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Freni a disco e affidabilità


Dens
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piccola aggiunta da meccanico se posso,

I  V-brake i caliper (e i moderni cantilever volendo) li puoi smontare e rimontare da solo e l'eventuale manutenzione si fa con una brugola o due

I dischi son più rognosi da sistemare in casa se sei un amatore, e ti costa di più come manutenzione. Inoltre per viaggi o simili son da escludere, visto il rischio di rimanere senza in attesa di un officina equipaggiata.

personalmente ai miei clienti sconsiglio i dischi perchè necessitano un'attenzione che non hai con i classici..

spesso mi son ritrovato dischi mangiati perche si ha ritardato troppo il cambio dei pattini, leve molli perchè non si è provveduto a regolare il consumo e simili. Con i "classici" hai un interfaccia molto più "user friendly" se vogliamo che favorisce la manutenzione domestica, o al peggio garantisce al tuo meccanico un margine di tempo maggiore per intervenire se ci sono problemi.

come diceva @Hell's_rider_ (non mi va il tag..) un impianto idraulico può essere affidabile tanto quanto una impianto tradizionale e può essere certamente più efficiente ma solo se ben montato

Ultimo appunto, il costo, che aumenta la parcella da catalogo di una bici di circa 300 euro in media, tenendo conto che la manutenzione sarà più costosa e si dovrà intervenire più spesso, comunque fanno soldi non indifferenti se volete giusto togliervi uno sfizio.

io consiglio questi:

Loggati per vedere l'immagine

centerpull, dual pivot, lungo braccio di leva, estremamente larghi per il copertone, estremamente potenti

Kool stop fa ottime mescole per i pattini, paul e dia compe ne fanno riproduzioni ammodernate

siamo ai livelli dei cantilever per difficoltà di montaggio

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@il_sem tenendo la bici in ambiente non umido facevo uno spurgo ogni anno e mezzo, mentre quella con freni shimano e olio minerale non hanno fatto un solo spurgo in 4 anni, e non stavano ferme in garage ma in media uscivo 120 volte l'anno, zero pianura con la mtb...

Cambiare le pasticche è una roba da 5 minuti, cambiare i dischi idem e non è operazione da fare ogni 3 mesi. Poi, se vogliamo dire che potrebbe esplodere il pompante, andare a puttane un o-ring, tranciare di netto un tubo in una caduta etc etc etc allora si, sei più esposto a rischi, ma a quel punto prendi un buon impianto meccanico e togli la variabile olio di mezzo. In 14 anni di dischi ho solo tranciato un tubo freno e nemmeno in una caduta ma per colpa di un ramo che si è infilato tra ruota e tubo freno anteriore ed ho girato tanto e tanto anche fr/dh.... mai rimasto a piedi per impianto spugnoso, fine corsa, pasticche finite, dischi storti, niente.... culo? forse, però i dischi sono affidabili e richiedono solo una semplice manutenzione PREVENTIVA, altro non è che controllare lo stato dei vari componenti, vedi dischi e pasticche...

 

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ho dischi idraulici su bdc ormai da 3 anni. Proma Shimano ed ora Sram.

Mi pare strano che col bagnato vadano in crisi. Quello è il loro punto forte ...

Se parliamo di usura più si fa discesa e più si consumano le pastiglie. se c'è bagnato e l'asfalto è sporco, la sabbietta potrebbe aumentarne l'usura.

Portarsi due o quattro coppie di pastiglie non aggiunge ne peso ne spazio in una gara come questa e fare la sostituzione è semplice e veloce.

Secondo me siamo di fronte a riders che pedalano ma che non hanno sufficiente esperienza meccanica per gestirsi una problematica del genere.

La mia esperienza con i freni a disco (3 anni bdc e 15 mtb) me li fa preferire comunque.

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17 minuti fa, rese ha scritto:

ho dischi idraulici su bdc ormai da 3 anni. Proma Shimano ed ora Sram.

Mi pare strano che col bagnato vadano in crisi. Quello è il loro punto forte ...

Se parliamo di usura più si fa discesa e più si consumano le pastiglie. se c'è bagnato e l'asfalto è sporco, la sabbietta potrebbe aumentarne l'usura.

Portarsi due o quattro coppie di pastiglie non aggiunge ne peso ne spazio in una gara come questa e fare la sostituzione è semplice e veloce.

Secondo me siamo di fronte a riders che pedalano ma che non hanno sufficiente esperienza meccanica per gestirsi una problematica del genere.

La mia esperienza con i freni a disco (3 anni bdc e 15 mtb) me li fa preferire comunque.

Io mediamente dai meccanici che frequento sento dire proprio questo.

Però boh...se dovessi propendere per un freno a disco sarebbe proprio idraulico.

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cioè, dicono che con il bagnato vanno in crisi? rispetto alla frenata su asciutto ci può stare, rispetto alla frenata di un freno classico, non c'è paragone specialmente sul bagnato...

lasciamo stare che sul bagnato puoi avere tutta la potenza frenante del mondo, però se non hai aderenza te la puoi infilare su per il _ _ _ _

ps: che pasticche usano? perchè anche quelle hanno il loro bel peso

 

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my 2 cents
da quando giocando a polo son passato al freno a disco per me non c'e' stato piu' paragone, ho preso una bici da viaggio/commuting con freni a disco. con buona pace di chi racconta che necessitano di piu' skill meccanici per la manutenzione.

ragazol manutenere dei freni a disco meccanici e' facile quanto regolare gli altri tipi di freni non scherziamo, e la frenata e' molto piu' efficace e controllabile.

e' un anno che uso la bici da commuting ogni giorno con meteo di ogni genere e non mi hanno mai messo in difficolta', anzi ho potuto godere della differenza di frenata in situazioni di traffico o pericolo improvviso

se si parte per un viaggio due pastiglie di ricambio ce le si porta...

io personalmente non torno indietro.. 

ps. giusto per info, ho usato solo freni a disco meccanici di marca avid e hayes

Modificato da il_ponz (visualizza cornologia modifica)
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58 minuti fa, Pablohoney ha scritto:

cioè, dicono che con il bagnato vanno in crisi? rispetto alla frenata su asciutto ci può stare, rispetto alla frenata di un freno classico, non c'è paragone specialmente sul bagnato...

lasciamo stare che sul bagnato puoi avere tutta la potenza frenante del mondo, però se non hai aderenza te la puoi infilare su per il _ _ _ _

ps: che pasticche usano? perchè anche quelle hanno il loro bel peso

 

No, anzi.

dicono col bagnato sono la manna. e mi riferisco a climi "temperati" come berlino.

se uno vive a mallorca cazzogliene....

 

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No attenzione parliamo di migliaia di km di montagna con decine di migliaia di metri di dislivello fatti in pochi giorni con meteo pessimo. Io 1000 km di montagna con meteo pessimo non li ho fatti in 20 anni di bici. Parliamo di un utilizzo estremamente fuori dal comune la TCR è più lunga e ha più dislivello di qualsiasi grande giro. Però sta di fatto che tantissimi hanno avuto problemi e con meteo pessimo mani gelate in mezzo ai monti non sono stati in grado di rimediare con il poco che si erano portati. Consideriamo che dormono poco si lavano poco e non si cambiano mai quindi non credo che dedichino molto tempo alla manutenzione. 

Modificato da Dens (visualizza cornologia modifica)
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Dimenticavo una cosa importante Jacopo è arrivato ieri sera, primo degli Italiani, prestazione strepitosa è andato sempre meglio e gli ultimi giorni ha spaccato di brutto.

BRAVO!

Per chi non sapesse chi è Jacopo è quello a cui piace fare la LodiLeccoLodi a velocità fotoniche.

Se volete fare la TCR venite prima a vincervi la LLL che porta bene.

Ha corso con una Stelbel con i dischi.

 

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se fai una roba come la TCR almeno qualche pasticca di ricambio la devi portare, così come tacchetti per freno, una catena e l'essenziale per arrivare al primo "biciclettaio".... io non ho mai fatto una TCR ma 50 uscite in mtb in due mesi, indicativamente andando a memoria sono circa 500 km di discesa di cui l'80% sterrata e non ho dovuto cambiare dischi e tantomeno pasticche... insomma, può essere che non abbiamo gestito bene l'impianto frenante.

Per i comuni mortali, i dischi non daranno grossi problemi di manutenzione.

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Io ho notato che ora mai si tende a diventare schiavi dei meccanici e delle officine, soprattutto chi fa cose a certo livello che si fa cambiare pezzi e cose di continuo anche se "nuove" perciò si rischia di perdere la concezione di ciò che le componenti supportano e non supportano, {non voglio dire che alla TCR nessuno sapppia una ceppa di ciclomeccanica} perciò si tende a dare per scontato o per sopravalutare ciò che si ha. Io amo mettere le mani da solo sui miei mezzi sistemarmeli imparando a fare riparazioni o manutenzioni di certo tipo { anche perché sono un tirchio da gara quindi risparmio per poi spendere in componenti ahah } e devo dire che mi è servito moltissimo per capire preventivare certe cose in certe situazioni

Inviato dal mio SM-A300FU utilizzando Tapatalk

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9 ore fa, Pablohoney ha scritto:

@il_sem tenendo la bici in ambiente non umido facevo uno spurgo ogni anno e mezzo, mentre quella con freni shimano e olio minerale non hanno fatto un solo spurgo in 4 anni, e non stavano ferme in garage ma in media uscivo 120 volte l'anno, zero pianura con la mtb...

Cambiare le pasticche è una roba da 5 minuti, cambiare i dischi idem e non è operazione da fare ogni 3 mesi. Poi, se vogliamo dire che potrebbe esplodere il pompante, andare a puttane un o-ring, tranciare di netto un tubo in una caduta etc etc etc allora si, sei più esposto a rischi, ma a quel punto prendi un buon impianto meccanico e togli la variabile olio di mezzo. In 14 anni di dischi ho solo tranciato un tubo freno e nemmeno in una caduta ma per colpa di un ramo che si è infilato tra ruota e tubo freno anteriore ed ho girato tanto e tanto anche fr/dh.... mai rimasto a piedi per impianto spugnoso, fine corsa, pasticche finite, dischi storti, niente.... culo? forse, però i dischi sono affidabili e richiedono solo una semplice manutenzione PREVENTIVA, altro non è che controllare lo stato dei vari componenti, vedi dischi e pasticche...

 

Infatti, non sono assolutamente contrario all'uso dei dischi in generale, solo metto in guardia l'eventuale utente medio che poco ne mastica di bici, tantomeno di manutenzione e meccanica e si compra la bici coi dischi perchè "è meglio"...

immagino che tu sappia centrare i pistoni sul rotore del disco, ecco già quello banalmente mi capita spesso di dover intervenire su bici comprate dal sivende (uso questo termine proprio per sottolineare il genere) di turno che piuttosto che star a mettere a punto la bici uscita dal cartone te la vende direttamente coi freni "aperti" per non far sentire lo sfregamento.

Già banalmente il cazzillo di plastica da mettere tra i dischi quando smonti la ruota è oggetto di mistero..

Ti faccio un esempio della stessa dinamica: ultimamente è arrivata la moda del riser corto a Bruxelles (ritardo..) ecco ora è esplosione di gente che, volendo leve corte da mettere belle centrali al manubrio monta la prima leva v-brake che trova, invece di una classica o cantilever, sballando il tiraggio..

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mi ritengo fortunato perchè ho vissuto nel momento giusto l'evoluzione tecnica in mtb, che poi piano piano si è riversata su strada, vedi cannotti sterzo di dimensioni generosi, comandi integrati, dischi e via dicendo e da ragazzino ho imparato tante cose (ancora, non so perchè, sto alla larga dalla raggiatura)

ti dirò che ho visto montare le camere d'aria su una coppia di ruote nuove senza montare il flap e alla terza, si TERZA, camera scoppiata in fase di gonfiaggio è partita la chiamata al sottoscritto... quindi non mi meraviglio più di niente

 

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Bella @Dens post interessante.

Personalmente ho dei tektro spyre sulla bici da viaggio con cui faccio salite e discese da carico (anche se non mi avvicino minimamente allo stress meccanico che può provocare una TCR ) e non ho mai avuto problemi.

Sulla bici da città ho dei Deore idraulici, non ci viaggio carico, una bella discesona ogni mattina, in tutte le condizioni meteo, e come sopra, mai un problema.

Unica cosa, se si prende la bici quando piove, bisogna far attenzione alle prime 2/3 frenate, storia di dare al disco il tempo di asciugarsi.

Per il resto trovo che siano stati tralasciati un paio di aspetti tecnici a quanto detto fino ad ora, secondo me non sottovalutabili, e cercherò di spiegarli nel modo più chiaro possibile.

@Hell's_rider_ ha dato una spiegazione esaustiva di come son composti i freni a disco ma penso abbia dimenticato un paio di dettagli tecnici.

I dischi ci son in alluminio ed in acciaio, questi ultimi flottanti o non. In generale, maggiore il diametro, maggiore la capacità di frenata dovuta ad un migliore raffreddamento del disco.

I dischi in alluminio son più fragili, frenano meglio in condizioni umide, dissipano meglio il calore, ma si consumano molto più in fretta. In oltre vanno utilizzati solo con placchette organiche.

I dischi in acciaio son più duraturi e possono essere utilizzati con tutti i tipi di placchetta, ma si raffreddano più lentamente. Da quì l'esistenza dei dischi flottanti (ovvero il disco, fissato su un "ragno" che ne dissipa meglio il calore) oppure disco in pezzo unico.

Altro fattore è la forma del disco. Per dischi con forme molto sfinate, quindi che favoriscono la leggerezza dello stesso, può capitare che le placchette (per tutti i freni in cui son entrambe le placchette mobili, quindi tutti gli idraulici e gli spyre per i meccanici), premendo contemporaneamente sul disco, sotto pressione possano inclinarsi, quindi non premere perfettamente "di piatto" sul disco, provocando vibrazioni dovute al disco che batte contro i bordi delle placchette, velocizzandone il consumo. A me è capitato con i dischi TRP venduti insieme ai freni Spyre. Cambiati i dischi e messi degli SLX Shimano (un briciolino più pesanti) e finiti i problemi.

Questo stesso problema lo si può avere anche nel caso in cui le pinze siano montate male, non parallele al disco, ma a meno di aver fatto regolare i freni da un orangutan è più improbabile.

Altro fattore influente, e non escludo sia il caso dei corridori della TCR, è la temperatura dell'olio.

Nelle frenate prolungate, seguito al surriscaldarsi del disco e delle placchette, l'olio (il dot più velocemente del minerale) comincia a scaldarsi, aumentando di volume e bloccando il freno. I freni a disco da strada hanno una quantità di olio inferiore a quelli da mtb, e personalmente non escludo la possibilità che essendoci meno olio, si scaldi più in fretta (non son concepiti per discesone di quel livello con bici carica) provocando un avvicinamento delle placchette al disco (magari senza bloccare completamente) che provoca consumo delle placchette e "cottura" del disco (un disco "cotto" non frenerà mai più).

Per concludere, ritengo che un paio di placchette in questo tipo di competizioni bisogna sempre portarselo dietro ed io non penso tornerò più ai freni a pattino.

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