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skullbone

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Volevo condividere con voi questa breve lettera scritta sotto le armi da un mio prozio a mio nonno, l'ho trovata scartabellando scartoffie in casa.

Si trovava al momento a Verona, e da li a poco lo avrebbero trasferito sul carso triestino.

questo ragazzo che al tempo avrà avuto 20-22 anni (mio nonno, il più giovane, era del 1898, poi è stato chiamato anche lui. e poi i ragazzini di 17 anni, i famoso ragazzi del 99) si raccomanda che stiano tutti bene, che mio nonno si dia da fare visto che è l'unico rimasto a casa e... che suo zio gli ingrassi la bicicletta, che si conservi bene per quando torna...

purtroppo il mio prozio non è più tornato, è morto pochi giorni prima dell'armistizio, e ufficialmente dato per disperso.

Mio nonno ha chiamato con il nome del fratello il primogenito, cioè mio padre, che dopo decine d'anni, ha trovato la tomba delle spoglie che riposano al cimitero di Re di Puglia.

ecco qui:

*****************************

Verona li 12 - 4 - 16

Caro fratello Emiglio

ti mando questo bilieto a farti sapere la mia ottima salute e così spero anche di te.

Ti racomando che guardi da lavorar che lo sai anche te che devi a far melio che puoi perchè lo sai che sei tu sollo e noialtri tre siamo sotto le armi in questa disciprina  e in pericolo della vitta.

e ditte a mio zio Pierino che ingrasa bene la Bicicletta e poi che la tenga picata e che la sia bene pulitta.

altro non o da dirti altro che mandarti li più affettuosi saluti e (?)

tuo fratello Gelindo

************************************

penso si capisca tutto, ci sono errori grammaticali compiuti da una persona che aveva fatto si e no la seconda elementare, unica "traduzione" forse non necessaria è "picata", cioè appesa, la bicicletta doveva essere appesa ala ruota anteriore alla rimessa, come si usava una volta e pure oggi.

 

ovviamente quella bicicletta non c'è più, mi resta qualche foto di mio padre in bicicletta da corsa nell'immediato dopoguerra (intendo la seconda ovvio), e la passione per un hobby... di famiglia.

 

sapeva che ogni giorno era quello giusto per morire, ma sperava ancora di tornare per assaporare la libertà di una pedalata tra campi e fossi della campagna trevigiana...

WP_20170924_002.jpg

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Volevo condividere con voi questa breve lettera scritta sotto le armi da un mio prozio a mio nonno, l'ho trovata scartabellando scartoffie in casa.

Si trovava al momento a Verona, e da li a poco lo avrebbero trasferito sul carso triestino.

questo ragazzo che al tempo avrà avuto 20-22 anni (mio nonno, il più giovane, era del 1898, poi è stato chiamato anche lui. e poi i ragazzini di 17 anni, i famoso ragazzi del 99) si raccomanda che stiano tutti bene, che mio nonno si dia da fare visto che è l'unico rimasto a casa e... che suo zio gli ingrassi la bicicletta, che si conservi bene per quando torna...

purtroppo il mio prozio non è più tornato, è morto pochi giorni prima dell'armistizio, e ufficialmente dato per disperso. Mio nonno ha chiamato con il suo nome mio padre, che dopo decine d'anni, ha trovato la tomba delle spoglie che riposano al cimitero di Re di Puglia.

ecco qui:

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Caro fratello Emiglio

ti mando questo bilieto a farti sapere la mia ottima salute e così spero anche di te.

Ti racomando che guardi da lavorar che lo sai anche te che devi a far melio che puoi perchè lo sai che sei tu sollo e noialtri tre siamo sotto le armi in questa disciprina  e in pericolo della vitta.

e ditte a mio zio Pierino che ingrasa bene la Bicicletta e poi che la tenga picata e che la sia bene pulitta.

altro non o da dirti altro che mandarti li più affettuosi saluti e (?)

tuo fratello Gelindo

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penso si capisca tutto, ci sono errori grammaticali compiuti da una persona che aveva fatto si e no la seconda elementare, unica "traduzione" forse non necessaria è "picata", cioè appesa, la bicicletta doveva essere appesa ala ruota anteriore alla rimessa, come si usava una volta e pure oggi.

 

ovviamente quella bicicletta non c'è più, mi resta qualche foto di mio padre in bicicletta da corsa nell'immediato dopoguerra (intendo la seconda ovvio), e la passione per un hobby... di famiglia.

 

sapeva che ogni giorno era quello giusto per morire, ma sperava ancora di tornare per assaporare la libertà di una pedalata tra campi e fossi della campagna trevigiana...

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Volevo condividere con voi questa breve lettera scritta sotto le armi da un mio prozio a mio nonno, l'ho trovata scartabellando scartoffie in casa.

Si trovava al momento a Verona, e da li a poco lo avrebbero trasferito sul carso triestino.

questo ragazzo che al tempo avrà avuto 20-22 anni (mio nonno, il più giovane, era del 1898) si raccomanda che stiano tutti bene, che mio nonno si dia da fare visto che è l'unico rimasto a casa e... che suo zio gli ingrassi la bicicletta, che si conservi bene per quando torna...

purtroppo il mio prozio non è più tornato, è morto pochi giorni prima dell'armistizio, e ufficialmente dato per disperso. Mio nonno ha chiamato con il suo nome mio padre, che dopo decine d'anni, ha trovato la tomba delle spoglie che riposano al cimitero di Re di Puglia.

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Caro fratello Emiglio

ti mando questo bilieto a farti sapere la mia ottima salute e così spero anche di te.

Ti racomando che guardi da lavorar che lo sai anche te che devi a far melio che puoi perchè lo sai che sei tu sollo e noialtri tre siamo sotto le armi in questa disciprina  e in pericolo della vitta.

e ditte a mio zio Pierino che ingrasa bene la Bicicletta e poi che la tenga picata e che la sia bene pulitta.

altro non o da dirti altro che mandarti li più affettuosi saluti e (?)

tuo fratello Gelindo

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penso si capisca tutto, ci sono errori grammaticali compiuti da una persona che aveva fatto si e no la seconda elementare, unica "traduzione" forse non necessaria è "picata", cioè appesa, la bicicletta doveva essere appesa ala ruota anteriore alla rimessa, come si usava una volta e pure oggi.

 

ovviamente quella bicicletta non c'è più, mi resta qualche foto di mio padre in bicicletta da corsa nell'immediato dopoguerra (intendo la seconda ovvio), e la passione per un hobby... di famiglia.

 

sapeva che ogni giorno era quello giusto per morire, ma sperava ancora di tornare per assaporare la libertà di una pedalata tra campi e fossi della campagna trevigiana...

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Volevo condividere con voi questa breve lettera scritta sotto le armi da un mio prozio a mio nonno, l'ho trovata scartabellando scartoffie in casa.

Si trovava al momento a Verona, e da li a poco lo avrebbero trasferito sul carso triestino.

questo ragazzo che al tempo avrà avuto 20-22 anni (mio nonno, il più giovane, era del 1898) si raccomanda che stiano tutti bene, che mio nonno si dia da fare visto che è l'unico rimasto a casa e... che suo zio gli ingrassi la bicicletta, che si conservi bene per quando torna...

purtroppo il mio prozio non è più tornato, è morto pochi giorni prima dell'armistizio, e ufficialmente dato per disperso. Mio nonno ha chiamato con il suo nome mio padre, che dopo decine d'anni, ha trovato la tomba delle spoglie che riposano al cimitero di Re di Puglia.

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ti mando questo bilieto a farti sapere la mia ottima salute e così spero anche di te.

Ti racomando che guardi da lavorar che lo sai anche te che devi a far melio che puoi perchè lo sai che sei tu sollo e noialtri tre siamo sotto le armi in questa disciprina  e in pericolo della vitta.

e ditte a mio zio Pierino che ingrassa la Bicicletta e poi che la tenga picata e che la sia bene pulitta.

altro non o da dirti altro che mandarti li più affettuosi saluti e (?)

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penso si capisca tutto, ci sono errori grammaticali compiuti da una persona che aveva fatto si e no la seconda elementare, unica "traduzione" forse non necessaria è "picata", cioè appesa, la bicicletta doveva essere appesa ala ruota anteriore alla rimessa, come si usava una volta e pure oggi.

 

ovviamente quella bicicletta non c'è più, mi resta qualche foto di mio padre in bicicletta da corsa nell'immediato dopoguerra (intendo la seconda ovvio), e la passione per un hobby... di famiglia.

 

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Volevo condividere con voi questa breve lettera scritta sotto le armi da un mio prozio a mio nonno, l'ho trovata scartabellando scartoffie in casa.

Si trovava al momento a Verona, e da li a poco lo avrebbero trasferito sul carso triestino.

questo ragazzo che al tempo avrà avuto 20-22 anni (mio nonno, il più giovane, era del 1898) si raccomanda che stiano tutti bene, che mio nonno si dia da fare visto che è l'unico rimasto a casa e... che suo zio gli ingrassi la bicicletta, che si conservi bene per quando torna...

purtroppo il mio prozio non è più tornato, è morto pochi giorni prima dell'armistizio, e ufficialmente dato per disperso. Mio nonno ha chiamato con il suo nome mio padre, che dopo decine d'anni, ha trovato la tomba delle spoglie che riposano al cimitero di Re di Puglia.

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e ditte a mio zio Pierino che ingrassa la Bicicletta e poi che la tenga picata e che la sia bene pulitta.

altro non o da dirti altro che mandarti li più affettuosi saluti e (?)

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penso si capisca tutto, ci sono errori grammaticali compiuti da una persona che aveva fatto si e no la seconda elementare, unica "traduzione" forse non necessaria è "picata", cioè appesa, la bicicletta doveva essere appesa ala ruota anteriore alla rimessa, come si usava una volta e pure oggi.

 

ovviamente quella bicicletta non c'è più, mi resta qualche foto di mio padre in bicicletta da corsa nell'immediato dopoguerra (intendo la seconda ovvio), e la passione per un hobby... di famiglia.

 

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Volevo condividere con voi questa breve lettera scritta sotto le armi da un mio prozio a mio nonno, l'ho trovata scartabellando scartoffie in casa.

Si trovava al momento a Verona, e da li a poco lo avrebbero trasferito sul carso triestino.

questo ragazzo che al tempo avrà avuto 20-22 anni (mio nonno, il più giovane, era del 1898) si raccomanda che stiano tutti bene, che mio nonno si dia da fare visto che è l'unico rimasto a casa e... che suo zio gli ingrassi la bicicletta, che si conservi bene per quando torna...

purtroppo il mio prozio non è più tornato, è morto pochi giorni prima dell'armistizio, e ufficialmente dato per disperso. Mio nonno ha chiamato con il suo nome mio padre, che dopo decine d'anni, ha trovato la tomba delle spoglie che riposano al cimitero di Re di Puglia.

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ti mando questo bilieto a farti sapere la mia ottima salute e così spero anche di te.

Ti racomando che guardi da lavorar che lo sai anche te che devi a far melio che puoi perchè lo sai che sei tu sollo e noialtri tre siamo sotto le armi in questa disciprina  e in pericolo della vitta.

e ditte a mio zio Pierino che ingrassa la Bicicletta e poi che la tenga picata e che la sia bene pulitta.

altro non o da dirti altro che mandarti li più affettuosi saluti e (?)

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penso si capisca tutto, ci sono errori grammaticali compiuti da una persona che aveva fatto si e no la seconda elementare, unica "traduzione" forse non necessaria è "picata", cioè appesa, la bicicletta doveva essere appesa ala ruota anteriore alla rimessa, come si usava una volta e pure oggi.

 

ovviamente quella bicicletta non c'è più, mi resta qualche foto di mio padre in bicicletta da corsa nell'immediato dopoguerra (intendo la seconda ovvio), e la passione per un hobby... di famiglia.

 

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