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Cecio
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Volevo essere il primo a commentare, mettere una gif epica e sfondarmi di like.
A sto punto posso solo dire che credo sia tra le mie preferite del forum.
In assoluto (apparte la sella)

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Grazie a tutti <3

@basco la sella è venuta a casa con 5€, non potevo stare a sindacare anche sul colore hahahahah! (Sto cercando una flite nera a circa lo stesso prezzo ma la vedo dura).

 

 

@Pier per la verniciatura mi sono basato sulla tua idea, grazie!

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Grazie a tutti <3

@basco la sella è venuta a casa con 5€, non potevo stare a sindacare anche sul colore hahahahah! (Sto cercando una flite nera a circa lo stesso prezzo ma la vedo dura).

 

 

@Pier per la verniciatura mi sono basato sulla tua idea, grazie!

 

@Cecio appena apro le scatole del trasloco e trovo quella che ho te la regalo io ;)

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La forcella in acciaio da 1 e 1/8 è una gran furbata, ottima idea! E quella fazzolettatura è proprio porno.

Gran gran bella bici.... E non mettergli il riser!

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In ode (odio, invidia) alla tua bici e alla sua colorazione controcazzuta

 

la colorazione curata e incompiuta del veicolo biruotato sopra illustrato riprende in modo originale il tema - caro al manierismo - dell'indefinito, del non finito inteso come perfezione della forma il cui essere perfezione è sottolineato e come completato dal processo di trasformazione dall'informe alla pienamente definito. Tema del resto la cui dimensione erotica (tanto di passione carnale quanto di spinta verso l'ingnoto, di sprone alla conoscenza) è stata esemplarmente sottolineata dagli 'schiavi' di Buonarroti "Michel, Angel Divino" e dal loro movimento in torsione che li porta a uscire dalla pietra prendendo al contempo fattezze vieppiù definite. Ma anche tema la cui erotizzazione viene qui sottolineata - in modo forse eccessivamente simbolista, quasi greve - dall'attributo della sella rossa, che - richiamando quel sottotesto omoerotico mai assente dagli 'envols' michelangioleschi - sottolinea la centralità della bici come mezzo di ridistribuzione concettuale dell'assegnazione di genere e dei suoi inveterati stereotipi. In tal modo il mezzo da 'mezzo di trasporto' diventa metafora del diaferein, di quel trasporto dialettico che è tanto Aufhebung (ancora una volta, il tema dell'elevarsi) quanto derridiano differire, errare, prendere altre strade. Forma che porta con sè il proprio processo di trasformazione, questa magnifica bici è architraccia rancièriana, che indica quel dividersi (quell'"uno si divide in due", come direbbe Mao Tzedong) ma anche compenetrarsi di formalismo e movimento che costituisce l'essenza del vero spirito pulsante di ogni fissato.

 

Ho capito forse un 25% del tutto (purtroppo non ho mai studiato né latino né arte né filosofia) ma ti ringrazio per l'analisi ricca di conoscenza e attenta ai dettagli :D

 

Davvero. Grazie!

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E ti pareva... Ha segato il laser egli ha saldato l anteriore per fare il fighetto...

Complimenti @Cecio per la verniciatura!

La bici in se ho avuto modo di vederl e provarla quando sei passato da me e ribadisco l ottimo lavoro fatto da Aldo!

<3

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In ode (odio, invidia) alla tua bici e alla sua colorazione controcazzuta

 

la colorazione curata e incompiuta del veicolo biruotato sopra illustrato riprende in modo originale il tema - caro al manierismo - dell'indefinito, del non finito inteso come perfezione della forma il cui essere perfezione è sottolineato e come completato dal processo di trasformazione dall'informe alla pienamente definito. Tema del resto la cui dimensione erotica (tanto di passione carnale quanto di spinta verso l'ingnoto, di sprone alla conoscenza) è stata esemplarmente sottolineata dagli 'schiavi' di Buonarroti "Michel, Angel Divino" e dal loro movimento in torsione che li porta a uscire dalla pietra prendendo al contempo fattezze vieppiù definite. Ma anche tema la cui erotizzazione viene qui sottolineata - in modo forse eccessivamente simbolista, quasi greve - dall'attributo della sella rossa, che - richiamando quel sottotesto omoerotico mai assente dagli 'envols' michelangioleschi - sottolinea la centralità della bici come mezzo di ridistribuzione concettuale dell'assegnazione di genere e dei suoi inveterati stereotipi. In tal modo il mezzo da 'mezzo di trasporto' diventa metafora del diaferein, di quel trasporto dialettico che è tanto Aufhebung (ancora una volta, il tema dell'elevarsi) quanto derridiano differire, errare, prendere altre strade. Forma che porta con sè il proprio processo di trasformazione, questa magnifica bici è architraccia rancièriana, che indica quel dividersi (quell'"uno si divide in due", come direbbe Mao Tzedong) ma anche compenetrarsi di formalismo e movimento che costituisce l'essenza del vero spirito pulsante di ogni fissato.

 

Ho capito forse un 25% del tutto (purtroppo non ho mai studiato né latino né arte né filosofia) ma ti ringrazio per l'analisi ricca di conoscenza e attenta ai dettagli :D

 

Davvero. Grazie!

 

guarda, un senso lo ha anche, ma era al contempo una boutade per dire 'anvedi che bici'!, con linguaggio tognazzico.

Seriamente, a parte la colorazione, su cui ho gia detto che è fantastica, è bello vedere qualcosa di nuovo: anche a un semiprofano di bici come me sembra un modo intelligente per fare qualcosa fuori dalle righe, senza fare spacconate a caso o specchietti per le allodole buoni giusto per stupire.

;-)

Modificato da oromisso (visualizza cornologia modifica)
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