Vai al contenuto

Modifica cronologia

BobsHaero

BobsHaero

perché un mozzo iso e non un mozzo normale:i pregi di un mozzo iso sono riconosciuti da molti qui sul forum: in primo luogo l'affidabilità. Il mozzo iso non permette nemmeno la più remota possibilità di sfilettare, escludendo la cosa più temibile per un uso di bici a scatro fisso:la perdita non solo della trazione ma anche del freno. Questo è fondamentale specialmente per un utilizzo brakeless. Il pignone è fissato non tramite una ghiera e controghiera filettate (che per montaggio non peefetto, usura, tempo o qualità bassa possono prendere gioco e cedere di colpo), ma tramite sei viti m5, sul supporto del freno a disco di un mozzo anteriore da mtb, una cosa sicura oltre ogni dubbio.
Inoltre è indicato su tutti quei telai che presentano carri non pista per la possibilità di rispaziare il mozzo, e grazie allo spessoramento si possono ottenere precisioni molto elevate su qualsiasi linea catena, specialmente le non standard 42mm, o su guarniture corsa convertite.
Non presenta nessuna controindicazione se non il fatro chennon si scende sotto il 15 come pignone, ma già un 48-15 è adatto anche alle criterium senza problemi, è anzi il rapporto standard per le bici da pista a noleggio, quindi più duro di quanto serva per un utilizzo normale cittadino
Pensate questo: i mozzi da pista son studiati per andare in pista, dove si spinge solo in avanti e ci si ferma in molto tempo, alcuni infatti neanche metton la controghiera per cambiar rapporto dacilmente e velocemente tra una disciplina e l'altra.
In strada, dove le usiamo noi, invece, si spinge più indietro che in avanti, quanto a strappi e potenza instantanea, skiddate e frenate.
Lo stress a cui sottoponiamo un mozzo da pista è superiore e diverso profondamente da quello stradale: botta in avanti, botta indietro: pensateci, se volete far prender gioco a un componente è esattamente quello il modo migliore: un colpo da jna parte, il successivo nel senso opposto.
Un mozzo iso è studiato per coppie molto maggiori e il bloccaggio è trasversale su sei punti, non assiale, questo lo rende molto migliore per l'utilizzo che ne facciamo noi.
Che cos’è, perchè, come funziona: quando si vuole un mozzo iso, le scelte son due: prendere un mozzo ad hoc, fatto dai fixkin e mackhub che tutti conosciamo, con una qualità eccelsa e possibilità di customizzazioni mica da ridere, e un costo del tutto corretto rispetto alla grande qualità e al lavoro che c’è dietro.
non tutti però se li possono permettere, ma soprattutto non tutti saprebbero capire le differenze di qualità, una volta montato, tra un mozzo così e un altro.
l’altra strada, quella percorsa dalla maggior parte di persone, è la conversione di un mozzo da MTB anteriore.
questa viene storicamente fatta usando mozzi shimano a coni e sfere, ai quali sostituire l’asse interno con uno più lungo, spessorare per riportare la battuta da 100 a quella del carro (120, 126, 130..) e recuperare la linea catena corretta.

Il problema con questa seconda strada è duplice: prevede un lavoro di svitare e riavvitare, con sfere che vanno in giro, grasso che va in giro, reperire un asse maggiorato –non sempre e non dovunque questo è facile- e poi soprattutto dover riregolare perfettamente i mozzi, per ottenere una scorrevolezza corretta e nessun gioco. Secondo problema, non di poco conto, è che si tratta comunque di un mozzo a coni e sfere progettato per utilizzi non gravosi ed economico, con parapolvere non della miglior qualità (anche se si prende il più costoso XT).
personalmente ne ho sfondati due, di questi XT, e sebbene vadano benissimo per molti km, di certo non sono la
soluzione più duratura in assoluto.


Quello che si fa qui è tornire in blocco una quantità di assi che possano essere montati su mozzi da downhill su cuscinetti, sfruttando il fatto che vi siano ormai standard affermati in questa disciplina che permettono la compatibilità dell’asse tornito su tutti i mozzi, indipendentemente da modello o costruttore, che adottino quello standard. ovviamente riportando a filettatura pista standard M10x1 ai forcellini.
Questo significa poter convertire dall’economico novatec ai più prestazionali chub da centoni e centoni, con lo stesso asse.

Quali sono i pro di questo?
vari e svariati. In primo luogo, la facilità e rapidità di conversione. Non c’è niente da smontare o da montare, da regolare o da reingrassare. Si tratta solo di infilare l’asse nel buco del mozzo, mettere gli spessori necessari, e montare la ruota. Un lavoro che sarebbe capace di fare chiunque, senza più patemi del “ma come si fa? Che cosa devo fare? Ma è difficile?” che hanno reso l’iso, almeno per me, all’inizio, un oggetto mistico.
In secondo luogo la durata e la resistenza di un mozzo a cuscinetti da DH. I cuscinetti sono da 15mm interni e molti di più esterni, vuol dire molto molto grossi, molto più grossi di quelli che possono essere paragonabili agli XT e anche più grossi di quelli di Fixkin. Non serve una laurea in ingegneria: più grossa è una cosa, più resisterà, a parità di tutto il resto.
il fatto che poi sia a cuscinetti rende le operazioni di manutenzione facillime: la sostituzione dei cuscinetti è semplice, economica e veloce.

Controindicazioni e questione peso, qualche parola di un ingegnere modesto: l’unico svantaggio che ho potuto riscontrare è un peso più elevato, dato dal fatto che almeno all’inizio gli assi sono stati fatti (e salvo un numero di richieste ragionevole saranno in futuro) in acciaio. L’asse in se pesa qualcosa come 192gr in versione mark I, il mark II permette un risparmio di peso di circa il 30%, che non è poco.


chiunque abbia studiato un po di fisica, o di meccanica razionale, vi dirà però che il peso all’asse è un peso che incide poco o nulla alla capacità di rotazione: il momento inerziale conta come la massa per il raggio al quadrato. Dove il raggio è meno di uno, ovvero vicino all’asse, il quadrato lo renderà ancora più piccolo, facendo diventare il contributo di massa un fattore irrisorio.
Inoltre l'asse è fermo sulla ruota, solidale al telaio: il suo contributo è quindi solo puramente cinetico e non di momento inerziale: è ancora meno di quello che potrebbe essere aumentare il peso del mozzo, per il quale vale il discorso precedente di masse vicino all'asse di rotazione.
Il suo posizionamento è inoltre basso e quindi abbassa il baricentro, anvhe se considerassimo molti 200 grammi ai fini dinamici in realtà contano meno di un trittico manubrio-stem-reggisella o sella che complessivamente costituiscano un aggravio paragonabile.
Andiamo oltre anche nel dire che il bobaxle più un mozzo qualsiasi pesano all'incirca quanto un miche primato.
Capiamo quindi che questo svantaggio di peso in realtà ha una dimensione pratica molto contenuta e non è inficiante di nessuna prestazione reale e o sensibile.
Mi spingo oltre: sia nella versione markI sia nella versione markII, gli assi sono volutamente sovradimensionati per poter essere universali davvero. Questo vuol djre che se uno volesse essere grammomaniaco può togliere parecchio peso con un semplice seghetto: l'asse da 195-200 mm, su un pista in acciaio, può essere portata a 165 circa.
Nel mark due inoltre le boccole in alluminio sono lunghe più del dovuto. Con un calibro e poco lavoro si può togliere anche una ventina di millimetri da quelle.
Si dovrebbe poter sfondare il muro dell'etto nelle migliori condizioni, con cinque minuti di lavoro tra seghetto e lima.


in sostanza quindi avremo un mozzo molto resistente, facile e veloce da convertire, che costa pressapoco come un XT (il costo dell'Asse si va a sommare a quello di un mozzo che può essere economico:27euro per un novatec da ridewill, quanto un XT), e che non ha effetti collaterali sensibili.


Mark I vs Mark II Le due definizioni sono nate in corso d'opera, e le differenze sono sostanziali per quanto riguarda la forma, l'installazione e le caratteristiche macroscopiche finali, ma non vi sarà assolutamente differenza tra i due quanto a utilizzo finale.
Il mark I lo vedete in foto, è stato prodotto per i primi 65 pezzi, e si tratta di un singolo corpo di acciaio inox 303, che va infilato e spessorato.
il mark II invece sarà forse -se vi sono i numeri- prodotto per la seconda partita.

sarà un pacchetto composto di tre pezzi differenti, quindi non un singolo asse. Il pezzo fondamentale è una sbarra filettata in acciaio (inox se tutto va come spero), e due altri pezzi di alluminio (7005, 7075 o 6061).
l'installazione è semplicissima, come sempre. si infila uno dei due pezzi di alluminio sull'asse, successivamente il mozzo (che si infila nel pezzo di alluminio), e poi il secondo pezzo di alluminio.
i pezzi di alluminio saranno torniti in modo da risultare perfettamente inseriti nel mozzo da una parte, e in battuta sull'altra (faranno quello che fanno i distanziali nel mark I).
Abbiamo parlato molto (sul thread dedicato) sulla possibilità di mettere integrati dei distanziali standard ma quello che è uscito è che ogni bici ha distaziali leggermente differenti, filosofie differenti e in fin dei conti nessuno aveva lo stesso setup, rendendo -stranamente- impossibile la conversione standardizzata con distanziali prodotti in serie che vadano bene per tutti.
Per la maggior compatibilità possibile quindi ho mollato l'idea di avere distanziali integrati: avrebbero creato problemi a molti, dando poco o nulla ad altri.
ognuno distanzierà come preferisce, con supporto tecnico da parte mia se servisse. è una operazione facilissima e a costo irrisorio (rondelle da 2cent l'una)

questo in ogni caso produrrà un risparmio di peso notevole, intorno al 25-30% del totale.

Quali mozzi si possono convertire? Qualsiasi mozzo abbia lo standard PP15, altresi conosciuto come perno passante 15, thru axle 15, eccetera, ovviamente mtb front. =)

qui ho fatto una piccola guida, può esser utile:

Qui invece una lista di quel che c'è sul mercato attualmente.


Quali telai sono compatibili? L'asse è stato pensato e progettato per montare su qualsiasi telaio, tranne ovviamente roba stranisssssima (mi vien in mente roba njs con forcellini non da 10mm). basta che abbia i forcellini da 10 e si monta. anzi, forse dovrete tagliarne via dei pezzi perchè sporgeranno, proprio per aver compatibilità è fatto volutamente più lungo del necessario.

Quali mozzi consigliate? Come in tutte le cose non è che c'è un meglio assoluto e un peggio assoluto, si tratta di scegliere ognuno il proprio budget e far quel che si ritiene giusto.
Personalmente, io andrei (o meglio, andrò, un asse è per me!) sui novatec da 27/30 euro da ridewill. -al momento è quello con l'offerta più conveniente, non mancate di avvisare se cercando ne trovate altri.-http://www.ridewill.it/p/it/novatec-325124-mozzo-mtb-disc-superlight-anteriore-32fori-colore-rosso/36337/
questa conversione vuole essere una alternativa economica e "minore" ai più raffinati fixkin, o mack, o vattelapesca, che dovrebbe poter eliminare però i problemi dell'XT (i coni e le sfere, la conversone laboriosa e la durata data da cuscinetti sigillati e non da parapolvere poco furbi), pertanto deve inserirsi in una fascia di prezzo per il gioco finito paragonabile a quella dell'XT. Dei novatec poi io ne ho sempre e solo sentito parlar da dio. ne ho uno, non di questi ma novatec, e va come una scheggia. Quindi io scelgo novatec. Se volete andare un filo più sul costoso ma non tanto, sempre personalissima scelta, sram X9. Lo ho sulla fissa già, e posso assicurarvi l'eccelsa qualità di questo mozzo. Poi oh, volete convertire un cris king hub?welcome! e postate foto! =P

Consigli d'Istallazione Mark I Come si monta? si infila l'asse nel buco del mozzo, con un velo d'olio se si vuole (c'è chi dice no, che poi perdon aderenza i cuscinetti e scivolano sull'asse e lo mangiano. chi dice che è sconsigliatissimo. io sempre messo un velo d'olio su tutto e mai avuto un problema, coi perni passanti in mtb, a volte anche vasellina che forse è meglio ma rischia di cattar polvere e schifo. insomma, vedete voi, siam in DIY! ovviamente ora sapete che potrebbe essere un problema, ma anche no), e molta calma: le tolleranze sono risicate, non ci deve essere interferenza ma al pelo, quindi potrebbe fare un po fatica se non è perfettamente parallelo. non forzate.
successivamente vanno messe due rondelle per parte, con interno da almeno 10mm (se no non entra sull'asse =) ) e esterno almeno 17, consiglio 19 o 22.
Queste due rondelle maggiorate rispetto al normale si appoggeranno alla spalla del mozzo -la parte finale che andrebbe in battuta sul forcellino in un uso "naturale" del mozzo, non convertito. Questo impedirà, una volta finito il lavoro, che il mozzo si sfili dall'asse, essendo bloccato ai lati da queste due rondellone, e le rondellone a loro volta bloccate dagli altri spessori che necessitiamo, gli spessori dal forcellino, e infine tutto dal dado di chiusura.
Mark II  Il mark II è diverso: si infilano le due boccole di alluminio nel mozzo, e dopo si infila l'asse nelle due boccole, oppure asse in una boccola, mozzo, e poi l'altra boccola. il rendering è molto esplicativo di come deve essere.
Può essere che le boccole facciano un minimo di fatica ad entrare nell'asse (mentre dovrebbero essere perfette per i mozzi). Se si incontrassero difficoltà grosse si può carteggiare un minimo l'asse e/o lubrificarlo. Tutti i pacchetti sono testati prima della consegna/spedizione. Il mark II non necessita delle rondellone: va in battuta sulla spalla della boccola.
Si può far scorrere a destra e sinistra il blocco boccole+mozzo rispetto all'asse, rendendo più facile trovare la linea catena giusta.
Fatto questo per entrambe le versioni si procede con lo spessorare in funzione della linea catena: si mettono tanti spessori driveside quanto allontaneranno dal pendino il pignone per averlo allineato alla corona. si completa dal nondriveside con gli spessori (rondelle, tubi, adamantio, fedi nuziali, quel che vi pare, basta che sia della dimensione giusta) fin ad arrivare al pendino e completare la battuta.
è consigliabile, ma non necessario, usare dei dadi da mozzo (quelli spessi 2-3mm) per fermare questi spessori: sarà più facile togliere e mettere la ruota se stanno fermi. non è necessario semplicemente perchè poi vanno a pacco una volta che stringete i dadi, ma è consigliabile per facilità di installazione.
Insomma, niente di complicato e niente di diverso dalla seconda parte del classico XT.
LC teorica e spessori qui si va nell'esoterismo, come già detto prima non ce n'è uno che ha la stessa configurazione di un altro, e questo per due motivi: uno, non avendo un prodotto fatto uguale per tutti, si lascia all'utente il fare la cosa, e quindi diversi utenti con diverse esperienze o filosofie o sbatti faranno cose diverse, l'altro è che proprio perchè non si ha un prodotto uguale per tutti si può adattare con estrema precisione alla particolarità dell'assemblaggio di ogni bici la LC. non tutti i carri son da 120 perfetti, non tutte le guarniture producono i famosi 42mm di linea catena.
Anyway, la teoria vuole che per 42mm di LC - la standard pista- si debba spessorare di 9mm driveside e 11 per il nondriveside. nel mark I basta quindi mettere 4 o 5 rondelle driveside, nel mark II 3 rondelle classiche 20esterno 10 interno 2 spessore.
partite dalla perfezione teorica e poi aggiustate nel caso.

Materiali e disclaimer Per i materiali, io ho scelto acciaio per il momento. il peso è tre volte quello dell'alluminio, ma anche la resistenza di questo è tre volte tanta. Per l'alluminio non ci sono controindicazioni particolari: la cosa che potrebbe spaccarsi di più è il filetto. Sicuramente non si spezza a metà l'asse, ma manco per idea..gli assi da mtb su cui questi mozzi lavorano nella mente di chi li ha progettati son tubi di alluminio. Il problema è che se stringete con un dado in acciaio su un filetto in alluminio, il primo dei due a dire "io mollo" è il filetto in alluminio dell'asse. Ci vuole quindi la manina delicata, e essendo una cosa pensata per "facilitare a chiuque la conversione" mi sembrava più giusto metterla bullitproof.
nella prima produzione i numeri hanno consentito di andar su un acciaio INOX 303, non il classico acciaio da bonifica.
nella seconda produzione, se riuscissimo ad arrivare a numeri giusti, si passerà a una combo acciaio-alluminio.
Disclaimer:
la torneria che mi ha fatto il preventivo migliore è una della mia zona, che io prima di questo momento non conoscevo. Non so pertanto come lavorano. Questa discussione è stata creata dopo che outlaw ha fatto il suo e funziona, secondo il mio disegno. è comunque una cosa diy di prima produzione, non assicuro non abbia difettucci o possibilità di migliorarsi col tempo. Faccio del mio meglio, e per qualsiasi cosa troveremo una soluzione insieme. ma sulla carta dovrebbe funzionare tutto da dio. in sostanza: ho prototipato un asse e un secondo è stato prodotto, i tester riportano cose buone, la teoria dice che va tutto bene, le analogie con il mio pp20 sulla enduro dicono che questa roba funziona, e uno di questi assi sarà sotto il mio sedere. io credo questo basti a fugare ogni ragionevole dubbio ma non posso saperlo con certezza finché non sarà provato statisticamente: tanti assi che girano per tanti km su tanti telai e su tanti mozzi. cosa che da solo mi è impossibile fare. se qualcuno vuole il disegno tecnico e parlare di eventuali problematiche che io non so vedere, lo faccia volentierissimo, aiuterà anche me. come di con su xda-forum: we do our best. we are not responsible for any damage that can occur.
(tradotto per i non anglofili: facciamo del nostro meglio. non siamo responsabili per qualsiasi danno, diretto o indiretto, che può derivare dall'uso o dalla improbabile rottura del prodotto)

è giusto dire le cose come stanno, ma davvero sta roba è al 99% perfetta.

Se avete letto fin qui, vi meritate un gattino:
gipwehy (1).gif

BobsHaero

BobsHaero

perché un mozzo iso e non un mozzo normale:i pregi di un mozzo iso sono riconosciuti da molti qui sul forum: in primo luogo l'affidabilità. Il mozzo iso non permette nemmeno la più remota possibilità di sfilettare, escludendo la cosa più temibile per un uso di bici a scatro fisso:la perdita non solo della trazione ma anche del freno. Questo è fondamentale specialmente per un utilizzo brakeless. Il pignone è fissato non tramite una ghiera e controghiera filettate (che per montaggio non peefetto, usura, tempo o qualità bassa possono prendere gioco e cedere di colpo), ma tramite sei viti m5, sul supporto del freno a disco di un mozzo anteriore da mtb, una cosa sicura oltre ogni dubbio.
Inoltre è indicato su tutti quei telai che presentano carri non pista per la possibilità di rispaziare il mozzo, e grazie allo spessoramento si possono ottenere precisioni molto elevate su qualsiasi linea catena, specialmente le non standard 42mm, o su guarniture corsa convertite.
Non presenta nessuna controindicazione se non il fatro chennon si scende sotto il 15 come pignone, ma già un 48-15 è adatto anche alle criterium senza problemi, è anzi il rapporto standard per le bici da pista a noleggio, quindi più duro di quanto serva per un utilizzo normale cittadino
Pensate questo: i mozzi da pista son studiati per andare in pista, dove si spinge solo in avanti e ci si ferma in molto tempo, alcuni infatti neanche metton la controghiera per cambiar rapporto dacilmente e velocemente tra una disciplina e l'altra.
In strada, dove le usiamo noi, invece, si spinge più indietro che in avanti, quanto a strappi e potenza instantanea, skiddate e frenate.
Lo stress a cui sottoponiamo un mozzo da pista è superiore e diverso profondamente da quello stradale: botta in avanti, botta indietro: pensateci, se volete far prender gioco a un componente è esattamente quello il modo migliore: un colpo da jna parte, il successivo nel senso opposto.
Un mozzo iso è studiato per coppie molto maggiori e il bloccaggio è trasversale su sei punti, non assiale, questo lo rende molto migliore per l'utilizzo che ne facciamo noi.
Che cos’è, perchè, come funziona: quando si vuole un mozzo iso, le scelte son due: prendere un mozzo ad hoc, fatto dai fixkin e mackhub che tutti conosciamo, con una qualità eccelsa e possibilità di customizzazioni mica da ridere, e un costo del tutto corretto rispetto alla grande qualità e al lavoro che c’è dietro.
non tutti però se li possono permettere, ma soprattutto non tutti saprebbero capire le differenze di qualità, una volta montato, tra un mozzo così e un altro.
l’altra strada, quella percorsa dalla maggior parte di persone, è la conversione di un mozzo da MTB anteriore.
questa viene storicamente fatta usando mozzi shimano a coni e sfere, ai quali sostituire l’asse interno con uno più lungo, spessorare per riportare la battuta da 100 a quella del carro (120, 126, 130..) e recuperare la linea catena corretta.

Il problema con questa seconda strada è duplice: prevede un lavoro di svitare e riavvitare, con sfere che vanno in giro, grasso che va in giro, reperire un asse maggiorato –non sempre e non dovunque questo è facile- e poi soprattutto dover riregolare perfettamente i mozzi, per ottenere una scorrevolezza corretta e nessun gioco. Secondo problema, non di poco conto, è che si tratta comunque di un mozzo a coni e sfere progettato per utilizzi non gravosi ed economico, con parapolvere non della miglior qualità (anche se si prende il più costoso XT).
personalmente ne ho sfondati due, di questi XT, e sebbene vadano benissimo per molti km, di certo non sono la
soluzione più duratura in assoluto.


Quello che si fa qui è tornire in blocco una quantità di assi che possano essere montati su mozzi da downhill su cuscinetti, sfruttando il fatto che vi siano ormai standard affermati in questa disciplina che permettono la compatibilità dell’asse tornito su tutti i mozzi, indipendentemente da modello o costruttore, che adottino quello standard. ovviamente riportando a filettatura pista standard M10x1 ai forcellini.
Questo significa poter convertire dall’economico novatec ai più prestazionali chub da centoni e centoni, con lo stesso asse.

Quali sono i pro di questo?
vari e svariati. In primo luogo, la facilità e rapidità di conversione. Non c’è niente da smontare o da montare, da regolare o da reingrassare. Si tratta solo di infilare l’asse nel buco del mozzo, mettere gli spessori necessari, e montare la ruota. Un lavoro che sarebbe capace di fare chiunque, senza più patemi del “ma come si fa? Che cosa devo fare? Ma è difficile?” che hanno reso l’iso, almeno per me, all’inizio, un oggetto mistico.
In secondo luogo la durata e la resistenza di un mozzo a cuscinetti da DH. I cuscinetti sono da 15mm interni e molti di più esterni, vuol dire molto molto grossi, molto più grossi di quelli che possono essere paragonabili agli XT e anche più grossi di quelli di Fixkin. Non serve una laurea in ingegneria: più grossa è una cosa, più resisterà, a parità di tutto il resto.
il fatto che poi sia a cuscinetti rende le operazioni di manutenzione facillime: la sostituzione dei cuscinetti è semplice, economica e veloce.

Controindicazioni e questione peso, qualche parola di un ingegnere modesto: l’unico svantaggio che ho potuto riscontrare è un peso più elevato, dato dal fatto che almeno all’inizio gli assi sono stati fatti (e salvo un numero di richieste ragionevole saranno in futuro) in acciaio. L’asse in se pesa qualcosa come 192gr in versione mark I, il mark II permette un risparmio di peso di circa il 30%, che non è poco.


chiunque abbia studiato un po di fisica, o di meccanica razionale, vi dirà però che il peso all’asse è un peso che incide poco o nulla alla capacità di rotazione: il momento inerziale conta come la massa per il raggio al quadrato. Dove il raggio è meno di uno, ovvero vicino all’asse, il quadrato lo renderà ancora più piccolo, facendo diventare il contributo di massa un fattore irrisorio.
Inoltre l'asse è fermo sulla ruota, solidale al telaio: il suo contributo è quindi solo puramente cinetico e non di momento inerziale: è ancora meno di quello che potrebbe essere aumentare il peso del mozzo, per il quale vale il discorso precedente di masse vicino all'asse di rotazione.
Il suo posizionamento è inoltre basso e quindi abbassa il baricentro, anvhe se considerassimo molti 200 grammi ai fini dinamici in realtà contano meno di un trittico manubrio-stem-reggisella o sella che complessivamente costituiscano un aggravio paragonabile.
Andiamo oltre anche nel dire che il bobaxle più un mozzo qualsiasi pesano all'incirca quanto un miche primato.
Capiamo quindi che questo svantaggio di peso in realtà ha una dimensione pratica molto contenuta e non è inficiante di nessuna prestazione reale e o sensibile.
Mi spingo oltre: sia nella versione markI sia nella versione markII, gli assi sono volutamente sovradimensionati per poter essere universali davvero. Questo vuol djre che se uno volesse essere grammomaniaco può togliere parecchio peso con un semplice seghetto: l'asse da 195-200 mm, su un pista in acciaio, può essere portata a 165 circa.
Nel mark due inoltre le boccole in alluminio sono lunghe più del dovuto. Con un calibro e poco lavoro si può togliere anche una ventina di millimetri da quelle.
Si dovrebbe poter sfondare il muro dell'etto nelle migliori condizioni, con cinque minuti di lavoro tra seghetto e lima.


in sostanza quindi avremo un mozzo molto resistente, facile e veloce da convertire, che costa pressapoco come un XT (il costo dell'Asse si va a sommare a quello di un mozzo che può essere economico:27euro per un novatec da ridewill, quanto un XT), e che non ha effetti collaterali sensibili.


Mark I vs Mark II Le due definizioni sono nate in corso d'opera, e le differenze sono sostanziali per quanto riguarda la forma, l'installazione e le caratteristiche macroscopiche finali, ma non vi sarà assolutamente differenza tra i due quanto a utilizzo finale.
Il mark I lo vedete in foto, è stato prodotto per i primi 65 pezzi, e si tratta di un singolo corpo di acciaio inox 303, che va infilato e spessorato.
il mark II invece sarà forse -se vi sono i numeri- prodotto per la seconda partita.

sarà un pacchetto composto di tre pezzi differenti, quindi non un singolo asse. Il pezzo fondamentale è una sbarra filettata in acciaio (inox se tutto va come spero), e due altri pezzi di alluminio (7005, 7075 o 6061).
l'installazione è semplicissima, come sempre. si infila uno dei due pezzi di alluminio sull'asse, successivamente il mozzo (che si infila nel pezzo di alluminio), e poi il secondo pezzo di alluminio.
i pezzi di alluminio saranno torniti in modo da risultare perfettamente inseriti nel mozzo da una parte, e in battuta sull'altra (faranno quello che fanno i distanziali nel mark I).
Abbiamo parlato molto (sul thread dedicato) sulla possibilità di mettere integrati dei distanziali standard ma quello che è uscito è che ogni bici ha distaziali leggermente differenti, filosofie differenti e in fin dei conti nessuno aveva lo stesso setup, rendendo -stranamente- impossibile la conversione standardizzata con distanziali prodotti in serie che vadano bene per tutti.
Per la maggior compatibilità possibile quindi ho mollato l'idea di avere distanziali integrati: avrebbero creato problemi a molti, dando poco o nulla ad altri.
ognuno distanzierà come preferisce, con supporto tecnico da parte mia se servisse. è una operazione facilissima e a costo irrisorio (rondelle da 2cent l'una)

questo in ogni caso produrrà un risparmio di peso notevole, intorno al 25-30% del totale.

Quali mozzi si possono convertire? Qualsiasi mozzo abbia lo standard PP15, altresi conosciuto come perno passante 15, thru axle 15, eccetera, ovviamente mtb front. =)

qui ho fatto una piccola guida, può esser utile:
qui invece una lista di quel che c'è sul mercato attualmente.


Quali telai sono compatibili? L'asse è stato pensato e progettato per montare su qualsiasi telaio, tranne ovviamente roba stranisssssima (mi vien in mente roba njs con forcellini non da 10mm). basta che abbia i forcellini da 10 e si monta. anzi, forse dovrete tagliarne via dei pezzi perchè sporgeranno, proprio per aver compatibilità è fatto volutamente più lungo del necessario.

Quali mozzi consigliate? Come in tutte le cose non è che c'è un meglio assoluto e un peggio assoluto, si tratta di scegliere ognuno il proprio budget e far quel che si ritiene giusto.
Personalmente, io andrei (o meglio, andrò, un asse è per me!) sui novatec da 27/30 euro da ridewill. -al momento è quello con l'offerta più conveniente, non mancate di avvisare se cercando ne trovate altri.-http://www.ridewill.it/p/it/novatec-325124-mozzo-mtb-disc-superlight-anteriore-32fori-colore-rosso/36337/
questa conversione vuole essere una alternativa economica e "minore" ai più raffinati fixkin, o mack, o vattelapesca, che dovrebbe poter eliminare però i problemi dell'XT (i coni e le sfere, la conversone laboriosa e la durata data da cuscinetti sigillati e non da parapolvere poco furbi), pertanto deve inserirsi in una fascia di prezzo per il gioco finito paragonabile a quella dell'XT. Dei novatec poi io ne ho sempre e solo sentito parlar da dio. ne ho uno, non di questi ma novatec, e va come una scheggia. Quindi io scelgo novatec. Se volete andare un filo più sul costoso ma non tanto, sempre personalissima scelta, sram X9. Lo ho sulla fissa già, e posso assicurarvi l'eccelsa qualità di questo mozzo. Poi oh, volete convertire un cris king hub?welcome! e postate foto! =P

Consigli d'Istallazione Mark I Come si monta? si infila l'asse nel buco del mozzo, con un velo d'olio se si vuole (c'è chi dice no, che poi perdon aderenza i cuscinetti e scivolano sull'asse e lo mangiano. chi dice che è sconsigliatissimo. io sempre messo un velo d'olio su tutto e mai avuto un problema, coi perni passanti in mtb, a volte anche vasellina che forse è meglio ma rischia di cattar polvere e schifo. insomma, vedete voi, siam in DIY! ovviamente ora sapete che potrebbe essere un problema, ma anche no), e molta calma: le tolleranze sono risicate, non ci deve essere interferenza ma al pelo, quindi potrebbe fare un po fatica se non è perfettamente parallelo. non forzate.
successivamente vanno messe due rondelle per parte, con interno da almeno 10mm (se no non entra sull'asse =) ) e esterno almeno 17, consiglio 19 o 22.
Queste due rondelle maggiorate rispetto al normale si appoggeranno alla spalla del mozzo -la parte finale che andrebbe in battuta sul forcellino in un uso "naturale" del mozzo, non convertito. Questo impedirà, una volta finito il lavoro, che il mozzo si sfili dall'asse, essendo bloccato ai lati da queste due rondellone, e le rondellone a loro volta bloccate dagli altri spessori che necessitiamo, gli spessori dal forcellino, e infine tutto dal dado di chiusura.
Mark II  Il mark II è diverso: si infilano le due boccole di alluminio nel mozzo, e dopo si infila l'asse nelle due boccole, oppure asse in una boccola, mozzo, e poi l'altra boccola. il rendering è molto esplicativo di come deve essere.
Può essere che le boccole facciano un minimo di fatica ad entrare nell'asse (mentre dovrebbero essere perfette per i mozzi). Se si incontrassero difficoltà grosse si può carteggiare un minimo l'asse e/o lubrificarlo. Tutti i pacchetti sono testati prima della consegna/spedizione. Il mark II non necessita delle rondellone: va in battuta sulla spalla della boccola.
Si può far scorrere a destra e sinistra il blocco boccole+mozzo rispetto all'asse, rendendo più facile trovare la linea catena giusta.
Fatto questo per entrambe le versioni si procede con lo spessorare in funzione della linea catena: si mettono tanti spessori driveside quanto allontaneranno dal pendino il pignone per averlo allineato alla corona. si completa dal nondriveside con gli spessori (rondelle, tubi, adamantio, fedi nuziali, quel che vi pare, basta che sia della dimensione giusta) fin ad arrivare al pendino e completare la battuta.
è consigliabile, ma non necessario, usare dei dadi da mozzo (quelli spessi 2-3mm) per fermare questi spessori: sarà più facile togliere e mettere la ruota se stanno fermi. non è necessario semplicemente perchè poi vanno a pacco una volta che stringete i dadi, ma è consigliabile per facilità di installazione.
Insomma, niente di complicato e niente di diverso dalla seconda parte del classico XT.
LC teorica e spessori qui si va nell'esoterismo, come già detto prima non ce n'è uno che ha la stessa configurazione di un altro, e questo per due motivi: uno, non avendo un prodotto fatto uguale per tutti, si lascia all'utente il fare la cosa, e quindi diversi utenti con diverse esperienze o filosofie o sbatti faranno cose diverse, l'altro è che proprio perchè non si ha un prodotto uguale per tutti si può adattare con estrema precisione alla particolarità dell'assemblaggio di ogni bici la LC. non tutti i carri son da 120 perfetti, non tutte le guarniture producono i famosi 42mm di linea catena.
Anyway, la teoria vuole che per 42mm di LC - la standard pista- si debba spessorare di 9mm driveside e 11 per il nondriveside. nel mark I basta quindi mettere 4 o 5 rondelle driveside, nel mark II 3 rondelle classiche 20esterno 10 interno 2 spessore.
partite dalla perfezione teorica e poi aggiustate nel caso.

Materiali e disclaimer Per i materiali, io ho scelto acciaio per il momento. il peso è tre volte quello dell'alluminio, ma anche la resistenza di questo è tre volte tanta. Per l'alluminio non ci sono controindicazioni particolari: la cosa che potrebbe spaccarsi di più è il filetto. Sicuramente non si spezza a metà l'asse, ma manco per idea..gli assi da mtb su cui questi mozzi lavorano nella mente di chi li ha progettati son tubi di alluminio. Il problema è che se stringete con un dado in acciaio su un filetto in alluminio, il primo dei due a dire "io mollo" è il filetto in alluminio dell'asse. Ci vuole quindi la manina delicata, e essendo una cosa pensata per "facilitare a chiuque la conversione" mi sembrava più giusto metterla bullitproof.
nella prima produzione i numeri hanno consentito di andar su un acciaio INOX 303, non il classico acciaio da bonifica.
nella seconda produzione, se riuscissimo ad arrivare a numeri giusti, si passerà a una combo acciaio-alluminio.
Disclaimer:
la torneria che mi ha fatto il preventivo migliore è una della mia zona, che io prima di questo momento non conoscevo. Non so pertanto come lavorano. Questa discussione è stata creata dopo che outlaw ha fatto il suo e funziona, secondo il mio disegno. è comunque una cosa diy di prima produzione, non assicuro non abbia difettucci o possibilità di migliorarsi col tempo. Faccio del mio meglio, e per qualsiasi cosa troveremo una soluzione insieme. ma sulla carta dovrebbe funzionare tutto da dio. in sostanza: ho prototipato un asse e un secondo è stato prodotto, i tester riportano cose buone, la teoria dice che va tutto bene, le analogie con il mio pp20 sulla enduro dicono che questa roba funziona, e uno di questi assi sarà sotto il mio sedere. io credo questo basti a fugare ogni ragionevole dubbio ma non posso saperlo con certezza finché non sarà provato statisticamente: tanti assi che girano per tanti km su tanti telai e su tanti mozzi. cosa che da solo mi è impossibile fare. se qualcuno vuole il disegno tecnico e parlare di eventuali problematiche che io non so vedere, lo faccia volentierissimo, aiuterà anche me. come di con su xda-forum: we do our best. we are not responsible for any damage that can occur.
(tradotto per i non anglofili: facciamo del nostro meglio. non siamo responsabili per qualsiasi danno, diretto o indiretto, che può derivare dall'uso o dalla improbabile rottura del prodotto)

è giusto dire le cose come stanno, ma davvero sta roba è al 99% perfetta.

Se avete letto fin qui, vi meritate un gattino:
post-6307-0-50320500-1421003235.gif

  • Navigazione recente   0 utenti

    Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.

×
×
  • Crea nuovo...

Important Information

By using this site, you agree to our Terms of Use. We have placed cookies on your device to help make this website better. You can adjust your cookie settings, otherwise we'll assume you're okay to continue. .