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Trovato 4 risultati

  1. In un anno non sembra, ma di cose possono accaderne. Possono sembrare piccole, se le prendi da sole... poi però capita che ti volti e le vedi tutte in fila, in lontananza e dici "Cazzo però", (oppure inseriteci la vostra frase preferita riservata alle grandi occasioni di consapevolezza autoindotta). Ad esempio, può capitare di venire mollati dalla donna della vita a ridosso di Natale. Di dare le dimissioni dal lavoro più odioso che potresti mai immaginarti, nel limbo del quale hai galleggiato per 9 (nove) (cazzo NOVE) fottutissimi anni, allo scoccare della mezza di Capodanno. Di trovare la band in cui hai sempre desiderato cantare i primi giorni di gennaio. E poi può capitare di voler pedalare qualcosa di diverso. Dopo una vita a ruota libera, facendo finta di sembrare un atleta, arriva il momento di voler sentire un altro mal di gambe, quello che viene quando anziché spingere per andare più forte, devi tirare per cercare di non ammazzarti. Quello che viene il sabato notte, anziché la domenica mattina. Di sentirsi meno quadrato e più bastardo, più luppolo e meno barrette, più smog e meno colline verdi. Di infilare qualche senso contrario ogni tanto, perché no. Cazzotene. Così un giorno apri un forum diverso, ti rendi conto che esistono posti in cui le cose si possono scrivere così come le si pensano. Perché non solo la fatica, ma anche gli otto tubi che te la strappano fuori possono avere una faccia diversa, con più anima. L'anima. L'anima pesa più del carbonio e meno dell'aria. L'anima ha pedali più sinceri, seguono in sincro la strada che scorre, non la prendono per il culo con cambi sincronizzati. O con il lusso di potersi prendere una pausa. C'è la salita? O ce la fai o scendi, bianco o nero, vinci o perdi. Le mezze misure sono mezze sconfitte gentili. Forse la cosa più bella è scoprire che la sincerità non è una qualità. Semmai è un bisogno, di diventare un tutt'uno con lei, di sentire più forti gioie e dolori. L'anima ha anche la marcia indietro, se riesci a stare in equilibrio. Ok, ne voglio una. Telaio: P&B CMNDR, taglia 54, ex @KiraYosumaky Stem: Ritchey, 120mm Manubrio: FSA Pro Carbon Leve Freno: doppio bicipite femorale Nastro: cork Violet Guarnitura: SRAM Omnium 48T MC: SRAM GXP Catena: Wipperman 1Z1 Pedali: BLB Reggisella: Cinelli Pillar Sella: No brand da 4soldi Ruote: Campagnolo Omega V, mozzi Profile Racing, doppio pignone 17 - 20v, ex @Nicole
  2. Ho un pc un po' (tanto) vecchiotto e volevo provare a fare due cosine al volo su bikecad, solo che non mi va, nada de nada, come vado per iniziare sbam schermata vuota, zero caricamenti zero errori... Qualcuno che lo usa e può darmi delucidazioni in merito bitte???
  3. http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_marzo_11/tir-cantieri-piste-meta-pericoloso-slalom-bici-c7b5b908-c7c2-11e4-a75d-5ec6ab11448e.shtml
  4. 1- 9 febbraio 2012: la vita di Giancracco va a sbattere contro l’iceberg del Titanic. Nel corso di un’innocente ricerca di stampo pornografico, stuzzicato dall’idea di vedere una fica a rotelle o qualcosa di simile, google lo traghetta a tradimento su fixedforum. Un po’ stupito e un po’ piccato sta per fare rapidamente marcia indietro, quando si accorge che anche lì c’è effettivamente della fica. Non a rotelle, ma per il momento può andare. Certo fa un po’ strano forse avere Darth Vader che ti guarda dalla sinistra mentre cerchi lo scottex, ma Guerre Stellari a lui è sempre piaciuto, e non se ne cura più di tanto. Quella che era nata come una semplice seduta masturbatoria innesca un riflesso Pavloviano di proporzioni monumentali nella scatola cranica di Giancracco, creando un Maelstrom dove si fondono senza soluzione di continuità fica, fotografia, erezioni e biciclette. Attraverso la mollica di pane che permea le sue scarse facoltà mentali, intravede la risposta alla ricerca di ogni uomo, la afferra, la rivendica come sua: per avere la fica devo avere la bicicletta. Per avere la fica più fica devo avere la bicicletta più fic.. FIXA. L’internet ha messo nelle mani di Giancracco la corda che gli servirà per impiccarsi, e tutto quello che lui riesce a fare è chiederne ancora. 2- 10 febbraio- 24 maggio 2012 Fino al giorno prima tutto quello che Giancracco sapeva delle biciclette è che scassano il cazzo quando stai guidando di fretta. Da oggi la sua opinione inizia a cambiare, modellarsi alla luce riflessa di quel forum che ha cominciato a spiare, nascosto tra le ombre come una creatura abbietta che non ha mai visto luce del sole. Non si può certo dire che prima avesse una vita, ma qualcosa che ci assomigliava sì. Alla mattina del terzo giorno si ritrova costretto a infilare la testa in un secchio pieno di collirio perché gli occhi sembrano diventati due arancini alla soda caustica appena sfornati. Giancracco non demorde, e dopo un mese esatto a partire dalla sua innocente sessione di onanismo comincia a vedere la luce: le porte della percezione ciclistica sono per lui spalancate, apprende a piene mani, non gli pare vero di essere una tale enciclopedia delle due ruote. Il distacco dalla realtà comincia a intravedersi all’orizzonte. Nelle settimane che seguono, in un Do ut Des tanto spietato quanto inevitabile, la sproporzione tra il tempo passato sul forum e quello dedicato agli affetti, al lavoro, in una parola alla VITA VERA aumenta fino a diventare un baratro. La prima a subodorare qualcosa è Debborah, la ragazza di Giancracco che vive con lui ormai da più di un anno. Debborah perderebbe una partita a dama contro un cespo di lattuga, ma lentamente anche dentro di lei si fa strada una certa consapevolezza del disagio venutosi a creare. Il suo Giancracco non pare più lo stesso uomo, si esprime in una lingua a lei sconosciuta e passa sempre più tempo attaccato alla tastiera. A lei non rimane che indirizzare le sue bovine manifestazioni di interesse verso dei tremendi programmi pomeridiani che hanno l’unico merito di rendere la vita un minimo più sopportabile esponendo senza pietà le miserie di quella altrui. Il primo vero scontro avviene ai primi di Maggio, quando rientrata a casa dalla spesa si trova davanti a un’ecatombe dei suoi bellissimi piatti colorati ikea. Misteriosamente solo i fondi. Anche una persona in coma farmacologico troverebbe la cosa strana. Ancora più strana la vista di Giancracco che con addosso solo un pignone inanellato al cazzo fracassa piatti e urla a squarciagola “FANCULOOOOOOOO! L’ALTO PROFILO COLORATO E’ MMORTO, MORTOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”. La situazione è complessa, l’orlo del baratro sotto gli occhi: dopo ore di tentativi è solo il terrore di Debborah di trovarsi sola come un cane nel momento in cui sbattesse fuori di casa quel paramecio con cui divide il letto che argina una tragedia domestica. Complice un inaspettato barlume di lucidità di Giancracco, la vita sembra tornare sui suoi binari consueti. 3- 26 maggio 2012, le previsioni dicono pioggia dorata. Debborah si sveglia nel mezzo della notte. E’ sola nel letto. Un misto di intuito femminile e insicurezza formato xxl la spingono fuori dalla camera per vedere se Giancracco si è addormentato sul divano. No. Magari è in cucina a mangiare un panino. No. Balcone, bagno, pianerottolo. No, No, No. La goccia che fa traboccare il vaso della loro convivenza cade alle quattro e mezza del mattino, quando Debborah trova Giancracco nei garage del condominio. La scena stavolta sembra uscita da una puntata di Mac Gyver, se Mac Gyver avesse sofferto di ritardo mentale: nella sua follia senza ritorno Giancracco ha costruito una bolla improvvisata con una bottiglia di plastica e dell’urina, e ha scassinato tutti i garage per verificare la corretta posizione delle selle. Indossa solo un jersey iridato e un reggisella campagnolo record 27.2 infilato nel culo. Anche le grottesche ciccione con un problema di alitosi hanno il loro punto di non ritorno, ed è davanti a una bottiglia di piscio fumante che Debborah prorompe in un “GTFOOOOOOOOOO!!!!” da far tremare i muri. Il mattino dopo Gianfransuà scompare. 4- 3 giugno 2012 L’ormai totale isolamento ha scardinato quello che rimaneva di umano in Giancracco, e la dieta a base di pane e wd40 gli sta alterando le percezioni in maniera casuale e devastante. La signora Vincenzina Brumotti non può certo essere al corrente di tutto ciò. Come tutte le mattine sta tornando dal cimitero, e ammira la sua vecchia graziella che il nipote ha avuto la gentilezza di ridipingerle. Insomma Vincenzina è in pace con sé e con il mondo quando da dietro una siepe esce la versione appena più fuori di testa di Donato Bilancia che con il suo perenne Campagnolo record infilato al culo (stavolta carbon, 31.6) sbraita “HAI RIVERNICIATO UN GALMOZZI PUTTANA! UN GALMOZZI TI UCCIDOOOOOOOOoooooo” Il fisico di merda di Giancracco è la salvezza di Vincenzina, che senza dover aumentare neppure di troppo la cadenza di pedalata si allontana terrorizzata. La sua denuncia parlerà genericamente di “zingari” ma quando il 9 luglio la prima pattuglia arriverà sul posto, inspiegabilmente l’aggressore sarà svanito nell’aria. 5- Estate 2012 Non è dato sapere dove quello che una volta era Giancracco abbia trascorso il resto dell’estate. L’unica certezza è che non si trovava in casa dei genitori, visto che si tratta di persone normali ben consce di avere messo al mondo un figlio stronzo. Il padre avrà a dichiarare in seguito “Certo che me lo sono trovato alla porta, ma a me è sempre stato un po’ sui coglioni. Non so dove sia andato dopo”. 6- Autunno 2012 Nessuna notizia di Giancracco. Unica traccia di cui non si è mai avuta conferma, una lettera anonima pervenuta alla sede di Campagnolo con la richiesta di produrre reggisella dal mostruoso diametro di 51.5. 7- 2 febbraio 2013 dal “Gazzettino del lago Maggiore” odierno “Una tragedia sfiorata quella di stamattina, quando un individuo su cui sono ancora in corso accertamenti ha sequestrato tutto l’equipaggio e i passeggeri del battello ormeggiato al porto di Stresa. Sotto la minaccia delle armi, ha costretto il pilota a staccarsi dalla banchina senza però mollare gli ormeggi. A mettere in allarme gli astanti, delle grida concitate provenienti dalla cabina di comando della nave, “DEVI TIRARE STA CAZZO DI CATENA! LA CATENA STRONZO! MA CE LI HA STA BARCA DI MERDA I FORCELLINI ORIZZONTALI?!?!”. La prima auto dei carabinieri era già in vista del porto con l’idea di operare accertamenti quando tutta la banchina è stata trascinata in acqua, dando subito modo ai militari di capire che, testuali parole “O Maronn!” In questa situazione resa drammatica dalla presenza di ostaggi, determinante la preparazione del negoziatore della polizia di stato, che dopo soli dieci minuti di conversazione con il soggetto è stato in grado di determinare quanto dichiara ai nostri microfoni “E’ stato subito chiaro che si trattava di un rompicoglioni. Cinque minuti e ho dato ai ragazzi l’okay, e lo abbiamo crivellato come una rete da pesca. Eccheccazzo, che stronzo.”. Dal nostro bel lago Maggiore è tutto, anche se non saranno mai chiari i motivi che hanno spinto questo ignoto subumano a un gesto tanto malato e verso una fine tanto orribile. E comunque l'importante è pedalare” la mia ragazza è uscita, la pupa dorme e io mi annoiavo un pò. Ogni riferimento e persone e fatti reali è da intendersi esattamente voluto. Lo fi boi capo del forum.
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