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Letture in surplace-Libri biciclistici.


Capiero
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letto l'anno scorso:

TitoloElogio della bicicletta Autore

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http://www.ibs.it/code/9788833917122/illich-ivan/elogio-della-bicicletta.html

E' un saggio, piuttosto profondo, radicale e (almeno per me) impegnativo, sulla critica alla società odierna, così fortemente petrol-centrica e basata sull'avidità di energia e sul frenetico (e spesso poco sensato) spostamento continuo di individui isolati...insomma una ottima lettura, non è nemmeno voluminoso il volumetto, ma molto denso di concetti.

Chapeau per avermi letto nel pensiero!

Sto cercando di riottenerlo dopo più di un anno di prestito. Assolutamente geniale! Una lezione d'economia sul perché dall'utilizzo della bici c'è solo da guadagnare.

Caldamente consigliato

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Appello:

ho da poco adocchiato un altro titolo di ediciclo editore che mi attira non poco, qualcuno l'ha letto e ha voglia di spendere due minuti dando anche un paio di giudizi? Così assaporo un po' il pre-acquisto, ché Altrimenti finisce che lo compro domani (oggi) minando ulteriormente le mie limitate finanze.

Di seguito titolo, autore e sunto rinvenibili sul

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Luca Conti

Manuale di resistenza del ciclista urbano

La bicicletta è una risorsa preziosa per trasformare le città e ridurre l’inquinamento, migliorando la salute delle persone. Molti vorrebbero andare in bici a scuola o al lavoro, ma in una città metropolitana o comunque abbastanza trafficata, non sanno da dove iniziare. Questo libro, con uno stile asciutto e una buona dose di ironia, spiega come fare, partendo dall’esperienza personale dell’autore accumulata negli anni. Si comincia dalla descrizione delle diverse tipologie di bici e

delle loro peculiarità, per passare poi all’equipaggiamento e abbigliamento necessario, alla manutenzione della bicicletta in autonomia…

Ampio spazio è dedicato alla guida nel traffico metropolitano, con una spiegazione dettagliata delle situazioni e dei problemi più frequenti. La navigazione cittadina obbliga infatti a conoscere i mezzi a motore e il comportamento di chi li guida, la topografia urbana, bivi e incroci, i rischi della pioggia e delle

strade dissestate, ecc. per fornire al lettore strumenti utili alla sua incolumità, per una gioiosa rinuncia alla schiavitù quotidiana del motore a scoppio. La sezione finale è dedicata all’importanza, per il ciclista urbano,

di rompere l’isolamento a cui sembra condannato nelle città e nella legislazione italiana, coalizzandosi in gruppi per condurre battaglie comuni.

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Appello:

ho da poco adocchiato un altro titolo di ediciclo editore che mi attira non poco, qualcuno l'ha letto e ha voglia di spendere due minuti dando anche un paio di giudizi? Così assaporo un po' il pre-acquisto, ché Altrimenti finisce che lo compro domani (oggi) minando ulteriormente le mie limitate finanze.

Di seguito titolo, autore e sunto rinvenibili sul

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Luca Conti

Manuale di resistenza del ciclista urbano

La bicicletta è una risorsa preziosa per trasformare le città e ridurre l’inquinamento, migliorando la salute delle persone. Molti vorrebbero andare in bici a scuola o al lavoro, ma in una città metropolitana o comunque abbastanza trafficata, non sanno da dove iniziare. Questo libro, con uno stile asciutto e una buona dose di ironia, spiega come fare, partendo dall’esperienza personale dell’autore accumulata negli anni. Si comincia dalla descrizione delle diverse tipologie di bici e

delle loro peculiarità, per passare poi all’equipaggiamento e abbigliamento necessario, alla manutenzione della bicicletta in autonomia…

Ampio spazio è dedicato alla guida nel traffico metropolitano, con una spiegazione dettagliata delle situazioni e dei problemi più frequenti. La navigazione cittadina obbliga infatti a conoscere i mezzi a motore e il comportamento di chi li guida, la topografia urbana, bivi e incroci, i rischi della pioggia e delle

strade dissestate, ecc. per fornire al lettore strumenti utili alla sua incolumità, per una gioiosa rinuncia alla schiavitù quotidiana del motore a scoppio. La sezione finale è dedicata all’importanza, per il ciclista urbano,

di rompere l’isolamento a cui sembra condannato nelle città e nella legislazione italiana, coalizzandosi in gruppi per condurre battaglie comuni.

Dai compralo, così ci consiglierai tu se leggerlo oppure no!!

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Temo succederà a breve, faccio probabilmente un ordine sostanzioso da loro prima di fine anno visto che hanno un po' di libri che voglio leggere da un pezzo e continuano sfornarne di potenzialmente interessanti... dovrò portarmi in pari prima o poi!

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  • 1 month later...

Guido P. Rubino

La bicicletta da corsa (2010)

Guida completa all’uso e alla manutenzione

Tecnica - Materiali - Messa a punto

rubino1.jpg

Per quanto riguarda la casa editrice, non v’è nulla da eccepire: con un nome così , Ulrico Hoepli (Milano), non poteva che specializzarsi in manualistica.

La distribuzione on line della casa editrice milanese è attiva, ma una volta utilizzata le home page solitamente frequentate si riempiono di antipatici banner/spam.

Qualche anno fa fui attratto da una bancarella di libri a poco prezzo, ed acquistai il manuale Hoepli scritto da tal Franco Boninsegna, “la Bicicletta”(1990). Un pamphlet con molti disegni e spiegazioni, un sufficiente inizio per apprendisti appassionati delle due ruote.

Rimasi interdetto di recente, essendo stato colpito dalla ‘scimmia’ da bici a scatto fisso, tornai a scovarlo, per sfogliare le pagine ed andare alla ricerca di nozioni o citazioni per bici da pista. Ahimè non trovai niente.

Di Boninsegna non so nulla, da una breve ricerca nel web sembra sia un disegnatore tecnico, piuttosto che tecnico di ciclismo. Potrei sbagliarmi. Il libro resta sempre una buona consultazione.

Per allietare gli ultimi giorni dell’anno passato e per colmare il vuoto del Boninsegna, mi sono regalato il manuale “La Bicicletta Da Corsa” del ‘blogger’ Guido P. Rubino, autore del più famoso

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, il sito che aiuta l’utenza a comprendere le geometrie, i componenti congeniali, offrendo pronte soluzioni ai ricorrenti problemi.

E’ proprio dal suo sito che l’autore ha cavato maggiore influenza, dalle richieste, dai dubbi dei/delle ciclisti/e ha tratto ispirazione.

Il manuale è esaustivo, nell’evoluzione dei materiali e della sua scelta; le descrizioni sono sempre seguite da fotografie o “esplosi” da tenere sott’occhio ogni volta che ci si vuole sostituire al/alla meccanico/a.

Le fotografie conducono il /la lettore/lettrice passo passo nella fase del montaggio, nella messa a punto o nella manutenzione ordinaria.

Egli non sembra tralasciare alcuna caratteristica, lo scritto, scorrevole nella lettura, si sofferma in ambiti molto spesso dimenticati o sottovalutati; nel capitolo specifico della geometria, vi sono ben nove paragrafi.

Vi sono anche alcuni passaggi dedicati all’amato rapporto fisso, utilizzato in strada, in inverno, per allenare l’agilità e migliorare la capacità aerobica.

(…)Allenarsi con un rapporto forzatamente agile permette anche di migliorare la resistenza e abituare la muscolatura e le articolazioni al movimento rapido del rapporto agile. L’utilizzo del fisso, poi, ha effetto positivo anche sulla coordinazione motoria migliorando il movimento della pedalata. E’ pure per questo motivo che viene consigliato ai (alle?) giovani.

Occorre prestare attenzione, però, perché il rapporto fisso può essere pericoloso: Se si perde la coordinazione quando il ritmo della pedalata è molto elevato si può perdere il controllo della bicicletta con conseguenze disastrose.(…)

(Guido avvisa di non esagerare con l’utilizzo del fisso, ma in questo caso come dargli retta?)

In più, l’autore consiglia piccoli accorgimenti per la fase del montaggio del pignone e quale rapporto usare, in base al ritmo della pedalata.

Tornando all’aspetto generale del contenuto, il libro offre spunti di approfondimento importanti, per chi non sa; per chi invece ha bene in mente i concetti, può trovare uno spunto per leggersi nozioni conosciute per esperienza, ma mai lette.

Per chi non lo sapesse segnalo infine (per l’amico Pablohoney, soprattutto;)) che a maggio scorso è uscita l’edizione analoga per la guida e per la messa a punto della Mountain Bike

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appena finito di leggere

http://www.ediciclo.it/blog/?cat=3

La mia prima bicicletta

non necessariamente la storia della prima pedalata, ma del primo ricordo di ciascuno degli autori (una trentina) sullo stare in equilibrio su due ruote..o comunque della "epifania" che si prova la prima volta che si (ri)prende una bici.

bello, semplice, aggraziato e si legge in poco tempo.

reccomanded!

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365 giorni in bici

Consigli per il ciclista (2002)

A cura di Carlo Favot

Agendaediciclo

15834.jpg

Non ho potuto fare a meno di acquistarla.

Nelle tante fisime che l’homo poco sapiens horribilus ha, si annida l’irrefrenabile voglia di possedere un’agenda per l'anno che verrà. Il periodo della consacrazione dell’evento è sempre la fine dell’anno.

Questa mia perversione mi ha portato a comprane un paio, partecipando all'autoproduzione di un'altra.

Il Bugiardino 2011 è un acquisto di fine novembre ed apre questa mia gaia liturgia.

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Essa è molto interessante, specie per il contadino che è in me, per le fasi ed i tempi di semina; purtroppo l’agendina è colma di fatalismi religiosi. Questa seccatura (termine mai così azzeccato) viene compensata con l'ostensione del Calendario Anticlericale 2011, sempre affisso nel gabinetto di casa mia sopra la lavatrice, davanti al trono, tradizionale meta di lettura in fase di concentrazione

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L’agendina autoprodotta non ve la sto a raccontare, andrei troppo in OT.

Tornando all’acquisto, in offerta;), il curatore dell’agenda, Carlo Favot è uno zelante cicloturista. Proprio da questa passione nasce l'idea del diario, finalizzato ad accompagnare il/la cicloamatore/cicloamatrice o cicloturista che sia, nei percorsi o durante gli allenamenti.

Per ogni dì, nelle colonne di ciascuna pagina, si possono leggere i consigli ciclistici, divisi in otto classificazioni, di qualsiasi genere, soprattutto per evitare problemi e per superare gli intoppi che possono capitare durante un itinerario.

A fondo pagina, ogni giorno, oltre al tradizionale spazio per scrivere, si trova la simbologia, itinerario-salite-Km-Km/h-tempo-dislivello-lavoro eseguito-meteo, su cui poter annotare il resoconto del trascorso.

La prefazione è di Francesco Moser il quale racconta le sue vicissitudini legate alla bici.

(…)Era il 1969, il mio primo anno di corse e andavo a fare la patente a Trento; esco da lezione e non trovo più la bicicletta. Figuriamoci, due giorni dopo avevo una gara. Chiedo al negozio di fronte, perché pensavo me l’avessero nascosta loro, ma niente. Avviso mio fratello che mi venga a prendere e proprio lungo la strada vede uno che pedala verso Palù e riconosce la mia bici. Era un ragazzo che aveva fraquentato la mia scuola e ci si conosceva un po’: Disse: <<Se sapevo che era la tu, non te la rubavo>>.(…)

(…)La neve e le montagne sono tutt’uno. Le montagne mi piacciono, la neve un po’ meno, soprattutto se sei in bicicletta. Tra le montagne sono nato e le sento un po’ mie. Soprattutto quelle di casa con le strade che portano al Palade, alla Mendola, al Rolle. Le ho affrontate mille volte, mille volte le ho salite, vinte mai. Si vince una volata, si vince il Giro d’Italia, ma non si vincono le montagne: Sono loro che decidono tutto; anche nel ciclismo(…).

Miiitico! (Però forza Saronni;))

http://il.youtube.com/watch?v=i_gfTvjw0ZE

L’agenda è perpetua.

Modificato da Capiero (visualizza cornologia modifica)
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365 giorni in bici

Consigli per il ciclista (2002)

A cura di Carlo Favot

Agendaediciclo

15834.jpg

Non ho potuto fare a meno di acquistarla.

Nelle tante fisime che l’homo poco sapiens horribilus ha, si annida l’irrefrenabile voglia di possedere un’agenda per l'anno che verrà. Il periodo della consacrazione dell’evento è sempre la fine dell’anno.

Questa mia perversione mi ha portato a comprane un paio, partecipando all'autoproduzione di un'altra.

Il Bugiardino 2011 è un acquisto di fine novembre ed apre questa mia gaia liturgia.

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Essa è molto interessante, specie per il contadino che è in me, per le fasi ed i tempi di semina; purtroppo l’agendina è colma di fatalismi religiosi. Questa seccatura (termine mai cosìazzeccato) viene compensata con l'ostensione dell Calendario Anticlericale 2011, sempre affisso nel gabinetto di casa mia sopra la lavatrice, davanti al trono, tradizionale meta di lettura in fase di concentrazione

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L’agendina autoprodotta non ve la sto a raccontare, andrei troppo in OT.

Tornando all’acquisto, in offerta;), il curatore dell’agenda, Carlo Favot è uno zelante cicloturista. Proprio da questa passione nasce l'idea del diario, finalizzato ad accompagnare il/la cicloamatore/cicloamatrice o cicloturista che sia, nei percorsi o durante gli allenamenti.

Per ogni dì, nelle colonne di ciascuna pagina, si possono leggere i consigli ciclistici, divisi in otto classificazioni, di qualsiasi genere, soprattutto per evitare problemi e per superare gli intoppi che possono capitare durante un itinerario.

A fondo pagina, ogni giorno, oltre al tradizionale spazio per scrivere, si trova la simbologia, itinerario-salite-Km-Km/h-tempo-dislivello-lavoro eseguito-meteo, su cui poter annotare il resoconto del trascorso.

La prefazione è di Francesco Moser il quale racconta le sue vicissitudini legate alla bici.

(…)Era il 1969, il mio primo anno di corse e andavo a fare la patente a Trento; esco da lezione e non trovo più la bicicletta. Figuriamoci, due giorni dopo avevo una gara. Chiedo al negozio di fronte, perché pensavo me l’avessero nascosta loro, ma niente. Avviso mio fratello che mi venga a prendere e proprio lungo la strada vede uno che pedala verso Palù e riconosce la mia bici. Era un ragazzo che aveva fraquentato la mia scuola e ci si conosceva un po’: Disse: <<Se sapevo che era la tu, non te la rubavo>>.(…)

(…)La neve e le montagne sono tutt’uno. Le montagne mi piacciono, la neve un po’ meno, soprattutto se sei in bicicletta. Tra le montagne sono nato e le sento un po’ mie. Soprattutto quelle di casa con le strade che portano al Palade, alla Mendola, al Rolle. Le ho affrontate mille volte, mille volte le ho salite, vinte mai. Si vince una volata, si vince il Giro d’Italia, ma non si vincono le montagne: Sono loro che decidono tutto; anche nel ciclismo(…).

Miiitico! (Però forza Saronni;))

http://il.youtube.com/watch?v=i_gfTvjw0ZE

L’agenda è perpetua.

ce l'ho anch'io ...ho iniziato a compilarla con le uscite ...non ho letto neanche una riga

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  • 1 month later...
  • 3 weeks later...

http://www.davidbyrne.com/art/books/bicycle_diaries/

c'è anche la traduzione in italiano edita da Bompiani

ci sono capitato da questo link

http://www.davidbyrne.com/art/books/bicycle_diaries/index.php

qualcuno di voi lo ha letto? Che ne pensate?

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  • 2 weeks later...

un super libro è questo

Il messaggero. Come è nata Massa Critica

di Culley Travis H.

con l'ahimè triste traduzione del titolo dalla versione originale americana "The Immortal Class: Bike Messengers and the Cult of Human Power"

ma mi sembra ci sia già commentato da qualche parte a giro per il forum...

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un super libro è questo

Il messaggero. Come è nata Massa Critica

di Culley Travis H.

con l'ahimè triste traduzione del titolo dalla versione originale americana "The Immortal Class: Bike Messengers and the Cult of Human Power"

ma mi sembra ci sia già commentato da qualche parte a giro per il forum...

Vabbè, magari hai da aggiungere tu qualcosa.;)

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