Vai al contenuto

La To.Pa. Gravel Race 16/10/2016


oldschool
 Share

Recommended Posts

Estraggo dalla pagina del faccialibro per chi non ha il faccialibro, o per chi come me, ce l'ha ma è allergico, una descrizione del tracciato, a caldo dopo la ricognizione che ho fatto oggi.

aloha.

 

To.Pa. Tips.

Mentre i miei compagni di merenda se la spassavo oltre Ticino, a una settimana esatta dalla partenza ho effettuato barzotto barzotto la ricognizione del percorso.

Vuoi qualche dritta? Ok ma fai bene attenzione e memorizza.

Subito dopo la partenza usciti dai campi si percorre un bel tratto di asfalto ai margini di Pieve Emanuele. Dimenticati delle GranFondo a cui hai partecipato fino a ieri, fai il bravo e non innescare inutili ingarellamenti da erezione molesta. Ci si fa male.

Al km.16 metti il piede a terra: devi attraversare la SP205 in un punto dove ti vedono poco. Quindi guarda tre volte e prima di passare ancora un bel respiro per esser sicuro di aver preso tutte le cautele del caso.

Quando dopo San Genesio entri nel parco della Vernavola attenzione che non sei solo e non sei su un circuito, il fondo ed il single track invitano alla velocità ma le curve sono cieche. L’ora presta domenicale è appannaggio di cani che portano a passeggio tramite un guinzaglio estensibile quanto una bindella da magùt dei subumani che a quell’ora se ti va bene guardano per aria, ma più facilmente hanno tutti i neuroni incollati allo smartphone a spippolare su uotzap.

Occhio poi anche ai runners estemporanei: se sopraggiungi da dietro nove su dieci hanno le orecchie impegnate con auricolari e musica a balla, quindi anche con la sirena di un transatlantico non ti sentono. Passa bello largo.

Al Km.23 si attraversa ad un semaforo pedonale: fai il bravo e aspetta il verde.

Arrivati in Pavia, sul lungo argine prima del Ponte Coperto (che dovrai attraversare) si percorrono un centinaio di metri su marciapede ed in contro mano. I pedoni hanno la precedenza, modera la velocità a fai in modo che non ci odino o avremo vita corta.

Attraversato il Ticino e guadagnato il sentiero E1 inizia la parte più impegnativa del percorso. Fin quando poi si esce sull’argine e prima di buttarsi nel Bosco del Mezzanone, troverai di tutto.

Sassi, ghiaia, terra …. e sabbia! Curve e controcurve, bosco e carrareccia. Radici e buche. Per chi mi farà compagnia in SingleSpeed: se sbagli rapporto qua la paghi.

Il bosco del Mezzanone, a cui si accede attraverso un simpatico passaggio ricavato in un cancello, è godereccio e sbuca su una bella e veloce sterro-ghiaiata che ti condurrà fino a Bereguardo.

Passato il Ponte di Barche e fino alla cascina Moriano nulla da segnalare. Attenzione invece alla discesa che inizia subito dopo al Km.56 circa, in quanto a metà, in contropendenza e sulla ghiaia dovete aggirare la sbarra per il passaggio pedonale sulla dx. Se ci arrivi da temerario con il socio in debito di ossigeno vi incrocchiate.

Dal Km.58 e fino al Km.65 dove uscirai a Torre d’Isola, potrai percorrere un bel doppio Single Track tecnico tutto da guidare. Attenzione perché a metà è presente un ponticello poco stabile che ti consiglio vivamente di percorrere a piedi. A meno che ti porti le pinne.

Poi drittone per respirare (solo se non trovi il vento contrario come oggi…altrimenti spera di non essere solo…e con un solo rapporto) fino al Golf: attenzione alla sbarra, di solito è aperta. Di solito.

La discesa sui ciotoli è insidiosa soprattutto se umida.

Goditi i colori del Bosco della Sora! In questa stagione sono unici. Attenzione alle radici di traverso. Se monti le camere e sei sgonfio rischi la pizzicata.

Sul lungo Ticino all’entrata in Pavia c’è più o meno lo stesso problema della Vernavola. Ora però potrebbero aggiungersi passeggini e innamorati.

Sulla ciclabile lungo il Naviglio Pavese ora puoi riposarti un po’. Fino alla Certosa di Pavia, che merita di essere ammirata con calma….moooollllaaaa.

A questo punto il grosso è fatto. Menziono la parte finale, che ti porta nei pressi della Cascina Vione, dove ti sembrerà di essere ormai arrivato ma in realtà un paio di ghiaioni belli scassati ancora s’hanno da fare.

Mi raccomando anche l’ingresso ai Laghetti di Tolcinasco: il rettilineo finale è pieno di ghiaia e frequentato da altra gente.

Questa la descrizione, di getto, del percorso.

Se non piove o si inumidisce un po il terreno, il fondo sarà molto duro, ci saranno anche molte buche oltre alla sabbia che oggi in un paio di punti mi ha costretto a piedi (ma con il cambio ce la fai…)

Ce n’è per tutti e per tutti i gusti.

Keep calm and …ciaparàt!

  • Like 6
Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie a tutti!!!!

In una tipica domenica padana d'autunno , due birre le abbiam bevute.

la formula: vieni, pedala e beviamoci qualcosa ha funzionato ancora.

110 partenti, senza troppi ricamini

 

E come diceva qualcuno " senza di voi tutto questo non sarebbe stato possibile!"

 

p.s.: hai una cimice sulla giacca...

Modificato da oldschool (visualizza cornologia modifica)
  • Like 5
Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Ospite
Rispondi

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

 Share

  • Navigazione recente   0 utenti

    Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.

×
×
  • Crea nuovo...

Important Information

By using this site, you agree to our Terms of Use. We have placed cookies on your device to help make this website better. You can adjust your cookie settings, otherwise we'll assume you're okay to continue. .