ciclabili. Stamane averso 1030 sulla milano abbiategrasso qualche centinaio di metri dopo la canottieri c'era uno che faceva la ciclabile in auto!

Altri 3 automobilisti li ho incrociati tra il tratto Gaggiano - abbiategrasso di cui solo uno sembrava essere un agricoltore delle cascine. Uno era un pappone su un BMW e un altro un frubetto che ha tagliato un pezzo di strada. In 5 anni ho solo visto una volta una volante dei carabinieri presso questa ciclabile.

spero tu ti sia piazzato davanti a passo d'uomo :)

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  • 4 weeks later...

Le macchine ci passano spesso, a volte per sbaglio a volte per malafede....il mio amico Massimo li ha ripresi spesso....

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  • 1 month later...

Ciao a tutti,

ho letto con curiosita' ed attenzione i vari post in quanto assiduo frequentatore della ciclabile e cittadino interessato, ed al di la' dei commenti dei vari guerrieri della notte, pronti ad interventi punitivi stile Lega, credo che il problema si stia sempre piu' allargando e diventando grave.

Devo ammettere che e' un po' la scoperta dell'acqua calda, negli anni novanta andavamo di notte alla yard di San Cristoforo e l'humus era lo stesso di adesso, in piu' la periferia era gia’ rinomata per gli scippi e gli scavalli vari, mi ricordo che sull'Abbiategrasso dell'una e venti (l'ultimo mezzo diretto in periferia) se ne vedevano di ste scene, ma anche sul Corsico dell 14.30 vedevi i ragazzini del quartiere che si facevano la loro giustizia sociale, certo un tempo se ti fregavano un deca ( che bei ricordi) o le Reebok Pump magari chiudevi un occhio, adesso per una fissa ed un IPhone uno si inkazza anche per il danno economico, al di la' della questione di principio.

Credo che essenzialmente siano cambiate tre cose:

- un po di anni fa se scippavi una persona gli fregavi il giubbotto o le scarpe o qualche dieci mila lire (parlo per esperienza di vittima e non di scippatore) che potevano allettare solo qualche ragazzino sbandato, adesso se fermi uno in fissa....be' lo potete immaginare anche voi quale sia il bottino....credo quindi che sia cambiato anche il target degli scippatori.....

- negli anni novanta la ciclabile la sera era poco frequentata, mi ricordo che la sera ci passavo con il garelli ( per evitare i vigili e la multe perche' ero senza casco) e non incontravo anima viva al di la di tipi loschi che ravanavano nei cespugli alla ricerca di chissa' cosa, ma che erano comunque poco interessati a quello che potevo avere io, ed anche tra il 2003 ed il 2006 quando ero ancora studente e lavoravo in Ikea mi capitava di tornare da Milano verso Corsico e dall'Ikea verso Corsico ed alle 22-23 non vedevi molti ciclisti, ma molti rom, nomadi, stranieri in genere, Italiani poco raccomandabili......, e nessuno mi ha mai importunato, forse perche’ ero io a dare l'idea dello zingaro.

-infine devo dire che questi nuovi frequentatori delle periferie e del binari delle ferrovie e che vengono identificati come rom, zingari...... sono per lo piu' provenienti da peasi in cui vivono in condizioni disperate, forse anche peggiori di quelle in cui vivono qui, che sono succubi di un ignoranza pazzesca....ma ingoranza nel vero senso della parola.....in quanto non capiscono che in quanto comunitari, forse potrebbero avere un altra vita e che i Comuni, con i continui sfratti non fanno che incattivare, allontanado i bambini dalle scuole e annullando ogni sforzo verso una possibile integrazione.

Credo che la vera soluzione a questo problema sia farsi sempre piu’ presenti sulla ciclabile, con manifestazioni, fiaccolate notturne, coinvolgendo le autorita’ locali, chiedendo le famose colonnine antipanico, presenti in molti parchi, ma inutili in quanto i parchi la notte sono chiusi, chiedendo telecamere ed un maggiore pattugliamento.

Scusate per il poema ma pista ciclabile ed immagrazione sono temi a me cari.

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http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_febbraio_27/presa-banda-romeni-rom-ciclabile-naviglio-1903457986751.shtml

FINALMENTE!!!

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