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Trovato 6 risultati

  1. NUSTRA

    Ruote Campagnolo Shamal

    Ciao, ho una coppia di Shamal 8v, vorrei utilizzarle con un record 10v,sapete se in commercio esiste un corpetto da poterci mettere su, sapendo che hanno un asse dal diametro di 12mm quelli che ho visto fino ad ora sono più grandi e non ci vanno. Valuto pure consigli alternativi, basta portino al fine di poterci montare un pacco pignoni 10v campagnolo.
  2. QUESTO È UN POST PERICOLOSO, CI SONO DELLE FORMULE MATEMATICHE. Partiamo da Qui le ruote in questione. Si possono osservare anche qui, qui e qui (e ovunque, basta che cerchiate Pino Morroni wheelset). Partendo dal presupposto che non si tratta delle MIE teorie contro quelle di Morroni su come si fa una ruota, https://www.youtube.com/watch?v=vk7s4PfvCZg... Si tratta solo del fatto che "la mia teoria" di fronte a quella un mostro sacro quale "l'americano" non valga niente. Spero di farti ricredere. Anche perchè Pino Morroni forse aveva la terza elementare. Pino Morroni parla di ruote coi raggi in compressione qui. A sentimento, il "pretty damn sure" non è molto scientifico. Parlo di ruote posteriori. Conosco le Mavic Tracomp, ma nella posteriore i raggi che fanno girare la ruota sono quasi tangenziali rispetto al profilo del mozzo. Giusto per dire, magari con dei dati alla mano, molti raggi lavorano in "compressione"... "This is a change from the unloaded state, so compression doesn't actually mean compression, it means reduction in tension". E in ogni caso non per trasmettere la spinta dei pedali. ARRIVANO LE FORMULE. OCCHIO. Per far girare una ruota bisogna trasmettere il momento dal mozzo al cerchio, attraverso i raggi (il momento l'ho ottenuto dall'effetto della catena sui pignoni, avvitati al mozzo, con la stessa legge). Il momento M è pari al vettore distanza "r" del punto di applicazione della forza rispetto al punto di applicazione del momento (il centro del mozzo, "O") per il valore della forza F, per il seno dell'angolo "alfa" compreso tra forza e direzione vettore distanza. M=r*F*sin(alfa) Bene. Pausa sigaretta per chi fuma, pausa birra per me. Dove ero arrivato? Ah si al momento. Dato che la fatica che ho fatto a spingere sui pedali deve pur andare da qualche parte, si trasmetterà sulle teste dei raggi. I raggi (che, ricordo per chi se lo fosse dimenticato, sono tutti in tensione) escono dal corpo del mozzo con un certo angolo. Qui per esempio si osservano tre raggi che escono radialmente dal mozzo e 6 raggi praticamente tangenziali al profilo della flangia. Ora, se tornate su a guardare l'immagine del momento, e pensate che la forza F si deve trasmettere attraverso i raggi, vi rendete conto che per i tre raggi radiali alfa=0°. Il sin(0°) mi dice la matematica che è uguale a zero. La formula era M=r*F*sin(alfa), se avessi solo raggi radiali, perfettamente rigidi, otterrei che per dissipare in una rotazione della ruota il momento della mia pedalata, F dovrebbe essere uguale a M/0 -che ovviamente non si può scrivere- cioè infinito. Se avessi solo raggi radiali, perfettamente rigidi, e provassi ad applicare un momento finito nel centro del mozzo, NON OTTERREI ROTAZIONE. Il discorso cambia se si guardano gli altri raggi, più il raggio si avvicina alla tangenzialità (?) rispetto alla flangia del mozzo più alfa diventa vicino a 90°. Dato che ricordo dalle medie che sin(90°)=1, ho che M=r*F*1 ossia F=M/r, se avessi un solo raggio verrebbe sollecitato da tale forza e mi farebbe girare la ruota. Le ruote più resistenti, se ci pensate un attimo, sono quelle in 4a, perché tendono ad avere i raggi tangenziali al profilo del mozzo: le forze in gioco sui raggi sono le più basse. Mi ripeto per la centesima volta, i raggi sono in tensione all'interno della ruota. Se questa forza venisse applicata nella direzione del nipplo del raggio otterrei un allentamento della tensione del raggio e una scarsa rotazione. Esempio terra terra. Prendete uno spaghetto, tiratelo fino a che non si rompe. Se non lo piegate, farete abbastanza fatica. Ora appoggiatelo in verticale su un tavolo e con un dito spingete in basso. Un raggio lavora allo stesso modo. Non so quanti avranno continuato a leggere. Se stai leggendo ancora questo ti abbraccio virtualmente. Ora arrivo alle ruote di Pino. Come tutte le altre ruote raggiate radialmente (andate a vedere in cima le foto se avete la testa flippata da tutti questi ragionamenti), i raggi saranno in tensione. FUNZIONANO PERÒ. Lo so che funzionano. Infatti non esistono ruote (o oggetti in generale) completamente rigidi. Le ruote di Pino Morroni funzionano perché quando il mozzo viene sottoposto ad un momento, durante la pedalata, i raggi flettono leggermente e di conseguenza il mozzo ruota (sempre leggermente) in avanti. Di conseguenza l'angolo alfa varia -anche solo 1 grado...-. I raggi, se avete capito la lunghissima disquisizione, lavorano in tensione, "tirano" il cerchio dietro di loro. Non vanno mai in compressione. E nelle ruote pista? Stesso discorso, ma alla rovescia, il mozzo riceve un momento inverso (o più banalmente minore, lo skid è riservato a noi che giriamo con pedali da mtb su bici da pista per strada) e "tira" indietro il cerchio, rallentando il pistard. A furia di sprint un paio di ruote del genere esploderebbe con gioia dopo poco tempo. Non per niente, ruote da pista di Pino Morroni ne ho viste solo un paio... Usate da Moser credo una volta e poi fine. Ovviamente sia raggi che flange erano sottoposti a sforzi altissimi, guardate le dimensioni! Dovevano reggere carichi veramente non indifferenti. Pare che Greg Lemond (mai sentito? MALE) con un paio di ruote di Pino Morroni ci vinse nel 1979 i campionati del mondo categoria juniores. Le ruote di Pino Morroni coi raggi avvitati hanno l'unico vantaggio che in caso di buche veramente toste, i raggi possono fungere leggermente da sostegno in compressione alla botta. Al posteriore non avevano senso (infatti NESSUN produttore si sogna di fare delle ruote del genere... è meccanica elementare, non fantasia). Se non fosse chiaro, PEGGIO PER VOI SE RAGGIATE UNA POSTERIORE COI RAGGI RADIALI DA TUTTI E DUE I LATI. Concludo con una frase di erminio, su un altro forum, un altro topic, con un altro nome. "i consider more interesting technical facts,not words." Grande. Anche io.
  3. Dai,e' ancora freddino la fuori,quindi,conosciamoci un po meglio..Fate una lista di un minimo cinque-massimo dieci cose, che vorreste sapere prima di andare a far CX per il resto dei tempi... Kennedy Mostro-i di Firenze NWO e co. Ustica SS deviati e co. Nazismi vari Al momento questi....
  4. Ciao regaz, di solito non rompo le palle col riconoscimento dei telai ma sti forellini qua e la due domande me le fanno venire. Un caro amico masticatore di cataloghi vintaggge mi ha buttato lì Valsassina, ma dice anche che per il suo nome non produsse mai nulla e quindi siamo da capo. Il telaio viene da Milano, magari è stato saldato a copenaghen ma da Milano arriva. Montato top di gamma dell'epoca. Tubi columbus come da adesivo che però non recita il modello. Forcellini Campagnolo Seriale su scatola movimento Reggisella 27,2 HELP @slotcar55 @pogliaghi Yo
  5. Ciao Ragazzi, mi rimetto alla saggezza del forum per identificare questo Telaio Rossin di cui sono venuto in possesso. I pendini sono pantografati Rossin, le decal ci sono ma...c'è qualcosa che non mi torna: tutti i Rossin che ho visto sono pantografati con una ”R” e la scritta rossin, il mio invece... ha una "M" ! (che suppongo stia per "Mario") Potrebbe trattarsi di una produzione del buon Mario successiva alla cessione del marchio a terzi? Si tratta di un telaio (credo) anni 90, di buona fattura e molto leggero, di colorazione orrida e molto rovinata, in livrea da passeggio. Il reggisella è da 27,2 mm, le congiunzioni raffinate e alleggerite. Lascio parlare le foto...
  6. Immagine trovata sulla rete... A me sono servite delle ore per capirla, spero che voi siate più bravi di me nei giochi di enigmistica... Sapreste dire cosa significa? ;)
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