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Letture in surplace-Libri biciclistici.


Capiero
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A breve recensione dettagliata del libro

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del blogger newyorkese BikeSnobNYC.

La recensione breve e' veramente consigliato!!!

letto, simpatico, si legge in fretta...mi ha strappato più di una risata......

A dir la verita' mi sono imposto di leggerlo pian piano, poche pagine al giorno, per farlo durare di piu' :-)

Mai successo, con un libro.

penso IMHO anche perchè derivi dal fatto che è la trasposizione a libro del blog...quindi tanti aneddoti-argomenti-avventure...

un romanzo o un saggio sono un po' differenti...

detto questo, se fra78 me lo ridà penso lo rileggerò pure io un tot al mese (fra, si scherza nè,....)

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e diamogliela una botta di cultura a sto forum, cristo!!

libri a tema ciclistico ne conosco pochini...ma non mi fossilizzerei, diciamo libri in generale, dai!

Sono a metà di "educazione sibeirana" di nicolai lilin....bello per come descrive il suo (ex) mondo...ma un filino lento/pallosetto (e mi sa che qualchedun altro la pensa uguale....), se non altro ha il pregio di aver avvicinato alla lattura pure ometti del calibro di schilirò ;)

mi permetto di consigliare:

"brevi interviste con uomini schifosi" di david foster wallace (RIP)

grande david foster wallace,ho letto praticamente tutto.

attulmente sto finendo "pastorale americana" di philiph roth

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mi permetto di consigliare:

"brevi interviste con uomini schifosi" di david foster wallace (RIP)

grande david foster wallace,ho letto praticamente tutto.

attulmente sto finendo "pastorale americana" di philiph roth

ma hai letto anche tutto "infinite jest"??

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mi permetto di consigliare:

"brevi interviste con uomini schifosi" di david foster wallace (RIP)

grande david foster wallace,ho letto praticamente tutto.

attulmente sto finendo "pastorale americana" di philiph roth

ma hai letto anche tutto "infinite jest"??

si.un'uomo geniale

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A breve recensione dettagliata del libro

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La recensione breve e' veramente consigliato!!!

letto, simpatico, si legge in fretta...mi ha strappato più di una risata......

Letto anch'io, aggiungo una nota sulla grafica, molto curata.

Dai Rimmon!!

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A breve recensione dettagliata del libro

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La recensione breve e' veramente consigliato!!!

letto, simpatico, si legge in fretta...mi ha strappato più di una risata......

A dir la verita' mi sono imposto di leggerlo pian piano, poche pagine al giorno, per farlo durare di piu' :-)

Mai successo, con un libro.

BIKE SNOB

letto quest'estate.. non male. anche se basta bazzicare il suo forum per trovare tutto.

La cosa interessante è che distrugge più volte il movimento fisso (in particolare i telai pista in citta come moda).. e sotto alcuni punti di vista sono anche d'accordo.

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La cosa interessante è che distrugge più volte il movimento fisso (in particolare i telai pista in citta come moda).. e sotto alcuni punti di vista sono anche d'accordo.

In effetti mi son ritrovato parecchio d'accordo con lui.

Il manubrio hotdog, il discorso di levare i freni a GSXR e Carrera... :-)

Sulla moda della messenger bag piu' grossa che c'e', pero', dissento (Timbuk2 taglia L appena comprata) :-)

Li' dentro mi ci sta proprio tutto cio' che mi serve per l'ufficio (ed il fuori ufficio), compresa quindi una giacca pesante... ed anche la borsa della palestra quando e' giornata :-)

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La recensione breve e' veramente consigliato!!!

letto, simpatico, si legge in fretta...mi ha strappato più di una risata......

A dir la verita' mi sono imposto di leggerlo pian piano, poche pagine al giorno, per farlo durare di piu' :-)

Mai successo, con un libro.

BIKE SNOB

letto quest'estate.. non male. anche se basta bazzicare il suo forum per trovare tutto.

La cosa interessante è che distrugge più volte il movimento fisso (in particolare i telai pista in citta come moda).. e sotto alcuni punti di vista sono anche d'accordo.

Distrugge più volte è un pò esagerato. Anch'egli possiede una fixed. Ha dichiarato di essere contrario al brakeless. Al massimo scanzona certi atteggiamenti fashon, ironizzando.

Chi distrugge senza appello, invece, è il libro di Orco Cicli, che liquida l'uso dello scatto fisso come una moda passeggera.

Magari, dovessero passare di qui, ci facciamo spiegare meglio il loro pensiero, nel reciproco rispetto della diversità di vedute;)

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Distrugge più volte è un pò esagerato. Anch'egli possiede una fixed. Ha dichiarato di essere contrario al brakeless. Al massimo scanzona certi atteggiamenti fashon, ironizzando.

Confermo l'analisi

Chi distrugge senza appello, invece, è il libro di Orco Cicli, che liquida l'uso dello scatto fisso come una moda passeggera.

Magari, dovessero passare di qui, ci facciamo spiegare meglio il loro pensiero, nel reciproco rispetto della diversità di vedute;)

... insomma, lucidiamo le mazze da baseball :-)

Ok, un post inutile, ma ho finito la giornata lavorativa senza scassare nulla e di cio' son felice :-)

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distrugge SI/NO: il ricordo che ho è era di prese di posizione abbastanza decise.. magari ricordo male.. forse si erano più prese in giro.. però efficaci.

la storia del manubrio hot-dog è stupenda.. e mentre leggevo mi venivano in mente i guru di Milano che mi dicevano "accorcia il riser" e io "perchè? ".. silenzio..

è uno che in bici ci va parecchio (+di me sicuro:P).. quindi massimo rispetto.. però il libro non è imperdibile!

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Bella discussione!

Io propongo "The Hungry Cyclist" di Tom Kevill-Davies. E' un po' che ne volevo parlare in quanto rispecchia in pieno il mio modo d'intendere il cicloturismo: all'arrembaggio, cercando di carpire il più possibile della vita delle persone che animano i luoghi attraversati. A me è giunto con la copertina rosicchiata, davvero vissuto da chi l'aveva letto in precedenza, per mano di un amico, il quale a sua volta l'aveva rinvenuto in una bancarella di libri usati, valutato 50p.

E' il resoconto di un viaggio ciclogastronomico che Tom, (ex)giornalista ingordo, intraprende con lo scopo di riscoprire ricette tipiche, nell'ambiziosa ricerca del "piatto perfetto". Partito da New York, termina la pedalata più di due anni dopo sulle spiagge di Rio, con alle spalle contatti con una fauna umana variegatissima (da cowboy nordamericani che gli cucinano palle di vitello a cuciniere/i transessuali che lo accompagneranno sul Rio delle Amazzoni), esperienze allucinogene e tonnellate di cibo.

La bici diventa un mezzo per riacquisire coscienza della realtà circostante, sbarazzarsi di barriere e allacciare rapporti.

Non è forse il più bel libro che abbia mai letto ma mi ha stregato; se lo trovaste, leggetelo.

Unica pecca: credo non sia stato tradotto

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BICI BATTE AUTO – creativi e guerrieri urbani su due ruote - SHAKE Ed. 2008

bici_batte_auto_dvd_57605.jpg

“La città diventa un’immensa pista. La prima sfida è tra due e quattro ruote. Poi tra biciclette, senza regole, tutti contro tutti!”

Edito nel 2008, dalle edizioni “Shake”, “bici batte auto’ è una compilazione di eventi ed impressioni, divisi da un libretto prodotto a più mani ed un DVD con 3 ore di video, rafforzativo dello scritto.

Il supporto cartaceo offre spunti di alcuni dei più rappresentativi ‘pensatori a due ruote’, che delineano la storia contemporanea dell’uso della bici, in ambito urbano, analizzando i diversi fenomeni di risonanza mondiale. In aggiunta del testo sono riportate molte riproduzioni di volantini, flyer e fotografie.

Dopo la prima introduzione del curatore di lingua italiana Naoto, la seconda di Menthos, descrive l’epopea del gruppo milanese Chaingang; racconta in un fiato l’uso sovversivo della strada, utilizzata come pista, partendo dalle vicende nel 2003, agli esordi. "La pista divenne la strada, il parquet l'asfalto, il pubblico l'urbanistica delle periferie milanesi e gli avversari le auto, unico elemento invariato e coerente la bicicletta, leggera, affilata, essenziale, pochi elementi ma portati all'estremo".

E ancora: “Quando costruiranno un nuovo polo fieristico o un centro commerciale che sia al posto dei campi o la città della moda sopra la storica area industriale dismessa, sulle loro macerie faremo il nostro campo di battaglia”.

I baroni delle città sono avvertiti.

Il regista Ted White ci proietta nel centro, dove tutto ha avuto inizio, la Critical Mass, ovvero all’idea che ha riportato la gente a pedalare, con il culo sopra un sellino, non importa quale culo, non importa che sellino.

A ruota Chris Carlsson, da Frisco, uno degli ideologi della massa critica, egli descrive alla perfezione lo spirito combattivo dei cortei a due ruote, divenuti famosi in tutti 5 continenti; il corrispettivo video del racconto, completa il tutto con la giusta tensione.

Ha toccato terra anche qui, nella terra di telaisti, pedalatori ed eroi, il germe che rimette in discussione dal punto di vista ciclistico, il flusso urbano; Peter Punkk, scrive un diario, +bici+baci, un appuntamento, una critical mass di un giovedì, la sua fauna che la compone, ma ancora tante, troppe auto ad ammorbarci la vita.

“Una ricerca di Donald Appleyard dimostra che l’influenza delle auto aumenta proporzionalmente al volume e alla velocità del traffico.

Storicamente, abbiamo rinunciato al nostro territorio nel momento in cui il traffico ha cominciato ad esercitare sempre di più la sua influenza. Scopo della rivendicazione psicologica è rovesciare questa tendenza, affermando con decisione i nostri diritti all’uso tradizionale della strada. La rivendicazione psicologica comincia, quindi, nel guardare la propria strada con occhi nuovi, non come suolo di proprietà del traffico ma come salotto esterno.”*

In 64 pagine pregne di idee e sudore, si passa dalle azioni dirette, delle gare illegali, alle manifestazioni colorate delle Critical Mass, alla filosofia che analizza i desideri volti a distruggere l’effimero di questa società, dalla politica -termine da riconquistare- (dal greco πολιτικος, politikós, "polis", la città, la comunità delle/dei cittadine/i; politica, amministrazione della "polis”, il bene di tutte/i, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti le i/ cittadine/i partecipano), nuovamente al sudore ed alla rivendicazione sindacale, l’aggregazione e del divertimento: i messaggeri e le alleycat.

“Tutti con la fissa e senza freni. Queste le regole per partecipare alla Monstertrack, la gara in strada presentata alla comunità newyorkese di corrieri nel pomeriggio di sabato 26 febbraio da Johnny Demonic e Count Vlad. I corridori si sono radunati alle 2:00 in Tompkins Square Park per fare amicizia, mentre aspettavano di pagare i 5 dollari di iscrizione che gli avrebbero consentito di prendere un numero a scelta e la lista del percorso. La corsa si è sviluppata su cinque diversi checkpoint

nell’ordine in cui erano numerati. L’ordine era questo: 1) 225 Lafayette 2) 250 Hudson 3) E.18th St. e 2nd Avenue 4) 601 W 26th St. 5) W. 59th e 11th Ave., l’arrivo all’ultimo check, il numero 6: 306 e 93rd St.”**

Un plauso per i curatori e le curatrici della Shake, che si preoccupano da sempre di far emergere con la dignità che si merita, la cultura underground, volutamente nascosta dalla verità ufficiale.

Buttate un occhio nel loro sito, se non lo conoscete già.

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*Carbusters- 9 ottobre 1999 (cit. dal libro)

**Urban Death Maze n.6 NY maggio 2000 (cit. dal libro)

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Aggiungerei anche "Minima Pedalia" dell'italianissimo Emilio Rigatti.

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minima_pedalia.png

E' un diario di diserzione - racconta il primo anno vissuto senza automobile, opportunamente sostituita dalla bicicletta. Lui è un insegnante di scuola media e con questo libro regala autentici momenti di poesia e ci mostra una feroce critica al modello di società industriale imperante.

Non è un libro sul ciclismo urbano ma è un vero e proprio romanzo. Emilio scrive molto bene di cose quotidiane, vicine in teoria a tutti, ma godute dai pochi che cercano ancora il contatto con la natura. Non parla di storie incredibili o di viaggi fantastici, ma ci dice quanto fantastico può essere il mondo a pochi chilometri da casa nostra. Il testo è un po' barocco ma evocativo: l'ho letto in un momento in cui lo "sfrondare" - l'eliminare le cose non necessarie era per me una cosa necessaria e voluta.

Molto bello - lo consiglio anche per un regalo, alla fine del libro c'è un vero e proprio manuale di disintossicazione dall'auto con consigli pratici e filosofici su come passare alla bici senza essere/diventare talebani.

Ciao!

Luca

Modificato da Luca R. (visualizza cornologia modifica)
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letto l'anno scorso:

TitoloElogio della bicicletta Autore

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http://www.ibs.it/code/9788833917122/illich-ivan/elogio-della-bicicletta.html

E' un saggio, piuttosto profondo, radicale e (almeno per me) impegnativo, sulla critica alla società odierna, così fortemente petrol-centrica e basata sull'avidità di energia e sul frenetico (e spesso poco sensato) spostamento continuo di individui isolati...insomma una ottima lettura, non è nemmeno voluminoso il volumetto, ma molto denso di concetti.

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