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  1. DaveFace

    Telaio Olmo Grand Prix

    Regalo telaio completo taglia piccola (a breve lo misuro) Olmo Grand Prix. Non spedisco. Ritiro zona Acqui Terme
  2. Vendo telaio in acciaio Olmo usato con normali segni del tempo e d’uso, sotto alla vernice il telaio è tutto cromato, dritto senza botte taglia 52 centro centro forcellini Gpm, filettatura movimento centrale passo italiano, tubi Oria, per tubo sella 27,0mm, ruote da 28. Prezzo forum euro 50 spedizione non comprese, in vendita su altri canali.
  3. Vendo telaio da corsa in acciao marca Olmo. Completo di forcella, serie sterzo e mov. centrale shimano. Misure importanti : 57 orizz x 61 vert. Il telaio ha qualche segno di ruggine superficiale ma non ha botte o crepe o danni strutturali. Chiedo 70 euro......
  4. chiedo venia e chiedo ai mod di rimuovere questo post se possibile.
  5. Ciao a tutti. Vorrei dare un nome al modello di questa olmo. In rete e in giro non ho trovato foto e info. Telaio totalmente in Columbus air. Forcella con foderi schiacciati. Il seriale la data tra l anno 85/87 secondo il sito di bruggeman. Non fate caso al montaggio, l ho montata io così perché avevo in casa un gruppo bello lucido e mi piaceva. Spero che qualcuno mi possa aiutare.
  6. Ciao a tutti, ho preso nei giorni scorsi questa Olmo Competition HF....non in condizioni come piacciono a me ma pazienza :) ho trovato sul lato sinistro un nome mezzo sbiadito ma da quello che posso capire ci sta scritto "N. Ferro" (penso la lettera finale sia una O ma potrebbe essere pure un E). Olmo è un marchio ligure, ma la bici viene dai dintorni di torino....qualcuno di voi sa chi possa essere? facendo una rapida ricerca non viene fuori nessuno (tra l'altro in Piemonte il cognome Ferro è usatissimo), probabilmente sarà un semplice amatore....forse...comunque la bici è fica con tutti i passaggi interni e forca con foderi schiacciati. se qualcuno sa qualcosa ben venga :)
  7. Jonsey

    Olmo "La Biciclissima" - 1980

    Presento l'ultima bici finita ... poi per un po' basta :D OLMO "LA BICICLISSIMA" databile sul 1980. La biciclissima è un modello top di gamma celebrativo della vittoria di Gavazzi nel 78, questa in particolare sembra una delle prime versioni, con quelle giunzioni, forcella, forcellini, ponticelli e deragliatore a fascetta...la dato 1980 per questi dettagli, poi magari è 79 o 81 ma più o meno ci siamo... (online si trovano le foto di una evoluzione dell'83 che è una meraviglia). Telaio in tubi Columbus molto leggero con giunzioni ben lavorate e rifinite, si percepisce chiaramente la leggerezza tenendo in mano il telaio ed ora che è montata si sente comunque un peso molto basso. Gruppo super record completo. Guarnitura meravigliosamente alleggerita, bracci svuotati e pedivelle smussate abbondantemente, ss in alluminio, ruote a 28 raggi, manubrio cinelli con expander in lega contribuiscono alla leggerezza dell'insieme, dovrei pesarla insomma :) Livrea elegante col classico bordeaux metallizzato, bello profondo, che visto sotto la luce giusta è tostissimo! Mi piacerebbe trovare altro materiale pantografato...alla fine non ho avuto la pazienza di aspettare e l'ho montata, resto comunque alla ricerca. Se trovate qualcosa fatemi sapere! Altre foto qui: https://www.flickr.com/photos/128100239@N07/sets/ BUONA DOMENICA! ;)
  8. Ecco l´ennesima convertita. Telaio OLMO Grand Prix (Conservato, non restaurato) SS = Campagnolo Record MC / Guarna / Corona / Catena = Miche Primato Pipa e piega Cinelli (Nastro Deda) Reggisella Ritchey Sella Brooks Quoio Ruote Gipiemme Pista Coperture Lugano Schwalbe Pedali Shimano Da aperitivo in centro ci sta di brutto
  9. CIAO A TUTTI! Piazzo qui (con enorme orgoglio) l'ultima bici che ho terminato: OLMO SANREMO CRONO direi circa mid 80's, magari leggermente dopo la metà toh... Bici di per se fascinosissima per via del telaio con "triplo triangolo", del piantone a "S" e dell'accoppiata 28-26. Con questi dettagli poteva anche essere color cagarella ed era bella allo stesso... fortunatamente c'è la verniciatura pseudo marmorizzata, che non da proprio un'idea di leggerezza ma è strafiga! Comunque, il telaio è molto bello anche in termini di qualità costruttiva. Già che il telaio è particolare ho deciso di montarlo stile "fàmolo strano" quindi con pezzi particolari e poco convenzionali (anche perché il solito super-record ha rotticcazzo). Con un tocco di omosessualità repressa ho anche fatto una scelta estetica, quella di fare una bici in bianco e nero, quindi ho usato tutti componenti che avessero parti in alluminio e parti nere e l'unico punto di colore è quello dei dettagli marroni che ho cercato più o meno di tenere sullo stesso tono. Infatti cambio, deragliatore, pipa, freni, pedali, guarnitura, reggisella sono tutti bicolore nero/grigio e sella, palmer e cinghietti vanno via insieme. Con un filtro così la scelta e la ricerca dei pezzi è stata piuttosto lunga ma secondo me il risultato è ottimo! Dal punto di vista tecnico questi sono anche delle piccole chicche, ad esempio freni universal AER, pedali rino elegance e reggisella gipiemme crono sprint aero sono molto belli... Spiccano però la pipa cinelli cinetica regolabile accoppiata al manubrio triangolare profile speed, una tamarrata esagerata. Ma la vera super chicca è la guarnitura PMP-90 che, aldilà di infiniti discorsi tecnici sull'efficienza, è una cosa formidabile! Altri dettagli e foto migliori (insieme alle altre bici) a questo link: https://www.flickr.com/photos/128100239@N07/sets/ Buon fine settimana!! ;D
  10. giuba

    Olmo Sanremo convertita

    Eccola finalmente! Commenti e critiche sono benvenuti ;P Telaio e forcella: Olmo Sanremo tg.57 Pipa Cinelli forse 1a (non sono sicuro del modello, magari qualcuno la sa riconoscere) Riser Ergotec economico Guarnitura Campagnolo strada con Corona da 42 Catena Miche pista Ruote Ambrosio con Mozzi Miche Primato Pista e Pignone da 15 Copertoni 700x28c Sella Italia Super Turbo Reggisella Campagnolo
  11. Ukate

    Halp, riparazione/rinforzo

    Allora cominciamo con il fatto che sono volato via dopo un gradino, dovendo scegliere tra il finire sotto il pulman o prendere quel gradino.. beh. ho continuato a pedalarlo per molto ma non riesco a togliermi il problema dalla testa ovviamente, è molto simile a quello che è successo al telaio di @mitcher forse meno grave. Quindi ora non so come ripararlo, io di certo non lo faccio e qui non esiste un cristo che ne sia capace. La mia domanda è: Vado a Bologna o non so dove per farmelo riparare, continuare ad usarlo senza prendere gradini o appenderlo al muro?
  12. Ciao ragazzi, avevo provato a inserire il post nella sezione "identificazioni e valutazioni", ma forse non era la più appropriata. Spostate pure il mio post se ho sbagliato e mi scuso in anticipo se ho fatto casino. È da un po' che vi seguo e sto valutando l'acquisto di una fixed o bici da corsa da convertire. Ho dato un'occhiata sul mercatino, ma al momento quella che più rientra nel mio budget (250€) è una Olmo Sanremo mis. 58 ad un prezzo di 260€ spedita. Allego la foto ed i dettagli: Guarnitura Campagnolo Record, Mozzi Campagnolo Record, cerchi Fiamma, Pedali Campagnolo Record, Pipa Cinelli, Reggisella campagnolo. Vorrei cambiarle sicuramente manubrio e ruota post. Che al momento è a pignone libero, a voi come pare? Ne varrebbe la pena? Quanto ci dovrei spendere in più, secondo voi, per avere una buona scatto fisso da utilizzare in città per spostamenti casa lavoro università? Grazie mille Giulio
  13. Ciao a tutti voi fissati, ho deciso dopo svariate indecisioni a riguardo di acquistare una bici a scatto fisso. Premetto che leggo il forum da un bel po' ma non avendo esperienza nel campo chiedo aiuto e consiglio da chi ne capisce piu' di me. Di budget stiamo intorno ai 250/300€ e girando un po' mi sono ritrovato a scegliere tra due olmo: la olmo hero che ho trovato a 250€ (nuova) http://www.olmo.it/news-media/olmo-e-hero-muesly-a-tutto-movimento e la olmo milano a 340€ (su quest'ultima quei 40€ in piu' li butterei) con ruote a raggi H40 http://www.olmo.it/bici/stile/milano Farei un buon acquisto oppure su questi prezzi devo guardare altri marchi? Nel mercatino non sono riuscito a trovare bici di mio gradimento e soprattutto della mia taglia ( sono alto 1,90)
  14. lorenzo.luci

    Olmo convertita

    Ciao, dopo mesi di letture sul forum, acquisti dettati dall'istinto (e quindi sbagliati), e segate varie, sono a presentarvi la mia prima "vera" bici fissa. Telaio: Olmo Grand Prix (@Giorgio Casale) - Orizzontale 54 cf, verticale 53,5 SS: Ofmega Piega e pipa: 3ttt Mod. Grand Prix Reggisella: No logo Sella: BLB Mosquito MC: Campagnolo Nuovo Record Guarnitura: Campagnolo Nuovo Record - Corona 47t (@Michele Randon) Pedali: Campagnolo Ruote: Mozzi Gipiemme Dual Sprint con Fixkinlock e pignone Miche 15/17/18t (in foto 18t) - Cerchi Nisi (@Funk il Gallo) e copertoncini Continental Ultrasport Catena: KMC Frenino: Campagnolo Chorus Fotine: Fotine in versione commuting: Siate clementi.
  15. Ukate

    Olmo pista 1984 *update*

    "che culo della Madonna (Ciccone)" Una giornata tranquilla, aiutavo in cantiere il mio vecchio a fare cacate che solo lui sa e suona il telefono perchè mio fratello piccolo si è dimenticato tutto a casa (boh) mi salva e vado a portargli il suo materiale. Una volta finito di scazzo vado dal meccanico di fiducia per salutarlo e avvisarlo di un'imminente lavoretto, mentre vado via un signore anzianotto mi ferma di prepotenza e mi dice che lui ha una bici simile a casa sua, non se ne fa nulla e lo vuole vendere, vado da lui e torno a casa con una bici pronta una lenticolare 3 corone extra e una pipa con bull! dopo questa storia che non fotte a nessuno passiamo alla lista(aggiungo che sono rimasto assai sorpreso di trovare una cosa del genere dalle mie parti) Telaio: Olmo tg 52 (altro no so) forca non pantografata ma pista (Forcellini campa, anche quelli della forca) SS: campagnolo MC: Campagnolo Pipa: Cinelli Manubrio: Piega pista 3T con pipa cinelli/ piegaITM tagliata (thanks giu) con pipa 3t Guarnitura: GPM con corona da 44 e le altre 46 44 48(campa) Ruote: mozzi campagnolo su cerchi nisi per tubolari Pedali/gabbiette: GPM/ gabbie balilla Reggisella/sella: Campagnolo/ sella boh comoda un casino boh a me piace mucho, è leggera e piccina ma ho paura a skiddare per il pignone boh consigli/flame/bananesbucciatecolculo?
  16. Cari utenti e carissime utentesse del foro più baffuto dell'etere, sono tornato dalla mia scampagnata di una ventina di giorni nell'Africa Occidentale. "Embé?", direte voi; embé mò vi cuccate uno sproloquio sui primi tre giorni, quelli che da Dakar, capitale del Senegal, mi hanno portato in bici fino a Bissau, capitale dell'omonima Guinea. Per chi non avesse intenzione di leggere, popolo sfaticato a me caro, ho preparato una versione ridotta che comunque racchiude tutti i concetti essenziali. Per chi volesse dedicare un po' della propria retina alle mie parole, invece, il racconto parte dopo la versione succinta, che si trova qui: Anche questo, come la maggior parte dei miei viaggi, inizia all'arrembaggio, nel dilettantismo più becero, con l'imballaggio della bici effettuato con l'insostituibile sostegno di mio fratello e del mio vicino di casa a poche ore dalla partenza. A inscatolamento concluso, mi rendo conto di non aver inserito i distanziali per preservare i forcellini e sgrano un rosario invocando pietà per il mio telaio. All'aeroporto di Malpensa, in attesa di imbarcarmi, passo in rassegna l'aspetto burocratico della spedizione e ricontrollo l'itinerario per l'ultima volta. Qualche ora, sonnellino, film d'azione e cibo d'aereo dopo, sbarco a Dakar. E' quasi notte, mi affretto a cambiare qualche soldo e a scartare la bici, trepidante, nel piazzale antistante l'aeroporto respingendo le richieste dei tassisti e guadagnandomi un piccolo pubblico entusiasta. Rimontando la bici mi rendo conto che il telaio e le ruote sono intatti, mentre il cambio ha subito qualche danno: un comando bar-end è traballante e ho perso un rinvio per il deragliatore anteriore. Non mi perdo d'animo e monto in sella percorrendo i venti chilometri che mi separano dalla casa di Rémi, il ragazzo svizzero che mi ha ospitato nel cuore di Dakar con la sua gentilissima ragazza, spingendo il 34 senza poter ricorrere alla corona estarna. Costeggio l'oceano al buio, risalgo il monticello con il maestoso monumento al Rinascimento Africano illuminato a giorno e scrocco qualche telefonata in giro per mettermi in contatto con il mio neutrale ospite alpino. Trascorro una piacevole serata bevendo karkadé e informandomi su tariffe e rischi di richieste folli di denaro alla frontiera con la Gambia, poi mi concedo qualche ora di sonno obnubilato dal clima caldo e dall'aria immobile. La mattina del 29 inizia alle 6:37, Rémi mi scatta qualche foto compromettente e poi parto in direzione Sud, sfrecciando sulla tangenziale tra vecchi furgoni Mercedes e strombazzanti taxi francesi di qualche decennio fa. La città si sta ancora svegliando quando lascio alle mie spalle l'ultimo ponte pedonale divelto, con le scalinate che portano verso il cielo, per attraversare le baracche di chi si è insediato da poco nella capitale e dirigermi verso la zona brulla dell'interno. Una volta superata Rufisque e evitato il bivio per Thiès il traffico si dirada. Mi infilo in una pompa di benzina e ottengo una fascetta per sistemare il deragliatore anteriore: posizione la catena sul 50 e, sotto un sole sempre meno timido, proseguo per M'bour. E' subito chiaro che la mia borraccia da 900ml servirà giusto a lavarmi le mani, per cui mi doto di una bottiglia da un litro e mezzo e di una mezza dozzina di banane e mi godo i baobab a perdita d'occhio e l'ambiente polveroso che circonda la strada, sempre asfaltata e in ottime condizioni, che conduce a Fatick. Qui compro un'altra bottiglia, affronto i primi chilometri di sterrato e prendo un'altro litro e mezzo d'acqua a Gandiaye, una ventina di chilometri più in là dove sciolgo anche del sale nella mia borraccia, per poi arrivare finalmente ad avvistare il fatidico cartello, mentre sfrutto la scia di un carretto. Passata Kaolack, proseguo verso il confine con il Gambia e ottengo anche un assaggino di pioggia, inaspettata. Sta ormai facendo buio, trovo ospitalità presso il marabout del villaggio di Touba Samokho. Mi offre un piattone di riso con salsa di cipolle (pesce rifiutato per non approfittare fino in fondo), una doccia e una camera per la notte; trascorro la serata in compagnia sua, di suo figlio Seidou e di una corte eterogenea di parenti, abitanti del villaggio, amici e bambini che studiano presso di lui. Dormo interrotto dalle litanie notturne del muezzin e riparto di buon'ora, verso le 5:30, dopo aver salutato Seidou e gli altri ragazzi che si stavano preparando per la giornata nei campi. Dopo poco l'alba esplode alle mie spalle: Dopo l'alba, anche il cielo esplode sopra la mia testa e inizia a piovere, a secchiate, senza nessun margine di miglioramento promesso dall'orizzonte grigio. Inizio a cantare Johnny Cash ed esplode anche la strada, senza preavviso, portandomi in Gambia su una settantina di chilometri di sterrato leggero, su terra battuta. Avvicinandomi al paese anglofono all'interno del Senegal mi accorgo, dal cambiamento della vegetazione, che la pioggia non smetterà mai: l'ambiente semi desetrico della regione di Kaolack ha definitivamente lasciato spazio ad un verde brillante e lussureggiante che cerca di sporgersi verso la strada. Il traffico è decisamente scemato, ad eccezione di qualche sept-place (vecchie stationwagon Peugeot o Renault convertite a taxi) solitario che mi supera sferragliando di tanto in tanto. Mentre mi chiedo se davvero sono sulla strada giusta, dopo Toubakouta una coppia di scimmie mi attraversa la strada e mi dà il benvenuto a Karang, al confine con il Gambia. Dribblo i cambiavalute e ammansisco i poliziotti di frontiera, inizio a fischiettare Guccini e, sotto una pioggia più clemente ma sempre incessante, copro la distanza tra la frontiera e Barra, dove faccio il rifornimento di arachidi, cambio qualche franco CFA in Dalasi, la valuta della Gambia, e mi imbarco sul traghetto per Banjul, la capitale di quarantamila abitanti del paese che si sviluppa attorno all'omonimo fiume. Sull'altra sponda, dopo aver chiacchierato con un signore il cui figlio sta lavorando ad Alba, attraverso una città caratterizzata da voragini piene d'acqua nella zona centrale, vecchi taxi Mercedes ovunque, ville curatissime e nuove auto fuoriserie da centinaia di migliaia di euro che sfrecciano sulla statale che porta a Sud. Chiaramente sulle corsie libere, ché quella di sinistra è intasata dalla fanghiglia e quindi riservata a bici, carretti e arditi pedoni. Compro un altro piccolo casco di banane e attraverso questo stato in cui tutte le strade sembrano essere diventate dei torrenti, completamente inondate e perse nella boscaglia. Nel pomeriggio riguadagno il Senegal, entrando nella regione della Casamance, e mi faccio consigliare da un ciclista con un aratro chilometrico in spalla per cercare un posto per la notte. Dormo a Diouloulou in una sorta di resort che intacca sensibilmente le mie finanze ma che mi offre una buona cena, un buon letto e qualche ottima chiacchiera prima di ripartire di nuovo la mattina del 31 di primissimo mattino. Buona parte del bagaglio è bagnato dal giorno precedente e anche i vestiti che ho addosso non sono propriamente asciutti, ma parto comunque schivando i tronchi che mi si parano dinnanzi all'ingresso di ogni paese per rallentare la corsa dei bus e dei taxi. A Bignona compro dell'olio per lubrificare un po' la mia catena, sofferente dopo un giorno di pioggia, sabbia, terra e sporcizia varia. Entrando a Ziguinchor, città più popolosa della regione circondata da risaie, mi ritrovo a percorrere dieci chilometri di una strada composta interamente di autobloccanti. Ogni mia articolazione inizia a ballare il tuca-tuca, io canto Raffaella Carrà mentra una colonna di mezzi dell'esercito continua a farsi superare e a superarmi spruzzandomi ogni volta addosso decine di litri dell'acqua calda delle pozzanghere a centro strada. Inveisco in italiano ai militari che mi salutano sorridendo; inizio a sibilare "Che brutto affare" di Joe Chiarello. Una volta raggiunta Ziguinchor atttraverso il suo enorme ponte, poco manca all'una di pomeriggio e poco manca a Mpack, alla frontiera con la Guinea. Mercanteggio il visto con gli odiosi ufficiali alla frontiera, gli unici personaggi davvero fastidiosi nel viaggio d'andata (esclusi i militari dispensatori d'acqua), e inizio a pedalare in mezzo alla foresta della Guinea. La pioggia non cessa nemmeno un secondo, anzi si fa più intensa. Mi compro una baguette e un sacco di arachidi e continuo a pedalare, tra la gente che mi incita e diversi mezzi ribaltati tra gli alberi a bordo strada, tra gli enormi termitai. Quasi non incontro mezzi, ad eccezione di un motociclista senegalese che aiuto a ripartire perché è rimasto fermo sotto il diluvio al riparo di un enorme baobab. Iniziano i sali e scendi, o mangia e bevi se preferite, e inizia anche un fastidioso vento contrario. Continuo, sgranocchiando noccioline e pane e salutando i localz che mi incitano dalla protezione delle proprie verande. Raggiungo finalmente Bula, a soli trentacinque chilometri dalla destinazione finale. Ormai mi sento arrivato, pregusto i capelli della mia adorata, un pasto caldo, lo scroscio della doccia, la morbidezza del materasso. Ed è pendanso alla morbidezza del materasso che mi accorgo di aver ammorbidito la gomma anteriore. Rallento e accosto, effettuando la riparazione sotto ad un capanno di paglia che si è materializzato alla mia sinistra, come d'incanto. Riparto in fretta (relativa) e, dopo i trentacinque chilometri più sofferti della mia risibile carriera ciclistica, entro trionfante a Bissau, accolto da una partita di calcio giocata nel mezzo dell'enorme rotonda d'accesso alla città. Dopo il lungo rettilineo che mi conduce, tra pericolosi pulmini gialloblu e taxi Mercedes biancoblu, tra le braccia della mia bella, non ho più molto da raccontarvi. Mi permetto solo di aggiungere una foto scattata dopo aver pedalato cinque minuti per le vie di Bissau in un giorno senza pioggia: Baci, e grazie a chi s'è sorbito tutto, testo e foto monotematiche! Il ritorno in bus (benché più avventuroso) ve lo risparmio.
  17. Rubata bici di un amico, segnalo quanto riporta lui ( fatta denuncia /segnalato su rubbici) Se avete notizie scrivete ad Andrea kindascary ( at) gmail.com
  18. Happy ending! E' il mio turno. Mi hanno rubato, credo nell'ultima ora, la bici da davanti la porta di casa. Si tratta di una Olmo verde metallizzato, con righe e ruggine, logo Olmo dorato rovinato sull'obliquo, così montata: -forcella cromata -ss mista, calotte sul telaio cromate, calotta superiore nera, due spaziatori e ghiera superiore cromata senza parapolvere -pipa non mi ricordo la marca verniciata in grigio opaco e mezza grattata a paglietta -manubrio in alluminio verniciato in grigio opaco per la parte visibile, nastrato con camera d'aria chiusa con nastro isolante nero e barend cromato a sinistra rovinato; assente a destra. -leve freno Shimano RX100 con paramani bianchi sporchi e passaggio cavi interno -guaine dei freni grigie -leve cambio al telaio Campagnolo Valentino -deragliatore anteriore Shimano 105; la guaina grigia che dal mc arriva al deragliatore è fissata al fodero con una fascetta -deragliatore posteriore Shimano SIS; la guaina grigia che arriva al deragliatore si è distrutta ieri alla Lodi-Lecco-Lodi e fuoriescono le spirali di metallo dall'ultimo fermaguaina sul fodero basso -partapacchi posteriore; è un anteriore riadattato. E' abbastanza corto e ha tre sbarrette trasversali, una singola e due ravvicinate -reggisella in alluminio a candela -sella Fizik Arione bianca con linea centrale grigia molto consumata e con, sul carrello di destra, una fascetta a cui è attaccata la parte superiore di una pallina di Natale - ruota posteriore: mozzo con la scritta QUATTRO stampigliata sul corpo 36 fori, cerchio FIR EU-90 nero, pacco pignoni Shimano 6 velocità (14-28); pneumatico Kenda 700x28; sgancio Shimano -ruota anteriore: mozzo Campagnolo con logo con scudetto 36 fori, cerchio Omicron strada; pneumatico Kenda nero con fianchi color para; sgancio Campagnolo -freno anteriore no logo con una rondellona usata come separatore e sgancio rapido in plastica nera -freno posteriore Universal senza sgancio rapido -porta borraccia in plastica B'Twin attaccato al verticale con fascette nere su una camera d'aria avvolta per una quindicina di centimetri lungo il tubo -guarnitura Shimano 105 39-53 con pedali sgancio rapido con lo sgancio da un solo lato -al momento del furto aveva una camera d'aria incastrata sopra al freno posteriore E' quella di destra qua sotto, ora aggiungo altri dettagli
  19. An-Ale

    Olmo Convertita - Palo da bici

    La bici è stata montata all'inizio di quest'anno con questi componenti: Telaio: Corsa Olmo tg55 (cercando su internet dalla colorazione mi pare un Sanremo, ma non ne sono sicuro) Ruote: Cerchi Nisi, mozzo ant. Olympia, mozzo post. flip flop no brand con pignone fisso 18t Trasmissione: Guarnitura Mighty 47t, Pedali x con gabbiette in plastica Sella: Sanmarco Bioaktive, Reggisella no brand Sterzo: SS Tange, Pipa 3ttt, Riser x Il primo aggiornamento risale a Marzo 2015, in cui ho aggiunto parafanghi phrenino e bull nitto poi ho passato i sei mesi successivi a Berlino, e la cosa ha contribuito a cambiare drasticamente l'immagine della bici che attualmente si presenta come un cancello di Kreuzberg: ho cambiato la ruota posteriore con una halo, con pignone blb 16t, la ruota anteriore con una scarsissima shimano e poi un riser da 50 cm del deca
  20. JohnKey

    s(OL)o(MO)n

    Salve, sono nuovo del forum e finalmente oggi mi sono deciso a presentare la mia prima fissa. Questa vecchia olmo grand prix del 1978(80), era da molto tempo attaccata ad un palo a prendere vento e pioggia, in preda alla ruggine fino a quanto non la presi ad un prezzo stracciato. Finalmente mia, sapevo già cosa farne. Ecco la lista dei componenti: Telaio: Olmo grand prix 1978 Forcella: Columbus cromata Reggisella: (quella originale) Sella: expedia (presto la cambierò con una spyder nera) Pipa: 3ttt Manubrio: piega (quella che già stava sulla bici) Nastro: foam (non chiedete mi altro, perché non saprò rispondervi) Ruota anteriore: mavic (quella che stava sulla bici) Ruota posteriore: no-brand con mozzo campagnolo record ECCOVI LE FOTO FINALMENTE! pic.twitter.com/DiWDD3RJG5 le foto non sono il massimo lo ammetto, e chiedo ancora scusa per il ritardo. Avanti con gli insulti!
  21. sparla

    olmo grand prix

    ciao a tutti, presento qui la mia olmo visto che è una single speed e non puo' andare in gallery. telaio: olmo grand prix tg 58 pipa e piega: 3t ruota posteriore: cinesata sconosciuta ruota anteriore: cerchio mavic su mozzo campagnolo c record copertoncini: vittoria rubino pro guarnitura: miche primato pista advanced 48t pignone: dicta 18t reggisella: san marco MC: ofmega leve freno: tekro freni: universal catena: sunrace
  22. ciao! seguendo questo fantastico forum mi è venuto il dubbio che la bici da corsa che tenevo in cantina potesse valere qualcosa! essendo abbastanza ignorante in materia chiedo a voi sommi conoscitori! so che è una olmo con cerchi ambrosio excursion, guarnitura gipiemme ofmega pipa 3tt e manubrio 3tt champion sono fortunato o mi sono solo illuso l'ho pagata 100€ l'anno scorso
  23. LopiZ

    CONVERTED OLMO in fissa

    E rieccoci, dopo parecchio tempo mi butto nuovamente su un altro telaio; questa volta ci provo con un OLMO, so poco del telaio stesso ma posso dirvi che non faceva altro che prendere polvere in cantina di un amico! come potevo lasciarlo al suo triste destino? Vi elenco alcuni COMPONENTI: Telaio: OLMO Ruote: Alto profilo 43 mm Copertone: Planetair Sella: Freccia d'oro Manubrio: riser in alluminio Pipa: ITM Liner 100 Freno ant.: Leva ant.: Promax Guarnitura: Urban Pedali: Xeromo Straps: VP Rapporto/dentatura: 46-18
  24. Cari tutti, vorrei chiedervi un consiglio, ho a terra un telaio che credo essere OLMO, la taglia è 58 ed ha un paio di problemi, il primo è il reggisella incollato ( tra parentesi un bellissimo campagnolo pantografato) il secondo problema è che il bulgaro che l aveva c ha saldato avanti e dietro due bulloncini per ataccarci i catarifrangenti.......ORRORE! ora mi chiedo, i due bulloncini posso limarli per bene con maestria e riverniciare il telaio, il reggisella come ca@@o lo scollo? ho addirittura provato a stringrlo in morsa e girare la bici ma nulla.....sopratutto che ca@@o di telaio è? ha pantografato i cinque cerchi delle olimpiadi dappertutto, olmo lo deduco io perche in realta nn e scritto da nessuna parte, sotto l mc c' e solo la misura e uindi 58. il telaio e' color oro. ORA LA DOMANDA E' VALE LA PENA TUTTO QUESTO SBATTIMENTO O CI FACCIO UNA SEDIA???? :) VI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE! ah dimenticavo se volete posto foto, e sopratutto se qualcuno vuole adottarlo accetto proposte:)
  25. oscar

    Olmo azzurra anni 80

    Vi presento una delle mie bici, la contropedale azzurra, che ho assemblato riportando in vita un vecchio telaio buttato in cantina da vent anni. telaio e forcella corsa Olmo primi anni 80 serie sterzo Olmo originale sella brooks B17 Narrow piega manubrio 3ttt competizione attacco manubrio 3ttt leve cambio Campagnolo ruote Gipiemme A40 mozzo anteriore Miche mozzo posteriore contropedale guarnitura Sturmey-Archer 48T pedali union corsa anni 80 catena KMC
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