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  1. Storiella stupida ma a lieto fine. Da un paio di settimane sentivo un "tick" ogni pedalata un po piu intensa che passeggiare, sempre nella stesso punto della rotazione e sempre lato DX. Se andavo in salita era ticktick, se andavo in salita pesa era tickticktick Son quelle cose che con la fissa succedono raramente e proprio per questo ti mandano al manicomio, almeno a me. Siccome sono una fava ho pensato, forse e' il mc che si e' un pochino allentato: allora ho smontato il MC che non avevo mai smontato nei 12 anni che ho il questo telaio (il Vicini) e che forse non aveva mai smontato neanche chi me lo ha venduto, un campagnolo veloce a cartuccia che gira ancora veramente bene e che, devo dire, con la apposita chiave park tools e una leva da un metro, e' venuto via senza troppe storie. Smonto, pulisco e rilubrifico tutte le filettature (si lo so magari era bene mettere un frenafiletti visto che e' ITA ma non lo avevo e sticazzi. Rimonto tutto e continua a scricchiolare. Diporco Allora dico mah forse sono le boccole della corona. Rismonta la corona, smonta le boccole, pulisci tutto lubrifica rimonta continua a scricchiolare ma porcodiquelporco Sara' mica i pedali che ho cambiato di recente e che essendo una fava non ci ho messo neanche una virgola di graso sui filetti? Si erano i pedali. Ecco la morale e' quando devi fare troubleshooting comincia dalla cosa piu semplice. Bonus: almeno ho approfittato della bici smontata per pulirla a modo. Ciao
    14 points
  2. Salve a tutti, mi ritrovo oggi a voler, finalmente, presentare la bici che dal 2021 mi accompagna nelle mie pedalate. Il far passare tutto questo tempo non è stato una scelta dettata dalla pigrizia, bensì dalla necessità di voler trovare prima un rapporto "intimo" con essa. Per mia sfortuna, tendo ad antropomorfizzare quasi tutto e passare da una bici che ho avuto per 8 anni e pedalato tutti i giorni ad una nuova è stato un esercizio di pazienza che non mi aspettavo riuscisse. Ho iniziato ad andare in bici per necessità fisiche e a scegliere questa determinata tipologia per necessità estetiche, visto che l'estetica così scarna e minimalista la ricerco in tutto ciò che possiedo o vorrei. Ormai è un mondo da cui non riesco ad uscirne e mi appartiene sempre più, quasi fosse una mia parte vitale. Compro la mia prima bici a 18 anni ed era una state bicycle co. copper 2.0 e dopo averla pedalata per 8 anni e aver sostituito ogni singola minuteria, mi son ritrovato ad averla usurato troppo. Necessitava delle riparazioni che potevano diventare esose e dato che, come me, era stata vittima di tre incidenti mi sono deciso a sostituirla. Scegliere che bici prendere, è stato come scegliere che vita fare, in più c'era il discorso dei soldi che non era da sottovalutare. Ho iniziato a mandare email ovunque e sentire quante più persone possibili per avere un quadro d'insieme quanto più completo possibile. Ho comprato qualche telaio, nel mezzo, che non ho visto di buon occhio. Nella ricerca della bici che volevo ho scoperto due cose su di me che ancora non comprendo appieno. Non riesco a pedalare bici in materiali differenti dall'acciaio, ma soprattutto non riesco a pedalare bici che non siano di color rame. Un puro blocco mentale, come si dice a Napoli: "A capa è na sfoglia e cepolla" (si usa per indicarne la follia). Man mano che procedevo a discutere con vari telaisti, restava una sola scelta possibile. Una coppia (perché solo così li posso definire) di Verona. Ho conosciuto Pietro e Cristina quando mesi prima avevo chiesto la realizzazione di una Falz con base grigia e Ciavetee e mi avevano colpito per la loro estesissima semplicità. Questo era quello che cercavo, semplicità. Nella maggior parte dei telasti, non in tutti, che ho contattato c'era, sempre, un velo di arroganza o di superbia, mentre in qutesti due Veronesi, oltre al loro "carattere", c'era più umiltà dell'ultimo arrivato. Li chiamo mentre ero in bici a Sorrento e partiamo. E' stato molto divertente il viaggio, fatto di alti e bassi fino ad arrivare in un punto in cui ho chiesto di fermare il tutto perché avevo perso lavoro. Ho fatto loro così tante domande che non riesco a ricordarle più e credo di averli mandati in esaurimento nervoso quando siamo arrivati alla fine del viaggio. Non mi chiedete le misure o le angolazione che non ne ho la più minima idea. Ho fornito loro delle dimensioni sulla mia posizione sulla vecchia bici e da lì siam partiti. Avevo delle necessità ed ho espresso a Pietro tutte le sensazioni che avevo pedalando la mia bici e le sensazioni che volevo avere sulla nuova. Ci fu una telefonata in cui si parlava proprio del pedalare, e gli chiesi di voler una bici che potessi amare e odiare allo stesso tempo. Non so come, ma ci è riuscito. Quando l'ho ritirata l'ho odiata tantissimo, rigidissima e i cambiamenti che avevano effettuato erano evidenti ed io necessitavo di tempo per abituarmici. Ogni volta che uscivo, l'amavo e allo stesso tempo la odiavo. Mi innervosivo tantissimo e poi, ad un tratto, mi metteva un sorriso che non avete idea. La cosa, per quanto assurda, mi stimola tantissimo ed è un metodo che applico nelle mie passioni. Se tutto fosse perfetto, non ci sarebbe margine per migliorare, non ci sarebbero più stimoli per me. E' come per le auto, facile prendere una fiat col multijet che cammina anche con l'acqua del rubinetto e senza olio, ma provate a prendere una mini con motore francese che vi da rogne a non finire e poi vi ritrovate su quella strada in cui ci si muove tra le curve in velocità come se niente possa fermarvi. Il sorriso viene e ti fa venir voglia di continuare, di migliorare, di perfezionare. Questo lo voglio ritrovare anche nella bici. Se non passassi giorni a pensare dove può andare meglio, che sfizio c'è. La preparazione è, secondo me, la parte che ti fa apprezzare al meglio l'uscita in bici. Questa bici che vi presenterò ha molto da migliorare e ci sono scelte che ho effettuato nella sua realizzazione che non mi fanno impazzire, ma si adattano allo scopo. Me l'hanno criticata tantissimo, nel mezzo che la pedalavo ho ricevuto delle opinioni offensive, ignoranti (secondo me) e superflue. Ci sono stati momenti di accanimento che ancora tutt'ora non comprendo. come si può essere così critici nei confronti di qualcuno che porta avanti la sua idea, tramite la sua passione e che spiega tutte le sue forze nella realizzazione della stessa idea. In questi tre anni, ho fatto parte di gruppi, sono uscito con una marea di ciclisti diversi, eppure le persone che sono state genuinamente contenti o che hanno apprezzato, li conto sulle dita di una mano. La composizione della bici, può sembrare insensata o non lineare, ma nella ricerca di un setup che mi soddisfacesse, non sono riuscito a trovare un solo marchio che andasse bene per tutto e quindi mi son dovuto affacciare su più mondi per poter trovare qualcosa di giusto. Parte della componentistica proviene dalla mia vecchia bici dato che con la nuova, seppur avessi cambiato quasi tutto, mi sono reso conto che di alcune parti non posso liberarmene, come il campanello o il portaborracce e poi ci sono cose più tecniche con cui mi trovo bene e non voglio cambiarle. Spero che vi piaccia o quanto meno siate clementi nel giudicarla visto che, per me, non è completa. Telaio: Pegoretti Marcelo. La scelta mi è stata suggerita da Pietro in fase scelta proprio per la composizione dei tubi e per il tipo di sensazione di guida che poteva offrirmi. Forcella: Pegoretti Falz (Custom Ciavete) e Enve 2.0. Le uso entrambe, visto che con entrambe cambia la guidabilità della bici e mi consente di creare situazioni in cui scegliere l'una o l'altra. Per quanto riguarda la Falz, la vedrete con due grafiche diverse, poiché ho deciso di farla riverniciare nella colorazione del telaio e anche per poter cambiarne la grafica. Quest'ultima è, a mio avviso, molto più vicina a me di quanto non lo fosse la precedente. Possiamo dire che la prima fosse meno affine perché mancava quel rapporto di conoscenza reciproca che è avvenuta con i ragazzi della Pegoretti durante la realizzazione del telaio. Serie sterzo: Chris King per Dario. Stem: Thomson x4 100mm corredato di bulloneria Oak Components, supporto per Garmin e GoPro realizzato da Frames and Gear, tappo Chris King Gourmet Century 2016 e spessori Sim Works. La scelta di questo attacco è provvisoria. Mi piace la sensazione mentre lo pedalo, ma lo detesto quando sono costretto a guardarlo. E' a dir poco rozzo, ma svolge bene il suo lavoro e per ora c'è. Ma l'elemento che mi fa impazzire di più è proprio il tappo dello sterzo che mi venne regalato da Ryota, un dipendente di simworks in Giappone, dopo una serie di email per prendere delle minuterie da loro nel lontano 2016. Piega: Enve compact 40cm Nastro: Brooks Cambium Cotton bar tape. Il nastro più scomodo che c'è se sul mercato se si pedala senza senza degli ottimi guanti imbottiti. Ma il nastro di cotone sulle bici in acciaio è un must per me. Reggisella: Enve 31,6 0mm offset Sella: Brooks Cambium C13. La mia preferita. Ho provato diverse selle grazie al mio meccanico, ma questa è sempre la più comoda. Collarino: Pegoretti. Lo vorrei cambiare, ma sembra che poi perda un pò della sua essenza. Nel mezzo resto con questo dilemma amletico. Portaborraccia: King Cage titanium. Lo comprai per la mia vecchia bici e senza non mi sembra "bici". E' vero che fa parte della triade di accessori che hanno un pò tutti in America, ma è proprio bello. inutilmente costoso, a mio avviso ma Sempre funzionale. Su questo montaggio, ho deciso di aggiungere però una bulloneria in titanio prodotta in Australia da Prototipo works nella colorazione rame. Movimento Centrale: Miche ita (a breve cercherò una soluzione con cuscinetti ceramici) Guarnitura: Miche pistard 170mm. Sezione guarnitura è ancora un mondo buio, ma per ora va bene così. Corona: Miche Pistard 47t (a breve cercherò una soluzione migliore) Catena: D.I.D. Bella catena, economica e duratura. Silenziosissima e sospetto essere molto simile alla HKK Vertex blue anche per colore. Ruota Anteriore: H Plus Son Artchetype con mozzo Chris King r45 purple. Ho anche un'altra ruota con mozzo Victoire cycles Supersprint, ma questa ruota con questo mozzo è perfetta. Si guida una favola ed è scorrevole da far paura. Altro elemento fondamentale, è il colore che come direbbe la mia ragazza "è sbrilluccicoso". Ha una luce propria anche nelle gallerie non illuminate. Ruota Posteriore: H Plus Son Artchetype con mozzo Victoire Cycles splined. Ruota storica che è durata più di qualsiasi relazione che abbia mai avuto. Pignone: Victoire Cycles 17t 1/8 Pedali: Time atac Special 8. li avevo avuti in nero, ma questa colorazione lascia senza fiato. Accessori: Spurcycle bell nella colorazione nera. Secondo pezzo della triade di cui sopra. Dovete sapere che io non lo uso, ma c'è. Io sono solito fischiare o urlare per far sentire la mia presenza, ma questo campanello è lì. E' come un oggetto di design che sta lì e il suo scopo è nella sua stessa bellezza. Per completare la triade, ho preso la pompa da telaio Silca, quella grossa che pesa quanto una forcella. ho deciso di non farla colorare proprio perché amo la sua essenza in nero simile a quello del campanello. E' bellissima da vicino, il bilanciamento del peso, la finitura e persino lo sbuffo che fa mentre si gonfia ma è noiosissima da usare, seppur resti un ottima arma da difesa. Gli ultimi due accessori riguardano a delle borse da manubrio regalatemi dalla mia dolce metà della topo design che hanno una forma triangolare molto buffa e la cosa che mi rende un po stereotipo. Mi hanno regalato una di quelle macchinette per fare il caffe mentre vado in bici. Pura manna dal cielo se pedalo in zone disperse nel nulla. Foto: Non sono perfette.
    10 points
  3. Si. Ci ho fatto un giro l'altro giorno ma con 49/18 a meta' salita so dovuto smontare ahaha avevo il pane da prendere eh..
    10 points
  4. AHAHAHAHHAHAHA. Grazie Riky, pian piano aggiungerò dei dettagli che ora le mancano. Per le rotture di scatole, beh...è la parte bella. Tante chiacchiere e si crea qualcosa di bello, un qualcosa che non si compra i soldi ma con il contatto. Ho dimenticato un particolare, dopo una domenica di raduno in giro per la Campania, sono partito il Lunedì mattina (carico di dolci) per andare a Verona per poi tornare in giornata sempre in auto.
    7 points
  5. Beccati questa.... Passo del Vestito da Massa (mare) fino a 1000 m. Poi si scende in Garfagnana. 260 km e via ..... M
    7 points
  6. Come da titolo vendo Cannondale Caad9 Usato ma in buone condizioni con alcune scalfiture ma nulla che ne mimi l'affidabilità Le guaine hanno un anno di vita Taglia 52 x 54 Montato Shimano Tiagra 10 v Ruote Fulcrum5 NON vendo sella e pedali A seguire i prezzi con le opzioni in caso di smembramento: - 500 € bici compleata - 400 € bici senza ruote - 300 € frame con reggisela/stem/piega - 250 € frame con serie sterzo e collarino Preferita consegna a mano
    5 points
  7. 7 anni fa. 3-4 vite fa.
    5 points
  8. io che mostro quanto ti manca ad essere bannato 😎😄
    5 points
  9. onorato, nessun aggiornamento ma sempre scorrazzante vero! ho un paio di adesivi nuovi su di cui uno fighissimo della crew "cyclepunks" che gasa un tot (sì, c'è ancora spazio per qualche stickerz)
    5 points
  10. Non vorrei dire un'inesattezza, ma mi pare che siano diversi anni che Rose offre sui mezzi "specializzati" montaggi da medio-alta gamma in su a prezzi che sono sì concorrenziali (e questo giustifica la tua percezione da Decathlon) ma con la medio-alta gamma.
    4 points
  11. Bici da corsa tipo Alan in carbonio (la storia è documentata su retrobike forum... Si tratta di un telaio donnay dell'88 costruito da una ditta di Matera con congiunzioni dell'alan record 87) Bici super comoda assemblata con un occhio al vintage ed uno all'affidabilità visto che la usavo per farci veramente anche giri belli lunghi e su strade non lisce come dei biliardi Taglia 54 Altezza sella in foto 750.. (con apposito reggisella diametro 25 ottenuto da tubo da 400 opportunamente accorciato causa restringimento del diametro interno del piantone) Ruote su mozzi duraAce, gruppo Shimano r600 tricolor, guarnitura campagnolo con corone miche Piega 3t campione del mondo e pipa sempre 3t, reggisella no brand alluminio (vedi sopra), sella selle Italia srl team Eventualmente smembro ruote e telaio più gruppo Solo consegna a mano, non spedisco, mi farebbe piacere rimanesse nel forum tra appassionati di belle bici e non a qualche cafone delle offerte a ribasso su subito Richiesta 450
    4 points
  12. Thread per fugare ogni dubbio rispetto alle scelte telaistiche nella realizzazione dei foderi verticali, quotare @Cecio è d'obbligo Quali sono i motivi per cui, su molte mtb in metallo, i foderi verticali sono saldati pressoché sul tubo orizzontale invece che sul tubo sella? La risposta che mi sono dato è semplicemente per avere più clearance tra i foderi e la ruota senza dover piegare eccessivamente i foderi stessi, è effettivamente così? vantaggi/svantaggi della soluzione? Su bici da strada qualcuno li usa? (io non li ho mai visti) Altra domanda, i foderi verticali curvi, come nella foto che segue, a che servono? mi pare di capire che servano ad avere una trasmissione meno diretta delle sollecitazioni facendo lavorare i tubi a flessione, e tecnicamente garantire anche una trazione migliore della ruota posteriore; c'è dell'altro? ci sono svantaggi evidenti di questa soluzione? Penultima domanda, i foderi che di innestano sul piantone più in basso rispetto al nodo sella dovrebbero garantire un maggiore confort e una maggiore rigidezza strutturale data la minor dimensione del triangolo posteriore, nel mondo reale sono cose vere? svantaggi evidenti di questa soluzione esistono? Per finire, i ponticelli, sia tra i foderi alti che bassi, servono ancora o sono solo un retaggio del passato in quanto punto di ancoraggio per i freni e per i parafanghi? Su bcd forum si parlava di Pegoretti che per lo meno per quanto riguarda quello tra i foderi bassi lo riteneva piuttosto inutile, io in generale sono della stessa idea per lo meno su i corsa. Opinioni?
    4 points
  13. Sono molto più esperto di birre confesso. È come dici. Unico svantaggio a parere mio è che vai ad ingigantire la haz. Su un cancello non cambia niente, su un telaio in spirit non so quanto gli faccia bene. Comunque sullo strada trovi roba così (bastion): Danno spazio alla pinza freno dal lato nds. Unico svantaggio da un punto di vista realizzativo per una bici di metallo -a mio parere- è che se li prendi dritti ti troverai a fare due pieghe su due piani diversi... ed è abbastanza difficile farle uguali. Perché li fanno così, allora? Il forcellino può essere più piccolo e leggero... uno sforzo inutile se poi ci piazzi uno sram T come in foto che pesa una fucilata. Leggerezza prima di tutto. Da un punto di vista realizzativo gli angoli sono più aperti e hai più spazio per lavorarci dentro. Il discorso del confort è 99% marketing e se poi il mercato offre solo roba del genere la gente lo trova pure bello. "Tutto questo per dare l’impressione che la varietà esista, ma si tratta pur sempre di una ruota che mischia le classiche quattro caratteristiche catturate nel tempo dalle macchine fotografiche."
    4 points
  14. Fixation, Focus Paralane2, questa di 8bar, Moquai... insomma ce ne sono parecchie... La brexit c´entra poco niente 😉
    4 points
  15. adoro le storie con i porchidiii
    4 points
  16. Credo che ci sia un aumento della rigidità lungo l'asse a parità di spessore oltre all'idea estetica. Ma non so nei fatti se sia un aumento tangibile o solo sulla carta (se, nel frattempo, il tubo è stato snervato per dargli quella forma lì tipo il procedimento "a mano" che citava @TheSnatch, ai tempi avevo fatto uno studio per i tubi "torti" tipo Linskey ma sempre acciaio). L'alluminio è un materiale banalmente diverso: è più leggero ma più fragile e meno duttile (a parità di spessore e sollecitazioni, una lattina di alluminio si rompe prima di una di ferro ma pesa di meno e fa il suo lavoro lo stesso); se "schiacciato" per idroformatura "migliora" annullando porosità e altri difetti. L'acciaio, se schiacciato, pressato per la precisione, può migliorare sotto alcuni punti di vista ma perderci sotto altri (per esempio lo rendo rigido in una direzione grazie alla nuova forma ma si schiaccia con un dito in un'altra direzione), quindi per darci forme "strane" occorrerebbero spessori che non sarebbero vendibili a livello di peso. Questa è la teoria scritta male, cito un @Cecio che conosce l'acciaio molto meglio di me.
    4 points
  17. L'anno scorso mi son messo in testa di partecipare al concours des machines e come tema c'era la Paris Brest Paris. Quindi ho voluto fare una bici da corsa ma adatta alle lunghe distanze con un look moderno, cavi integrati, cambio meccanico e qualche "chiccheria" che mi girava per la testa. Il problema è che per partecipare a questa randonnée devi partecipare a dei brevetti di 200/300/400/600 km nei sei mesi precedenti all'evento. Fare una bici su misura da concorso, allenarsi per i brevetti e portare avanti la baracca sono tre cose difficili da fare rientrare nella mia vita ben occupata. Mah testardo come sono , si và avanti! La prima cosa che ho fatto sono le ruote, cerchi aero larghi, raggi berd in nylon per più confort, mozzi extralite, risultato la coppia sotto i 1200gr. In omaggio un piccolo dolce Paris Brest fatto a laser sul carbonio. Una forca deda con stelo D Shape per far passare i cavi senza problemi, un passaggio per dei copertoni da 30 e passa la paura. Telaio in acciaio con un mix di vecchi tubi 4/10 Reynolds da 28mm e Spirit. Tubo sterzo da 44mm perché quei cosi giganti come si usa sul carbonio, non è cosa. Foderi bassi max e alti in inox diametro 10mm. Carro da 380mm perché a @TheSnatch piace e non è il solo. Geometria non troppo estrema perché siamo su un 73/73 anche se non si direbbe. Detto ciò ci sono comunque 1218km da fare in 90h. Servono delle luci e anche dei parafanghi ( più una questione di concorso che vero bisogno di quest'ultimi). Una volta che hai integrato il gruppo meccanico vuoi far passare fuori i cavi elettrici?! Dinamo velogical la dove non si vede, batteria integrata nel tubo orizzontale e accessibile quando levi il reggisella. Ricarica USB che esce direttamente nella sacca del top tube, alimentazione dei due fari davanti attraverso il decaleur di sacca manubrio e infine farò posteriore led laminato insieme al carbonio del parafango posteriore. Tutto ciò che è staccabile per passare da randonneuse a bici da corsa è munito di connessioni magnetiche waterproof. Tutto bellissimo ma ci vuole un certo equilibrio energetico quando devi affrontare più notti pedalando. Ho dunque progettato i fari in funzione della quantità di watt prodotti alla mia velocità media stimata in modo da essere tranquillo. Trovato i buoni diodi led poco energivori ma super potenti bisognava dissipare il calore prodotto, dunque ho disegnato e fatto stampare 3d dei dei fari in alluminio! Infine ho ramato il telaio in atelier perché non ho trovato nessuno che volesse farlo è ho fatto il logo alla fiamma. Un po' di tuning sur resto dei componenti e via. risultato? Sono arrivato il giorno della partenza senza avere fatto un giro in bici nel mese che lo precedeva. com'è finita? Male. Ho abbandonato a 150km dall' arrivo avendo ancora 16h per farli. Restare con l'amaro in bocca, sapere che ti resterà là almeno per 4anni prima di poterci riprovare. vi metteterei qualche immagine ma da telefono non funzica. Vedrò che posso fare in settimana!
    4 points
  18. Finalmente, sono 3 anni che la aspetto! TI prego carica più foto però! Sono curioso di vederla con la enve, anche se secondo me così con la falz è perfetta. L'unico elemento che davvero mi disturba sono i pedali, ma de gustibus... Complimenti, la bici per la vita!
    3 points
  19. @Cecio riportala all'ovile! ❤️
    3 points
  20. Rose quest’anno festeggia i 110 anni. Più vecchio c’è solo Hartje che è del 1895. Rose ha fatto un grosso di lavoro di restyling ormai 8-9 anni fa, per cui son molto più “riconoscibili”. Tra l’altro ha un fornitissimo online shop di solito con buone offerte. A me non piacciono esteticamente. La forca non è ben proporzionata e non sono un fan della caveria che entra dalla Ss, però è un’opinione mia. I mozzi di serie su quella montata con lo Sram Mullet, han dei cuscinetti da niente, ma se si rimpiazzano con un paio di qualità, hai un buon mezzo secondo me. nulla da invidiare ad una Canyon Grizl.
    3 points
  21. L'ultimo pezzo é arrivato! Grazie Cina!!!
    3 points
  22. Beh, ora 3k per una bici in carbonio col grx di2 non mi sembrano uno sproposito. io vendo acciai con carboforche e grx2x11 per 2800…
    3 points
  23. Nel mio insidioso benchmarking tra le gravel in circolazione mi sono imbattuto in questa nuovissima Rose. Molto bella, pulita dalle linee semplici e squadrate. mi sembra anche mooooolto aerodinamica. facendo una comparazione con le gravel race attualmente in circolazione. Unica nota negativa che a guardarla così sembra una scopiazzatura della nuova grail CF SL di canyon (per non parlare della borsa da telaio magnetica, che è scopiazzamento puro) peccato anche che la propongano solo con gruppo elettronico (rival e force) che fa salire il prezzo a dismisura.
    3 points
  24. Vai pagliaccio vai...
    3 points
  25. io ti stavo solo dando un consiglio spassionato, lungi da me fare il figo. essendo prodotti di serie, ti stavo solo consigliando di non perderci troppo tempo. quello che ho comprato io nel 90 avra' le stesse caratteristiche di altri 150.000 telai prodotti in egual maniera da un terzista ingaggiato da ernestone per fare il tuo. e per lo stesso motivo mi risulta difficile credere che possano avere un registro clienti con specifiche cliente e dimensioni tubi e angoli personalizzati. come puo avere un artigiano tipo masi o pegoretti ecco. avranno sicuramente un registro vendita e un registro di produzione ma che non dovrebbe aggiunge nulla a quello che in molti ti hanno gia detto. dopo di che son contento per te, hai trovato le info che cercavi cosi la tua sete di sapere è colma. èer il resto...hai tirato fuori tu il discorso del restauro del telaio in alcuni punti e per gusto mio personale mi son permesso di dirti di non toccarlo perche sono proprio quei piccoli punti a renderlo unico rispetto agli altri. ti sei fatto mille seghe su una scrittina all'interno di uno stelo forca quindi peace and relax pedala quella bici e vai sereno che forse la pioggia è finita ed esce il sole. buona domenica
    3 points
  26. Viner 8v 52x49v GRUPPO CAMPAGNOLO CHORUS COMPLETO 270€ De rosa 9v 52x52 GRUPPO CAMPAGNOLO CHORUS COMPLETO 450€
    3 points
  27. Non avevano solo la colorazione, anche il telaio era diverso. I forcellini erano rapidi e il passaggio cavi era esterno, oltre che altre features
    3 points
  28. stavolta mi è quasi dispiaciuto bannare 😄
    3 points
  29. buongiorno, quella livrea è la classica livrea colnago nomnata ART DECOR. sicuramente non è una colora<ione usata da team mapei. abbi pazienza ma dalle foto del telaio penso semlicemente che la forcella sia postuma (nel senso di cambiata a posteriori) o sia stata cambiata con un altra magari perche rotta o semplicemtne perche volevano una forcella in acciaio . magari era la forcella quella ad essere di un frameset mapei cosi come scritto sullo stelo. questa è la livrea mapei di quel periodo, come vedi caratterisca principale...TRIFOGLI TRICOLORE
    3 points
  30. Vendo telaio Pelizzoli leggenda For3 fazzolettato fatto su misura (taglia 54) Serie Sterzo: Campagnolo Record Anteriore: Spinergy tubolare: Vittoria competition Rally Posteriore: Fir lenticolare tubolare: Vittoria Competition Rally Pipa: Njs Nitto 80 Manubrio: Njs Nitto bullhorn Aerobars: 3t ultimate performance Reggisella: 3t Stylus 25 Sella: Fizkin Antares Vs Guarnitura: Rotor Track Noq 51 Pedivelle: Rotor 3d ads 170mm Pignone. Fizikin Lock 15 Movimento centrale: Campagnolo Record Euro 1800 trattabili Visionabile a Verona
    3 points
  31. concordo tantissimo sulla prima parte... e tra l'altro, per quanto non sia la loro peggior sollecitazione, ne riduci la resistenza a torsione dato che come sappiamo la miglior forma possibile per la resistenza a torsione è proprio il cilindro.
    3 points
  32. L'idea è quella di aumentare il momento d'inerzia nelle direzioni degli sforzi, con però la conseguente riduzione lungo le altre direzioni, di fatto si tratta di spostare l'area resistente dove occorre. E' una cosa molto funzionare ad esempio nell'ovalizzazione dei down tube nella zona della scatola sterzo (cosa che si vede su certi tig moderni) ma credo piuttosto inutile in termini di trafilatura e sagomatura dei tubi. Altro discorso sono gli SLX che invece di senso ne hanno eccome, perché li l'area resistente l'aumenti proprio. Le leghe di alluminio sono più fragili e più leggere a parità di spessori (e ovviamente di lunghezze), condizione che però nei telai non troviamo quasi mai. Non sono così sicuro che un XCR, (soprattutto post trattamento termico se ne fanno?) e magari nelle sue ZTA resti meno fragile delle leghe leggere
    3 points
  33. 3 points
  34. Che io sappia Stelbel (Stelio Belletti) su alcuni modelli ha usato tubi a sezione stellare (più corretto secondo me dire 'lobati') autocostruiti partendo da tubi classici. Esattamente come avesse fatto non lo so, ma si parlava di 'biglie' che lavoravano per il lungo la tubazione formando la rientranza. Sul fatto che se li fosse fatti in casa comunque non c'è dubbio, lo ha dichiarato lui stesso in almeno una occasione
    3 points
  35. Grazie @riky76, non sapevo la storia di Gilco Oh beh https://www.columbus1919.com/it/columbus-continuum-i-mobili-columbus-su-licenza-wohnbedarf/
    3 points
  36. provo: allora GILCO sono nient'altro che le iniziali di Gilberto Colombo, figlio di Angelo Luigi, fondatore della A.L. Colombo poi diventata Columbus... Gilberto però è un piccolo genio precoce (ma seriamente) quindi inizia a sperimentare e studiare al Politecnico di Milano e dopo poco fonda proprio la Gilco, che faceva (ocio) i telai per un certo Enzo Ferrari... dopo un po' di crisi e rinascita GilCo acquisisce la Trafiltubi di Novegro (sede ancora lì, azienda spettacolare) ed ottimizza la serie di tubi per il Colnago Master, ma anche gli studi per la serie che darà vita al Cinelli Laser quindi: 1. no, son parenti ma è Trafiltubi 2. non so ma non credo, anche perchè trafiltubi spaziava da nautica ad aerei ad arredamenti interni... 3. bella domanda, toccherebbe chiedere a @Tombi che è una enciclopedia dell'acciaio esatto, gilco = trafiltubi (ma sempre famiglia Colombo) quella degli Oria non la sapevo!
    3 points
  37. Ciao a tutti, Vendo commuter su base MBK anni 90. Bici perfetta, conservata ed in ottime condizioni, dispongo anche di pipa e manubrio originale con colori pazzi. Gomme, parafango, attacco manubrio bmx e manubrio scrambler vintage NOS nuovi. Misure 58 x 52 centro centro. Ultimata e provata ed e bello guidarla ma purtroppo per me un po piccola. 450 euri. Non spedisco, consegna a mano a Milano.
    2 points
  38. Comunque per riportare il tutto su temi più ilari e leggeri.
    2 points
  39. Ciao regaz, partiamo dal presupposto che mi é sempre piaciuto il Mash Work, ma, per via del suo prezzo e delle geometrie inadatte per il mio fisico ho preferito optare per un telaio su misura più o meno simile. Ovviamente per abbattere i costi ho scelto di farlo saldare a Renesto (inoltre abita a 12km da casa mia). Volevo un telaio saldato a TIG, con tolleranze per copertoni fino a 42x700c e la serie sterzo da 1" 1/8; su consiglio di Luigi (me lo ha saldato lui) abbiamo apportato alcune modifiche al progetto originale: no TIG sì congiunzioni, copertoni fino a 35x700C e sterzo da 1". Il telaio é costruito con tubi Columbus Cromor, può montare freni V-Brake sia all'anteriore che al posteriore (i perni sono removibili) e ha i forcellini con placchette in acciaio inox interne ed esterne (così non si rovina la vernice). Nonostante le varie modifiche son comunque contento del risultato, é venuta fuori una bici robusta, reattiva, versatile e abbastanza leggera (perfetta in contesto urbano). Vi lascio alle foto brutte, siate gentili mi raccomando, la sella é bassa perché se no quando faccio i salti ci sbatto le palle D: Telaio: Renesto Work dei povery 49.5 x 51.5 Forcella: Pista da 1" testa piatta (forata) Serie Sterzo: Tecora E Movimento Centrale: Sugino RD2 JIS Pedivelle: Sugino Messenger 165mm Corona: Sugino 46 denti Catena: Miche Pistard by Izumi Mozzo Anteriore: Shimano Deore anni '90 quick release Cerchio Anteriore: H+ Son TB14 Copertoncino Anteriore: Ritchey Comp JB 35x700C (terribile) Mozzo Posteriore: Shimano Deore a disco convertito con kit Velosolo Cerchio Posteriore: H+ Son TB14 Copertoncino Posteriore: Ritchey Comp JB 35x700C (schifo) Sella: Bontrager Montrose Comp Reggisella: Aplina 27.2 Pipa: Nitto Jaguar 90mm Manubrio: Nitto B260AA Manopole: Odyssey Aaron Ross trasparenti Pignone: Velosolo Cromo 17 Denti Pedali: Odyssey Grandstand Tom Dugan Straps: Restrap Tendicatena: Surly Per chi viene la vedrà quasi sicuramente alla Dome to Dome. Ci si becca in giro :)
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  40. ma quella non è una (straordinaria) band post punk? 😄
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  41. io ci ho rinunciato... davvero troppa sbatta... alla fine fascetta sul tubo verticale e via, ma apprezzo molto la tua ricerca, davvero!
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  42. Non c'entra nulla con una mapei del 94, anche la numerazione non è mapei.
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  43. ok, da nuovo... e adesso da usato?
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  44. Da quanto mi ha detto un ex rivenditore Colnago del Lazio, i Gilco erano usati solo per i colnago, con rarissime eccezioni fatte per lotti venduti/donati per simpatia ad altri artigiani, me ne aveva detto uno, famosino, ma non ricordo chi fosse, forse Marnati, quindi credo che i pep magni utilizzassero tubi alternativi o fatti i casa, più la prima che la seconda. Eccoli, dovrebbero essere gli Oria ML 25, telaio di destra. Anni ed anni fa mi era capitato un telaio con questi tubi ed erano molto simili ai gilco, l'unica cosa che cambiava era l'uscita della sagomatura, più dolce nei gilco.....o forse uguali uguali.... Qui un altro ML25 Mentre i Tange dovrebbero essere uguali Il rivenditore in questione mi raccontò che aveva ordinato un lotto di Colnago Master, parte dei quali arrivarono con i tubi Tange simil Gilco, ma comunque Tange e con etichetta in bella evidenza, seguirono discussioni con Ernesto di qua e di la, ma comunque il venditore si è dovuto tenere i Master Tange con non poche difficoltà a venderli.
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  45. per approfondimenti https://www.gilcodesign.com/doc/GILCOstoria.htm
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  46. Vi ringrazio per la disponibilità e per le risposte tempestive. Direi che le cose iniziano a quadrare un po' di più.
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  47. in inglese la "Cassette" é formata da "cogs" e credo si chiami sempre cosí indifferentemente dal sistema (magari un @Albci potrebbe aiutare). in tedesco "Kassette" o "Ritzelpacket" per corpetto e "Schraubkranzkassette" quella che si avvita. In italiano l´avevo sempre sentito come pacco pignoni o solamente "i pignoni dietro" 😅 peró mi sa anche cassetta...
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