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proposte per salvare il Motovelodromo [TO]


riky76
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Ogni volta che si sente l'annuncio della chiusura ed abbandono di un qualsiasi posto, da parte delle istituzioni, mi viene in mente una frase di un pensatore dell'ottocento che in risposta del famoso passaggio biblico: Rendete a Cesare quel che è di Cesare, scrisse: Prendi a Cesare quel che non gli appartiene.

Mi sembra frase opportuna, anche in questo caso.

 

Se vivessi a Torino, proporrei la costituzione di un Comitato per la difesa del Velodromo Coppi e mi ci butterei a capofitto.

Organizzerei subito un volantinaggio, di denuncia, di protesta, con l'aggiunta di un piccolo escursus storico della struttura.

Traccerei un'analisi su quali 'benefici' porterebbe alla popolazione se un posto di tale importanza fosse abbandonato.

Degrado, macerie, disinteresse verso uno sport bellissimo, per nulla sostenuto, da poter praticare vicino casa. Il ciclismo su pista, appunto.

Le mire dell'amministrazione torinese ad alta nocività sono altre, paiono già banali e scontate.

L'Istituzione sa che con anni di incuria, i muri marciscono in pochissimo tempo, si autodistruggono e garantiscono il conseguente facile cambio di destinazione d'uso dell'area per combattere la fatiscenza.

Un supermercato contro il degrado! Banalissimi, in perfetto stile affaristico-lobbistico, al solito.

 

Ai volantinaggi si avvicina sempre qualcuno/a interessato/a all'argomento proposto, che partecipi per offrire un consiglio, o solo per raccontare un retroscena di cui non si hanno notizie ufficiali.

Infine, contatteri quelle associazioni (artigianato locale?) che fin da ieri lì dentro organizzavano i mercatini: magari, con essi, si potrebbe trovare affinità.

 

Il Veldromo è nostro!

 

Gìà un'entità locale, appassionata del ciclismo su pista c'è, no?

@torinesi, daje!

Oh, poi noi oot del Forum si verrebbe, ci fosse una qualsiasi manifestazione da appoggiare, non si avrebbero esitazioni;-)

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Me ne sono andato via da Torino 3 anni fa per motivi di lavoro. Ho lasciato una città in fermento, a Torino giorno dopo giorno nasceva qualcosa di nuovo,  l'aria che si respirava arrivava dalle capitali europee che ne influenzavano le tendenze. 

 

Quella è Berlino, non torino )

 

Scherzi a parte, sono nato a Torino, ci ho vissuto fino all'uni.

Le cose che dici mi sembrano leggermente eccessive, per usare un eufemismo. E mi spiace molto, ma la dipingi come fosse stata la patria di un risorgimento intellettuale... mentre al limite ha rifatto il quadrilatero.

(Capossela sta a Torino quanto Nick Cave a Pinerolo: c'entra una sega :) )

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La questione di fondo è che c'era del buono, e quel buono pian piano lo stanno cancellando! Poi mi sembra che Capossela fosse un assiduo frequentatore dei Muri e che molti suoi pezzi si siano ispirati ai Murazzi. 

Ad esempio non so da quanto tempo sei andato via da Torino, ma quando me ne sono andato via c'era San Salvario che era in pieno fermento, associazioni culturali, sale di registrazione, locali, ristoranti, librerie, tutta sta roba nata in un anno, lo so perché ci abitavo.

Comunque quella era una premessa per sottolineare il fatto che Fassino chiude e ripulisce perché è semplice e immediato, gli strascichi che lascia non sono sicuramente un suo problema!

Quindi ribadisco fissettari torinesi datevi una mossa che qualcosa si può fare!

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La questione di fondo è che c'era del buono, e quel buono pian piano lo stanno cancellando! Poi mi sembra che Capossela fosse un assiduo frequentatore dei Muri e che molti suoi pezzi si siano ispirati ai Murazzi. 

Ad esempio non so da quanto tempo sei andato via da Torino, ma quando me ne sono andato via c'era San Salvario che era in pieno fermento, associazioni culturali, sale di registrazione, locali, ristoranti, librerie, tutta sta roba nata in un anno, lo so perché ci abitavo.

Comunque quella era una premessa per sottolineare il fatto che Fassino chiude e ripulisce perché è semplice e immediato, gli strascichi che lascia non sono sicuramente un suo problema!

Quindi ribadisco fissettari torinesi datevi una mossa che qualcosa si può fare!

Vado ot e me ne scuso.

Io la vedo assai diversamente.

Dopo anni "francesi" quando sono tornato a torino mi è sembrato di vedere una città che ha perso la propria natura, arrendendosi a "qesti anni" e scopiazzando milano. La milano che non amo.

Quindi locali a prova di minchialesa e ficaottusa e poco altro.

E Torino fu davvero cultura.

 

scusate l'ot.

se volete organizzare una qualsivoglia "resistenza" per il velodromo, contate su di me.

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Sicuramente è pieno di minchielese :-) e di posti per minchielese, ma ci sono posti anche per minchie normali!

Poi è una questione di gusti e di punti di vista ma posti come l'Alcatraz, C.S.O.A. Murazzi, Giancarlo, Hiroshima Mon Amour, ecc... non mi sembra proprio che si rifacciano ad uno stereotipo milanese di locale. Mi dispiace solo che Fassino abbia cancellato i Muri tutto qua.

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Scusate ma non c'è un club amici del Motovelodromo o qualcosa del genere?! Allora, subito scrivere aI Beni Culturali (vi dò io i riferimenti dei responsabili per Torino, se volete...) una bella lettera di richiesta di vigilanza della situazione, poi una lettera di protesta per il Comune, in tutt'e due le lettere (RACCOMANDATE CON RICEVUTA DI RITORNO) sarebbe il caso di far vedere di non essere 4 cazzari nostalgici raccogliendo le più disparate adesioni di gente del settore: squadre di bici, club, negozianti, marchi, etc. per far vedere di essere in tanti (se riuscite a condire il tutto con una raccolta firme meglio, se no quello lo si va anche dopo).

Poi mettevi a studiare la possibilità di un progetto che nutra il velodromo presentandolo al Comune, magari citando il caso di Herne Hill (che fossi in voi andrei a studiarmi...), e via a bombardare i media chiarendo che 1) il Velodromo è un monumento 2) C'è un decreto di vincolo quindi non possono trattarlo come un capannone 3) In un momento di forte rinascita ciclistica mondiale il Coppi dovrebbe essere una risorsa cittadina e non teatro dell'ennesima speculazione immobiliare.

 

Datevi da fare, adesso!

 

p.s.: allora, avete scritto la lettera?! SIETE ANCORA LI'?!...

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Scusate ma non c'è un club amici del Motovelodromo o qualcosa del genere?! Allora, subito scrivere aI Beni Culturali (vi dò io i riferimenti dei responsabili per Torino, se volete...) una bella lettera di richiesta di vigilanza della situazione, poi una lettera di protesta per il Comune, in tutt'e due le lettere (RACCOMANDATE CON RICEVUTA DI RITORNO) sarebbe il caso di far vedere di non essere 4 cazzari nostalgici raccogliendo le più disparate adesioni di gente del settore: squadre di bici, club, negozianti, marchi, etc. per far vedere di essere in tanti (se riuscite a condire il tutto con una raccolta firme meglio, se no quello lo si va anche dopo).

Poi mettevi a studiare la possibilità di un progetto che nutra il velodromo presentandolo al Comune, magari citando il caso di Herne Hill (che fossi in voi andrei a studiarmi...), e via a bombardare i media chiarendo che 1) il Velodromo è un monumento 2) C'è un decreto di vincolo quindi non possono trattarlo come un capannone 3) In un momento di forte rinascita ciclistica mondiale il Coppi dovrebbe essere una risorsa cittadina e non teatro dell'ennesima speculazione immobiliare.

 

Datevi da fare, adesso!

 

p.s.: allora, avete scritto la lettera?! SIETE ANCORA LI'?!...

 

Dane, da quanto ne so si muovono e si stanno muovendo, non so se esattamente in quella direzione, ma credo che siano attivi anche in quella. Speriamo!

 

 

 

Tutta la faccenda puzza di marcio, io vivo esattamente di fianco al velodromo, vedo la pista dalla finestra di camera mia ed è incredibile come una struttura del genere non sia MAI stata usata per le potenzialità che ha, ma solo per farci mercatini (4 all'anno dice il gestore.. io ne ho contati 6 da settembre). I mercatini erano da tempo insostenibili, non c'è parcheggio nella zona, chi vende cominciava ad arrivare sempre più presto (anche 2 giorni prima per parcheggiare, e alle 4.30 del mattino per entrare) ma nonostante questo i vigili, più volte chiamati, non hanno mai mosso un dito. Domenica mattina c'erano le camionette dei carabinieri in tenuta anti-sommossa per far rispettare l'ordinanza. È evidente che qualcosa sia cambiato, anche aldilà del discorso centro commerciale.

 

Un amico che lavora in comune mi ha detto che l'altra alternativa è passare il velodromo alla fondazione CRT che lo userebbe per concerti e kermesse varie, ovvero roba da pazzi.

 

Nel velodromo, oltre a sfruttare la pista, si possono fare mille attività sportive: come dice giustamente Riky ci sono spogliatoi nuovi e agibili. Il sabato mattina già ci fanno un corso di MTB, davanti c'è lo skate park, è in una delle zone più "ciclabili" di Torino e più frequentate dai ciclisti (sia stradisti che MTB), d'estate da due anni fanno estate ragazzi, ci si può fare un circuito di ciclocross in inverno, o metterci come negli ultimi due anni una pista di pattinaggio su ghiaccio. Insomma, è una struttura che può essere VIVA e al servizio della comunità. Basterebbe darla in gestione ad un'associazione o ad un gruppo di associazioni sportive, con la concessione di un bar in cambio di un canone ragionevole e la garanzia di aperture minime serali e lungo tutto l'anno.

 

Non ci vorrebbe molto, ma è evidente che l'interesse proprio non c'è e purtroppo l'impianto in sè non è culturalmente "sentito" come il Vigo a Milano... che tristezza, speriamo davvero si possa fare qualcosa per far cambiare testa e mentalità a questi amministratori così mediocri.

 

ps: tra l'altro è la prima volta da MESI che leggo il nome di Fassino sul giornale... da quando il comune sta nella merda è completamente sparito da ogni cronaca... si leggono nomi di assessori, consiglieri, burocrati, ma il buon grissino s'è dato alla macchia. Che personaggio inutile.

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Ho trovato finalmente il tempo di andare a leggere il contratto di concessione del Motovelodromo.

 

Tutto sommato si tratta di un contratto di concessione simile a quello della maggior parte degli impianti sportivi cittadini.  Solamente si nota che il focus del contratto era sopratutto nella parte manutentiva e di sicurezza dell'impianto (visto che nel 1996 l'impianto era all'abbandono e considerato inagibile).

 

Lo scopo della concessione e' descritto tramite un'allegato (n.13), che del resto e' l'atto costitutivo del "Comitato per la gestione del Motovelodromo".  Come tipico per questi contratti si legge che lo scopo non e' il lucro, ma la promozione dello sport.  La gestione degli orari e' da discutere con la parte amministrativa dell'assessorato allo sport.

 

L'atto e' stato fatto nel 11/03/1997 n. 68058/9069.  L'atto costitutivo del Comitato gestione motovelodromo e' del 9/7/1996 N. 59243/4616.

 

Chi volesse leggerli deve rifare la procedura di accesso agli atti tramite URP del comune.  Fotocopiare quegli atti costa 7,5 euro a facciata.  Sono 14 facciate. La lettura in loco e' gratuita.

 

Qualora avessimo focalizzato subito su questo contratto, probabilmente avremmo avuto una vita piu' facile a negoziare la richiesta di apertura serale i Giovedi. E magari anche a pretendere una pista pulita.....

 

Adesso, come mi hanno confermato tutti, e' diventato un ginepraio salito all'attenzione della cronaca.

 

Pero' qualche chance rimane di ripartire in futuro con questo stile:

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s2dlogo.jpg

 

 

Nel frattempo c'e' una Scratch Race.  E' questa:

 

post-4265-0-83446400-1383041384_thumb.jp

Modificato da Gaspé (visualizza cornologia modifica)
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  • 2 weeks later...

Ah, notizia: il Coppi è inalienabile per il tipo di vincolo a cui è sottoposto. Quindi non solo non possono abbatterlo, ma nemmeno venderlo...

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Ah, notizia: il Coppi è inalienabile per il tipo di vincolo a cui è sottoposto. Quindi non solo non possono abbatterlo, ma nemmeno venderlo...

 

ecco, diciamolo vah.... thanks

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Ah, notizia: il Coppi è inalienabile per il tipo di vincolo a cui è sottoposto. Quindi non solo non possono abbatterlo, ma nemmeno venderlo...

 

ecco, diciamolo vah.... thanks

 

Figurati.....

 

p.s.: voi non lo sapete, ma sto lavorando per voi... ;-)

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chiudono i Velodromi e ammuffiscono le piscine, intanto le partnership si consolidano, tutto come da programma

IL PROGETTO
"Apertura massima ai privati che con lo sport puntano a fare business. Il senso della candidatura di Giovanni Malagò alla presidenza del Coni, una candidatura molto romanocentrica, aveva un obiettivo. Sovvertire. Le parole d'ordine di "Don Giovanni" Malagò, così lo chiamava l'avvocato Agnelli, non erano sport, benenesse, partecipazione ma branding, marketing, fundraising, project financing. In poche parole: fare dello sport un business e fare in modo che lo sport cresca grazie ai privati.“

Fonte :

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LA SUA REALIZZAZIONE

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IL BACKGROUND
"Gruppo Samocar di Malagò è da più di dieci anni è tra i partner della Bmw quello che vende il maggior numero di auto al mondo"

Fonte :

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tutto
come
da
programma

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