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Al lavoro in bici


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io vorrei tanto andare a lavorare in bici.. ma tra lo studio e la casa ci sono 2 metri! :))))

Non male... a me capita che tra lavoro e branda ci sia giusto lo scendiletto.

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Grazie a tutti per le risposte e per l'incoraggiamento.

Sono consigli preziosi, ma ancora più preziosa è l'energia e l'entusiasmo che ognuno di voi trasmette.

Oggi ho fatto in auto il percorso che dovrei fare in bici. Grazie alla amministrazione della mia città ho scoperto che quasi 3/4 del percorso è composto da pista ciclabile.

Resta da eludere il pezzo di tangenziale. Per quello penso di caricare la bici in auto e lasciare l'auto parcheggiata da qualche parte, sperando di trovarla la ritorno.

Aloha.

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Non ci posso credere, che non esista alternativa alla tangenziale, pero' :-O

Prima che la costruissero, la gente era isolata? Ricordati che una bici passa anche in vicoli streeeeeetti :-D

Hai provato a guardare con GoogleMaps, itinerario a piedi???

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che in questo momento non ho nulla da fare, inauguriamo la gallery "la bici a lavoro"?

foto della bici lockettata davanti all'ufficio or never happened.

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foto della bici lockettata davanti all'ufficio or never happened.

davanti all' ufficio (questa è la foto della prima volta che provai il tragitto casa/ufficio) e al piano dove risiede a volte in compagnia della hoptown di un collega

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Oggi ho fatto in auto il percorso che dovrei fare in bici. Grazie alla amministrazione della mia città ho scoperto che quasi 3/4 del percorso è composto da pista ciclabile.

Resta da eludere il pezzo di tangenziale. Per quello penso di caricare la bici in auto e lasciare l'auto parcheggiata da qualche parte, sperando di trovarla la ritorno.

perchè non esplorarlo in bici questo fine settimana? così ti puoi fermare/deviare/ecc senza l'assillo di quello dietro che ti suona?

Sicuramente salterà fuori una stradina, un qualcosa, che ti risparmia la tangenziale... probabilmente troverai anche qualche scorciatoia...

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Io vado spesso in ufficio in bicicletta, circa 15 km andare e 15 tornare sia con la fissa che con una citybike.

Per il viaggio indosso pantaloncini da basket con sotto i pantaloncini da ciclista per la sella (il mal di culo è il mio tormento). Una maglietta tecnica da poco delle decathlon e cappellino. Cerco solitamente di tenermi in ufficio il cambio, soprattutto pantaloncini (si posso usare i pantaloni corti in ufficio) che volendo posso anche usare per un paio di giorni.

Come attrezzi ho una borsetta sottosella con chiavi, occorente per cambiare la camera d'aria, 2 camere ad aria (anzi mi hai ricordato proprio ora che devo comprarne che sono a corto).

In ufficio ho anche un paio di scarpe sostitutive perchè sulla fissa ho le spd (che sono una figata dopo km e km di gabbiette).

Preferisco non portarmi lo zaino perchè mi fa sudare la schiena, e di solito quando devo portarlo carico preferisco usare la citybike con il portapacchi.

Inoltre se sei agli inizi nel traffico non ti consiglio la fissa senza freni, i freni ti danno una certa sicurezza non indifferente la mattina quando gli autisti sono mezzi addormentati.

Non uso sempre la bici, ad esempio quando devo portare l'attrezzatura da football che pesa troppo ed è ingombrante o quando devo accompagnare la povera nonnina a casa che sulla canna non ci vuole salire.

Il bello della bici è che puoi passare in certi spazi angusti tipo piazzali o parchi e quindi tagliare, io ad esempio taglio sempre nel piazzale di san siro. Però la tangenziale di cui parli non mi pare uno dei punti ideali in cui talgliare, senza contare che se ti beccano ti fanno il culo a strisce, oltre che rischi seriamente di fare la fine del topo.

Volendo approfondire un argomento, degli ottimi pantaloncini da ciclista? qualcuno ne conosce?

Modificato da Raldi (visualizza cornologia modifica)
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Quello che al momento mi trattiene è la distanza, sono circa 14 KM e in mezzo c'è un pezzo di tangenziale che mi richiama in mente l'immagine di un gatto stirato sull'asfalto!

Forse se cerchi bene riesci a trovare qualche via secondaria/pseudo ciclabile/strada di campagna/marciapiedi per non farti ammazzare...

a) Innanzitutto la distanza percorsa (andata + ritorno).

17 andata e 17 ritorno...

b) Attrezzatura (Pompetta, camere d'aria, attrezzi ultratecnici, altro)

Gambe, impermeabile e copertoni antiforatura!

c) Abbigliamento

Vestito normale... finchè pedali di per sè sudi poco, è quando ti fermi che cominci... quindi salti nel bagno, ti metti a petto nudo finchè non ti raffreddi e poi è tutto ok!

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Volendo approfondire un argomento, degli ottimi pantaloncini da ciclista? qualcuno ne conosce?

Io mi sono sempre trovato molto molto bene con Briko, altrimenti Nalini ma costa..

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Faccio 12 km (12 andata, 12 ritorno)quasi tutti i gg x andare al lavoro e t dirò che e' una gran figata! Quando mi gira proprio bene ne faccio pure d più! Il massimo e' INA quarantina! Cmq t metti i tuoi pantaloncini imbottiti, zaino con il necessario in caso d foratura, asciugamano e maglietta pulita!

La sera nn e' mai stato un problema! Arrivo a casa a mezzanotte tutti i gg, monti due luci e vai ce peli!

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28 km al giorno in totale.

La distanza dal lavoro è di 7 km percorsi 4 volte, dato che rientro per la pausa pranzo.

La mattina mi porto dietro uno zainetto comprensivo di tutto il necessario, che poi lascio in ufficio e riporto la sera.

Il necessario varia da stagione a stagione.

Secondo me fondamentale è cambiare almeno la maglietta che è a contatto con la pelle.

In questi giorni cambio anche i pantaloni, dato che uso quelli corti per andare in bici.

Secondo me devi fare un po' di prove e subito capirai quello che ti serve.

Per gli attrezzi: camera d'aria, pompetta piccola, bomboletta aria compressa, io porto una sola chiave che fa da chiave a frusta + chiave del 15 + chiave a settore e un tiraraggi.

Guarda bene le previsioni del tempo la sera e evita di andare al lavoro in bici se c'è rischio di pioggia

Modificato da lorenzo.bruscoli (visualizza cornologia modifica)
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Era prevista pioggia per questa sera, consulto sempre ilMeteo.it, ma non ho saputo resistere al richiamo della fissa e anche questa mattina sono andato al lavoro in bicicletta. Alle 18:30 in viale Liguria a Milano regnava un' atmosfera apocalittica, fasci di luce giallognola che contrastavano un cielo sempre più cupo e minaccioso. L' aria odorava di pioggia, fragranza di asfalto bagnato.Trentacinque chilometri mi separavano dalla meta ed ero consapevole che non sarei riuscito ad arrivare a casa asciutto. "Open up the sky,This mess is getting high, It’s windy and our family needs a ride, I know we’ll be just fine, When we learn to love the ride", già perché muoversi in bicicletta, per giunta a scatto fisso, è un gesto liberatorio, è una via da percorre per ritrovare l' armonia con sè stessi, per esplorare i propri limiti. Avevo un sorriso ebete stampato in faccia, ero consapevole del disagio che avrei patito in una condizione meteorologica così avversa ma già pregustavo la soddisfazione dell' arrivo, metafora della vita o più semplicemente divertimento adrenalinico. E' stato per tutto il percorso un gioco ad inseguimento, il temporale alle spalle, la pista ciclabile invasa da inaspettati ostacoli costituiti da rami e quant' altro sradicato dalla furia del vento. Spingevo più che potevo, perché volevo vincere, prima di tutto con me stesso e poi per rivalsa sull' ordine costituito, sulla consuetudine imposta dalla società automobilistica, sui miei anni e sui miei acciacchi. 35.19km, 47.6 km/h di velocità massima (con il 42/16), 30.9 km/h di media più una foratura all' anteriore a circa 15km dall' arrivo. "Tutto il resto è noia".

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Era prevista pioggia per questa sera, consulto sempre ilMeteo.it, ma non ho saputo resistere al richiamo della fissa e anche questa mattina sono andato al lavoro in bicicletta. Alle 18:30 in viale Liguria a Milano regnava un' atmosfera apocalittica, fasci di luce giallognola che contrastavano un cielo sempre più cupo e minaccioso. L' aria odorava di pioggia, fragranza di asfalto bagnato.Trentacinque chilometri mi separavano dalla meta ed ero consapevole che non sarei riuscito ad arrivare a casa asciutto. "Open up the sky,This mess is getting high, It’s windy and our family needs a ride, I know we’ll be just fine, When we learn to love the ride", già perché muoversi in bicicletta, per giunta a scatto fisso, è un gesto liberatorio, è una via da percorre per ritrovare l' armonia con sè stessi, per esplorare i propri limiti. Avevo un sorriso ebete stampato in faccia, ero consapevole del disagio che avrei patito in una condizione meteorologica così avversa ma già pregustavo la soddisfazione dell' arrivo, metafora della vita o più semplicemente divertimento adrenalinico. E' stato per tutto il percorso un gioco ad inseguimento, il temporale alle spalle, la pista ciclabile invasa da inaspettati ostacoli costituiti da rami e quant' altro sradicato dalla furia del vento. Spingevo più che potevo, perché volevo vincere, prima di tutto con me stesso e poi per rivalsa sull' ordine costituito, sulla consuetudine imposta dalla società automobilistica, sui miei anni e sui miei acciacchi. 35.19km, 47.6 km/h di velocità massima (con il 42/16), 30.9 km/h di media più una foratura all' anteriore a circa 15km dall' arrivo. "Tutto il resto è noia".

MITO!

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Era prevista pioggia per questa sera, consulto sempre ilMeteo.it, ma non ho saputo resistere al richiamo della fissa e anche questa mattina sono andato al lavoro in bicicletta. Alle 18:30 in viale Liguria a Milano regnava un' atmosfera apocalittica, fasci di luce giallognola che contrastavano un cielo sempre più cupo e minaccioso. L' aria odorava di pioggia, fragranza di asfalto bagnato.Trentacinque chilometri mi separavano dalla meta ed ero consapevole che non sarei riuscito ad arrivare a casa asciutto. "Open up the sky,This mess is getting high, It’s windy and our family needs a ride, I know we’ll be just fine, When we learn to love the ride", già perché muoversi in bicicletta, per giunta a scatto fisso, è un gesto liberatorio, è una via da percorre per ritrovare l' armonia con sè stessi, per esplorare i propri limiti. Avevo un sorriso ebete stampato in faccia, ero consapevole del disagio che avrei patito in una condizione meteorologica così avversa ma già pregustavo la soddisfazione dell' arrivo, metafora della vita o più semplicemente divertimento adrenalinico. E' stato per tutto il percorso un gioco ad inseguimento, il temporale alle spalle, la pista ciclabile invasa da inaspettati ostacoli costituiti da rami e quant' altro sradicato dalla furia del vento. Spingevo più che potevo, perché volevo vincere, prima di tutto con me stesso e poi per rivalsa sull' ordine costituito, sulla consuetudine imposta dalla società automobilistica, sui miei anni e sui miei acciacchi. 35.19km, 47.6 km/h di velocità massima (con il 42/16), 30.9 km/h di media più una foratura all' anteriore a circa 15km dall' arrivo. "Tutto il resto è noia".

HAI VINTO!

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Era prevista pioggia per questa sera, consulto sempre ilMeteo.it, ma non ho saputo resistere al richiamo della fissa e anche questa mattina sono andato al lavoro in bicicletta. Alle 18:30 in viale Liguria a Milano regnava un' atmosfera apocalittica, fasci di luce giallognola che contrastavano un cielo sempre più cupo e minaccioso. L' aria odorava di pioggia, fragranza di asfalto bagnato.Trentacinque chilometri mi separavano dalla meta ed ero consapevole che non sarei riuscito ad arrivare a casa asciutto. "Open up the sky,This mess is getting high, It’s windy and our family needs a ride, I know we’ll be just fine, When we learn to love the ride", già perché muoversi in bicicletta, per giunta a scatto fisso, è un gesto liberatorio, è una via da percorre per ritrovare l' armonia con sè stessi, per esplorare i propri limiti. Avevo un sorriso ebete stampato in faccia, ero consapevole del disagio che avrei patito in una condizione meteorologica così avversa ma già pregustavo la soddisfazione dell' arrivo, metafora della vita o più semplicemente divertimento adrenalinico. E' stato per tutto il percorso un gioco ad inseguimento, il temporale alle spalle, la pista ciclabile invasa da inaspettati ostacoli costituiti da rami e quant' altro sradicato dalla furia del vento. Spingevo più che potevo, perché volevo vincere, prima di tutto con me stesso e poi per rivalsa sull' ordine costituito, sulla consuetudine imposta dalla società automobilistica, sui miei anni e sui miei acciacchi. 35.19km, 47.6 km/h di velocità massima (con il 42/16), 30.9 km/h di media più una foratura all' anteriore a circa 15km dall' arrivo. "Tutto il resto è noia".

Vorrei essere tuo figlio.

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