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E Riccò ci ricascò....parte 2ª....


sfrenato
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Ultime dichiarazioni del solito testa di cazzo che non si smentisce mai.. speriamo che almeno questa volta si levi veramente dalle palle..

Riccò: "Non torno, il ciclismo fa schifo"

Il Cobra torna a parlare dopo il blocco renale e i sospetti di doping che hanno portato la Vacansoleil a licenziarlo. "I giornali mi hanno già condannato prima ancora di conoscere la sentenza - ha detto Riccò - Comunque sono stanco di correre, farò il barista"

BASTA CICLISMO - "Non ho voglia di tornare a correre. Per niente. Ho voltato pagina. Il mondo del ciclismo mi fa schifo, mi ha fatto vomitare. Tutti quelli che ci sono dentro mi fanno schifo".

RICCO' NON RICORDA - - Riccardo Riccò rompe il silenzio. Ricoverato a inizio febbraio in gravi condizioni per un blocco renale e dimesso dopo quasi due settimane, il Cobra è stato licenziato dalla Vacansoleil perché avrebbe confessato al medico che lo ha soccorso di essere ricorso all'autotrasfusione. Versione che, intervistato dalla "Gazzetta dello Sport", Riccò smentisce.

"Ho la cartella clinica e non c'è scritto niente, solo frasi inventate. Lui dice così, io dico in un altro modo. Ero più di lì che di qui e non so cosa posso aver detto. Vediamo chi avrà ragione dalle analisi. Io al medico non ho riferito un bel niente".

"NON ROMPETEMI PIU'" - Il suo cuore non preoccupa più, "non ho problemi di salute - assicura - Sto bene e vado in bici. Mi hanno detto che tornerò come prima. Non sono demoralizzato. L'importante è avere la coscienza a posto. Il ciclismo non mi manca". Non gli manca un mondo che lo ha ripudiato. "Mi volevano far smettere già quando sono rientrato. Adesso basta: Riccò non c'è più, non rompetemi più".

"NON SONO UN DOPATO" - Su di lui, però, indagano sia la Procura di Modena che quella del Coni. "Vorrei che la vicenda si chiudesse in fretta ma penso che invece sarà lunga - prosegue il Cobra – Il Coni? Mi radieranno e festa finita. Tanto è quello che volevano. Comunque, che abbia torto o ragione, non tornerò a correre. La sentenza l'avete già voi. Io non ho letto i giornali, ma mi hanno detto che mi avete già fatto il processo. Non è un caso di doping, non mi hanno trovato positivo, ma sono stato già condannato". E per il futuro dice: "Cosa farò? Il barista. Sono stanco, questo è un mondo che non mi piace più. Meglio fare l'operaio a mille euro, ci sono meno pensieri".

LA REPLICA DELL’AUSL DI MODENA - "Non ci aspettavamo un grazie, visto che tutti hanno solo fatto il proprio lavoro, di certo però nemmeno ci aspettavamo un attacco, per noi incomprensibile, che si riferisce ad un'intera struttura. Di certo non possiamo nascondere la nostra costernazione a fronte di accuse, in verità non chiare, se non addirittura confuse, rivolte in particolare a chi è intervenuto presso l'Ospedale di Pavullo. Il medico evocato è un professionista di grande qualità umane ed etiche, ancor prima che professionali, che gode della piena fiducia dell'azienda e, soprattutto, delle tante persone che negli anni ha assistito. Quanto poi al trasferimento a Baggiovara, siamo di fronte ad un esempio di funzionamento ottimale del modello assistenziale basato sulla rete degli Ospedali della provincia”.

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Riccò: "Non torno"

E ce ne faremo una ragione.....

il ciclismo fa schifo"

E chi meglio di te può saperlo?!...

comunque sono stanco di correre, farò il barista

Tanto come si beve lo sai già.....

L'importante è avere la coscienza a posto.

Eh sì, l'importante sarebbe quello.....

Mi volevano far smettere già quando sono rientrato

No, no, ti volevano far smettere già quand'eri dilettante!...

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fuori dalle palle riccò.però non fare il barista...non si sa mai che capito al locale dove lavori e il giorno dopo ho due braccia come Arnold Schwarzenegger

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  • 1 month later...

Bhe...che dire...non c'è limite al peggio...

http://www.resport.it/leggiarticolo2.asp?idarticolo=65418

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Bhe...che dire...non c'è limite al peggio...

http://www.resport.it/leggiarticolo2.asp?idarticolo=65418

Il peggio è che se non gli fanno nulla un pazzo che gli dà un posto in squadra lo trova..

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Bhe...che dire...non c'è limite al peggio...

http://www.resport.it/leggiarticolo2.asp?idarticolo=65418

Il peggio è che se non gli fanno nulla un pazzo che gli dà un posto in squadra lo trova..

spero lo prendano alla Leopard-Trek così danno man forte a Cancellara! ahahahah

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Bhe...che dire...non c'è limite al peggio...

http://www.resport.it/leggiarticolo2.asp?idarticolo=65418

Il peggio è che se non gli fanno nulla un pazzo che gli dà un posto in squadra lo trova..

spero lo prendano alla Leopard-Trek così danno man forte a Cancellara! ahahahah

Sarebbe come mettere la merda con la cioccolata..:-)

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Articolo trovato in rete.....

Riccò "Tornerò, nulla da nascondere"

Il corridore modenese torna sui suoi passi e fa sapere di essere deciso a tornare a correre: "Fino a quando ci saranno le indagini in corso io posso ancora correre". Il suo legale: "E' una bella giornata per il ciclismo". La risposta di Petrucci: "Dichiarazioni insensate..."

- "Posso solo dire che sono ancora un ciclista professionista e finchè ci sono delle indagini in corso io posso ancora correre e sono in cerca di una squadra" -

Sono le parole di Riccardo Riccò dopo un'ora e mezza di audizione davanti a Ettore Torri alla Procura Antidoping del Coni. Ricco è stato sentito in relazione ai fatti accaduti il 6 febbraio al pronto soccorso dell'ospedale di Pavullo, con la contestazione dellas econda violazione della normativa antidoping. "Io sono molto sereno e tranquillo e non ho nulla da nascondere - continua - Sono in cerca di una squadra, voglio correre. Assolutamente non penso al ritiro, ho pensato che visto che correre in bici mi viene bene, finchè me lo permetteranno continuerò a correre. L'attacco di Petrucci? Non ho letto nessuno giornale. Io non mi ricordo più nulla perchè ero più di la che di qua, mi sono state riferite alcune cose”.

Aveva detto che “il ciclismo gli faceva schifo”, che non sarebbe più tornato e che i colleghi lo avevano profondamente deluso. E ora? Tutto è cambiato: “Al pubblico del ciclismo mi sento di dire che penso di poter continuare a correre, ho ricevute tante lettere che mi hanno incitato a tornare a correre e lo faccio per loro perchè ci sono tante persone che mi vogliono bene. Faccio un appello, sono libero perchè mi hanno licenziato e sono in cerca di una squadra. Mi risulta che ci sono altri corridori che sono nella mia stessa posizione che continuano a correre, non solo Contador ma anche italiani".

IL LEGALE DI RICCO’ (Fiorenzo Alessi) INSISTE: “E’ UNA BELLA GIORNATA PER IL CICLISMO. RICCARDO A OGGI E’ UN CICLISTA PROFESSIONISTA E PUO’ CORRERE” - "A mio avviso oggi è una giornata positiva per il ciclismo nonostante quel che dicano alcune anime belle. Riccardo Riccò (nella foto AP/LaPresse con la maglia della Ceramica Flaminia) a oggi è ancora un ciclista professionista, al momento non c'è alcuna sanzione sportiva che possa pregiudicare il ritorno alle gare del mio assistito ed è un'ottima notizia. Allo stato attuale non credo possa esserci alcuna squalifica, ma dovreste chiederlo al procuratore Torri. Per quale motivo si è parlato di emoautotrasfusione? È una bella domanda, non lo so. Di solito non accade che un medico si inventi una cosa del genere. Io dico che in certe situazioni di urgenza, di allarme certe frasi potrebbero essere recepite in un modo che non era quello della frase qualora che ci sia. Comunque noi documenti non ne abbiamo, le analisi, per quanto noi conosciamo, non conducono ad una soluzione univoca ed è ovvio che anche noi faremo la nostra parte e abbiamo incaricato un eminente consulente per svolgere adeguati accertamenti come la procura di Modena".

VIVIAMO IN UNA SOCIETA’ DOVE DROGARSI NON E’ UN REATO, MA DOPARSI SI’, E CHI LO FA VIENE SANZIONATO PESANTEMENTE - Petrucci? Non condivido un presidente del Comitato Olimpico Nazionale che dica basta con un ciclismo dopato. Non mi permetto di criticare il presidente Petrucci, sarebbe stato più auspicabile con uno sport dopato o basta con un società che vuole il risultato a tutti i costi. Non è una questione di limiti ma di atleti che svolgono una professione che comporta certi rischi, non solo sotto il punto di vista della salute, io condivido le parole del professor Veronesi, nel nostro Paese c'è il diritto alla salute non il dovere alla salute e dire che quella legge, nata a tutela della salute, sia ancora attuale, secondo me non è adeguata al tempo che stiamo vivendo e che vivremo. Bisogna valutare che la professione del ciclista sia un atleta e professionista non può escludere a priori che vengono praticate altrimenti l'assurdo che questo Paese è che viviamo in una civiltà in cui drogarsi non è un reato, doparsi è un reato e sanzionato pesantemente e va a scapito della salute e della vita. Bisognerebbe creare un movimento d'opinione, come ha detto il professor Veronesi, per modificare uno stato di diritto e non di fatto che non è adeguato ai nostri tempi".

PETRUCCI "DA LEGALE RICCO' CONSIDERAZIONI INSENSATE" - "Il Coni non risponde a considerazioni insensate". Il presidente del Coni Gianni Petrucci commenta così le parole dell'avvocato di Riccardo Riccò, Fiorenzo Alessi, che in mattinata aveva dato torto alle considerazioni fatte ieri dal presidente Petrucci sul doping nel ciclismo, dicendosi favorevole all'ipotesi del professor Veronesi di liberalizzare alcune pratiche considerate illecite e ad una 'rilettura' della legge penale in materia di doping.

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Rega' noi siamo qui a sparare a zero e a giudicare ma se ci pensiamo qualche secondo.....

Il ciclismo di vittime ne ha fatte una cifra, (ora forse questo non è il caso esatto)

Diciamo che è abbastanza facile far risultare una cosa piuttosto che un'altra e si è ben agganciati anche a coprirle.

Un carico e scarico sbagliato e tac risulti bombato. Non so' a me non piace molto lo sport agonistico quasi in nessun caso perché dove girano sponsor e soldi c'e' sempre un sentore di marcio,diciamo che preferisco gli allievi o il dilettantismo fatto con passione!

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