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Romafix

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2 ore fa, Visconte Cobram ha scritto:

ho seguito molto questa discussione, sia sui social che nel luogo istituzionale dove è stata partorita l'idea - ho un cugino che ha un amico, che conosce un parente per entrare in parlamento:):):) - devo però dirti con mio sommo dispiacere alcune cosette a riguardo. 
A) è un disegno di legge. Non sto a spiegarti la differenza ma ti dico solo che nell'eventualità diventi legge, dovrà subire l'iter previsto, ed essere messa all'ordine del giorno. Ordine del giorno che segue un iter tutto suo, nei due rami parlamentari. Iter che prevede prima la discussione di leggi urgenti e poi nel pomeriggio quando non va nessuno in parlamento e in senato, discutono cose meno urgenti, mancando il numero legale, dicono sempre che la legge prosegue la sua discussione ect ect......sempre dritto, come diceva Verdone quando scimmiottava i politici nel suo famoso sketch ect ect......ed il tempo passa e non si conclude un cazzo!
B) supponiamo per assurdo che domani diventi legge, noi ciclisti tutti felici ok, e magari gli automobilisti un po' meno. Ma qui nasce un'altra domanda.................come fai a misurare la violazione? Come fai a prendere la distanza prevista dalla norma? Sopratutto chi incaricato di accertare, con quali strumenti lo fa? Ed inoltre, come dico sempre, molte norme del CdS sono di natura amministrativa - quindi non obbligatoriamente, ma facoltativamente perseguibili da parte degli operatori FF.OO -  come si fa ad accertare la violazione su tutti i ciclisti che vengono sverniciati dagli automobilisti? 

Credo da ciclista urbano, che pur smuovendosi qualcosa come a Milano - per quanto lontano possa essere dal resto d'Europa, Roma è ancora più lontano da Milano :( - il ciclista appartiene ad una categoria che non fa rumore, a meno che non venga ucciso. Una categoria che non produce profitto, non produce consumo, non inquina, non tassabile, non burocraticamente utile, insomma non esistiamo per il sistema paese, quindi non ascolteranno mai le nostre idee, ne faranno mai qualcosa di vero e reale per le due ruote. Prendiamone atto, e sopratutto non ci esaltiamo se viene eletto tizio o caio, solo perché ciclista o perché ci ascolterà.........al momento opportuno, o si defilerà perché il sistema è troppo grande per lui e quindi tornerà nella sua piccola lotta quotidiana fatta solo di idealismi politici, oppure si dimenticherà di essere ciclista, in quanto andrà in auto e comodo leggerà il giornale, senza vedere i disastri che i suoi amici politici hanno combinato alle città. 

 

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2 ore fa, Visconte Cobram ha scritto:

ho seguito molto questa discussione, sia sui social che nel luogo istituzionale dove è stata partorita l'idea - ho un cugino che ha un amico, che conosce un parente per entrare in parlamento:):):) - devo però dirti con mio sommo dispiacere alcune cosette a riguardo. 
A) è un disegno di legge. Non sto a spiegarti la differenza ma ti dico solo che nell'eventualità diventi legge, dovrà subire l'iter previsto, ed essere messa all'ordine del giorno. Ordine del giorno che segue un iter tutto suo, nei due rami parlamentari. Iter che prevede prima la discussione di leggi urgenti e poi nel pomeriggio quando non va nessuno in parlamento e in senato, discutono cose meno urgenti, mancando il numero legale, dicono sempre che la legge prosegue la sua discussione ect ect......sempre dritto, come diceva Verdone quando scimmiottava i politici nel suo famoso sketch ect ect......ed il tempo passa e non si conclude un cazzo!
B) supponiamo per assurdo che domani diventi legge, noi ciclisti tutti felici ok, e magari gli automobilisti un po' meno. Ma qui nasce un'altra domanda.................come fai a misurare la violazione? Come fai a prendere la distanza prevista dalla norma? Sopratutto chi incaricato di accertare, con quali strumenti lo fa? Ed inoltre, come dico sempre, molte norme del CdS sono di natura amministrativa - quindi non obbligatoriamente, ma facoltativamente perseguibili da parte degli operatori FF.OO -  come si fa ad accertare la violazione su tutti i ciclisti che vengono sverniciati dagli automobilisti? 

Credo da ciclista urbano, che pur smuovendosi qualcosa come a Milano - per quanto lontano possa essere dal resto d'Europa, Roma è ancora più lontano da Milano :( - i ciclisti siano una categoria che non fa rumore, a meno che non venga ucciso. Una categoria che non produce profitto, non produce consumo, non inquina, non tassabile, non burocraticamente utile, insomma non esistiamo per il sistema paese, quindi non ascolteranno mai le nostre idee, ne faranno mai qualcosa di vero e reale per le due ruote. Prendiamone atto, e sopratutto non ci esaltiamo se viene eletto tizio o caio, solo perché ciclista o perché ci ascolterà.........al momento opportuno, o si defilerà perché il sistema è troppo grande per lui e quindi tornerà nella sua piccola lotta quotidiana fatta solo di idealismi politici, oppure si dimenticherà di essere ciclista, in quanto andrà in auto e comodo leggerà il giornale, senza vedere i disastri che i suoi amici politici hanno combinato alle città. 

 

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2 ore fa, Visconte Cobram ha scritto:

ho seguito molto questa discussione, sia sui social che nel luogo istituzionale dove è stata partorita l'idea - ho un cugino che ha un amico, che conosce un parente per entrare in parlamento:):):) - devo però dirti con mio sommo dispiacere alcune cosette a riguardo. 
A) è un disegno di legge. Non sto a spiegarti la differenza ma ti dico solo che nell'eventualità diventi legge, dovrà subire l'iter previsto, ed essere messa all'ordine del giorno. Ordine del giorno che segue un iter tutto suo, nei due rami parlamentari. Iter che prevede prima la discussione di leggi urgenti e poi nel pomeriggio quando non va nessuno in parlamento e in senato, discutono cose meno urgenti, mancando il numero legale, dicono sempre che la legge prosegue la sua discussione ect ect......sempre dritto, come diceva Verdone quando scimmiottava i politici nel suo famoso sketch ect ect......ed il tempo passa e non si conclude un cazzo!
B) supponiamo per assurdo che domani diventi legge, noi ciclisti tutti felici ok, e magari gli automobilisti un po' meno. Ma qui nasce un'altra domanda.................come fai a misurare la violazione? Come fai a prendere la distanza prevista dalla norma? Sopratutto chi incaricato di accertare, con quali strumenti lo fa? Ed inoltre, come dico sempre, molte norme del CdS sono di natura amministrativa - quindi non obbligatoriamente, ma facoltativamente perseguibili da parte degli operatori FF.OO -  come si fa ad accertare la violazione su tutti i ciclisti che vengono verniciati dagli automobilisti? 

Credo da ciclista urbano, che pur smuovendosi qualcosa come a Milano - per quanto lontano possa essere dal resto d'Europa, Roma è ancora più lontano da Milano :( - i ciclisti siano una categoria che non fa rumore, a meno che non venga ucciso. Una categoria che non produce profitto, non produce consumo, non inquina, non tassabile, non burocraticamente utile, insomma non esistiamo per il sistema paese, quindi non ascolteranno mai le nostre idee, ne faranno mai qualcosa di vero e reale per le due ruote. Prendiamone atto, e sopratutto non ci esaltiamo se viene eletto tizio o caio, solo perché ciclista o perché ci ascolterà.........al momento opportuno, o si defilerà perché il sistema è troppo grande per lui e quindi tornerà nella sua piccola lotta quotidiana fatta solo di idealismi politici, oppure si dimenticherà di essere ciclista, in quanto andrà in auto e comodo leggerà il giornale, senza vedere i disastri che i suoi amici politici hanno combinato alle città. 

 

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2 ore fa, Visconte Cobram ha scritto:

ho seguito molto questa discussione, sia sui social che nel luogo istituzionale dove è stata partorita l'idea - ho un cugino che ha un amico, che conosce un parente per entrare in parlamento:):):) - devo però dirti con mio sommo dispiacere alcune casette a riguardo. 
A) è un disegno di legge. Non sto a spiegarti la differenza ma ti dico solo che nell'eventualità diventi legge, dovrà subire l'iter previsto, ed essere messa all'ordine del giorno. Ordine del giorno che segue un iter tutto suo, nei due rami parlamentari. Iter che prevede prima la discussione di leggi urgenti e poi nel pomeriggio quando non va nessuno in parlamento e in senato, discutono cose meno urgenti, mancando il numero legale, dicono sempre che la legge prosegue la sua discussione ect ect......sempre dritto, come diceva Verdone quando scimmiottava i politici nel suo famoso sketch ect ect......ed il tempo passa e non si conclude un cazzo!
B) supponiamo per assurdo che domani diventi legge, noi ciclisti tutti felici ok, e magari gli automobilisti un po' meno. Ma qui nasce un'altra domanda.................come fai a misurare la violazione? Come fai a prendere la distanza prevista dalla norma? Sopratutto chi incaricato di accertare, con quali strumenti lo fa? Ed inoltre, come dico sempre, molte norme del CdS sono di natura amministrativa - quindi non obbligatoriamente, ma facoltativamente perseguibili da parte degli operatori FF.OO -  come si fa ad accertare la violazione su tutti i ciclisti che vengono verniciati dagli automobilisti? 

Credo da ciclista urbano, che pur smuovendosi qualcosa come a Milano - per quanto lontano possa essere dal resto d'Europa, Roma è ancora più lontano da Milano :( - i ciclisti siano una categoria che non fa rumore, a meno che non venga ucciso. Una categoria che non produce profitto, non produce consumo, non inquina, non tassabile, non burocraticamente utile, insomma non esistiamo per il sistema paese, quindi non ascolteranno mai le nostre idee, ne faranno mai qualcosa di vero e reale per le due ruote. Prendiamone atto, e sopratutto non ci esaltiamo se viene eletto tizio o caio, solo perché ciclista o perché ci ascolterà.........al momento opportuno, o si defilerà perché il sistema è troppo grande per lui e quindi tornerà nella sua piccola lotta quotidiana fatta solo di idealismi politici, oppure si dimenticherà di essere ciclista, in quanto andrà in auto e comodo leggerà il giornale, senza vedere i disastri che i suoi amici politici hanno combinato alle città. 

 

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